Procedimenti di cognizione e ADR

Rito lavoro: il potere istruttorio d’ufficio prevale sulle preclusioni e «salva» la prova

Cass., Sez. Lavoro, 17 luglio 2015, n. 15043 Scarica la sentenza Procedimento civile – Rito del lavoro – Preclusioni istruttorie – Poteri del giudice di ammissione di nuovi mezzi di prova – Presupposti(C.p.c. artt. 420, 421, 437) Procedimento civile – Ricorso in cassazione – Principio di autosufficienza – Indicazione specifica delle circostanze oggetto di prova e del contenuto del documento erroneamente interpretato dal giudice del merito – Necessità(C.p.c. artt. 360, 366) [1] Nel rito del lavoro il rigoroso sistema delle preclusioni, che regola in egual modo sia l’ammissione delle prove costituite che di quelle costituende, trova un contemperamento – ispirato all’esigenza della ricerca della ‘verità materiale’, cui è doverosamente funzionalizzato il rito del lavoro – nei poteri d’ufficio del giudice di…

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Arbitrato estero e proponibilità del regolamento di giurisdizione

Cass., sez. un., 26 maggio 2015, n. 10800 Scarica la sentenza Arbitrato estero – Clausola compromissoria – Eccezione di compresso – Natura – Questione di giurisdizione – Configurabilità – Regolamento di giurisdizione –Ammissibilità(Cod. proc. civ., artt. 37, 41, 806, 807, 808; l. 5 gennaio 1994, n. 25; l. 31 maggio 1995, n. 218, artt. 4, 11; d. leg. 2 febbraio 2006, n. 40). [1] Il sancire se una lite appartenga alla competenza giurisdizionale del giudice ordinario e, in tale ambito, a quella sostitutiva degli arbitri rituali, ovvero a quella del giudice amministrativo o contabile, integra una questione di giurisdizione, sicché nell’ipotesi in cui sia stata stipulata una convenzione di arbitrato è ammissibile il regolamento ex art. 41 c.p.c . Il principio va affermato…

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L’«appendice scritta» ha natura discrezionale: la richiesta delle parti non vincola il giudice a concedere i termini ex art. 183, comma 6, c.p.c.

Trib. Reggio Emilia, 5 marzo 2015, n. 383 Scarica la sentenza Procedimento civile – Memorie successive alla prima udienza – Concessione su istanza di parte – Discrezionalità(C.p.c. artt. 183; Att. C.p.c. art. 80 bis) [1] La richiesta di concessione dei termini ex art. 183, comma 6, c.p.c. non è vincolante per il giudice, che valuterà discrezionalmente se assegnarli in base alla loro effettiva utilità per la decisione della causa e nel rispetto del diritto di difesa delle parti. CASO[1 ] In un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo il Tribunale respinge la richiesta delle parti di concessione dei termini per il deposito delle memorie ex art. 183, comma 6, c.p.c. e decide direttamente la causa ai sensi dell’art. 281 sexies c.p.c. SOLUZIONE[1] Il Tribunale…

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Imposta ipotecaria: spetta alla Commissione tributaria il giudizio sull’opposizione alla cartella esattoriale

Trib. Como 16.07.2015, n. 1218. Scarica la sentenza Procedimento civile – Giurisdizione ordinaria – Opposizione a cartella di pagamento – Imposta ipotecaria – Insussistenza(Cod. proc. civ., art. 9; d. lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, artt. 2, 19) [1] Non sussiste la giurisdizione del giudice ordinario in caso di controversia avente ad oggetto l’opposizione avverso la cartella esattoriale emessa per intimare il pagamento dell’imposta ipotecaria, posto che a norma dell’art. 2, I co., d. lgs. 546/1992 spettano al giudice tributario le vertenze inerenti i tributi di ogni genere e specie, comunque denominati. CASO[1 ] Il ricorrente agisce dinanzi il Tribunale ordinario per ottenere la revoca della cartella esattoriale a lui notificata da parte di Equitalia ed avente ad oggetto il pagamento…

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L’ìnefficacia del contratto concluso dal rappresentante senza poteri è rilevabile d’ufficio

Cass. Sez. Unite, 03 giugno 2015, n. 11377 (ord.) Scarica l’ordinanza Processo civile – Eccezione in genere – Falsus procurator – Inefficacia del contratto – Rilevabilità d’ufficio(C.p.c. artt. 112, 167, 345; C.c. artt. 1398, 1399, 2697) [1] Poiché la sussistenza del potere rappresentativo in capo a chi ha speso il nome altrui è elemento costitutivo della pretesa che l’altro contraente intenda far valere in giudizio sulla base del negozio concluso dal rappresentante, non costituisce eccezione in senso proprio, e pertanto non ricade nelle preclusioni previste dagli artt. 167 e 345 c.p.c., la deduzione della inefficacia del contratto concluso dal falsus procurator; ne consegue che, ove il difetto di rappresentanza risulti dagli atti, di esso il giudice deve tener conto anche in…

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L. 162/2014: il difficile passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione

Il D.L. 12 settembre 2014, n.132, convertito dalla L. 10 novembre 2014, n. 162 – la riforma sulla degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato – ha introdotto nel codice di rito l’art. 183 bis, così ampliando le ipotesi di applicabilità del rito sommario di cognizione (art. 702 bis ss.). Esso attribuisce al giudice il potere discrezionale di disporre, nell’udienza di trattazione, il passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione, “valutata la complessità della lite e dell’istruzione probatoria”. Il coordinamento della novella disposizione con l’art. 183 c.p.c. e il sistema delle preclusioni operanti in primo grado fanno emergere significativi problemi interpretativi, opportunamente segnalati dalla dottrina ai quali, però, la giurisprudenza stenta a dare soluzione. L’art. 14 del…

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Deposito dell’atto a mezzo posta: «irrituale» ma sanabile

Cass., Sez. I, 17 giugno 2015, n. 12509 Scarica la sentenza Procedimento civile – Costituzione in giudizio a mezzo del servizio postale – Nullità – Sanabile per raggiungimento dello scopo(C.p.c. 121, 156; Disp. Att. C.p.c. 134) [1] L’invio a mezzo posta dell’atto processuale destinato alla cancelleria – al di fuori delle ipotesi speciali relative al giudizio di cassazione, al giudizio tributario ed a quello di opposizione ad ordinanza ingiunzione – realizza un deposito dell’atto irrituale, in quanto non previsto dalla legge, ma che, riguardando un’attività materiale priva di requisito volitivo autonomo e che non deve necessariamente essere compiuta dal difensore, potendo essere realizzata anche da un nuncius, può essere idoneo a raggiungere lo scopo, con conseguente sanatoria del vizio ex art….

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Questione di legittimità costituzionale della normativa sul compenso degli ausiliari del giudice

Cass., ord. 1 aprile 2015, n. 6652 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – ausiliari del giudice – decreto di liquidazione del compenso – opposizione – mancanza di termine – illegittimità costituzionale(Cost., artt. 3, 24, 76, 111, comma 7; d.p.r. 30 maggio 2002, n. 115, art. 170; d. leg. 1 settembre 2011, n. 150, ai sensi dell’articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69, artt. 34, comma 17, e 15, comma 2) [1] Non è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del combinato disposto degli artt. 34, comma 17, e 15, comma 2, del d.lgs. 1 settembre 2011, n. 150 nella parte in cui modificano l’art. 170 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, eliminando il termine di venti giorni dalla…

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Azioni di accertamento negativo: la ripartizione degli oneri probatori

La questione della ripartizione dell’onus probandi nelle azioni di accertamento negativo costituisce da sempre uno dei principali problemi su cui si sono confrontati gli studiosi di questo istituto. Da un lato vi è chi ha ritenuto che l’attore in accertamento negativo sia gravato dell’onere di provare l’esistenza dei fatti impeditivi, modificativi o estintivi del diritto dedotto in giudizio o l’inesistenza dei fatti costitutivi dello stesso, in virtù del noto brocardo “semper necessitas probandi incumbit illi qui agit”. Dall’altro lato, invece, è stato sostenuto che in capo all’attore incombe solo l’onere della prova dei fatti impeditivi, modificativi o estintivi, gravando sul convenuto la prova dei fatti costituitivi, in quanto “ei incumbit probatio qui dicit, non qui negat”. Nel caso di azione…

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Rigetto dell’istanza di CTU e obbligo di motivazione

Cass., Sez. II, 14 maggio 2015, n. 9881 Scarica la sentenza Procedimento civile – Prova in genere – Consulenza tecnica d’ufficio – Richiesta di parte – Rigetto – Obbligo di motivazione della sentenza – Sussistenza(C.p.c. artt. 61, 62, 132, 191; Disp. att. c.p.c. art. 118) [1] Il giudice, nella sentenza, è tenuto a motivare adeguatamente il rigetto dell’istanza avanzata dalla parte ai fini dell’ammissione della consulenza tecnica d’ufficio qualora di evidente utilità ai fini della decisione della controversia.   CASO[1] Il ricorrente ha opposto all’avversaria pretesa di pagamento del prezzo delle merci fornite l’erroneità del luogo del relativo deposito e la carenza delle qualità pattuite, richiedendo ai fini dell’accertamento di tali circostanze l’esperimento di una CTU e di alcune prove testimoniali. SOLUZIONE[1] Nel…

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