Procedimenti di cognizione e ADR

La tutela del richiedente asilo nel procedimento di proroga del trattenimento presso il CIE (d’ora in poi CPR)

Cass. 8 febbraio 2017, n. 3298 Straniero – Espulsione dal territorio dello Stato – Esecuzione dell’espulsione – Trattenimento – Proroga – Principio del contradditorio – Violazione (D.leg. 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, art. 14, 5° comma; d.leg. 28 gennaio 2008, n. 25, Attuazione della direttiva 2005/85/CE recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato, artt. 21, 2° comma, 28, 2° comma). [1] Il procedimento giurisdizionale di proroga del trattenimento presso il CIE del cittadino straniero richiedente asilo deve svolgersi nel rispetto delle garanzie del contraddittorio consistenti nella partecipazione necessaria del difensore e nell’audizione…

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Termini processuali: se il dies a quo è indicato dal giudice, il giorno iniziale si conteggia ?

Trib. Padova, 26 gennaio 2017  Termini – Decorrenza – Giorno iniziale – Esclusione – Udienza di prima comparizione (C.p.c. artt. 155, 183) Qualora il termine iniziale per l’espletamento dell’attività processuale sia fissato con specifico provvedimento del giudice che autonomamente individua il primo giorno di decorrenza, non si applica l’art. 155, comma 1 c.p.c. nella parte in cui dispone che, nel computo dei termini a giorni o ad ore, si escludono il giorno o l’ora iniziali. IL CASO In prima udienza, il giudice assegna i termini di cui all’art. 183, comma 6 c.p.c. “con decorrenza dal 31.10.16”. L’attore deposita la seconda memoria il 30 dicembre dello stesso anno e la terza memoria il 19 gennaio 2017. LA SOLUZIONE Il giudice ritiene…

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Domanda riconvenzionale e mediazione obbligatoria

Trib. Bari, ord., 28 novembre 2016  Domanda riconvenzionale – Mediazione obbligatoria – Sussistenza [1] Il tentativo di mediazione deve essere esperito (anche) per la domanda riconvenzionale proposta dal convenuto in relazione a materie per le quali esso è obbligatorio, sia perché il termine «convenuto» è riferibile anche all’attore rispetto alla riconvenzionale, sia perché bisogna garantire parità di trattamento dell’attore posto che, ai fini della valutazione sulla necessaria attivazione del tentativo, occorre tener conto del contenuto della domanda e non della parte da cui essa proviene, sia – infine – perché la norma non esclude l’esperibilità del procedimento per le domande cumulate. (Cod. proc. civ., art. 36; d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, attuazione dell’art. 60 della l. 18 giugno 2009,…

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La nuova condizione di procedibilità ex art. 696 bis c.p.c. nelle controversie in materia di responsabilità medico-sanitaria

La legge n. 24 del 2017, mediante l’introduzione della condizione di procedibilità ex art. 696 bis c.p.c. in alternativa alla mediazione, rappresenta un tentativo, non del tutto convincente, di promuovere il c.d. case management delle controversie di responsabilità medico-sanitaria. Infatti, sebbene la riforma intenda valorizzare l’anima conciliativa dell’istituto, non offre un articolato che aggiunga al mero ostacolo della procedibilità una più accorta strutturazione del procedimento. Occorrerà, comunque, attendere le prime applicazioni giurisprudenziali per valutare gli effetti del potenziamento di questo strumento. Il 1° aprile 2017 è entrata in vigore la legge di riforma della responsabilità medico-sanitaria (l. n. 24 del 2017) che all’art. 8 introduce, per l’azione civile di risarcimento danni, l’ulteriore condizione di procedibilità della consulenza tecnica preventiva ai…

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Ordinanza di inammissibilità della c.d. Class Action. Questioni preliminari e natura del provvedimento che definisce il giudizio

Cassazione civile, Sezioni unite, 1 Febbraio 2017, n. 2610 – Amoroso Presidente – Petitti Relatore  Tutela Giurisdizionale-Diritto soggettivo- Domanda risarcitoria- Diritti individuali e omogenei -Azione di classe-Dichiarazione di inammissibilità-Ricorso per Cassazione ex art. 111 cost.-Ammissibilità-Esclusione Allorquando l’azione di classe di cui al D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, art. 140 bis, sia stata dichiarata inammissibile con ordinanza adottata dalla corte d’appello in sede di reclamo  tale provvedimento non è impugnabile con ricorso straordinario ex art. 111 Cost., comma 7, in quanto non incide sui diritti soggettivi né degli appartenenti alla classe né del singolo proponente che può far valere il proprio diritto individuale al risarcimento del danno in via ordinaria. (1) Tutela Giurisdizionale-Diritto soggettivo- Domanda risarcitoria- Diritti individuali e omogenei-Azione di classe-Dichiarazione di inammissibilità-Riproponibilità-Limiti…

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Recenti chiarimenti della Cassazione in tema di opposizione a decreto di pagamento delle spese di giustizia

Cass. 10 gennaio 2017, n. 365 Pres. Manna – Rel. D’Ascola   [1] Patrocinio a spese dello stato – Liquidazione degli onorari – Opposizione – Poteri officiosi del giudice (D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, Disposizioni in materia di spesa giudiziaria, artt. 82, 84, 115, 170; D.leg. 1° settembre 2011, n. 150, Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell’articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69, art. 15, comma 5°). Il giudice dell’opposizione al decreto di pagamento delle spese di giustizia deve chiedere a chi ha provveduto alla liquidazione i documenti e le informazioni necessari alla decisione, in quanto la locuzione «può chiedere», di cui…

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La sospensione del procuratore non sempre interrompe il processo. E attenzione a restituire il fascicolo…

Cass., 23 febbraio 2017, n. 4680 Impugnazioni civili – Omesso rilievo della temporanea sospensione del procuratore dall’albo – Interruzione del processo in assenza di attività processuale – Esclusione – Nullità della sentenza – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 301, 299 e 302)   [1] La sospensione del procuratore dall’albo non implica nullità della sentenza nel caso di mancato rilievo, da parte del giudice, della causa di interruzione se nella prima udienza successiva alla cessazione della sospensione l’avvocato ha ripreso l’esercizio del proprio ius postulandi, presentandosi all’udienza stabilita. Il principio è valido a condizione che la sospensione non incida nello svolgimento del processo. Gli effetti della sospensione, pertanto, dovranno prodursi in un arco temporale in cui non vi è stata alcuna…

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Oscillazioni giurisprudenziali sull’ambito applicativo del procedimento «sommario» per la liquidazione del compenso degli avvocati

Cass., Sez. VI-2, 11 gennaio 2017, n. 548 (ord.) Avvocato – Compenso professionale – Spese – Liquidazione – Sommario di cognizione (procedimento) – Contestazione del diritto – Mutamento del rito – Non applicabilità – Inammissibilità della domanda – Esclusione (Cod. proc. civ., art. 702 bis; d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, art. 14; l. 13 giugno 1942, n. 794, art. 28). [1] Le controversie aventi ad oggetto la liquidazione delle spese, degli onorari e dei diritti vantati nei confronti del proprio cliente da parte dell’avvocato per prestazioni svolte nell’ambito di un processo civile, rientrano, anche qualora la domanda riguardi l’an della pretesa, nell’ambito di applicazione dell’art. 14 d.leg. 150/2011, senza possibilità per il giudice adito di disporre il mutamento di…

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Rifiuto per errore “fatale” di deposito telematico tempestivamente eseguito: anche il Tribunale di Torino esclude la decadenza in caso di rinnovazione fuori termine

[I] Trib. Torino, ord. 23 dicembre 2016 – Est. Sburlati Costituzione in giudizio – deposito telematico – errore “fatale” – comunicazione di rifiuto dell’atto successiva alla scadenza – rinnovazione del deposito – tempestività (D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], artt. 16-bis, commi 1-bis e 7 – C.p.c. artt. 153, comma 2, e 294 – D.M. 21.2.2011, n. 44, art. 13, comma 2) [II] Trib. Torino, ord. 10 febbraio 2017 – Est. Sburlati Produzioni documentali – deposito telematico – errore “fatale” – comunicazione di rifiuto successiva alla scadenza – rinnovazione del deposito – tempestività (D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], artt. 16-bis, commi 1-bis e 7 – C.p.c. artt. 153, comma 2, e…

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L’efficacia delle sentenze «a contenuto processuale»

1.Premessa –Le pronunce «a contenuto processuale», che cioè decidono una questione pregiudiziale di rito (giurisdizione, competenza, estinzione) hanno senz’altro efficacia vincolante all’interno del processo nel quale sono emesse: una volta esauriti i rimedi ordinari, queste decisioni passano in giudicato formale e non possono essere più ridiscusse. Più difficile dire se abbiano anche «efficacia esterna», cioè se siano in grado di vincolare il giudice di un diverso processo. Il problema ha evidente rilevanza pratica. Se definisce il giudizio, la decisione a contenuto processuale di regola non consuma l’azione, quindi le parti possono promuovere un nuovo giudizio uguale al precedente (quanto agli elementi di identificazione della causa); e può darsi che, anche qui, si riproponga la questione pregiudiziale di rito già decisa…

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