Proprietà e diritti reali

Ristrutturazione edilizia e responsabilità del proprietario/committente in caso di infortunio sul lavoro

Corte di Cassazione, quarta sezione penale, sentenza 19 aprile 2019, n. 17223 Edilizia e opere di ristrutturazione – cantieri temporanei – violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro – valutazione dei rischi e relativa informazione – responsabilità del proprietario/committente e del responsabile dei lavori – presupposti giuridici per l’esclusione della responsabilità del proprietario/committente – verifica del contenuto e dell’estensione dell’incarico conferito – necessità – caso di specie – sussiste. Riferimenti normativi: D. Lgs. n. 81/2008 (art. 15, art. 26, art. 80 e ss., art. 89, art. 90, art. 92, art. 93) “… il legislatore … non ha predeterminato … gli effetti della nomina del responsabile dei lavori, avendo stabilito espressamente che l’area di esonero della responsabilità del committente dipende dal…

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La legittimazione attiva all’azione di manutenzione in caso di accessione del possesso

Corte di Cassazione, 2^ Sezione Civile, Ordinanza 3 Settembre 2021 n.23868, Presidente Dott.ssa R. Di Virgilio, Estensore Dott.ssa A. Casadonte. Massima: “Ai fini della legittimazione attiva all’esercizio dell’azione di manutenzione la richiesta qualità di possessore del bene non è incompatibile con la possibilità che il soggetto che ha subito la molestia e quello che agisce processualmente per la tutela possessoria siano diversi, attesa la facoltà prevista dall’art.1146, comma 2, cod.civ. di invocare in caso di successione a titolo particolare, inter vivos o mortis causa, il cumulo del possesso di chi esercitava il possesso al momento della turbativa con quello di chi lo esercita al momento del ricorso possessorio, sempre che ne sussista il titolo e l’instaurazione della relazione di fatto…

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Il nuovo regime delle incompatibilità del mediatore

Parole chiave incompatibilità – mediatore – mediatore immobiliare – mediatore creditizio – terzietà – conflitto di interessi – procedura d’infrazione – Legge Europea – libero mercato – Real Estate Sintesi La Legge 23 dicembre 2021, n. 238 (Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, Legge Europea 2019-2020) in vigore dal 2 febbraio scorso, muta nuovamente il regime delle incompatibilità previste per il mediatore dalla Legge 3 febbraio 1989, n. 39. Ratio dell’intera disciplina delle incompatibilità è, principalmente, la tutela di coloro che fruiscono dell’intervento del mediatore, il quale deve garantire una posizione di terzietà. La riforma introduce un nuovo profilo di incompatibilità, ponendosi in una direzione opposta rispetto all’indirizzo indicato dalla Commissione Europea nel 2018, che, al…

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Integrazione del contraddittorio in caso di morte di una delle parti 

Cassazione civile, sez. II, ord. 30.09.2021 n. 26562. Presidente P. D’Ascola – Estensore G. Dongiacomo Massima: “In caso di morte di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado, invero, questa Corte ha ripetutamente affermato il principio per cui la sua legittimazione attiva e passiva si trasmette indivisibilmente a tutti i suoi eredi, i quali vengono a trovarsi per la durata dell’intero giudizio in una situazione di litisconsorzio necessario per ragioni di ordine processuale, a prescindere cioè dalla scindibilità o meno del rapporto sostanziale dedotto in giudizio, con la conseguenza che ove l’impugnazione sia stata proposta nei confronti di uno soltanto degli eredi della parte defunta, ancorché contumace in primo grado, il giudice d’appello deve ordinare, anche d’ufficio,…

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Onere probatorio in caso di danno da illegittima occupazione di immobile

Cassazione civile, 3^ sezione, sent. 06/10/2021 n.27126, Presidente Dott.ssa C. Graziosi, estensore Dott.ssa A. Scrima.  Massima: “Nel caso di occupazione illegittima di un immobile, il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente in re ipsa, in quanto tale concetto è volto ad identificare il danno con l’evento dannoso ed a configurare un vero e proprio danno punitivo, ponendosi in contrasto sia con l’insegnamento delle Sezioni Unite della Suprema Corte (Sent. 11/11/2008, n.26972), secondo il quale quel che rileva ai fini risarcitori è il danno conseguenza, che deve essere allegato e provato, sia con il più recente intervento nomofilattico (Sent. 05/07/2017, n. 16601), che ha riconosciuto la compatibilità del danno punitivo con l’ordinamento solo nel caso di espressa sua previsione…

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Amministratore condominiale nominato dal Tribunale non può essere equiparato a quello nominato dall’assemblea

Cassazione civile, sez. III, sent. 05.05.2021 n. 11717. Presidente F. De Stefano – Estensore L. A. Scarano Massima: “In tema di condominio negli edifici, l’amministratore nominato dal Tribunale ex art. 1129 c.c., in sostituzione dell’assemblea che non vi provvede, sebbene non rivesta la qualità di ausiliario del giudice ma instauri, con i condomini, un rapporto di mandato, non può essere equiparato all’amministratore nominato dall’assemblea, in quanto la sua nomina non trova fondamento in un atto fiduciario dei condomini ma nell’esigenza di ovviare all’inerzia del condominio ed è finalizzata al mero compimento degli atti o dell’attività non compiuta; pertanto, il termine di un anno previsto dall’art.1129 c.c. non costituisce il limite minimo di durata del suo incarico ma piuttosto il limite…

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Recesso per gravi motivi ex articolo 27 della legge 392/1978 esercitato dalla Pubblica Amministrazione che ha scelto di agire iure privatorum

Cassazione civile, sez. III, sentenza 13.04.2021 n. 9704. Presidente C. Graziosi – Estensore E. Iannello Massima: “Il contratto di locazione di immobile adibito ad uso non abitativo concluso “iure privatorum” dalla pubblica amministrazione in qualità di conduttore non si sottrae alla disciplina del recesso anticipato ex art. 27, comma 8, l. n. 392 del 1978, secondo cui le ragioni che consentono al locatario di liberarsi in anticipo del vincolo contrattuale devono essere determinate da avvenimenti estranei alla sua volontà, imprevedibili, sopravvenuti alla costituzione del rapporto e tali da rendere oltremodo gravosa la prosecuzione, non potendo esse risolversi nella soggettiva e unilaterale valutazione dal medesimo effettuata in ordine alla convenienza (o meno) di continuare il rapporto locativo, né potendosi apprezzare la…

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Non può evincersi una diretta responsabilità personale dell’amministratore nei confronti del terzo creditore del condominio, per il mancato adempimento dell’obbligo di comunicazione dei dati personali dei condomini morosi

Corte d’Appello di Palermo, Sez. II Civile, Sent. n. 2047, ud. 17/12/2021; Presidente G. Lupo, Relatore F. Bellafiore Per quanto la indicata norma individui espressamente nell’amministratore il soggetto tenuto alla comunicazione dei dati condominiali nei confronti dei creditori insoddisfatti, deve infatti escludersi che ciò esponga l’amministratore, verso il terzo creditore del condominio, a responsabilità personale per il debito condominiale. L’obbligazione imposta dall’articolo 63 disp. att. cc. a carico dell’amministratore si colloca pur sempre, nell’ambito del rapporto contrattuale di mandato che lega l’amministratore stesso al condominio, in forza del quale soltanto egli è in possesso dei dati dei condomini morosi. Anche a voler richiamare il generale dovere di cooperazione e buona fede nell’adempimento dell’obbligazione, non si vede perché questo dovrebbe gravare…

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Anche l’uso eccessivo del bene che determina un suo deterioramento ricade sotto il divieto sancito dall’articolo 1102 c.c.

Cassazione civile, sez. II, ordinanza 14.10.2021 n. 28080.  Presidente S. Gorjan – Estensore A. Carrato «L’uso della cosa comune da parte di ciascun partecipante è sottoposto dall’art. 1102 c.c. a due limiti fondamentali, consistenti nel divieto di alterare la destinazione della cosa comune e nel divieto di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto, con la conseguenza che a rendere illecito l’uso basta il mancato rispetto dell’una o dell’altra delle due condizioni, sicché anche l’alterazione della destinazione della cosa comune determinato non soltanto dal mutamento della funzione, ma anche dal suo scadimento in uno stato deteriore, ricade sotto il divieto stabilito dall’art. 1102 c.c. In particolare, l’uso della cosa comune da parte di ciascun condomino,…

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L’interesse economico di un esercizio commerciale alla visibilità soccombe rispetto al “diritto collettivo” di manutenzione e messa in sicurezza dell’immobile a preservazione del decoro e degrado urbano

TAR Lombardia, Sezione 1, Sentenza del 15 ottobre 2021 n. 2244. Presidente Giordano, Consigliere Estensore Gatti “L’occupazione del suolo pubblico può essere vietata per motivi di interesse generale, per contrasto con disposizioni di legge o regolamento, nonché per eventuali prescrizioni, a tutela del decoro, della viabilità, della sicurezza e pertanto, a tutela di interessi pubblicistici. Gli interessi economici soggettivi dell’esercizio commerciale, sito contiguamente ad un immobile sul quale si  eseguono lavori di ristrutturazione, si configurano come recessivi a fronte del diritto collettivo all’esecuzione dei lavori necessari alla manutenzione e messa in sicurezza di tale immobile, tenuta altresì in considerazione la durata limitata e circoscritta della loro compressione”. CASO Una società che gestiva un bar ristorante ubicato nell’area della Darsena in…

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