Agevolazioni fiscali
Entro il 16 marzo la tassa annuale di vidimazione dei libri sociali
Entro il prossimo 16 marzo i contribuenti devono far fronte al versamento della tassa annuale di vidimazione dei libri sociali per l’anno 2018. Soggetti tenuti al versamento sono tutte le società di capitali, tra cui le s.p.a., le s.r.l. e le s.a.p.a ad esclusione di: società cooperative; società di mutua assicurazione, le quali sono comunque tenute, per la numerazione e la bollatura di libri e registri, al pagamento della tassa di concessione governativa di € 67 per ogni 500 pagine o frazioni di 500 pagine. Per quanto riguarda invece le società in liquidazione e le società sottoposte a procedure concorsuali la C.M. 108/E/1996 ha precisato che tali soggetti sono comunque tenuti al versamento sempre che permanga l’obbligo della tenuta dei…
Continua a leggere...Credito di rivalsa Iva dei professionisti: privilegio non retroattivo
Come noto, prima dell’intervento operato dal legislatore con la legge di Bilancio 2018, il credito di rivalsa Iva di un professionista per prestazioni a favore di imprenditore poi dichiarato fallito: non godeva del privilegio generale sui mobili per i compensi dei professionisti di cui all’articolo 2751 bis, n. 2), cod. civ., non poteva in nessun caso essere considerato tra le spese prededucibili, anche se la fattura per il relativo compenso era stata emessa in costanza di fallimento e l’Iva era stata quindi detratta dal fallimento stesso (Corte di Cassazione, sentenza n. 1034 del 17.01.2017), godeva del privilegio speciale di cui agli articoli 2758 e 2772 cod. civ., danneggiando così tutti i professionisti le cui prestazioni non riguardavano uno specifico bene (si ricorda infatti, a tal proposito, che i crediti di rivalsa Iva godono del privilegio…
Continua a leggere...Liquidazioni periodiche e dichiarazione Iva 2018
La compilazione della dichiarazione annuale Iva 2018 per l’anno 2017 è fortemente condizionata dalla gestione delle comunicazioni periodiche trimestrali Iva che nel corso dell’anno sono state presentate dal soggetto passivo Iva. In linea generale, la corretta gestione delle comunicazioni trimestrali Iva comporta il venir meno dell’obbligo di compilazione del quadro VH, poiché i dati delle liquidazioni periodiche sono già stati comunicate all’Amministrazione Finanziaria a seguito della presentazione delle predette comunicazioni trimestrali. Pertanto, come si legge nelle stesse istruzioni al modello Iva 2018, da quest’anno il quadro VH deve essere compilato esclusivamente qualora si intenda inviare, integrare o correggere i dati omessi, incompleti o errati nelle comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva, come già peraltro anticipato nella risoluzione AdE 104/E/2017. È proprio…
Continua a leggere...Compensazioni rischiose: scarto dell’F24 a sanzione automatica
Negli ultimi anni il legislatore ha introdotto disposizioni sempre più stringenti in relazione all’utilizzo dei crediti in compensazione. Basti pensare che solo qualche mese fa la Manovra correttiva ha abbassato la soglia a 5.000 euro per l’obbligo di apposizione del visto di conformità e ha reso sempre necessario il ricorso ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel e Fisconline) per i soggetti titolari di partita Iva. In coerenza con tale indirizzo, il comma 990 dell’articolo unico della L. 205/2017 ha inserito il nuovo comma 49-ter all’articolo 37 D.L. 223/2006 recante la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di sospendere, fino a 30 giorni, l’esecuzione delle deleghe di pagamento contenenti compensazioni che presentano profili di rischio, al fine del controllo dell’utilizzo del credito. Per espressa disposizione normativa, se all’esito del controllo il credito risulta correttamente utilizzato, la delega si considera eseguita…
Continua a leggere...Criterio del costo ammortizzato: doppio binario per il Fisco
Il D.Lgs. 139/2015, nel riformare la disciplina di bilancio, ha introdotto il nuovo criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei crediti, dei debiti e dei titoli. Il suddetto nuovo criterio di valutazione assume oggi anche rilevanza fiscale, in considerazione dell’attuale formulazione dell’articolo 83 Tuir, che, a seguito delle modifiche operate con l’articolo 13-bis D.L. 244/2016 oggi prevede che “per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali (…) e per i soggetti, diversi dalle micro-imprese di cui all’articolo 2435-ter del codice civile, che redigono il bilancio in conformità alle disposizioni del codice civile, valgono, anche in deroga alle disposizioni dei successivi articoli della presente sezione, i criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione in bilancio…
Continua a leggere...La “natura” delle compensazioni dei crediti fiscali
Come è noto, seppur con le limitazioni normative imposte tanto sotto il profilo Iva quanto sotto il profilo reddituale, i crediti che emergono da un determinato periodo d’imposta (nel caso di coincidenza con l’anno solare) risultano compensabili “orizzontalmente” solo a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Ma proprio per poter valutare correttamente la concorrenza della compensazione effettuata ai limiti imposti, ad esempio sotto il profilo Iva, dal D.L. 78/2009 (così come novellati di recente dal D.L. 50/2017) è opportuno soffermarsi sulla corretta individuazione della “natura” della compensazione che si va a porre in essere. Sul tema, nel corso del 2017, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate la quale, con la risoluzione 68/E/2017, proprio in relazione alle recenti modifiche introdotte con il D.L. 50/2017, convertito nella…
Continua a leggere...Omessa dichiarazione contributiva: reato a prescindere dalla retribuzione
Con la sentenza n. 56077 dello scorso 15/12/2017, la Cassazione ha statuito che il “presupposto” del reato di omessa presentazione di dichiarazioni contributive da parte del datore di lavoro (di cui all’articolo 37 della L. 689/1981) è da ricercarsi nel rapporto di lavoro da cui deriva l’obbligo contributivo e non nell’effettiva corresponsione della retribuzione ai dipendenti. Sul piano normativo, lo si ricorda, l’articolo 37, comma 1 della L. 689/1981 dispone che “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro che, al fine di non versare in tutto o in parte contributi e premi previsti dalle leggi sulla previdenza e assistenza obbligatorie, omette una o più registrazioni o denunce obbligatorie, ovvero esegue una o più denunce obbligatorie…
Continua a leggere...Le novità del modello IVA 2018
È stata di recente pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate la bozza del modello Iva 2018, relativo all’anno 2017, che, come noto, dovrà essere presentato, esclusivamente in via autonoma, entro il 30 aprile 2018. In sintesi, le principali novità rispetto al modello dell’anno precedente sono le seguenti: FRONTESPIZIO È stato eliminato il riquadro “Sottoscrizione dell’ente o società controllante” a seguito della modifiche apportate all’articolo 73, comma 3, D.P.R. 633/1972 dalla Finanziaria 2017; non è infatti più previsto che la società controllante, in una procedura di liquidazione Iva di gruppo, debba sottoscrivere la dichiarazione delle controllate. QUADRO VE La novità del quadro VE – Operazioni attive e determinazione del volume d’affari, riguarda la ridenominazione nella sezione 4 del rigo VE38 “Operazione…
Continua a leggere...Contabilità semplificata nel 2018: la verifica dei ricavi
In prossimità della chiusura del periodo di imposta 2017 è necessario verificare il rispetto dei requisiti per continuare ad adottare anche nel 2018 le semplificazioni previste per la tenuta della contabilità semplificata, da parte di imprenditori individuali e società di persone, o per adottarle nel 2018 per il primo anno, passando dalla contabilità ordinaria a quella semplificata. Ricordiamo che, per quanto riguarda i regimi contabili adottabili: le società di capitali (Srl, Spa, …) sono obbligatoriamente tenute al regime di contabilità ordinaria, indipendentemente dal volume di ricavi conseguito; per gli esercenti arti e professioni il regime di contabilità semplificata costituisce il regime naturale, indipendentemente dall’ammontare dei compensi; gli imprenditori, le società di persone e gli enti non commerciali adottano il regime…
Continua a leggere...La disciplina fiscale delle spese di rappresentanza
L’articolo 108, comma 2, del Tuir stabilisce che le spese di rappresentanza sono deducibili nel periodo di imposta di sostenimento se rispondono ai requisiti di inerenza stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, anche in funzione della natura e della destinazione delle stesse. In attuazione della disposizione in oggetto è stato emanato il D.M. 19.11.2008, pubblicato in G.U. il 15.1.2009. L’articolo 1 del decreto in esame stabilisce i requisiti necessari affinché una spesa di rappresentanza possa essere considerata inerente e quindi deducibile dal reddito d’impresa. In particolare si deve trattare di spese che siano sostenute: per l’erogazione gratuita di beni e servizi: la circolare 34/E/2009 ha precisato che il carattere essenziale delle spese di rappresentanza è costituito dalla…
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