Proprietà e diritti reali
Destinazione d’uso: una fattispecie insidiosa per i proprietari privati
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 27 giugno 2019 n. 4423 Proprietà e condominio – edilizia e urbanistica – piano c.d. “pilotis”, sito presso il condominio, adibito a parcheggio pubblico – frazionamento del piano – mutamento della destinazione d’uso: trasformazione edilizia (da pubblica a privata) dell’area – obbligo del permesso di costruire – conseguente ordine di demolizione/rimozione delle opere abusive. Riferimenti normativi: art. 10 e art. 46 D.P.R. 06/06/2001 n. 380 (Testo Unico dell’edilizia) “… va ricordato che secondo la giurisprudenza – per tutte, C.d.S. sez. VI 7 maggio 2018 n. 2707 – costituisce intervento soggetto a permesso di costruire la semplice realizzazione di un parcheggio su un terreno in precedenza libero, perché esso comporta un aumento del carico urbanistico….
Continua a leggere...L’esercizio arbitrario delle proprie ragioni da parte del locatore: conseguenze penali e civili
Tribunale di Ferrara – Sezione Penale – Sentenza 2 aprile 2019 n. 468. Locazione ad uso abitativo – assenza di contratto scritto – assenza di morosità del conduttore – sostituzione della serratura da parte del locatore con modalità occulte e violente – sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi del reato p.p. ex art. 392 c.p. (esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose). Riferimenti normativi: art. 392 c.p. – art. 1, co. 4, L. n. 431/1998 – art. 13, co. 5, L. n. 431/1998 (ante modifiche ex L. n. 208/2015) – art. 13, co. 6, L. n. 431/1998 (come modificato dalla L. n. 208/2015) – art. 1418 c.c. – art. 1168 c.c. – art. 2041 c.c. “… l’odierna imputata,…
Continua a leggere...I vizi della cosa venduta e gli effetti della garanzia
Cass. civ. Sez. 2^, 5.4.2016 n.6596, relatore A. Scarpa. “In tema di compravendita il vizio redibitorio (art. 1490 cc) e la mancanza di qualità promesse o essenziali (art. 1497 cc), pur presupponendo l’appartenenza della cosa al genere pattuito, si differenziano in quanto il primo riguarda le imperfezioni e i difetti inerenti il processo di produzione, fabbricazione, formazione e conservazione della cosa, mentre la seconda è inerente alla natura del bene e concerne tutti glie elementi essenziali e sostanziali che influiscono, nell’ambito di un medesimo genere, sull’appartenenza ad una specie piuttosto che a un’altra; entrambe le ipotesi differiscono dalla consegna aliud pro alio, che si ha quando la cosa venduta appartenga ad un genere del tutto diverso o presenti difetti che…
Continua a leggere...I limiti dell’accesso al fondo altrui per l’esecuzione di lavori condominiali
Corte Civile di Appello di Reggio Calabria, rep. 632/18 del 13.5.2019 (inedita)– Rel. Est. Dott. Laudadio Art. 843 c.c. “Il requisito della necessità dell’accesso o del passaggio, in quanto non caratterizzato da un ulteriore qualificazione di assolutezza, deve essere inteso nel senso che tali accesso e passaggio debbano essere consentiti osservandosi un equo contemperamento degli opposti interessi. Quindi adottando, tra più soluzioni possibili, quella che consenta di raggiungere lo scopo perseguito dalla norma (con l’imposizione di siffatta obbligatio propter rem) anche con il minor sacrificio di colui che chiede il passaggio o l’accesso”. FATTO Nella fattispecie sottoposta all’attenzione della Corte d’appello, tra le varie questioni, costituisce oggetto del commento quella sulla legittimità o meno, dell’occupazione di un terrazzo di proprietà…
Continua a leggere...Non sussiste alcuna violazione del diritto all’abitazione nel caso di ingiunzione a demolire un immobile abusivamente realizzato
Corte di Cassazione, III Sez. Penale, Sentenza del 20 agosto 2019 n.36257, Pres. Luca Ramacci – Rel. Alessio Scarcella Art. 2 Cost. – Art. 42 Cost. – Art. 1022 c.c. – Art. 54 c.p.- Art. 8 CEDU “L’immobile costruito abusivamente va demolito, anche quando costituisce l’abitazione di un’anziana in precarie condizioni economiche”. “Il fondamento della previsione non è quello di sanzionare ulteriormente l’autore dell’illecito, ma quella di eliminare le conseguenze dannose della condotta medesima rimuovendo la lesione del territorio verificatasi”. “In tema di reati edilizi, non sussiste un diritto assoluto all’inviolabilità del domicilio, tale da precludere l’esecuzione dell’ordine di demolizione di un immobile abusivo, finalizzato a ristabilire l’ordine giuridico violato”.[1] FATTO Nella fattispecie in esame, i fatti originano dalla condotta…
Continua a leggere...L’opponibilità della detenzione qualificata dell’immobile destinato a casa familiare
Corte di Cassazione – Terza Sezione civile – Ordinanza n. 9990 del 2019 Comodato – destinazione della cosa ed esigenza della famiglia- cessione in costanza di matrimonio della proprietà immobiliare al terzo da parte del coniuge esclusivo proprietario– provvedimento di assegnazione della casa familiare all’altro coniuge affidatario della prole – verifica di esistenza di un rapporto precedente tra il terzo ed il coniuge attributivo di un titolo detentivo in funzione delle esigenze del rimanente nucleo familiare Legge n. 898 del 1970 – Legge n.151 del 1975 – Legge Cirinnà n.76/2016 Art. 6, co.6., legge n.898/1970 – Art. 155 quater c.c. (abrogato) – Art. 1803 c.c. – Art. 1804 c.c. – Art. 1809 c.c. – Art. 1810 c.c. “Con riferimento alla…
Continua a leggere...La “dicatio ad patriam”, l’ammissione tacita dell’uso pubblico di una strada
Consiglio di Stato, Sezione 5^, 27.2.2019 n.1369 “L’esistenza di un diritto di uso pubblico del bene non può sorgere per meri fatti concludenti, ma presuppone un titolo idoneo a tal fine”. CASO Il caso in oggetto ha origine dall’impugnazione da parte di un Condominio di una sentenza del Tar Liguria, che respingeva il ricorso da quest’ultimo proposto, avverso una ordinanza comunale di rimozione di paletti in ferro con catena, su strada a fondo cieco, in quanto ritenuti dal condominio abusivi, dopodiché la strada doveva ritenersi privata e non pubblica. Nella fattispecie il Tar pur ritenendo probabile la natura originariamente privata della strada in quanto la strada, sosteneva esservi verificata la c.d. dicatio ad patriam, in quanto di fatto, la manutenzione…
Continua a leggere...Danni da infiltrazioni da terrazzo a livello per omessa manutenzione: custodia e responsabilità
Corte di Cassazione,VI-2 Sez., Ordinanza n. 1188, del 17 Gennaio 2019 – Pres. Pasquale D’Ascola – Rel. Cons. Antonio Scarpa Art. 1126 c.c. – Art. 2051 c.c. – Art. 68 Disp. Att. – Art. 69 Disp. Att. Art. 112 c.p.c. – Art. 132 c.p.c. “Dei danni cagionati all’appartamento sottostante per le infiltrazioni d’acqua provenienti dal terrazzo a livello, deteriorato per difetto di manutenzione, rispondono tutti i condomini tenuti alla sua manutenzione, secondo le proporzioni stabilite dall’art. 1126 c.c. [1]” “Il titolare dell’uso esclusivo della terrazza a livello è tenuto agli obblighi di custodia, ex art. 2051 c.c., in quanto si trova in rapporto diretto con il bene potenzialmente dannoso, ove non sia sottoposto alla manutenzione. […] L’esecuzione di opere di…
Continua a leggere...Opposizione di terzo proprietario e opposizione all’esecuzione. Mezzo di impugnazione straordinario: rilascio d’immobile e tutela del terzo proprietario
Corte di Cassazione, III^ Sez. Civ. ,Sentenza n. 2980 del 20 novembre 2018 – Pres. Dott.ssa Roberta Vivaldi – Rel. Cons. Dott. Paolo Porreca Art.404 c.p.c. – Art. 615 c.p.c. – Art. 619 c.p.c. “Il terzo legittimato all’opposizione ordinaria ai sensi dell’art. 404, primo comma cpc, non può proporre opposizione all’esecuzione promossa sulla base di un titolo giudiziale formatosi “inter alios”, salvo che sostenga che quanto stabilito dal predetto titolo sia stato soddisfatto oppure sia stato modificato da vicende successive, sicchè non vi è più nulla da eseguire, nel qual caso deve ritenersi legittimato ai sensi dell’art. 615 cpc. Mentre solo qualora l’esecuzione del titolo formatosi “inter alios” si estenda al di fuori dell’oggetto previsto nella statuizione giudiziaria, sicchè l’esecuzione…
Continua a leggere...I limiti alla restituzione del bene immobile concesso in comodato ad uso familiare
Cass. Civ., S.U. 29.9.14 n.2048 (Rel. Cons. Dott. Pasquale D’Ascola) ‘’Le preoccupazioni dell’ordinanza di rimessione possono essere superate con una attenta lettura e una prudente applicazione della sentenza del 2004. Quest’ultima, prevedendo le obiezioni, ha esplicitato che non intendeva affermare che, ogniqualvolta un immobile venga concesso in comodato con destinazione abitativa, si debba immancabilmente riconoscergli durata pari alle esigenze della famiglia del comodatario, ancorchè disgregata”. “La risposta, per tutte le ragioni manifestate qui e da SU 13603/04, non può che essere nel segno di rispettare il potere di disposizione del bene, quale esercitato al sorgere del contratto. Se il contratto ancorava la durata del comodato alla famiglia del comodatario, corrisponde a diritto che esso perduri fino al venir meno delle…
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