Responsabilità civile

Sanzioni alla Russia: impatto su contratti, sentenze e lodi arbitrali 

Sintesi Proseguono le sanzioni imposte alla Federazione Russa da parte dell’Unione Europea. Da ultimo, con la Decisione del Consiglio dello scorso 28 novembre, si è aggiunta la violazione delle misure restrittive all’elenco dei c.d. “reati dell’UE” incluso nel Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Oltre alle tragiche conseguenze dirette della guerra, le situazioni di conflitto internazionale hanno un’influenza ingente anche sui rapporti commerciali ordinari, in tutte le fasi della filiera di produzione e di consumo. Con ostacoli a diversi livelli, tra gli operatori dei diversi Paesi, nell’adempimento degli impegni contrattuali assunti. Per poter minimizzare le conseguenze negative del conflitto nei rapporti tra imprese, anche rispetto a soggetti economici che nulla hanno a che fare con gli obiettivi delle sanzioni, è…

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L’errore interpretativo non è fonte di responsabilità civile del magistrato

Cass. civ., sez. III, 29 agosto 2022, n. 25454 – Pres. Travaglino – Rel. Rubino Parole chiave: Magistrati – Grave violazione di legge – Negligenza inescusabile – Errore inerente all’individuazione, all’applicazione o al significato della disposizione – Responsabilità civile – Insussistenza [1] Massima: “In tema di azione contro lo Stato per il risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, la grave ovvero manifesta violazione di legge, fonte di responsabilità ai sensi dell’art. 2 l. 13 aprile 1988, n. 117, ricorre quando la decisione appaia non essere frutto di un consapevole processo interpretativo, ma contenga affermazioni a esso non riconducibili – perché sconfinanti nel provvedimento abnorme o nel diritto libero – e, pertanto, caratterizzate da una negligenza inesplicabile, prima ancora…

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Le conseguenze della violazione del dovere di comportamento seconda buona fede in pendenza della condizione sospensiva

Cass. civ., sez. II, ord. 6 luglio 2022, n. 21427 – Pres. Di Virgilio, Rel. Poletti Parole chiave: Contratto preliminare – condizione sospensiva – Dovere di comportamento secondo buona fede – inadempimento – risoluzione del contratto – risarcimento del danno. Massima: “In caso di inadempimento dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede in pendenza della condizione sospensiva ai sensi dell’art. 1358 c.c., il momento dell’inadempimento – utile ai fini della determinazione del danno risarcibile e della sua decorrenza – va individuato in quello (ultimo) in cui risulta che la parte non si sia attivata per consentire il verificarsi della condicio facti (nella specie, l’ottenimento del mutuo agevolato, da parte del promissario acquirente, da perfezionarsi entro sette mesi dalla sottoscrizione del preliminare di…

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Inadempimento del preliminare di vendita e il risarcimento del danno da lucro cessante

Cass. civ., Sez. II, 18 novembre 2022, n. 34073, Ord., G.Rel. Dott. C. Trapuzzano Preliminare di vendita – Inadempimento – Risarcimento del danno da lucro cessante Massima: “Al promittente venditore che agisca per la risoluzione del contratto e per il risarcimento del danno, per il caso di inadempimento del promissario acquirente, deve essere liquidato il pregiudizio per la sostanziale incommerciabilità del bene nella vigenza del preliminare, la cui sussistenza è in re ipsa e non necessita di prova; detto danno va liquidato in misura pari alla differenza tra il prezzo pattuito nel preliminare e il valore commerciale dell’immobile al momento in cui l’inadempimento è diventato definitivo, normalmente coincidente con quello di proposizione della domanda di risoluzione ovvero altro anteriore, ove accertato…

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La responsabilità del direttore dei lavori per vizi costruttivi in corso d’opera

Cass. civ. Sez. Prima Ord., 1/8/2022, n. 23858, Pres. Campanile, Est. Parise Appalto – Responsabilità del direttore lavori – vizi costruttivi in corso d’opera [1] In tema di appalto, la responsabilità del direttore dei lavori per vizi costruttivi può configurarsi anche in corso d’opera, non presupponendo che la prestazione professionale sia stata resa, pur a fronte di revoca dall’incarico, fino all’ultimazione dei lavori e al relativo collaudo. Disposizioni applicate Artt. 27 e 28 L. 109/1994 CASO Con sentenza di primo grado il Tribunale accertava la sussistenza di gravi inadempienze imputabili al progettista e direttore dei lavori di costruzione di una piscina comunale e condannava il progettista convenuto alla restituzione del compenso e al risarcimento del danno. In secondo grado, la…

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Il risarcimento del danno biologico permanente con rendita vitalizia

Cass. civ., Sez. III, 25 ottobre 2022, n. 31574, Sent., G.Rel. Dott.ssa A. Pellecchia Danno biologico permanente – Risarcimento – rendita vitalizia Massima: “Il danno biologico permanente può essere risarcito, con decisione che può e in certi casi deve essere assunta dal giudice anche d’ufficio, con la condanna ad una rendita vitalizia, che costituisce anzi la forma privilegiata di ristoro perché ogni rateo di rendita compensa, giorno dopo giorno, il pregiudizio sofferto dalla vittima nel corrispondente arco di tempo e scongiura il rischio di dispersione di un ingente capitale corrisposto una tantum, a causa di condotte colpose o incolpevoli da parte di soggetti in mala fede o semplicemente inesperti”.  CASO Tizio e Caia, quali esercenti la responsabilità genitoriale sul figlio minore…

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Aborto post-amniocentesi: responsabilità medica e riparto dell’onere probatorio

Cass. civ., Sez. III, 29.03.2022, n. 10050 – Pres. Travaglino – Rel. Spaziani Responsabilità professionale – Attività medico-chirurgica – Responsabilità contrattuale del professionista – Responsabilità medica (anteriormente alla l. n. 24 del 2017) – Onere probatorio – Ripartizione e contenuto – Impedimento imprevedibile ed inevitabile – Nozione (art. 1176 c.c. – art. 1218 c.c.) Massima: “Nell’ipotesi in cui il paziente faccia valere la responsabilità del medico e della struttura sanitaria per danni derivatigli da un intervento che si assume svolto in spregio alle leges artis, l’attore è tenuto a provare, anche attraverso presunzioni, il nesso di causalità materiale intercorrente tra la condotta del medico e l’evento dannoso, consistente nella lesione della salute e nelle altre lesioni ad essa connesse. Di…

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Danni da cose in custodia: risarcimento per precipitazioni atmosferiche e caso fortuito

Cass. civ., Sez. III, ord., 11.02.2022, n. 4588 – Pres. De Stefano – Rel. Iannello Danno da allagamento di immobili – Precipitazioni atmosferiche – Caso fortuito – Configurabilità – Condizioni – Diligenza del custode e funzionalità dei sistemi di deflusso – Rilevanza – Esclusione – Fattispecie (art. 2051 c.c.) Massima: “Le precipitazioni atmosferiche integrano l’ipotesi di caso fortuito, ai sensi dell’art. 2051 c.c. quando assumono i caratteri dell’imprevedibilità oggettiva e dell’eccezionalità, da accertarsi – sulla base delle prove offerte dalla parte onerata (cioè, il custode) – con indagine orientata essenzialmente da dati scientifici di tipo statistico (i cc.dd. dati pluviometrici) di lungo periodo, riferiti al contesto specifico di localizzazione della “res” oggetto di custodia, la quale va considerata nello stato…

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La responsabilità del creditore per eccesso nell’iscrizione di ipoteca

Cass. civ., sez. III, 13 dicembre 2021, n. 39441 – Pres. Travaglino – Rel. Scarano Parole chiave: Responsabilità patrimoniale – Cause di prelazione – Ipoteca – Iscrizione su beni di valore eccedente l’importo del credito vantato – Responsabilità extracontrattuale del creditore – Configurabilità Massima: “In caso di iscrizione di ipoteca giudiziale su beni di valore eccedente rispetto all’importo del credito vantato, il creditore può essere chiamato a rispondere, ai sensi dell’art. 2043 c.c., per il danno subito dal debitore, consistente nella difficoltà o impossibilità della negoziazione dei beni medesimi, ovvero nella difficoltà di accesso al credito; invero, la previsione della speciale responsabilità processuale ex art. 96 c.p.c. – quale responsabilità del soccombente che abbia abusato del diritto di agire o…

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La responsabilità del general contractor: responsabilità da appalto o mandato?

Sintesi del focus La normativa sul superbonus è di carattere fiscale. Pochi si preoccupano delle conseguenze civilistiche dei contratti di appalto che vengono conclusi per l’esecuzione dei lavori. Che succede se l’appaltatore recede dal contratto? Oppure che succede se l’appaltatore esegue male i lavori? La soluzione di questi problemi è complicata dal fatto che non è nemmeno certo se il rapporto fra il committente e il general contractor sia da qualificarsi in termini di appalto oppure di mandato. Le limitazioni poste dal Governo e dalle banche alla cessione dei crediti fiscali possono determinare un significativo contenzioso fra committenti e appaltatori. Contenuto L’art. 119 d.l. 19 maggio 2020, n. 34, regola gli “incentivi per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine…

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