Procedimenti di cognizione e ADR
L’efficacia probatoria della quietanza
Cass., sez. III, 28 febbraio 2023, n. 5945, Pres. Frasca – Est. Condello [1] Quietanza – Natura – Confessione stragiudiziale alla parte – Fondamento – Conseguenze (art. 2735 c.c.) Massima: “Il creditore che, rilasciando quietanza al debitore, ammette il fatto del ricevuto pagamento rende confessione stragiudiziale alla parte, con piena efficacia probatoria ex artt. 2733 e 2735 c.c., sicché non può impugnare l’atto se non dimostrando, a norma dell’art. 2732 c.c., che esso è stato determinato da errore di fatto o violenza, essendo insufficiente la prova della non veridicità della dichiarazione”. CASO [1] Una S.r.l. in liquidazione, dopo aver rinvenuto sette quietanze in originale relative a versamenti da essa effettuati in favore di due società, tutte firmate dal socio unico…
Continua a leggere...Sull’utilizzabilità, in sede civile, delle prove raccolte in altro processo
Cass., sez. VI, 1° febbraio 2023, n. 2947, Pres. Scoditti – Est. Iannello [1] Prova civile – Prove raccolte in altro processo – Utilizzazione – Ammissibilità – Condizioni e limiti – Violazione del principio del contraddittorio – Esclusione – Ragioni – Fattispecie (art. ) In mancanza di una norma di chiusura sulla tassatività dei mezzi di prova, il giudice civile può legittimamente porre a base del proprio convincimento le prove “atipiche” (tra cui anche le risultanze di atti delle indagini preliminari svolte in sede penale), se idonee ad offrire sufficienti elementi di giudizio e non smentite dal raffronto critico con le altre risultanze istruttorie, senza che sia configurabile la violazione del principio ex art. 101 c.p.c., dal momento che il…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite sugli oneri della parte interessata alla dichiarazione dell’incapacità a testimoniare ex art. 246 c.p.c.
Cass., sez. un., 6 aprile 2023, n. 9456 Pres. Spirito, Rel. Di Marzio Procedimento civile – Prova testimoniale – Inammissibilità – Rilievo d’ufficio – Giudice –Eccezione – Nullità della prova – Sanatoria (C.p.c., artt. 112, 156, 157, 158, 246, 190; D. Lgs. 13 ottobre 2005, n. 209, art. 283) Massima: “L’incapacità a testimoniare disciplinata dall’art. 246 c.p.c. non è rilevabile d’ufficio, sicché, ove la parte non formuli l’eccezione di incapacità a testimoniare prima dell’ammissione del mezzo, detta eccezione rimane definitivamente preclusa, senza che possa poi proporsi, ove il mezzo sia ammesso ed assunto, eccezione di nullità della prova. Ove la parte abbia formulato l’eccezione di incapacità a testimoniare, e ciò nondimeno il giudice abbia ammesso il mezzo ed abbia dato…
Continua a leggere...La rinuncia ad avvalersi della clausola compromissoria
Cass. sez. VI, 4 gennaio 2023, n. 126 Pres. Bisogni e Rel. Catallozzi Arbitrato rituale – Clausola compromissoria – Rinuncia – Interpretazione – (artt. 808, 808 quinquies, 817 e 819 c.p.c.) Massima: “La dichiarazione resa dal legale di una parte a quello dell’altra, secondo cui l’eventuale controversia tra le parti non potrà che essere affrontata di fronte alla giurisdizione ordinaria ha il significato di rinunzia al procedimento arbitrale”. CASO Il caso in commento riguarda una controversia sorta tra due società, avete per oggetto il risarcimento dei danni chiesti dalla prima e conseguenti all’inadempimento contrattuale della seconda, con la precisazione che le parti, in forza del contratto tra loro stipulato, avevano previsto che la questione avrebbe dovuto essere deferita alla cognizione…
Continua a leggere...Mediazione delegata: è un potere discrezionale del giudice, insindacabile in cassazione
Cass., sez. II, 13 marzo 2023, n. 7269, Pres. Manna – Est. Fortunato [1] Mediazione – mediazione delegata – sindacabilità decisione giudice – esclusione (art. 5, d.lgs. n. 28/2010) L’opportunità di disporre la mediazione nelle ipotesi in cui essa non è obbligatoria è insindacabile in cassazione, essendo espressione di un potere discrezionale il cui esercizio non richiede una specifica motivazione. CASO [1] Un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo sfociava nella revoca del provvedimento opposto ad opera dell’adito Tribunale di Livorno. Avverso tale pronuncia veniva proposto appello davanti al giudice di seconde cure, il quale invitava le parti a esperire il tentativo di mediazione, onerando l’appellante dell’avvio della procedura; all’udienza successiva, rilevato che tale invito era rimasto senza esito, dichiarava…
Continua a leggere...L’onere della prova in materia di prescrizione presuntiva
Cass., sez. II, 23 gennaio 2023, n. 1902 Pres. Manna, Rel. Trapuzzano Procedimento civile – Onere della prova – Prescrizione presuntiva – Estinzione dell’obbligazione – Allegazione – Giuramento decisorio – Giudice (C.c., artt. 2956, 2959; c.p.c. artt. 115, 116, 233) Poiché la prescrizione presuntiva si fonda sulla presunzione di adempimento dell’obbligazione, l’onere probatorio in materia è distribuito nel senso che il debitore eccipiente è tenuto a provare il decorso del termine previsto dalla legge, mentre il creditore ha l’onere di dimostrare la mancata soddisfazione del credito e tale ultima prova può essere fornita solo deferendo il giuramento decisorio o avvalendosi dell’ammissione, fatta in giudizio dal debitore, che l’obbligazione non è stata estinta. CASO Nel lontano giugno 1996 (e quindi a…
Continua a leggere...Rimessione in termini: è ammessa se il ritardo nel deposito telematico dell’atto è imputabile alla lentezza del sistema
Cass., sez. I, 8 marzo 2023, n. 6944, Pres. Cristiano – Est. Abete [1] Atti processuali – Termini – Rimessione in termini – Limiti (art. 153 c.p.c.) Deve riconoscersi la sussistenza dell’ipotesi della causa non imputabile e di un errore fatale, con conseguente rimessione in termini, nel caso in cui il ricorso risulti tardivo perché depositato pochi minuti dopo la mezzanotte dell’ultimo giorno utile a causa della lentezza di caricamento del sistema. CASO [1] La Corte di Cassazione è stata sollecitata a intervenire nell’ambito di un procedimento per il riconoscimento di protezione internazionale in cui, per quanto di interesse ai fini dell’illustrazione della decisione in epigrafe, il Tribunale di Napoli, adito con ricorso avverso il rigetto dell’istanza di protezione internazionale…
Continua a leggere...Una prima interpretazione della fase introduttiva del nuovo rito semplificato di cognizione dinanzi al Giudice di Pace
Giudice di Pace di Avellino, 3 marzo 2023, n. 621 – Est. Fiore Giudice di Pace – Rito semplificato – Costituzione del ricorrente – Interpretazione (C.p.c., artt. 218 undecies, comma 2, 318, 319; D.Lgs. 10.10.2022, n. 149) L’art. 319 c.p.c., che disciplina la costituzione delle parti nel “novellato” giudizio avanti il Giudice di Pace, va interpretato nel senso che l’iscrizione della causa a ruolo e la costituzione del ricorrente devono avvenire con il deposito del ricorso introduttivo e non – come apparrebbe dal tenore letterale della norma – dopo che è stato reso il decreto di comparizione delle parti e che esso è stato notificato alla controparte. CASO Il provvedimento oggetto del presente commento scaturisce da un contenzioso avanti il…
Continua a leggere...Perizia stragiudiziale e testimonianza dell’esperto sulle circostanze di fatto accertate nella sua relazione
Cass., ord., 1o febbraio 2023, n. 2980 Pres. Rubino – Rel. Guizzi Prove civili – Perizia stragiudiziale – Testimonianza dell’esperto chiamato a confermare le circostanze di fatto accertate nella perizia – Ammissibilità (C.p.c. artt. 116, 156, 246, 360; c.c. art. 2729) [1] È affetta da nullità la decisione del giudice di merito che abbia escluso l’esame testimoniale degli autori di perizie stragiudiziali, allorché motivata sul rilievo che siffatta prova risulti finalizzata a confermare atti di parte, essendo facoltà di ciascuna di esse di dedurre prova testimoniale avente ad oggetto le circostanze di fatto accertate dal perito. CASO [1] Il marito di una paziente sottoposta a intervento chirurgico che aveva cagionato alla stessa gravissime lesioni, tali, in particolare, da averne determinato…
Continua a leggere...Il vizio di omessa pronuncia tra deducibilità in sede di gravame e riproponibilità della domanda in separato giudizio
Cass., sez. VI, 1° dicembre 2022, n. 35382, Pres. Ferro – Est. Vella [1] Processo civile – Omessa pronuncia su una domanda – Alternativa di far valere l’omissione in sede di gravame o di riproporre la domanda in separato giudizio (artt. 112, 346 c.p.c.) Massima: “In caso di omessa pronuncia su una domanda (nel caso di specie quella di rimborso delle spese, distinta e autonoma rispetto a quella di liquidazione del compenso spettante all’avvocato), e sempre che non ricorrano gli estremi di un assorbimento della questione pretermessa ovvero di un rigetto implicito (non prospettato né nel provvedimento impugnato né nell’originario decreto del giudice delegato, il quale prende anzi in esame esclusivamente l’istanza «di liquidazione dei compensi professionali») la parte ha…
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