Responsabilità civile
Infortunio durante la lezione di educazione fisica: la Suprema Corte esclude la responsabilità dell’istituto scolastico
Cass. civ., Sez. III, ord., 25.07.2024, n. 20790 – Pres. Travaglino – Rel. Tassone Responsabilità civile – Attività sportiva – Danno subìto dallo studente durante una lezione di educazione fisica consistente nella simulazione di una fase del gioco del rugby – Riconducibilità ad attività pericolosa ex art. 2050 c.c. – Esclusione – Fondamento [1] In tema di danni conseguenti a un infortunio subìto da uno studente durante una lezione di educazione fisica, per configurare la responsabilità della scuola ai sensi dell’art. 2048 c.c., è necessario che il danno sia conseguenza del fatto illecito di un altro studente e che la scuola non abbia predisposto tutte le misure idonee ad evitare il fatto. Spetta allo studente provare l’illecito e alla scuola dimostrare l’inevitabilità del danno nonostante le cautele adottate. [2] In…
Continua a leggere...Amministratore di fatto: estensione all’extraneus della responsabilità penale tipica dell’amministratore di diritto
Con le precedenti pubblicazioni, abbiamo definito il concetto di “posizione di garanzia” ed individuato i soggetti che, nell’ambito societario, ne assumono le derivanti responsabilità. Ma quali altri soggetti potrebbero vedersi contestati gli illeciti penali connessi e derivanti dall’assunzione di detta “posizione”? Orbene, la giurisprudenza ha da tempo riconosciuto la configurabilità del concorso dell’extraneus nel reato proprio, purché sia accertata la volontarietà della sua condotta. Invero, a mente dell’art. 2639 c.c.: “…Per i reati previsti dal presente titolo al soggetto formalmente investito della qualifica o titolare della funzione prevista dalla legge civile è equiparato sia chi è tenuto a svolgere la stessa funzione, diversamente qualificata, sia chi esercita in modo continuativo e significativo i poteri tipici inerenti alla qualifica o alla…
Continua a leggere...Responsabilità civile derivante dallo svolgimento di attività sanitaria tramite la telemedicina
Abstract: Il contributo analizza i principali profili della responsabilità civile alla quale possono andare incontro i medici e le strutture sanitarie nell’esercizio della telemedicina, ovverosia nell’attività di erogazione di prestazioni diagnostiche o terapeutiche a distanza tramite l’utilizzo delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione. La telemedicina può essere definita come la prestazione di assistenza sanitaria a distanza, ovverosia in situazioni in cui il paziente e un professionista (o due o più professionisti) non si trovano nello stesso luogo, tramite l’utilizzo delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione. Non si tratta di una specialità medica autonoma e separata rispetto alle altre, bensì di uno strumento di erogazione delle prestazioni sanitarie che estende le medesime oltre gli spazi fisici tradizionali: a seconda dei contesti…
Continua a leggere...Cartella clinica incompleta e valore probatorio
Cass. civ., Sez. III, ord., 17.06.2024, n. 16737 – Pres. Travaglino – Rel. Rubino Attività medico-chirurgica – Incompletezza della cartella clinica – Fede privilegiata – Rilevanza ai fini della dimostrazione del nesso di causalità tra condotta sanitaria e danno patito dal paziente – Principio di vicinanza della prova – Condizioni – Fattispecie [1] Le attestazioni contenute in una cartella clinica, redatta da un’azienda ospedaliera pubblica o da un ente convenzionato con il servizio sanitario pubblico, hanno natura di certificazione amministrativa, cui è applicabile lo speciale regime di cui agli artt. 2699 e ss. c.c., per quanto attiene alle indicazioni ivi contenute delle attività svolte nel corso di una terapia o di un intervento. La prova dell’effettivo svolgimento di attività non risultanti dalla…
Continua a leggere...Risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale per morte dello zio
Cass. civ., Sez. III, ord., 07.09.2023, n. 26140 – Pres. Travaglino – Rel. Gianniti Danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale – Componenti – Prova dello sconvolgimento delle abitudini di vita – Necessità – Esclusione – Rilevanza – Fattispecie [1] Ai fini della risarcibilità del danno da perdita del rapporto parentale è necessaria la dimostrazione, anche presuntiva, della gravità e serietà del pregiudizio (tanto sul piano morale e soggettivo, quanto su quello dinamico-relazionale), senza che sia necessario che questo assurga a un radicale sconvolgimento delle abitudini di vita del danneggiato, profilo quest’ultimo che – al cospetto di una prova circostanziata da parte dell’attore – può incidere sulla personalizzazione del risarcimento. CASO In esito ad un sinistro stradale perdeva la…
Continua a leggere...Responsabilità sanitaria: il nesso causale va accertato secondo la regola della preponderanza dell’evidenza (o del “più probabile che non”)
Cass. civ., Sez. III, ord., 05.03.2024, n. 5922 – Pres. Travaglino – Rel. Spaziani Responsabilità Sanitaria – Nesso di Causalità – Preponderanza dell’evidenza (o del “più probabile che non”) – Criteri [1] L’accertamento del nesso di causalità nella responsabilità sanitaria è improntato alla regola di funzione della preponderanza dell’evidenza (o del “più probabile che non”), la quale, con riguardo al caso in cui, rispetto a uno stesso evento, si pongano un’ipotesi positiva e una complementare ipotesi negativa, impone al giudice di scegliere quella rispetto alla quale le probabilità che la condotta abbia cagionato l’evento risultino maggiori di quelle contrarie, e con riguardo, invece, al caso in cui, in ordine allo stesso evento, si pongano diverse ipotesi alternative, comporta che il…
Continua a leggere...Riforma Cartabia, istituti astrattamente deflattivi, razionalizzazione del processo penale e valorizzazione della riparazione del danno come strumento di risoluzione e definizione procedimentale
Premessa La c.d. Riforma Cartabia (D.lgs. n. 150 del 2022), come noto, ha introdotto una serie di modifiche apparentemente molto incisive su diversi istituti di diritto penale sostanziale e di diritto processuale penale, che muovono da una sorta di rinnovata attenzione al ruolo della persona offesa e – in generale – al fenomeno della “riparazione del danno”. Osservando la Riforma nel suo complesso, appare chiaro che uno degli intenti del Legislatore è stato senza dubbio quello di “razionalizzare” la giustizia penale, nell’ottica di provare a ridimensionare il carico di contenzioso (dibattimentale e post-dibattimentale) che connota i tribunali di tutto il Paese (in linea con l’obiettivo del P.N.R.R. di ridurre del 25% i tempi medi del processo penale entro il 2026). La…
Continua a leggere...Phishing e responsabilità della banca per omessa adozione di adeguate misure di sicurezza
Cass. civ., Sez. III, sent., 12.02.2024, n. 3780 – Pres. Scarano – Rel. Moscarini Phishing – Responsabilità della banca – Diligenza dell’accorto banchiere – Prova liberatoria [1] La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, con particolare verifica della loro riconducibilità alla volontà del cliente, mediante il controllo dell’utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, va esclusa se ricorre una situazione di colpa grave dell’utente, configurabile, ad esempio, nel caso di protratta attesa prima di comunicare l’uso non autorizzato dello strumento di pagamento, ma il riparto degli oneri probatori, posto a carico delle parti, segue il regime della responsabilità contrattuale. Mentre, pertanto, il cliente è tenuto soltanto a provare la fonte del proprio diritto…
Continua a leggere...La responsabilità del proprietario per danni arrecati da opere realizzate nel sottosuolo
Cass. civ., sez. III, 2 febbraio 2024, n. 3092 – Pres. Travaglino – Rel. Spaziani Parole chiave: Responsabilità civile – Danni provocati da opere realizzate nel sottosuolo – Esercizio di facoltà afferenti al diritto di proprietà – Applicabilità dell’art. 840 c.c. [1] Massima: “In tema di responsabilità civile per danni da rovina di edifici, si applica l’art. 840 c.c. (che configura una responsabilità colposa del proprietario per i danni cagionati ai vicini da opere ed escavazioni realizzate nel sottosuolo) e non l’art. 2053 c.c., nel caso in cui nella determinazione dell’evento pregiudizievole assuma rilievo causale l’esercizio, da parte del proprietario, delle facoltà che costituiscono manifestazione del suo diritto nei rapporti di vicinato”. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 840, 2053 CASO…
Continua a leggere...Le condizioni patologiche pregresse del paziente non escludono la responsabilità del medico
Cass. civ., Sez. III, ord., 08.11.2023, n. 31058 – Pres. Travaglino – Rel. Iannello Responsabilità medica – Concorso di cause naturali e umane nella causazione dell’evento lesivo – Condotta omissiva dei sanitari e concausa determinante – Irrilevanza delle condizioni patologiche preesistenti ai fini della determinazione della responsabilità dei sanitari – Principio dell’equivalenza causale [1] In tema di responsabilità medica e professionale, le condizioni patologiche preesistenti devono essere riguardate come concause dell’evento, che, secondo insegnamento da tempo acquisito, sono irrilevanti agli effetti della determinazione e commisurazione della responsabilità. CASO I familiari di un paziente deceduto citavano in giudizio l’Azienda Ospedaliera, onde ottenere la condanna di quest’ultima al risarcimento dei danni subìti, in conseguenza del decesso del loro congiunto. Il paziente era stato ricoverato presso il…
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