Responsabilità civile

Garanzia per vizi e decorrenza dei termini di prescrizione dell’azione ex art. 1495 c.c.

Cass. civ. Sez. Sesta Sent., 09/02/2023, n. 3926, Pres. Scrima, Est. Pellecchia Garanzia per i vizi – Termine annuale di prescrizione – Decorrenza – Mancata scoperta dei vizi – Esclusione [1] Massima: “In tema di compravendita, l’azione del compratore contro il venditore per far valere la garanzia ex art. 1495 c.c. si prescrive, in ogni caso, nel termine di un anno dalla consegna del bene compravenduto e ciò indipendentemente dalla scoperta del vizio”. Disposizioni applicate Art. 1495 c.c. CASO Gli attori hanno convenuto in giudizio la società immobiliare da cui hanno acquistato un immobile, al fine di veder riconosciuto il risarcimento dei danni subiti in ragione dei vizi riscontrati sull’immobile acquistato, vizi peraltro denunciati già alla data del rogito e mai…

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Trattamento sanitario obbligatorio: è ammesso il risarcimento del danno in caso di mancata prestazione del consenso informato?

Cass. civ., ord., 11.01.2023, n. 509 – Pres. Travaglino – Rel. Rossetti Trattamento sanitario obbligatorio (TSO) – Consenso informato – Violazione del diritto alla libertà di autodeterminazione e del diritto alla salute – Omissione del medico dell’obbligo informativo – Risarcimento del danno – Onere della prova (art. 32 Cost., art. 2 Cost., art. 34 e 35 L. n. 833/78) [1] Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è un evento terapeutico straordinario, finalizzato alla tutela della salute mentale del paziente, che può essere legittimamente disposto solo dopo aver esperito ogni iniziativa concretamente possibile, se pur compatibilmente con le condizioni cliniche, di volta in volta accertate e certificate, in cui versa il paziente – ed ove queste lo consentano – per ottenere il consenso…

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Responsabilità ex art. 2051 c.c., individuazione del caso fortuito e rilevanza della condotta colposa del danneggiato

Cass. civ., sez. III, 9 febbraio 2023, n. 4051 – Pres. Sestini – Rel. Pellecchia [1] Responsabilità civile – Caso fortuito – Condotta colposa del danneggiato – Nesso causale tra la cosa in custodia e il danno – Caduta di un motociclista – Buca stradale (Cod. civ. art. 2051) [1] “Ove sia dedotta la responsabilità del custode per la caduta di un motociclista in corrispondenza di una sconnessione o buca stradale, l’accertamento della responsabilità deve essere condotto ai sensi dell’art. 2051 c.c. e non risulta predicabile la ricorrenza del caso fortuito a fronte del mero accertamento di una condotta colposa della vittima (la quale potrà invece assumere rilevanza, ai fini della riduzione o dell’esclusione del risarcimento, ai sensi dell’art. 1227,1…

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Responsabilità da cose in custodia per il danno riportato dal minore che cade su recinzione appuntita e tagliente

Tribunale di Macerata, 29 novembre 2022, n. 1048, Sent., G.U. Dott. U. Rana Responsabilità da cose in custodia – Prova contraria – Concorso colposo del danneggiato – Esclusione (art. 2051 c.c.) Il proprietario-custode della recinzione che delimita la sua proprietà dal suolo pubblico risponde del danno patito dal minore che in bici cade su detta recinzione riportandone un danno, a nulla rilevando l’assenza dei genitori al momento del fatto lesivo che non è fattore idoneo a escluderne il carattere di prevedibilità ed evitabilità. CASO Tizio e Caia, quali esercenti la responsabilità genitoriale sul figlio minore Sempronio, citavano in giudizio la società Alfa e i soci illimitatamente responsabili, per ottenere il risarcimento del danno patito dal figlio. Esponevano infatti che Sempronio…

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Cremazione di salma esumata non autorizzata dai parenti e risarcimento del danno per lesione del diritto di culto

Cass. civ., Sez. III, 10.01.2023, n. 370 – Pres. Travaglino – Rel. Cricenti Cremazione non autorizzata – Lesione del diritto di culto – Risarcimento del danno non patrimoniale.  (art. 19 Cost., art. 2 Cost., art. 2059 c.c., art. 3 L. 130/2001, art. 79 DPR 285/1990) [1] L’interesse al culto dei defunti non è leso soltanto dalla distruzione o dispersione del cadavere, ma altresì dalla imposizione di forme di culto che non sono previamente accettate dai parenti del defunto. Questa conclusione è imposta proprio dalla necessità del consenso dei parenti alla cremazione del corpo del defunto, poiché prevedendo che la trasformazione della salma in cenere debba essere autorizzata, è la legge stessa che considera lesione del diritto una trasformazione che ne…

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La tutela consumeristica dell’acquirente di un’automobile usata

Cass. civ., sez. II, ord. 3 ottobre 2022, n. 28583 – Pres. Orilia, Rel. Besso Marcheis Parole chiave: Contratti dei consumatori – vendita di beni di consumo – bene usato – difetto di conformità – rimedi – risoluzione del contratto. Massima: “Il distacco parziale manifestatosi nella verniciatura di un’auto è difetto che impedisce il normale utilizzo dell’autovettura, che per quanto usata deve essere conforme alle caratteristiche dovute del prodotto (accolta, nella specie, la richiesta di risoluzione del contratto di compravendita di una autovettura usata con conseguente restituzione della somma versata quale prezzo di acquisto)”. Disposizioni applicate: Artt. 128, comma 3°, 129, 130 cod. cons. (vecchio testo) CASO L’acquirente di un’automobile usata venduta da una s.r.l. si rivolge al Giudice di…

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Sanzioni alla Russia: impatto su contratti, sentenze e lodi arbitrali 

Sintesi Proseguono le sanzioni imposte alla Federazione Russa da parte dell’Unione Europea. Da ultimo, con la Decisione del Consiglio dello scorso 28 novembre, si è aggiunta la violazione delle misure restrittive all’elenco dei c.d. “reati dell’UE” incluso nel Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Oltre alle tragiche conseguenze dirette della guerra, le situazioni di conflitto internazionale hanno un’influenza ingente anche sui rapporti commerciali ordinari, in tutte le fasi della filiera di produzione e di consumo. Con ostacoli a diversi livelli, tra gli operatori dei diversi Paesi, nell’adempimento degli impegni contrattuali assunti. Per poter minimizzare le conseguenze negative del conflitto nei rapporti tra imprese, anche rispetto a soggetti economici che nulla hanno a che fare con gli obiettivi delle sanzioni, è…

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L’errore interpretativo non è fonte di responsabilità civile del magistrato

Cass. civ., sez. III, 29 agosto 2022, n. 25454 – Pres. Travaglino – Rel. Rubino Parole chiave: Magistrati – Grave violazione di legge – Negligenza inescusabile – Errore inerente all’individuazione, all’applicazione o al significato della disposizione – Responsabilità civile – Insussistenza [1] Massima: “In tema di azione contro lo Stato per il risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, la grave ovvero manifesta violazione di legge, fonte di responsabilità ai sensi dell’art. 2 l. 13 aprile 1988, n. 117, ricorre quando la decisione appaia non essere frutto di un consapevole processo interpretativo, ma contenga affermazioni a esso non riconducibili – perché sconfinanti nel provvedimento abnorme o nel diritto libero – e, pertanto, caratterizzate da una negligenza inesplicabile, prima ancora…

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Le conseguenze della violazione del dovere di comportamento seconda buona fede in pendenza della condizione sospensiva

Cass. civ., sez. II, ord. 6 luglio 2022, n. 21427 – Pres. Di Virgilio, Rel. Poletti Parole chiave: Contratto preliminare – condizione sospensiva – Dovere di comportamento secondo buona fede – inadempimento – risoluzione del contratto – risarcimento del danno. Massima: “In caso di inadempimento dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede in pendenza della condizione sospensiva ai sensi dell’art. 1358 c.c., il momento dell’inadempimento – utile ai fini della determinazione del danno risarcibile e della sua decorrenza – va individuato in quello (ultimo) in cui risulta che la parte non si sia attivata per consentire il verificarsi della condicio facti (nella specie, l’ottenimento del mutuo agevolato, da parte del promissario acquirente, da perfezionarsi entro sette mesi dalla sottoscrizione del preliminare di…

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Inadempimento del preliminare di vendita e il risarcimento del danno da lucro cessante

Cass. civ., Sez. II, 18 novembre 2022, n. 34073, Ord., G.Rel. Dott. C. Trapuzzano Preliminare di vendita – Inadempimento – Risarcimento del danno da lucro cessante Massima: “Al promittente venditore che agisca per la risoluzione del contratto e per il risarcimento del danno, per il caso di inadempimento del promissario acquirente, deve essere liquidato il pregiudizio per la sostanziale incommerciabilità del bene nella vigenza del preliminare, la cui sussistenza è in re ipsa e non necessita di prova; detto danno va liquidato in misura pari alla differenza tra il prezzo pattuito nel preliminare e il valore commerciale dell’immobile al momento in cui l’inadempimento è diventato definitivo, normalmente coincidente con quello di proposizione della domanda di risoluzione ovvero altro anteriore, ove accertato…

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