Responsabilità civile

L’eterna promessa del consenso consapevole; esigenza indifferibile del Referendum Eutanasia Legale e rischi derivanti dal ridimensionamento dell’art. 579 c.p.

Il quesito referendario del c.d. Referendum Eutanasia Legale, secondo quanto esternato dal Comitato Promotore per il tramite del proprio sito web, ha l’obiettivo di “abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia”, pur mantenendo intatta la tutela delle persone il cui status biologico, anagrafico, psichico o emotivo, non consenta di esprimere un consenso libero e consapevole[1]. In particolare, “con questo intervento referendario l’eutanasia attiva, previa valutazione del giudice in sede processuale, potrà essere consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza dei requisiti introdotti dalla Consulta sul “Caso Cappato”, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza,…

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Responsabilità da cose in custodia e condotta incauta della vittima

Cass. civ., sez. VI-3, 2 dicembre 2021, n. 38025 – Pres. Amendola – Rel. Tatangelo [1] Responsabilità civile da cose in custodia – Risarcimento del danno – Accertamento del nesso causale tra cosa ed evento – Prova liberatoria – Caso fortuito – Condotta incauta – Imprudenza  (Cod. civ. artt. 1227; 2043; 2051). [1] “Il criterio di imputazione della responsabilità fondato sul rapporto di custodia di cui all’art. 2051 c.c. opera in termini rigorosamente oggettivi; il danneggiato ha il solo onere di provare il nesso di causa tra la cosa in custodia (a prescindere dalla sua pericolosità o dalle sue caratteristiche intrinseche) ed il danno, mentre al custode spetta l’onere della prova liberatoria del caso fortuito, inteso come fattore che, in…

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Inadempimento reciproco e risoluzione del contratto preliminare di compravendita di immobile

Cass. civ., Sez. II, ord. 09.07.2021 n. 19569 – Pres. San Giorgio – Rel. Tedesco Contratto in genere – Risoluzione del contratto per inadempimento – Contrapposte domande di risoluzione – Gravità dell’inadempimento – Pronuncia di impossibilità di esecuzione del contratto (artt. 1453 c.c., 1455 c.c., 1458 c.c., 2033 c.c.) [1] Gli effetti restitutori conseguenti alla risoluzione si verificano sia in caso di risoluzione per inadempimento del promittente venditore, sia in caso di risoluzione per inadempimento del promissario, in quanto conseguenti al venir meno della causa giustificatrice delle attribuzioni patrimoniali già eseguite e si verificano indipendentemente dall’imputabilità dell’inadempimento. [2] La risoluzione comporta l’insorgenza, a carico di ciascun contraente, dell’obbligo di restituire le prestazioni ricevute, rimaste prive di causa, secondo i principi…

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L’ingiustificata interruzione delle trattative implica la risarcibilità dell’interesse negativo

Cass. civ., sez. II, ord. 27 ottobre 2021, n. 30186 – Pres. Manna – Rel. Carratto [1] Responsabilità civile – Responsabilità precontrattuale – Risarcimento del danno – Interesse negativo – Interruzione delle trattative  (Cod. civ. art. 1337) [1] “In tema di responsabilità precontrattuale il pregiudizio risarcibile è circoscritto (ed a tal fine il giudice di rinvio dovrà operare le relative necessarie valutazioni) nei limiti dello stretto interesse negativo (contrapposto all’interesse all’adempimento), rappresentato sia dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative in vista della conclusione del contratto, sia dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipulazione con altri di un contratto altrettanto o maggiormente vantaggioso, e dunque non comprende, in particolare, il lucro cessante risarcibile se il contratto non fosse…

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Gli errori del progettista e del direttore dei lavori non escludono la responsabilità dell’appaltatore per i vizi e i difetti dell’opera

Cass. civ., sez. II, 22 giugno 2021, n. 17819 – Pres. Di Virgilio – Rel. Carrato Parole chiave: Appalto – Vizi e difetti dell’opera – Carenze del progetto e delle indicazioni fornite dal direttore dei lavori – Mancata segnalazione – Responsabilità dell’appaltatore – Sussistenza [1] Massima: In tema di appalto, l’appaltatore, anche quando sia chiamato a realizzare un progetto altrui, è sempre tenuto a rispettare le regole dell’arte e a controllare, nei limiti delle sue cognizioni e in relazione alla perizia e alla capacità tecnica esigibili nel caso concreto, la bontà delle istruzioni impartite dal committente, ovvero la presenza di errori imputabili al progettista o al direttore dei lavori, potendo andare esente da responsabilità, qualora ravvisi palesi incongruità, soltanto se…

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Responsabilità medica, risarcimento dei danni da violazione del consenso informato e onere probatorio

Cass. civ., sez. III, 7 ottobre 2021, n. 2726 – Pres. Travaglino – Rel. Pellecchia [1] Responsabilità medica – Onere probatorio – Risarcimento dei danni – Consenso informato – Causalità materiale – Causalità giuridica – Inadempimento – Causa non imputabile (Cod. civ. 1223) [1] “’L’onere probatorio inerente la causalità materiale grava sul creditore e solo in seguito a tale prova grava sul debitore provare l’assenza di colpa, ovvero che l’inadempimento sia derivato da una causa non imputabile al debitore” CASO [1] Il caso origina dalla sentenza con cui la Corte d’appello di Napoli, confermando la decisione del Tribunale di Napoli, rigettava la domanda di risarcimento danni proposta da un uomo per le lesioni subite durante un intervento chirurgico eseguito in…

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Immissioni sonore intollerabili dei vicini e lesione del diritto alla vita privata e familiare

Cass. civ., 28.07.2021 n. 21649 ord. – Pres. Cosentino – Rel. Giannaccari Proprietà – Limitazioni legali della proprietà – Rapporti di vicinato – Immissioni – Immissioni intollerabili – Assenza di pregiudizio alla salute – Risarcibilità del danno non patrimoniale – Condizioni (art. 844 c.c.) [1] Pur quando non rimanga integrato un danno biologico, non risultando provato alcuno stato di malattia, la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria casa di abitazione, tutelato anche dall’art. 8 della Convenzione europea dei diritti umani, nonché del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane, integra una lesione che non costituisce un danno “in re ipsa”, bensì un danno conseguenza e comporta un pregiudizio ristorabile…

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I limiti della garanzia per vizi nella compravendita immobiliare

Cass. civ., sez. VI, 16 giugno 2021, n. 17058 – Pres. Lombardo – Rel. Falaschi Parole chiave: Compravendita – Vizi della cosa venduta – Facile riconoscibilità – Garanzia – Esclusione [1] Massima: In caso di vendita di un bene immobile di non recente costruzione, i difetti materiali conseguenti al concreto e accertato stato di vetustà, ovvero alla risalenza nel tempo delle tecniche costruttive utilizzate, non integrano un vizio rilevante ai fini previsti dall’art. 1490 c.c., essendo la garanzia esclusa quando, a norma dell’art. 1491 c.c., il vizio era facilmente riconoscibile, salvo che, in quest’ultimo caso, il venditore non abbia dichiarato che la cosa era immune da vizi. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1490, 1491, 1492 CASO L’acquirente di un immobile…

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Illecito endo-familiare per mancato riconoscimento del figlio: il risarcimento del danno presuppone la consapevolezza della procreazione

Cass. civ., [ord.], Sez. I, 9 agosto 2021, n. 22496 – Pres. Genovese – Rel. Iofrida [1] Risarcimento del danno – Illecito endo-familiare – Danno non patrimoniale – Mancato riconoscimento del figlio – Consapevolezza della procreazione (Cod. civ. artt. 269, 2059) [1] “In tema di danno per mancato riconoscimento di paternità, l’illecito endo-familiare attribuito al padre che abbia generato ma non riconosciuto il figlio, presuppone la consapevolezza della procreazione che, pur non identificandosi con la certezza assoluta derivante esclusivamente dalla prova ematologica, presuppone comunque la maturata conoscenza dell’avvenuta procreazione, non evincibile tuttavia in via automatica dal fatto storico della sola consumazione di rapporti sessuali non protetti con la madre ma anche da altri elementi rilevanti, specificatamente allegati e provati da…

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Lo smaltimento di rifiuti: un’analisi giurisprudenziale del reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata

A partire dal 2005, l’Unione Europea ha dato avvio ad un complesso iter di riforma che ha condotto all’emissione della Direttiva 2008/98/CE e del Regolamento 2014/955/UE, rinnovando l’intero sistema della gestione dei rifiuti, soprattutto in relazione alle attività di prevenzione, recupero e riciclo. Nell’ordinamento nazionale, in materia di smaltimento di rifiuti, le fonti comunitarie sono state recepite con il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, poi modificato dal D. Lgs. 3 dicembre 2010, n. 205, consentendo la fissazione dei principali obiettivi da raggiungere nel rispetto della scadenza fissata dalla direttiva comunitaria, nell’ambito del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013. Ciò…

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