Procedimenti di cognizione e ADR

La partecipazione personale nel procedimento di mediazione

Trib. Como, ord. 23 marzo 2016 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – Mediazione civile e commerciale – Partecipazione personale delle parti – Necessità – Fondamento (D. leg. 4 marzo 2010, n. 28, Attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, art. 5; dir. 2008/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 maggio 2008, art. 5)  [1] Al fine del corretto verificarsi della condizione di procedibilità di cui all’art. 5 d. leg. 28/2010 è necessario che le parti partecipino personalmente al tentativo obbligatorio di mediazione sia in ragione della necessità di una lettura dell’istituto conforme alla normativa europea di riferimento sia in considerazione del fondamento dell’istituto della…

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L’esecuzione processuale indiretta nel processo civile: stato dell’arte (e prevedibili tendenze evolutive)

  – Tra i molteplici (e, mi si passi il termine, sparpagliati) interventi che la legge 6 agosto 2015, n. 132 ha effettuato sul processo civile, particolare importanza pratica riveste quello compiuto sull’art. 614 bisp.c.: disposizione, quest’ultima, giustamente salutata con grande entusiasmo all’indomani della sua prima introduzione (con la legge 69/2009), ma la cui originaria formulazione non si può certo dire avesse meritato – sul versante strettamente operativo – l’attenzione spesso esagerata riservatagli dalla dottrina. Come noto, infatti, il testo inziale prevedeva – al di là delle altre limitazioni (v. infra, punto 3) – che il giudice potesse pronunciare la sanzione pecuniaria prevista solo ove condannasse il soccombente a tenere un comportamento di fare infungibile o di non fare. Ed…

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La (naturale) riunione del processo di divorzio a quello di separazione giudiziale

Trib. Milano (ord.) 26 febbraio 2016 Est. Buffon Scarica l’ordinanza Separazione personale dei coniugi – Sentenza non definitiva di separazione – Prosieguo della trattazione per domande accessorie – Divorzio – Instaurazione – Assegnazione al giudice della separazione – Riunione (C.p.c. artt. 706, 709 bis; l. n. 898/1970 artt. 3,4). 
[1] Con il deposito del ricorso divorzile (o, comunque, quanto meno dall’adozione dei provvedimenti provvisori ex art. 4 l. div.), il giudice della separazione non può più pronunciarsi sulle questioni genitoriali (cd. provvedimenti de futuro) e sulle questioni economiche (se non con riguardo al periodo compreso tra la data di deposito del ricorso per separazione e la data di deposito del ricorso divorzile), avendo esclusiva potestas decidendi (sopravvenuta) il solo giudice del…

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Quando l’avvocato dimentica di sottoscrivere l’atto di citazione…

Tribunale di Torino, 22 gennaio 2016 – Di Capua Scarica la sentenza  Procedimento civile – mancata sottoscrizione dell’atto – autentica della procura – sufficienza – nullità – non sussiste (C.p.c.  artt.163, u.c, 125, co 1, 156 co. 3)  La mancanza della sottoscrizione del difensore nella citazione o nel ricorso introduttivo del giudizio, a norma degli artt. 163, ult. comma e 125, 1° comma c.p.c., non determina la nullità dell’atto, quando la sua provenienza da un difensore provvisto di valido mandato sia desumibile da altri elementi indicati nell’atto stesso, come il conferimento della procura alle liti, perché in tal caso la sottoscrizione apposta dal difensore per certificare la firma di rilascio, redatta in calce o a margine dell’atto stesso, assolve al…

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Controversie proprietarie vs. catastali: «Regolamento di confini» tra giudice ordinario e tributario

Cass. 16 febbraio 2016 n. 2950 (sent. – rv. 638359) Pres. Rovelli  – Est. Biagio Scarica la brochure Giurisdizione – Giurisdizione ordinaria o tributaria – Controversia sulla proprietà – Contestazione dei dati catastali – Giurisdizione del giudice ordinario – Sussistenza – Limiti (C.p.c. artt. 1,37;   D. Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 2)  [1]  Appartiene al giudice ordinario la giurisdizione sulle controversie tra privati, o tra privati e P.A., aventi ad oggetto l’esistenza ed estensione del diritto di proprietà, controversie nelle quali le risultanze catastali possono essere utilizzate a fini probatori; tuttavia, qualora tali risultanze siano contestate per ottenerne la variazione, anche al fine di adeguarle all’esito di un’azione di rivendica o regolamento di confini, la giurisdizione spetta al giudice tributario, ai…

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L’arbitro bancario finanziario per le operazioni di pagamento non autorizzate o non correttamente eseguite

Le controversie relative ad operazioni di pagamento non autorizzate o non correttamente eseguite costituiscono uno dei principali motivi di ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. La materia è disciplinata dal d.leg. 27 gennaio 2010, n. 11, attuativo della direttiva 2007/64/ce relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno. I Collegi dell’ABF, verificata la sussistenza delle condizioni di ammissibilità e procedibilità del ricorso, dispongono l’accoglimento se la banca ha violato gli obblighi di diligenza professionale connessi agli strumenti di pagamento o non ha dimostrato l’autenticazione, la corretta registrazione e la contabilizzazione delle operazioni di pagamento. Procedono al rigetto, invece, se il cliente ha violato con dolo o colpa grave gli obblighi di custodia degli strumenti di pagamento.  L’utilizzatore di uno strumento di pagamento…

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Mediazione «delegata» e obbligo anche per la Pubblica Amministrazione di partecipazione al procedimento

Trib. Roma 29 febbraio 2016 Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Mediazione delegata – Partecipazione della P.A. – Obbligo – Sussistenza (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5). [1] Anche rispetto alla Pubblica Amministrazione parte di una controversia, la partecipazione al procedimento di mediazione delegata, ai sensi dell’art. 5, 2° comma, d. leg. 28/2010, è obbligatoria per legge e proprio in considerazione di ciò non è giustificabile, neanche con il timore di incorrere in responsabilità per danno erariale, una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto di partecipazione al procedimento di mediazione.  CASO [1] Il Tribunale di Roma, nel corso del giudizio, dispone che le parti (delle quali una è un ente pubblico) esperiscano la mediazione delegata ai…

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Per le Sezioni Unite il difetto di rappresentanza processuale è (quasi) sempre rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado di giudizio e sempre sanabile ex tunc

  Cass., Sez. un., 4 marzo 2016, n. 4248 – Pres. Rovelli – Rel. D’Ascola Scarica la sentenza Capacità processuale – rappresentanza sostanziale – coesistenza – necessità (C.p.c. art. 77) Difetto di rappresentanza processuale – non contestazione nei precedenti gradi di merito – giudicato implicito – esclusione – rilevabilità del vizio in ogni stato e grado del giudizio (C.p.c. artt. 77, 329) Difetto di rappresentanza processuale– rilievo – assegnazione di un termine per la sanatoria – necessità (C.p.c. artt. 77, 182) Difetto di rappresentanza processuale – sanatoria – retroattività (C.p.c. artt. 77, 182) MASSIME[1] Il potere di rappresentanza processuale, da conferire per iscritto, presuppone un corrispondente potere di rappresentanza di diritto sostanziale e non può quindi attribuirsi a un soggetto sfornito…

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«Piccola Rassegna» di giurisprudenza sul processo di cognizione

La cadenza settimanale del Notiziario consente di dare visibilità a molti provvedimenti, ma ovviamente non a tutti e non a tutti quelli che si vorrebbero segnalare. Da qui l’idea di raccogliere in questo Focus i provvedimenti pubblicati nei primi mesi del 2016 che non hanno trovato spazio nei numeri precedenti – o di prossima uscita – ma ritenuti di particolare interesse per l’area «Processi di cognizione».  Cass. pen., ord., 20 gennaio 2016, n. 2259Giusto processo – art. 6 CEDU – Violazione – Rilevabilità d’ufficio – Rimessione alle Sezioni unite La Cassazione penale, rilevando il contrasto di giurisprudenza, ha rimesso alle Sezioni unite la seguente questione: se l’inosservanza della CEDU da parte del giudice sia rilevabile d’ufficio dal giudice ad quem…

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Obbligatorietà del rito «fornero» e rilievo d’ufficio del giudice del requisito dimensionale

Cass. civ., sez. lav, 11 novembre 2015, n. 23073Scarica la sentenza Lavoro e previdenza (controversie) – Licenziamento – Rito speciale – Obbligatorietà del rito. (Cod. proc. civ. 125, 156, 420, 421; L. 20 maggio 1970, n. 300, art. 18; l. 28 giugno 2012, n. 92, art. 1).   [1] Il lavoratore licenziato non può rinunziare al procedimento specifico introdotto dall’art. 1, 47º comma e seguenti, l. n. 92 del 2012, che ha carattere obbligatorio, non essendo prevista la specialità nel suo esclusivo interesse ma anche per finalità di carattere pubblicistico, sicché rientra nei poteri esclusivi del giudice qualificare la domanda e individuare il rito applicabile, mentre non incombe sul lavoratore, attesa la natura sommaria della prima fase, l’onere della specifica allegazione…

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