Procedimenti di cognizione e ADR

Cuius commoda… La prova liberatoria del caso fortuito ex art. 2051 c.c. al vaglio della Cassazione

Cassazione civile, Sez. VI-III, ord. 19 marzo 2018, n. 6703, Pres. Amendola, Est. Scrima Prova – Onere della prova – Responsabilità aquiliana – Responsabilità per cose in custodia – Prova liberatoria – Caso fortuito – Fondamento – Limiti (Cod. proc. civ., art. 112, 115, 116; cod. civ., art. 1227, 2051, 2056, 2697, 2699 ss.; cod. pen., art. 40) [1] Il disposto di cui all’art. 2051 c.c. implica che il custode vada esente da responsabilità solo ove provi il caso fortuito, da identificarsi nell’ipotesi in cui l’evento dannoso sia stato determinato da cause estrinseche ed estemporanee causate da terzi ovvero in quella in cui l’evento abbia già esplicato la propria potenzialità offensiva prima che fosse ragionevolmente esigibile l’intervento riparatore del custode,…

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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e reintegrazione nel posto di lavoro

Cass. 2 maggio 2018, n. 10435 – Pres. Di Cerbo – Est. Boghetich Lavoro (rapporto) – Licenziamento, giustificato motivo oggettivo – Illegittimità – Obbligo di repêchage – Violazione – Tutela reale – Tutela indennitaria – Applicabilità (l. 28 giugno 2012, n. 92, Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, art. 1, comma 42; l. 20 maggio 1970, n. 300, Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento, art. 18, commi 4, 5 e 7). [1] Il vaglio giudiziale relativo alla «manifesta insussistenza del fatto» posto a fondamento del licenziamento per giustificato motivo oggettivo investe non solo le ragioni…

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Giudizio ecclesiastico di nullità del matrimonio, contumacia e giudizio di delibazione

Cassazione, sentenza, 18­ gennaio 2018, n. 1178 – Pres. Di Palma – Est. Acierno Matrimonio concordatario – Nullità – Giudizio avanti al Tribunale Ecclesiastico ­- Contumacia – Delibazione della Corte d’Appello –  Efficacia (Cost., artt. 7, 29; cod. civ. art. 123; cod. proc. civ., art. 796 e ss.; L. 25 marzo 1985, n. 121, art. 8) [1] I limiti di sindacabilità del giudizio ecclesiastico sono identici se la parte è costituita o contumace quando non si riscontri un vizio relativo all’instaurazione del contraddittorio. La mera contumacia non determina alcuna conseguenza sull’oggetto del giudizio di delibazione. CASO [1] Nel 2012, il Tribunale Ecclesiastico Regionale Abruzzese di Chieti pronuncia sentenza di nullità di un matrimonio celebrato con rito concordatario. In tale processo…

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Sull’onere di disconoscimento delle ‘riproduzioni informatiche’

I. Il contenuto dell’onere ex art. 2712 c.c. negli orientamenti della giurisprudenza. Come è noto, l’art. 2712 c.c. stabilisce che le riproduzioni fotografiche e cinematografiche (e, dopo il D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, anche quelle informatiche, e con la precisazione giurisprudenziale che l’elenco in ogni caso “non è tassativo”: così Trib. Roma, 3 giugno 2016, in www.dejure.it, che vi aggiunge i “messaggi spediti e ricevuti mediante posta elettronica ordinaria non certificata”), nonché le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose “formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime”. Malgrado il legislatore del…

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Sui limiti alla potestas iudicandi degli arbitri

Cass. civ., ord., 30 aprile 2018, n. 10391 Arbitrato – Compromesso – Clausola compromissoria – Lodo – Lodo, nullità – Thema decidendum – Limiti. (C.c. artt. 1331, 1376 e 2932; c.p.c. artt. 112, 829 ) [1] Gli arbitri hanno l’obbligo di decidere su tutto il thema decidendum sottoposto loro e non oltre i limiti di esso, sulla base delle domande proposte, anche quando la “potestas iudicandi” sia stata conferita con clausola compromissoria, in quanto la cognizione arbitrale si estende (salvo eventuali ben precisi limiti legali) a qualsiasi aspetto della vicenda attinente a quest’ultima che risulti rilevante ai fini di stabilire se e in qual misura la pretesa fatta valere da una parte sia fondata. CASO [1] La società ricorrente in…

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Il foro del consumatore prevale su quello del titolare del trattamento dei dati personali

Tribunale di Reggio Emilia, 1 febbraio 2018 – Morlini Competenza – Competenza territoriale – Foro del consumatore – Foro del titolare del trattamento dei dati (D.Lgs. 1 settembre 2011, n. 150, art. 10; D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, art. 152; D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, art. 33 comma 2 lett. u) Nel caso di violazione delle regole relative al trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito di un rapporto di consumo, la competenza è esclusivamente del foro di residenza del consumatore, in quanto tale criterio prevale su quello del foro della residenza del titolare del trattamento. CASO L’attore ha acquistato, quale consumatore, un divano, un letto e un materasso, con un finanziamento; ha pagato in ritardo le prime rate, per…

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Divorzio “congiunto”: la mancata costituzione in appello di uno dei coniugi non equivale a rinuncia della domanda

Cass., sez. VI, 2 maggio 2018, n. 10463 Matrimonio – Divorzio – Ricorso congiunto – Mancata costituzione in appello – Effetti (l. 1° dicembre 1970 n. 898, artt. 4, 5). [1] La mancata costituzione in appello di uno dei coniugi avverso la sentenza emessa a seguito di istanza congiunta di divorzio non equivale a rinuncia della domanda. CASO [1] Nella fattispecie sottoposta al vaglio della Corte, il Tribunale di prime cure aveva emesso sentenza di divorzio a seguito di domanda congiunta dei coniugi. Impugnata la pronuncia, il giudice di secondo grado aveva rigettato l’appello spiegato sebbene il giudizio si fosse svolto in contumacia della parte appellata e l’appellante non fosse comparso. Il ricorrente aveva così spiegato ricorso in cassazione lamentando,…

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Le nuove prospettive europee per le azioni di classe

La tutela dei consumatori costituisce in Europa il volano dell’espansione, a macchia di leopardo, degli strumenti di tutela collettiva. La scelta della Commissione europea di varare il c.d. New Deal per i consumatori reca la proposta di direttiva sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. La comunicazione c.d. New Deal per i consumatori, diffusa l’11 aprile 2018 (Comunicazione dell’11 aprile 2018, COM(2018) 183 final), è stata varata unitamente a due proposte di direttive, una relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, la cui approvazione comporterebbe il venir meno di quella sui provvedimenti inibitori, e l’altra diretta ad apportare modifiche a preesistenti strumenti di armonizzazione. Tra le proposte di innovazioni, che riguardano la disciplina…

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L’interdetto può chiedere la separazione giudiziale tramite il tutore

Cass. civ., Sez. I, 6 giugno 2018, n. 14669 – Pres. Tirelli – Rel. Cristiano Capacità processuale – Interdetto – Separazione giudiziale – Azione promossa dal tutore – Ammissibilità (Cod. civ., artt. 85, 357, 414; l. 1 dicembre 1970, n. 898, art. 4; C.p.c., artt. 75, 78) [1] L’interdetto può proporre la domanda di separazione giudiziale dal coniuge attraverso il proprio tutore. CASO [1] K.A., interdetto a causa di un grave danno cerebrale riportato in un incidente stradale, agisce in giudizio in persona del suo tutore per chiedere la separazione giudiziale dalla moglie C.A., sposata circa un anno prima dell’incidente. Con sentenza parziale il tribunale accoglie la domanda di separazione. La moglie propone appello, poi ricorso in cassazione contro la sentenza che respinge il gravame….

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La domanda di rilascio dell’immobile concesso in godimento al portiere

Trib. Roma, 18 aprile 2018 – Est. Casari Lavoro e previdenza (controversie in tema di) – Licenziamento – Portiere – Domanda di rilascio dell’alloggio adibito ad abitazione – Competenza in materia di lavoro – Sussistenza (Cod. proc. civ., art. 409). [1] La controversia volta al rilascio dell’immobile concesso per l’espletamento delle mansioni di portiere spetta alla cognizione del giudice del lavoro, giacché investe il prioritario accertamento della cessazione del relativo rapporto lavorativo. CASO [1] Con ricorso ex art. 414 c.p.c., un condominio agisce in giudizio innanzi al Tribunale di Roma affinché venga dichiarata la risoluzione del rapporto di lavoro subordinato intercorso con il portiere dello stabile, nonché l’intervenuta cessazione del diritto a godere dell’immobile concesso al dipendente per l’espletamento delle…

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