Procedimenti di cognizione e ADR

Ragionevole durata del processo e indennizzo: l’incidenza del giudizio di legittimità costituzionale sulla disciplina applicabile sollevato da altro giudice

Cass. 22 maggio 2017 n. 12855 (ord.) Diritti politici e civili – Processo – Irragionevole durata – Risoluzione questione di costituzionalità sollevata in altro giudizio – Rilevanza – Limiti (l. 24 marzo 2001 n. 89, art. 2) [1] Ai fini della determinazione della ragionevole durata del processo presupposto, la pendenza di una questione di legittimità costituzionale sulla disciplina applicabile nella causa, sollevata da altro giudice, non comporta l’automatica esclusione del tempo maturato nell’attesa della risoluzione dell’incidente di costituzionalità, né giustifica altrimenti un’implicita affermazione di complessità della fattispecie, soprattutto ove, come nel caso in esame, non sia dimostrata alcuna immediata e concreta incidenza del giudizio di legittimità costituzionale sul comportamento delle parti e del giudice di quel processo. CASO [1] Il…

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Ordinanza di ingiunzione ex art. 186 ter c.p.c. e condanna per responsabilità aggravata

Trib. Verona, ord. 28 marzo 2017 – G.U. Vaccari Spese giudiziali civili – Responsabilità aggravata – Procedimento civile – Ordinanza di ingiunzione – Poteri del giudice (Cod. proc. civ., art. 96, 186 ter) [1] Nel pronunciare l’ordinanza di ingiunzione di cui all’art. 186 ter c.p.c. il giudice può condannare la parte soccombente che si sia difesa con mala fede o colpa grave al pagamento di una somma equitativamente determinata ai sensi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c., ferma la revocabilità e modificabilità della statuizione nel caso in cui, all’esito del giudizio, la parte condannata dovesse risultare anche solo parzialmente vittoriosa. CASO [1] L’attore chiedeva l’emissione dell’ordinanza di ingiunzione ex art. 186 ter c.p.c. per il pagamento del proprio compenso professionale. A…

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Ingiunzione di pagamento europea: una precisazione opportuna delle sezioni unite sui termini per la proposizione del riesame

Cass., sez. un., 20 marzo 2017, n. 7075  Procedimento europeo di ingiunzione di pagamento – Riesame – Termini – Diritto nazionale – Rinvio (Reg. CE n. 1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, che istituisce un procedimento europeo di ingiunzione di pagamento, artt. 20, 26; cod. proc. civ., art. 650). [1] La richiesta di riesame del provvedimento di ingiunzione europea deve ritenersi soggetta al termine di cui all’art. 650 c.p.c. CASO [1] Disposta un’ingiunzione di pagamento europea quale corrispettivo di una prestazione d’opera professionale, il Tribunale di Udine aveva dichiarato l’inammissibilità per tardività della richiesta di riesame proposta ai sensi dell’art. 20 del Reg. CE n. 1896/2006: dovendosi nella fattispecie ritenere applicabile la disciplina dettata per…

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Per la Cassazione i vizi della notificazione telematica sono (quasi) sempre sanabili

Cass. civ., Sez. VI – 1, ord., 14.3.2017, n. 6518 – Pres. Di Virgilio – Rel. Genovese [1] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – mancanza della firma digitale sulla relazione di notifica – inesistenza della notificazione – esclusione (C.p.c. artt. 156, 160 – L. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis e 11) [2] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – conoscenza dell’atto da parte del destinatario – raggiungimento dello scopo – sanatoria (C.p.c. artt. 156, 160 – L. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis e 11) LE MASSIME [1] L’assenza della firma digitale sulla relazione di notifica dell’atto processuale di parte notificato con modalità telematica non rende l’atto giuridicamente inesistente, giacché l’appartenenza dell’indirizzo PEC…

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Class action privata e pubblica, un primo bilancio dell’applicazione

Il presente contributo si pone come obiettivo di riepilogare l’introduzione e la sorte dell’istituto della c.d. Class action, di origine anglosassone, nell’ordinamento italiano (per uno sguardo ad altre esperienze europee  si veda il saggio di marcianò, Azione Collettiva, diverse esperienze a confronto, in Lav. Nella Giur., 2011, 269 ), dalle sue prime applicazioni alle ultime pronunce, tanto nell’ambito dei diritti soggettivi, tutelati di fronte al Giudice civile ordinario (art. 140 bis D.lgs 206/2005), tanto nella differente ipotesi che vengano in rilievo «interessi giuridicamente rilevanti» lesi dalla mancata o non esatta erogazione di un servizio pubblico per inerzia o inefficacia dell’attività posta in essere da parte di una Pubblica Amministrazione o un affidatario di un pubblico servizio, tutelati di fronte al…

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Implacabili contrasti giurisprudenziali sull’ambito applicativo dell’art. 696 bis c.p.c.: un decisivo scontro nel campo di battaglia del contenzioso bancario?

Trib.Verona 6 marzo 2017 (ord.) Procedimento civile – Consulente tecnico – Istruzione preventiva – Conciliazione in genere – Ammissibilità – Contratti bancari (Cod. proc. civ. art. 696 bis)   [1] L’istituto dell’accertamento tecnico preventivo in funzione conciliativa può trovare applicazione, per quanto concerne l’ambito bancario, anche allo scopo di accertare e determinare ogni forma di credito da inadempimento latu sensu inteso, potendosi ravvisare la predicata mancata o inesatta esecuzione (quale titolo su cui fondare il diritto alla restituzione dell’indebito oggettivo, primaria manifestazione del diritto al risarcimento in forma specifica) non solo in via negoziale ma anche extracontrattuale.   [2] Pare evidente la portata deflattiva dell’accertamento tecnico preventivo in funzione conciliativa, applicabile tutte le volte in cui la c.t.u. possa assolvere…

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Il rigetto della domanda perché tardiva è idoneo al giudicato sostanziale?

Cons. di Stato, 15 febbraio 2017, n. 682, – Pres.  Balucani – Est. Greco Sentenza –Questioni pregiudiziali di rito –Processo amministrativo – Decadenza per mancato rispetto dei termini di proposizione della domanda – Irricevibilità del ricorso – Sentenza di mero rito – Giudicato sostanziale – Esclusione – Efficacia vincolante in un nuovo giudizio – Esclusione (artt. 2909 c.c., C.p.c. 111; Cod. proc. amm. artt. 29, 35, 39) L’esistenza di un precedente giudizio in cui la stessa domanda è stata respinta per mancata proposizione nel termine di legge non comporta alcuna preclusione nei confronti dell’avente causa dal precedente attore, in quanto la pronuncia già resa è inidonea ad acquisire stabilità di giudicato e come tale non vincola in futuri giudizi.  CASO…

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Liquidazione del compenso degli avvocati e ambito applicativo del procedimento «sommario»: aspettando le Sezioni Unite

La questione concernente l’ambito di applicazione del procedimento per la liquidazione del compenso degli avvocati di cui all’art. 14 d.leg. 150/2011 è stata (finalmente) rimessa al vaglio delle Sezioni Unite con l’ordinanza interlocutoria n. 13272/2017. In attesa del pronunciamento del massimo organo della nomofilachia, sono qui ricostruiti i termini del contrasto con l’individuazione dei «nodi» che le Sezioni Unite dovranno sciogliere al fine di fornire una risposta che soddisfi le esigenze di chiarezza degli operatori del diritto. Premessa. Con ordinanza interlocutoria n. 13272 del 25 maggio 2017 (reperibile su http://www.italgiure.giustizia.it/sncass/), la VI-2 sezione civile della Corte di cassazione ha (finalmente) rimesso al primo presidente, per la (eventuale) assegnazione alle Sezioni Unite, la questione relativa all’ambito applicativo del procedimento per la…

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Doppia delibera di esclusione e legittimazione ad impugnare del socio escluso: non basta impugnare solo la prima

Tribunale di Milano, Sez. Spec. Impr., 10 novembre 2016 – Presidente Riva Crugnola – Relatore Mambriani [1]   Legittimazione ad agire – interesse ad agire – società cooperativa – delibera assembleare di esclusione del socio – impugnazione  (C.c. artt. 2533, 2377; C.p.c. artt. 89, 100) [2] Doppia delibera di esclusione – mancata impugnazione della seconda delibera – legittimazione ad agire – carenza sopravvenuta (C.c. artt. 2533, 2377; C.p.c. artt. 89, 100)  [1] Ai fini dell’impugnazione delle delibere sociali, la qualità di socio deve sussistere non solo al momento della proposizione dell’azione, ma anche al momento della decisione della controversa, ad eccezione dell’unico caso in cui il venir meno della qualità di socio sia diretta conseguenza della deliberazione la cui legittimità è…

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Notificazione telematica di atti e provvedimenti processuali al mero domiciliatario: per la Cassazione «non fa una grinza»

Cass. civ., Sez. VI – 2, ord., 11 maggio 2017, n. 11759 – Pres. D’Ascola – Rel. Orilia Notificazioni in materia civile – di sentenza – a mezzo posta elettronica certificata – all’indirizzo PEC del mero domiciliatario – validità – condizioni (C.p.c., artt. 170, 285 e 325 – L. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis – D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], art. 16-sexies)  [1] È validamente notificata, ai fini della decorrenza del cd. termine breve di impugnazione, la sentenza d’appello che sia stata trasmessa via PEC (nel rispetto delle prescrizioni dettate dalla L. 21.1.1994, n. 53) all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’avvocato mero domiciliatario nel giudizio di II grado, ove non risulti in modo chiaro ed…

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