Nuove tecnologie e Studio digitale
Operazioni M&A di studi professionali: il successo dipende dal rispetto del principio di continuità gestionale
In Italia, le operazioni di aggregazione fra studi professionali che si perfezionano tramite la fase iniziale della cessione/acquisizione dello studio, sono ispirate e governate dal principio della continuità gestionale. Proprio in ragione della particolare natura fiduciaria del rapporto professionista/cliente, è necessario che il trasferimento e/o la condivisione del rapporto fiduciario sia attuato con l’adeguata gradualità e cautela. La clientela non deve percepire l’operazione come una vendita di un “pacchetto clienti” a terzi, bensì come un’operazione di potenziamento dello studio, nel quale confluiscono nuovi professionisti, nuove energie e spesso nuovi servizi. E’ necessario, almeno per il periodo di tempo necessario/sufficiente all’aggregatore per costruire dei nuovi rapporti fiduciari con la clientela, che la struttura dello studio rimanga il più possibile inalterata, nel rispetto della migliore…
Continua a leggere...Recovery Plan e PNRR: come diventare giuristi esperti nella trasformazione digitale della PA
La nuova figura professionale chiamata ad affiancare le pubbliche amministrazioni nei processi di trasformazione digitale: il ruolo su cui puntare nella prospettiva dei progetti e degli investimenti per il raggiungimento degli obiettivi del recovery plan e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Next Generation EU e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)[1] individuano le linee di azione per il rilancio del Paese, sulla base di tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Uno dei punti fondamentali di queste linee d’azione riguarda, nello specifico, l’aumento dell’efficienza della pubblica amministrazione, soprattutto nella realizzazione di progetti innovativi, accompagnandoli dalla selezione e progettazione fino alla realizzazione finale, con l’obbiettivo di favorire la transizione alla…
Continua a leggere...Obiettivi e strategia prima, comunicazione dopo
Periodi di turbolenza come questo acuiscono la voglia e la necessità di ripensare all’assetto del proprio studio facendo delle riflessioni complessive sulla strategia, sull’organizzazione e, perché no, sulla comunicazione esterna e interna dello studio. Non mancano nemmeno i professionisti che decidono di prendersi il rischio di uscire dalla struttura per cui operano per potersi misurare da soli col mercato, dando così un’accelerata al proprio percorso di carriera. Quale che sia la posizione in cui ci si trova, è indispensabile fare una serie di riflessioni rispetto agli obiettivi che si vogliono raggiungere e alla strategia complessiva per riuscirci. Può essere utile a tal fine ricordare che esiste una nutrita serie di strumenti per aiutare i professionisti a farsi le domande giuste…
Continua a leggere...Alle prese con i social
Che gli anche gli studi professionali debbano ormai fare i conti con i social network è innegabile. Ma tra l’essere presente, perché non se ne può fare a meno, e “sfruttare” il mezzo, utilizzandolo a tutti gli effetti come uno dei propri canali di comunicazione, il passo è necessario. Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, che ha coinvolto un campione di quasi 2.400 studi professionali multidisciplinari, legali, commercialisti e consulenti del lavoro, il 60% degli studi legali interpellati ha almeno un canale social, mentre tra gli studi multidisciplinari la percentuale si attesta al 57%, numero che scende quando si prendono in considerazione gli studi commercialistici, tra i quali è il 46% ad…
Continua a leggere...Comunicare la sostenibilità è intelligente
Che le aziende di grandi dimensioni si siano orientate verso la sostenibilità è ormai un fatto assodato. Che molte vengano per questo premiate è un fatto altrettanto consolidato. Che quelle di medie e minori dimensioni si stiano progressivamente avvicinando è una questione -al di là degli auspicabili intendimenti di principio- di mera convenienza: la spinta a dare risposte chiare rispetto alla posizione che le aziende prendono nei confronti dei temi posti dalla sostenibilità arriva chiara e forte direttamente dal mercato. Lo evidenziano le ricerche: l’impegno nei confronti della sostenibilità dimostrato dalle imprese è sempre più dirimente quando i consumatori si trovano a decidere quale prodotto/servizio acquistare e premiante anche dal punto di vista dei ricavi, considerato che sono sempre più…
Continua a leggere...Il contract management
Con il termine contract management si indicano generalmente tutte le misure messe in atto al fine di comprendere, interpretare ed eseguire il contratto nell’interesse di una determinata impresa. Come noto ai sensi dell’art. 1321 c.c. il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale; si tratta dunque dello strumento fondamentale che regola la vita economica di un’impresa o di un’attività professionale. E anzi è una banale considerazione quella secondo cui è proprio il susseguirsi delle relazioni contrattuali a determinare la vita di un ente economico (impresa o professionista che sia). In tale contesto si può inserire in maniera proficua il contract management, inteso come processo volto ad una gestione…
Continua a leggere...Ogni cosa a suo tempo. L’orologio della comunicazione
Mai come in questo periodo stiamo riflettendo sull’importanza del tempo. Del non sprecarlo, non anticiparlo, non avere fretta, non andare a rilento. Anche nella comunicazione il tempo è importante, anzi fondamentale. E calcolare male i tempi, può voler dire bruciare una notizia, o, al contrario, farla diventare vecchia. Ogni notizia ha il suo tempo e una cronologia che deve essere rispettata. Lo dico spesso, ma pianificare aiuta a stabilire le priorità, dettare il ritmo, e la consecutio più appropriata per stabilire la sequenza delle azioni. La gatta frettolosa… Alle volte la brama di uscire con una notizia fa commettere errori, facilmente evitabili. Capita spesso, specie dopo l’avvento dei social network, che alcuni professionisti modifichino alla velocità della luce il loro…
Continua a leggere...Lo smart working nella professione legale prende avvio
Lo smart working in pochi mesi ha dapprima rappresentato una necessità per poter continuare a lavorare nonostante l’emergenza sanitaria e poi ha cominciato a rappresentare una valida alternativa organizzativa per gli studi e le aziende. In poche settimane l’Italia è passata da 570mila lavoratori in smart working ad oltre 6milioni. Con l’arrivo dell’estate e l’affievolirsi della crisi epidemiologica, molte attività sono tornate ad organizzarsi in presenza, spesso facendo un mix tra lavoro agile e lavoro in presenza. Dall’autunno le cose sono nuovamente cambiate e la necessità ha portato studi professionali e aziende a doversi servire in modo massiccio dello smart working per coniugare le attività lavorative con le esigenze sanitarie. Questa volta, però, lo spirito è stato diverso, nel senso…
Continua a leggere...Che faccia ha uno studio sostenibile?
Per poter essere efficace, il marketing (aggiungo strategico, perché sempre prima si pensa e poi si agisce) chiede a gran voce alla realtà di cui è a servizio di definire molto bene: – il suo purpose – ossia la ragione per cui quella realtà esiste al di là dell’offrire i servizi e/o i prodotti che offre, – la sua vision – ossia il sogno, le aspirazioni a cui quella realtà tende nel fare ciò che fa, – la sua mission – ossia una sintesi -ancora dalla valenza ispiratrice- di che cosa fa quell’organizzazione, come e per chi. A valle di queste riflessioni, che possono essere considerate un po’ come le fondamenta su cui costruire qualsiasi realtà e al di là…
Continua a leggere...I vantaggi del cloud computing per il professionista
Il Cloud Computing è una realtà ormai diffusa per molti professionisti e il motivo di tale affermazione è probabilmente insito nella definizione fornita dal NIST (National Institute for Standard and Technologies), secondo il quale la “nuvola informatica” è un modello che permette da qualsiasi luogo e in maniera comoda l’accesso, su richiesta e tramite rete, ad un insieme di risorse di elaborazione condivise e configurabili (es. reti, server, storage, applicazioni e servizi) che vengono rapidamente fornite e rilasciate con il minimo sforzo di gestione o di interazione da parte del fornitore del servizio. Già solo da queste poche righe traspare la flessibilità e la facilità di utilizzo della risorsa, il che spiega in gran parte le ragioni del suo successo….
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