Nuove tecnologie e Studio digitale

Professionisti senza cassa: dal 2017 aliquota contributiva ridotta

Aliquota INPS ridotta al 25% (cui si aggiunge lo 0,72% per maternità, assegni familiari e malattia) per i professionisti privi di cassa previdenziale. È questa una delle novità apportate, a decorrere dal 2017, dalla legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 165, della Legge 232/2016) a favore dei professionisti iscritti alla Gestione separata INPS, che non risultano iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati. Per coloro che risultano, invece, già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, titolari di partita Iva o meno, resta ferma l’aliquota contributiva al 24%. Professionisti interessati In primo luogo, si individuano i professionisti destinatari dell’intervento. Si tratta, nello specifico, di quei lavoratori autonomi titolari di partita Iva che svolgono “per professione abituale,…

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Il cloud computing per lo studio professionale

Esplorando i temi dell’innovazione digitale per lo studio legale pare opportuno soffermarsi sul tema dell’utilizzo dei servizi di cloud computing, sempre più diffuso tra gli avvocati, e che nasconde in realtà alcuni rischi in tema di protezione dei dati, soprattutto laddove si ricorra all’utilizzo dei servizi maggiormente diffusi sul mercato internazionale. Per quanto concerne l’avvocatura il tema è peraltro già stato affrontato dalle istituzioni forensi; risale infatti al 2012 il primo parere dato sul tema dal CCBE, che, come noto, costituisce il più alto organo di rappresentanza degli avvocati europei ed è organismo consultivo delle istituzioni europee. Il documento in analisi (reperibile al seguente link: http://www.ccbe.eu/NTCdocument/07092012_EN_CCBE_gui1_1347539443.pdf) riprendendo gli indirizzi già forniti dai gruppi di studio europei, mette in particolare in guardia…

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Novità in vista per il processo tributario telematico

Uno dei maggiori ostacoli alla completa “telematizzazione” è dato dall’impossibilità di provvedere al pagamento del contributo unificato mediante gli strumenti elettronici predisposti ad hoc dal nodo dei pagamenti gestito da Agid. Tale possibilità, da lunghissimo tempo presente nel processo civile telematico, non presenterebbe per la verità problemi né dal punto di vista tecnologico né dal punto di vista dell’armonizzazione con le regole tecniche per il funzionamento del processo tributario telematico. Ricordiamo infatti che in tale particolare rito è stato scelto l’utilizzo del solo formato di firma digitale cosiddetto Cades-Bes, che origina dunque file aventi la seguente denominazione: < nome file libero > .pdf.p7m (art. 10 decreto 4 agosto 2015 Min. Economia e Finanze) e che tra i documenti che possono…

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Il processo tributario telematico:prospettive per il futuro

La struttura del processo telematico tributario genera un approccio ambivalente: un certo rimpianto per alcune soluzioni strategiche che indubbiamente ne rendono farraginosa la gestione ma anche la consapevolezza dell’esistenza di amplissimi margini di intervento che potrebbero generare un’enorme semplificazione del rito processuale tributario. Iniziamo dalle criticità, che sono note ma anche facilmente risolvibili: certamente dovrà essere risolto al più presto il problema dell’allegazione dei file attestanti la regolarità della notificazione del ricorso a mezzo PEC, stante che ancora oggi, in attesa di modifiche delle regole tecniche o del manuale di gestione documentale, non è garantita la reperibilità degli stessi all’interno del fascicolo informatico; dovrà altresì essere ampliata la dimensione massima dei file depositabili, oggi di soli 5 MB e dunque…

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Quando l’autonoma organizzazione è un retaggio dimensionale

Nell’attesa di un intervento del Legislatore che formalizzi i requisiti materiali nei quali si rinvenga l’esistenza o l’assenza della autonoma organizzazione che impone il pagamento dell’IRAP, ci si deve ancora “arrabattare” con casistiche particolari che rischiano di offuscare l’idea dell’Agenzia. Nel frattempo, dunque, bisogna continuare ad applicare i principi generali più volte ribaditi dalla Cassazione. Spesso, infatti, sussiste una presunzione di presenza di soggettività IRAP ogni volta in cui il lavoratore autonomo (o piccolo imprenditore) riesca a produrre ampi volumi di compensi (o ricavi); in modo altrettanto frequente, si ritiene presente l’organizzazione quando l’apporto del lavoro di terzi assume la rilevanza di pagamento di compensi con fattura. Su questi temi, segnaliamo il rilascio da parte della Suprema Corte della sentenza n. 20610 del 12 ottobre scorso. Conviene premettere che, secondo il consolidato indirizzo della…

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Le interferenze tra la mediazione tributaria e il processo telematico tributario

Come noto la mediazione tributaria obbligatoria è stata introdotta dall’art. 39, comma 9, del decreto legge n. 98 del 2011 che ha inserito l’art. 17-bis nel decreto legislativo n. 546 del 1992. Quest’ultima disposizione è stata poi modificata dall’art. 9, c.1, lett. l), del decreto legislativo n. 156 del 2015. In questa sede non ci si soffermerà sugli aspetti sostanziali di tale procedimento ma sulle interazioni dello stesso con il processo, in particolare con le norme e le caratteristiche del processo tributario telematico. Di particolare interesse, in quest’ottica, è il termine dilatorio previsto nel caso di specie per l’iscrizione a ruolo del ricorso; una volta avviato il procedimento, occorre infatti attendere che trascorrano novanta giorni dal ricevimento del ricorso da…

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Trasferte professionisti: il committente può pagare le spese di viaggio

Il D.L. 193/2016, convertito e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede la revisione, a decorrere dal 2017, del meccanismo di gestione delle spese di viaggio sostenute dal committente a favore del professionista chiamato ad espletare un incarico (si pensi all’ingegnere che si sposta per periziare un immobile). In modo condivisibile, si statuisce che tali spese non rappresentano più reddito in natura per il professionista. In particolare, il decreto fiscale ha corretto la previgente disciplina che non considerava le spese di viaggio, con conseguenti poco ragionevoli storture applicative legate appunto alla rilevanza reddituale di tali spese in capo al professionista, pur se sostenute dal committente. Le spese di viaggio È ben nota a tutti i professionisti l’anomalia fiscale che viene a crearsi in merito alle spese di…

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Indagini finanziarie: caos sui versamenti dei professionisti

Il tema delicato delle indagini finanziarie ha visto, con particolare riguardo al mondo professionale, delle prese di posizione controverse da parte della giurisprudenza della Corte di Cassazione, che probabilmente renderanno necessaria una valutazione delle Sezioni Unite. Senza voler tediare, attesa l’ampia conoscenza del tema, è noto che ai fini accertativi in relazione ad un conto corrente (casistica più semplice), un titolare di partita IVA è tenuto a giustificare all’Amministrazione finanziaria, qualora richiesto, non solo le movimentazioni in entrata, ma anche quelle in uscita. La prima immediata giustificazione è quella di dimostrare la riconducibilità dei movimenti all’attività svolta, mediante riscontro con le relative scritture contabili. Ove ciò non fosse possibile, al contribuente l’onere di dimostrare la fonte legittima dei versamenti (potendo far riferimento a qualsiasi ipotesi documentabile, dalla vincita di una lotteria ad un prestito…

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L’interpello non risolve il rebus dell’autonoma organizzazione

Con la risoluzione n. 82/E, l’Agenzia delle Entrate si è occupata della vexata quaestio delle condizioni che determinano la sussistenza dell’autonoma organizzazione per i professionisti e conseguentemente il loro assoggettamento all’Irap. L’interpello che ha innescato il documento di prassi è stato presentato da un medico che opera in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, senza personale e con beni strumentali di modesta entità (fattispecie comprovata dalle risultanze del registro cespiti allegate all’interpello). L’Agenzia ha ritenuto di non poter dare alcuna risposta al contribuente, non potendo entrare nel merito della questione, ma ha colto l’opportunità per ricordare a tutti (e da qui la scelta di “formalizzare” in una risoluzione erga omnes una non-risposta) di come sia cambiata la disciplina dell’interpello a seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 156/2015. Sulla base di quanto previsto dalla lettera a) del primo comma dell’articolo 11 dello…

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Oneri della difesa giudiziale deducibili al compimento di ogni attività

La sentenza della Corte di Cassazione n. 16969 del 11 agosto 2016, riguardante la competenza fiscale degli oneri sostenuti dalle imprese per l’assistenza legale in giudizio, ha creato una certa fibrillazione. Si ricorda che la Cassazione ha affermato il principio di diritto secondo cui l’onorario e le spese relative alla prestazione del professionista incaricato si considerano sostenute quando la prestazione è condotta a termine per effetto dell’esaurimento o della cessazione dell’incarico professionale. Precisamente, pur stante la visione dell’unitarietà della prestazione, la Suprema Corte ritiene che i costi in oggetto siano deducibili al momento della pronuncia che chiude ciascun grado del giudizio. Il tema non è affatto nuovo, come non lo è nella sostanza il principio di diritto affermato dai giudici di Cassazione il quale richiama una precisa applicazione del disposto di cui…

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