Procedimenti di cognizione e ADR

Notifica a persona addetta alla casa: presunzione e prova contraria

Cass., sez. V, 23 novembre 2018, n. 30393, Pres. Chindemi – Est. Varrone [1] Notifica a persona addetta alla casa – Presunzione – Prova contraria – Certificazione anagrafica – Inidoneità – Fondamento. (Cod. proc. civ., art. 139; Cod. civ. art. 2700) In tema di notificazioni, non è idonea a superare la presunzione di cui all’art. 139, comma 2, c.p.c., circa la qualità di addetto alla casa del consegnatario dell’atto la produzione di una certificazione anagrafica, le cui risultanze non sono di per sé idonee ad escludere neppure l’esistenza di un rapporto di parentela con il destinatario della notifica. CASO [1] L’Agenzia delle Entrate provvedeva a notificare ex art. 139, secondo comma, c.p.c. una cartella di pagamento avente ad oggetto una…

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La distinzione tra garanzia propria e impropria, dopo le Sezioni Unite n. 24707/2015

Il presente lavoro – dedicato alla garanzia processuale e alla nota distinzione, interna al fenomeno, tra garanzia propria e garanzia impropria – intende verificare se e come il principio di diritto enunciato dalle Sez. Un. 24707/2015 (che ha attribuito a quel distinguo un valore meramente descrittivo) ha attecchito nella successiva giurisprudenza. 1.La garanzia è tradizionalmente definita come quel fenomeno in base al quale un soggetto (garantito) ha, per legge o per contratto, il diritto di riversare su un altro soggetto (garante) la perdita economica derivante dall’esistenza o dal soddisfacimento del diritto di un altro soggetto (Franchi, Della competenza per connessione, Com. UTET, I, 2, Torino 1973, 308; Consolo, Spiegazioni di diritto processuale civile, Torino 2017, II, 79; Gambineri, Garanzia e…

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L’annotazione della fattura passiva nei libri contabili dell’imprenditore è idonea a provare l’esistenza del rapporto giuridico sottostante sfavorevole al dichiarante

Cass., Sez. Terza, Ord., ud. 12 settembre 2018, 20.12.2018, n. 32935 Prova – fattura – annotazione nei registri fiscali – atto ricognitivo – efficacia confessoria (cod. civ., artt. 2709, 2710 e 2720; d.P.R. n. 633/1972, art. 22) [1] L’annotazione della fattura passiva nei registri contenenti le annotazioni delle fatture indicate dal d.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633 art. 22, seppur i predetti registri non rientrino nella disciplina dettata dagli artt. 2709 e 2710 cod. civ., costituisce atto ricognitivo in ordine ad un fatto produttivo di un rapporto giuridico sfavorevole al dichiarante, con efficacia confessoria ex art. 2720 cod. civ.  CASO La società G. S.r.l. ha svolto lavori, mai retribuiti, di manutenzione ordinaria e straordinaria riguardanti la sistemazione di campi da…

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Sull’ammissibilità del ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione anche quanto tutti i soggetti parti della causa di merito siano residenti o abbiano la loro sede sociale in Italia

Cass. sez. un., 20 novembre 2018, n. 29879, Relatore Cons. Giusti Alberto [1] Ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione – Difetto di giurisdizione – Clausola per arbitrato estero – Questione di competenza – Legittimazione a proporre regolamento preventivo di giurisdizione – Ammissibilità – (Cod. proc. civ. artt. 4, 37, 41 e 819 ter; Legge 31 maggio 1995, n. 218, artt. 3, 50 e 73). Il regolamento preventivo di giurisdizione può essere proposto, non solo, quando convenuto nella causa di merito sia un soggetto domiciliato o residente all’estero, ma anche, allorché la contestazione della giurisdizione italiana sia stata effettuata in forza della deroga convenzionale a favore di un giudice straniero o di un arbitrato estero dal convenuto domiciliato e residente in…

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Spunti critici circa il diritto del consulente tecnico incompatibile al compenso per l’attività espletata

Cass., Sez. II, Ord., ud. 8 marzo 2018, 5 novembre 2018, n. 28103, Pres. Manna – Rel. Besso Marcheis [1] Consulenza tecnica – Astensione – Ricusazione – Acquisizione della consulenza – Sopravvenuta conoscenza della causa di ricusazione – Compenso del consulente (cod. proc. civ., artt. 51, 63, 192 e 196) L’art. 192 comma 2 cod. proc. civ., nel prevedere che l’istanza di ricusazione del consulente tecnico d’ufficio debba essere presentata con apposito ricorso depositato in cancelleria almeno tre giorni prima dell’udienza di comparizione, preclude la possibilità di far valere successivamente la situazione di incompatibilità in via definitiva, con la conseguenza che la consulenza rimane ritualmente acquisita al processo. A tale principio non è consentita deroga per l’ipotesi in cui la…

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Domicilio digitale e obbligo di notifica dell’atto di appello all’indirizzo pec del difensore

Cass. Sez. Un., 28 settembre 2018, n. 23620 – Pres. Rordorf – Rel. Campanile Notificazioni in materia civile – Nullità – Sanatoria notificazione della sentenza ad indirizzo tratto da pubblici elenchi – Omissioni del codice fiscale e della dizione “notificazione ai sensi della l. n. 53 del 1994” – Raggiungimento dello scopo – Fattispecie (L. 21.1.1994, n. 53; D.L. 18.10.2012 n. 179, art.16 sexies; D.Lgs. 7.3.2005 n. 82, art. 6 bis;  D.M. 21 febbraio 2011 n. 44; C.p.c., art. 325, co. 2) [1] In materia di notificazioni al difensore, in seguito all’introduzione del “domicilio digitale”, previsto dall’art. 16 sexies del d.l. n. 179 del 2012, conv. con modif. dalla l. n. 221 del 2012, come modificato dal d.l. n. 90…

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Intervento volontario del litisconsorte necessario pretermesso e accettazione del giudizio nello stato in cui si trova

Cass., ord., 22 ottobre 2018, n. 26631 Pres. Giusti – Rel. Criscuolo Litisconsorzio necessario – Sentenza emessa a contraddittorio non integro – Appello – Intervento in causa del litisconsorte pretermesso – Rimessione della causa in primo grado –  Esclusione (C.p.c. artt. 102, 344, 354; C.c. art. 2932) [1] Nell’ipotesi in cui il litisconsorte necessario pretermesso intervenga volontariamente in appello, accettando la causa nello stato in cui si trova, il giudice di appello non può rilevare d’ufficio il difetto di contraddittorio, né è tenuto a rimettere la causa al giudice di primo grado, ai sensi dell’art. 354 c.p.c., ma deve trattenerla e decidere sul gravame. CASO [1] Nel giudizio promosso, ai sensi dell’art. 2932 c.c., per l’esecuzione in forma specifica di…

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Le ammissioni contenute negli scritti difensivi sottoscritti unicamente dal procuratore costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice

Cass., sez. II, 28 settembre 2018, n. 23634, Pres. Matera – Est. Federico [1] Confessione – Ammissioni del procuratore contenute negli atti difensivi – Valore indiziario – Valore confessorio – Condizioni – Fattispecie (Cod. proc. civ., artt. 228, 229) Le ammissioni contenute negli scritti difensivi, sottoscritti unicamente dal procuratore “ad litem”, costituiscono elementi indiziari liberamente valutabili dal giudice per la formazione del suo convincimento. Esse, tuttavia, possono assumere anche il carattere proprio della confessione giudiziale spontanea, alla stregua di quanto previsto dagli artt. 228 e 229 c.p.c., qualora l’atto sia stato sottoscritto dalla parte personalmente, con modalità tali che rivelino inequivocabilmente la consapevolezza delle specifiche dichiarazioni dei fatti sfavorevoli in esso contenute. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza…

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I rapporti tra la negoziazione assistita obbligatoria e le altre condizioni di procedibilità della domanda giudiziale

Abstract: L’introduzione dell’istituto della negoziazione assistita obbligatoria ha comportato l’avvento, nel nostro ordinamento processuale, di una nuova condizione di procedibilità della domanda giudiziale, fatalmente destinata ad affiancarsi – e, in alcuni casi a sovrapporsi – alle fattispecie già esistenti: il presente contributo è dedicato ad una sintesi delle soluzioni destinate ad operare nelle ipotesi in cui abbia a presentarsi all’operatore un siffatto cumulo. 1.Come noto, l’art. 3 del d.l. 12 settembre 2014, n. 132, convertito in l. 10 novembre 2014, n. 162, con evidente scopo deflattivo, ha codificato alcune ipotesi in cui il previo esperimento del procedimento di negoziazione assistita assurge a condizione di procedibilità della domanda giudiziale che la parte intende presentare innanzi all’autorità giudiziaria. Il primo comma della…

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Il Giudice di Pace non può (facilmente) declinare la propria competenza in tema di danni da circolazione stradale

Cass., Sez. VI, Ord., ud. 12 giugno 2018, 8 ottobre 2018, n. 24772, Pres. Amendola – Rel. Scrima [1] Competenza – Competenza per materia – Competenza per materia con limite di valore – Regolamento di competenza – Conflitto di competenza – Danni da circolazione stradale – Connessione – Giudice di Pace – Tribunale (cod. proc. civ., artt. 7, 31, 32, 34, 35, 36 e 40) In tema di danni da circolazione stradale, ove due soggetti, rimasti danneggiati nello stesso sinistro, introducano distinte domande risarcitorie, l’una davanti al Giudice di Pace (in quanto rientrante nella sua competenza per materia con limite di valore, ai sensi dell’art. 7 c.p.c., comma 2), e l’altra davanti al Tribunale (giacché riconducibile alla sua competenza per…

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