Agevolazioni fiscali
Deducibilità trasferte professionisti: la nuova disciplina
Il trattamento fiscale delle spese di vitto e alloggio sostenute dai soggetti esercenti attività di lavoro autonomoè stato oggetto di numerosi interventi nel corso degli ultimi anni. Da ultimo, consta l’intervento contenuto nella L. 81/2017 (josb act autonomi) che di fatto ha ammesso la piena deducibilità dei costi analiticamente addebitati ai clienti a favore dei quali è stata sostenuta la trasferta. Il rigo RE15 del modello Redditi 2018 è stato quindi opportunamente modificato per tenere conto delle diverse tipologie di spesa e, conseguentemente, del diverso trattamento fiscale ad esse riconosciuto. Le spese di vitto e alloggio La disciplina delle spese di vitto e alloggio sostenute dai professionisti è regolata dall’articolo 54 comma 5 Tuir che ne stabilisce una rilevanza limitata e parametrata all’ammontare dei compensi percepiti: “Le spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazione di…
Continua a leggere...E-fattura: nuovo modello di gestione del ciclo attivo e passivo
La Legge di Bilancio 2018 ha impresso una forte accelerazione al processo di digitalizzazione del Fisco estendendo ai privati l’obbligo di fatturazione elettronica attualmente previsto nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. Le nuove modalità di fatturazione decorreranno, dal 1° luglio 2018, per le operazioni aventi ad oggetto cessioni di carburanti per motori e per le operazioni rese da subcontraenti e subappaltatori nel quadro dei contratti pubblici di fornitura o di servizi; dal 1° Gennaio 2019, per le altre cessioni di beni e prestazioni di servizi tra imprese (B2B) e verso consumatori privati (B2C). La novità investirà gran parte degli scambi commerciali, eccezion fatta per le operazioni rese dai contribuenti cd. minimi (regime fiscale di vantaggio ex articolo 27, commi 1 e…
Continua a leggere...Accise dovute anche se i prodotti sono stati rubati
In materia di accise, il furto del prodotto ad opera di terzi e senza coinvolgimento nei fatti del soggetto passivo di per sé non esime dal pagamento dell’imposta, che resta abbuonata solo nell’ipotesi – la cui prova deve essere fornita dall’obbligato – di dispersione o distruzione del prodotto, atteso che solo in questo caso ne resta impedita l’immissione nel consumo, laddove la sottrazione determina soltanto il venir meno della disponibilità del bene da parte del soggetto per effetto dello spossessamento, ma non ne impedisce l’ingresso nel circuito commerciale. È questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione con sentenza 7 novembre 2017, n. 26419. Nel caso di specie, una società che svolgeva attività di depositaria autorizzata di alcol, a seguito…
Continua a leggere...La notifica dell’atto può essere effettuata anche ai vicini di casa
Nell’ipotesi di assenza del soggetto passivo presso il proprio domicilio fiscale, la notifica dell’atto impositivo può essere effettuata anche nei confronti di una persona diversa dal contribuente, che si dichiara idonea al ritiro accettando il plico e firmando la ricevuta di avvenuta consegna. Tale importante principio è stato espresso da parte della suprema Corte di cassazione la quale, con l’ordinanza n. 7638 del 28 marzo 2018, ha accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle entrate avverso la decisione assunta da parte del giudice di merito. In tema di notificazione degli atti impositivi, il legislatore ha previsto particolari disposizioni contenute negli articoli 137 e s. c.p.c.. In merito, le notificazioni devono essere eseguite dall’ufficiale giudiziario, su istanza di parte o su richiesta…
Continua a leggere...Compensazione senza visto: basta l’integrativa
Se un contribuente compensa il credito Irpef risultante dalla dichiarazione dei redditi per un importo superiore a 5.000 euro senza l’apposizione visto e poi si ravvede, basta l’integrativa munita di visto oppure occorre versare anche la sanzione per l’indebita compensazione? È questo uno degli interrogativi ancora irrisolti che necessita di un intervento chiarificatore da parte dell’Amministrazione. Ma procediamo con ordine. In primo luogo, si rammenta che il D.L. 50/2017 – a decorrere dallo scorso 24/04/2017 – ha ridotto a 5.000 euro la soglia al di sopra della quale l’utilizzo in compensazione “orizzontale” dei crediti comporta l’apposizione del visto di conformità del professionista sulla dichiarazione da cui emergono, ovvero la sottoscrizione alternativa da parte del soggetto incaricato della revisione legale. Tale…
Continua a leggere...Al via la procedura di iscrizione per la richiesta del 5 per mille
In attesa che le novità introdotte con il D.Lgs. 111/2017, che, come noto, attua la riforma del terzo settore (L. 106/2016), esplichino piena efficacia con riferimento all’istituto del 5 per mille, anche per il 2018 si confermano le novità che lo scorso anno hanno interessato le regole per l’ottenimento del contributo da parte dei soggetti interessati. Per l’anno finanziario 2018, il 5 per mille è destinato a chi persegue le seguenti finalità: a) sostegno degli enti del volontariato: organizzazioni di volontariato di cui alla L. 266/1991, Onlus – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (articolo 10 D.Lgs. 460/1997), cooperative sociali e i consorzi di cooperative sociali di cui alla L. 381/1991, organizzazioni non governative già riconosciute idonee ai sensi della…
Continua a leggere...Rimborsi spese delle trasferte del professionista
I rimborsi delle spese di trasferta – vitto e alloggio – relative all’esecuzione dell’incarico del professionistavanno trattati, sotto il profilo fiscale e contributivo, in modo diverso a seconda che si tratti: di spese sostenute dal professionista oppure di spese sostenute direttamente dal cliente (cd. spese prepagate). Queste fattispecie non devono essere confuse con l’ipotesi delle spese che si considerano sostenute dal professionista in nome e per conto del cliente. Spese di trasferta sostenute dal professionista Le spese di vitto e alloggio sostenute dal professionista per lo svolgimento della propria prestazione professionale: se riaddebitate analiticamente al cliente, sono, per il professionista stesso, integramente imponibili, concorrendo alla formazione del compenso, e integralmente deducibili. Ciò a seguito delle modifiche recate dalla 81/2017 all’articolo 54, comma 5, Tuir in vigore già dal 2017; se riaddebitate forfettariamente al cliente, sono, per il professionista stesso, integramente imponibili, concorrendo…
Continua a leggere...Prestazioni mediche esenti
Ai sensi dell’articolo 10, comma 1, n. 18), del D.P.R. 633/1972, sono esenti da IVA le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza, ai sensi dell’articolo 99 del R.D. n. 1265/1934, ovvero individuate con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro delle Finanze. Il D.M. 17 maggio 2002 ha individuato tra le prestazioni di diagnosi cura e riabilitazione esenti, oltre quelle rese nell’esercizio delle professioni sanitarie indicate all’articolo 99 del R.D. n. 1265/1934, quelle rese da biologi, psicologi, odontoiatri e da operatori abilitati all’esercizio delle professioni elencate nel D.M. 29 marzo 2001 che eseguono una prestazione sanitaria prevista dai decreti ministeriali di individuazione dei rispettivi…
Continua a leggere...Lavori antisismici: detrazione su immobili destinati alla locazione
I soggetti Ires possono fruire del c.d. “sisma bonus” anche per gli interventi antisismici realizzati su immobili non utilizzati direttamente a fini produttivi da parte della società ma destinati alla locazione. Questo è quanto chiarito dall’Agenzia delle entrate nell’ambito della risoluzione 22/E/2018. Nel caso di specie la società istante, proprietaria di un edificio situato in un comune classificato in zona sismica 3, dichiara di voler effettuare alcuni interventi volti ad ottenere una riduzione di due classi del rischio sismico. Tuttavia, le unità immobiliari risultanti dalla ristrutturazione saranno in parte adibite ad uffici della stessa società ed in parte trasformate in abitazioni residenziali. Ciò detto, il contribuente chiede all’Agenzia se gli interventi che intende porre in essere possano beneficiare del c.d….
Continua a leggere...Il bilancio 2017 in forma abbreviata: novità
L’articolo 2435-bis, comma 1, cod. civ. definisce i soggetti che possono (si tratta di una facoltà e non di un obbligo) redigere il bilancio in forma abbreviata, ovvero le società che non hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati e non hanno superato almeno due dei seguenti tre parametri nel primo esercizio, se la società è neo-costituita, ovvero in due esercizi consecutivi: totale attivo di stato patrimoniale € 4.400.000, ricavi delle vendite e delle prestazioni € 8.800.000, numero dei dipendenti occupati in media durante l’esercizio 50 unità. Le semplificazioni previste sono molteplici: a livello di schema di stato patrimoniale e conto economico è previsto un raggruppamento di voci, con una struttura molto più snella; la nota integrativa contiene un numero limitato di informazioni; è possibile omettere la redazione del rendiconto finanziario; è possibile omettere la redazione della relazione sulla gestione, a condizione che nella nota integrativa siano riportate…
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