Nuove tecnologie e Studio digitale

La responsabilità del professionista e la conseguente richiesta del danno

I rapporti tra il professionista e il proprio cliente sono disciplinati da specifiche disposizioni contenute nel codice civile. In tale ambito, le prestazioni di servizio svolte dal consulente fiscale e legale riguardano lo svolgimento di una serie di attività quali, a titolo esemplificativo, la tenuta e la conservazione della contabilità, il versamento delle imposte, la predisposizione del bilancio d’esercizio e dei relativi allegati, il rilascio di pareri e studi di fattibilità. La normativa sostanziale di riferimento prevede che, nell’ambito dei rapporti di consulenza, l’oggetto dell’obbligazione di mezzi è una prestazione conforme al criterio della diligenza sancito dall’articolo 1176 codice civile, a prescindere dal raggiungimento di un determinato risultato. Quindi, il professionista deve adempiere la propria obbligazione semplicemente utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia ispirandosi, nello svolgimento della propria attività, ai migliori standard etici e professionali. Di contro nelle obbligazioni di risultato, disciplinate dall’articolo 1218 del codice civile, il…

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La sicurezza delle password dello studio professionale

Un tema che si pone sempre più all’ordine del giorno negli studi legali è quello della sicurezza delle dotazioni informatiche o degli strumenti informatici d’ausilio alla professione. Molto si è detto e scritto della necessità di dotarsi di antivirus o di effettuare periodici (o meglio, quotidiani) backup dei dati al fine di non disperdere il lavoro dell’avvocato; si tratta di temi importantissimi, che richiedono adeguate trattazioni e continui aggiornamenti. In questa sede non si tratterà però di tali argomenti, bensì di alcune utili risorse “a costo zero” che il professionista può sfruttare sia per fare un check-up sulla sicurezza delle proprie dotazioni che per migliorare la gestione di alcuni strumenti cruciali per la professione, prime fra tutte le miriadi di…

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Le garanzie della pec

Alcuni recenti arresti giurisprudenziali rendono attuale una riflessione sulle garanzie che offre il sistema di Posta Elettronica Certificata, notoriamente posto a base dell’attività di notificazione da parte degli avvocati e di invio di notificazioni e comunicazioni da parte delle cancellerie degli uffici giudiziari. La breve riflessione pare opportuna soprattutto alla luce di una recente pronuncia della Corte di Cassazione con la quale si è affermato che “da un punto di vista tecnico informatico, la Pec può contenere file allegati. Tuttavia, da un punto di vista legale, il gestore Pec non offre la garanzia della genuinità degli stessi. In buona sostanza il Gestore Pec non certifica affatto il contenuto del messaggio….una trasmissione Pec certifica che una certa trasmissione è avvenuta tra…

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L’avvocato dev’essere digitale (lo dice anche la Corte di Cassazione)

Da qualche giorno è oggetto di commento una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22320 del 27 giugno – 25 settembre 2017, che, eccettuati alcuni arresti in tema di efficacia e garanzia di autenticità delle firme elettroniche da approfondire meglio in separata tesi, spende parole importanti in punto dotazioni informatiche dello studio legale. Oggetto del contendere era infatti la mancata lettura di un file con estensione .p7m (dunque munito di firma digitale in formato CAdES) e la conseguente argomentazione in forza della quale veniva “prospettata pure una disparità di trattamento con le notifiche cartacee (o, rectius, in formato analogico) per la pienezza della conoscenza e/o conoscibilità che queste, a differenza di quelle telematiche, assicurerebbero ove si imponesse al destinatario…

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Le potenzialità della PEC alla luce del regolamento eIDAS

A seguito dell’entrata in vigore del regolamento UE n. 910/14, meglio noto come eIDAS, ci si è interrogati su quale inquadramento giuridico dare alla nostra posta elettronica certificata e ci è in maniera unanime trovati d’accordo sull’inquadramento della stessa come servizio di recapito elettronico certificato semplice ex art. 43 reg. eIDAS. I servizi di recapito elettronico certificato qualificato, previsti dal successivo art. 44, richiedono infatti requisiti che non possono essere assicurati dalla nostra PEC, primo fra i quali la garanzia, con elevato livello di sicurezza, dell’identità del mittente. È noto infatti che l’accesso alla casella PEC, al pari di una normale casella mail, è regolamentato da comuni user-ID e password, che certamente integrano una firma elettronica semplice ma non una…

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La sospensione feriale dei termini processuali

Dal 1° al 31 agosto, come ogni anno, opera la cd. “sospensione feriale” dei termini processuali relativi alle “giurisdizioni ordinarie ed a quelle amministrative” così come disposto dall’articolo 1, L. 742/1969. Al fine di approfondire i diversi aspetti della materia, è stata pubblicata in Dottryna, nella sezione “Adempimenti”, una apposita Scheda di studio. Il presente contributo analizza alcuni aspetti generali dell’istituto. Per effetto della “sospensione feriale” dei termini processuali, laddove il decorso del termine “abbia inizio durante il periodo di sospensione, l’inizio stesso è differito alla fine di detto periodo” (articolo 1, L. 742/1969). Pertanto, se il termine processuale decorre da una data antecedente il 1° agosto, lo stesso rimane “sospeso” e ricomincia a decorrere dal 1° settembre, mentre, se…

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La firma digitale e gli obblighi di custodia per il professionista

L’uso sempre più frequente dei dispostivi di firma digitale (smart card o token USB) pone seri problemi di responsabilità, anche a carico dei professionisti, in particolare nei casi in cui ne viene fatto un uso corretto. È dunque opportuno ricordare che il codice dell’amministrazione digitale regolamenta espressamente l’utilizzo di tali dispositivi; all’art. 32 si prevede infatti che “il titolare del certificato di firma è tenuto ad assicurare la custodia del dispositivo di firma o degli strumenti di autenticazione informatica per l’utilizzo del dispositivo di firma da remoto, e ad adottare tutte le misure organizzative e tecniche idonee ad evitare danno ad altri; è altresì tenuto ad utilizzare personalmente il dispositivo di firma”. Si pone così un preciso principio di responsabilità,…

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Le prove digitali nel processo civile

Il processo civile telematico ha impresso un cambio di marcia al processo civile, i cui atti sono ormai totalmente digitali, o digitalizzati. Da tempo però esistono le prove digitali, cioè le evidenze acquisite o comunque presentate al Giudice in formato digitale e rilevanti ai fini della decisione. Gli strumenti informatici (computer, smartphone, smartwatch, tablet, ecc.) sono infatti sempre più presenti nella nostra vita quotidiana. E’ tramite questi strumenti, o comunque in formato digitale, che otteniamo le prove dei fatti che vogliamo porre a fondamento delle nostre difese in giudizio. Ma che valore hanno nel processo civile? Come si producono? Come se ne garantisce la genuinità? Quali sono i limiti all’ammissibilità/utilizzabilità di tali prove, se acquisite illecitamente? Si tratta di argomenti…

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Inserimento di donne professioniste nelle posizioni di vertice

È stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra CNDCEC e DPO (Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) per facilitare l’inserimento di professioniste iscritte all’Albo nelle posizioni di vertice delle varie società controllate da enti pubblici e da pubbliche Amministrazioni. Lo ha reso noto un comunicato del 23 dicembre 2016 del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. In seguito a tale accordo sarà garantito alle pubbliche Amministrazioni l’accesso alla banca dati delle professioniste (Pro-Rete P.A.) e alle professioniste stesse la possibilità di mettere a disposizione della P.A. il proprio curriculum. La finalità principale di questa iniziativa è quella di invertire la tendenza che ha visto una netta prevalenza di professionisti uomini (95%) nella copertura di…

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Il cloud computing e conservazione dei dei documenti informatici: le responsabilità dello studio professionale

Il tema dell’utilizzo dei servizi di cloud computing e di conservazione dei documenti informatici per lo studio professionale va analizzato anche dal punto di vista delle responsabilità dell’avvocato e, in generale, dello studio professionale. Non vanno infatti trascurati gli aspetti connessi alle possibili forme di responsabilità (professionale e deontologica) che possono discendere dal non uso dei servizi in questione o dall’utilizzo degli stessi in maniera contraria a quanto previsto dalla normativa di settore. In tale prospettiva viene in primo luogo in rilievo l’art. 5 del dpr 137 del 2012 il quale impone ai professionisti di “stipulare, anche per tramite di  convenzioni collettive negoziate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti, idonea  assicurazione per i danni derivanti al cliente…

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