Procedimenti di cognizione e ADR

È valida la notificazione ex art. 140 c.p.c. effettuata presso la casa comunale “sussidiaria”

Cass. Civile, sez. III, 05/09/2019, n.22167, Pres. De Stefano – Rel. Rossetti Soggetti – Notificazione a destinatario irreperibile – Casa comunale (Cod. proc. civ. art. 140) E’ valida la notifica di atti effettuata presso un luogo alternativo e sussidiario alla “casa comunale” designato dalla amministrazione come equipollente alla stessa. CASO Il Giudice di Pace di Firenze rigettava l’opposizione proposta da parte ricorrente avverso una cartella esattoriale, alla stessa notificata, in virtù del mancato pagamento di due sanzioni amministrative per altrettante violazioni del Codice della strada. A fondamento della suddetta opposizione il ricorrente deduceva vizi di notificazione dei due verbali di accertamento delle violazioni, prodromici alla cartella. Il Tribunale di Firenze confermava la decisione del giudice di prime cure, con sentenza…

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È imputabile alla parte il ritardo della notificazione dovuto a negligenze dell’agenzia di servizi di cui il difensore si avvalga

Cass., sez. VI, 25 settembre 2019, n. 23839, Pres. Genovese – Est. Iofrida [1] Rimessione in termini – Condizioni – Esclusione (Cod. proc. civ., art. 153). L’istituto della rimessione in termini, previsto dall’art. 153 c.p.c., comma 2 come novellato dalla L. n. 69 del 2009, di più ampia portata rispetto alla norma di cui all’art. 184 bis c.p.c., siccome operante anche con riguardo al termine per proporre impugnazione, richiede comunque la dimostrazione che la decadenza sia stata determinata da una causa non imputabile alla parte, perché cagionata da un fattore estraneo alla sua volontà. CASO [1] A seguito del diniego espresso dalla competente Commissione territoriale alla richiesta di protezione internazionale dallo stesso presentata, un cittadino del Bangladesh ricorreva innanzi al…

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Sull’interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata

Cass., sez. lav., 4 settembre 2019, n. 22107. Pres. Bronzini, Rel. Piccone Procedimento civile – Domanda giudiziale – Frazionamento – Ricorso – Inammissibilità -Abuso del processo (Cost., artt. 24 e 111; C.c. artt. 1175, 1375; C.p.c. artt. 99, 100, 183, 273, 274) Le domande aventi ad oggetto diversi e distinti diritti di credito, benché relativi ad un medesimo rapporto di durata tra le parti, possono essere proposte in separati processi, ma, ove le suddette pretese creditorie, oltre a far capo ad un medesimo rapporto tra le stesse parti, siano anche, in proiezione, inscrivibili nel medesimo ambito oggettivo di un possibile giudicato o, comunque, fondate sullo stesso fatto costitutivo, – sì da non poter essere accertate separatamente se non a costo…

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L’interpretazione della domanda giudiziale: i criteri elaborati dalla giurisprudenza

L’interpretazione della domanda giudiziale rappresenta un’attività ermeneutica fondamentale affinché il giudice possa adempiere al suo dovere decisorio. Spetta al giudice di merito, infatti, interpretare la domanda proposta individuando, mediante l’analisi delle allegazioni e delle affermazioni della parte, i suoi elementi costitutivi che, secondo una tripartizione tradizionale della dottrina processualcivilistica, sono le personae, il petitum e la causa petendi. Quando si parla di domanda giudiziale, pertanto, il riferimento è a quella che risulta all’esito del procedimento interpretativo, che il giudice necessariamente compie, cercando di mettere a fuoco, al di là delle espressioni letterali impiegate, il contenuto sostanziale con riguardo alle finalità perseguite nel giudizio della parte senza che assuma alcun valore condizionante la formula adottata dalla parte medesima. Le modalità con…

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L’esimente di cui all’art. 598 cod. pen. non opera per le espressioni offensive contenute negli scritti stragiudiziali

Cass., Sez. III, Ord., ud. 26 giugno 2019, 5 settembre 2019, n. 22184, Pres. Travaglino – Rel. Scoditti [1] Espressioni offensive – Scritti difensivi – Scritti stragiudiziali – Risarcimento del danno – Esimente (cod. proc. civ., art. 89; cod. pen., artt. 51, 595, 598) [1] La scriminante di cui all’art. 598 cod. pen., secondo cui non sono punibili le offese contenute negli scritti presentati o nei discorsi pronunciati dalle parti o dai loro patrocinatori nei procedimenti dinanzi all’Autorità giudiziaria, ovvero dinanzi a un’Autorità amministrativa, quando le offese concernono l’oggetto della causa o del ricorso amministrativo, non trova applicazione agli scritti, che non siano relativi ad una controversia giudiziaria o ad un ricorso amministrativo. CASO [1] La Società Alfa convenne in…

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L’omessa segnalazione alle parti di una questione rilevabile d’ufficio e la necessaria prospettazione delle ragioni che avrebbero potuto essere fatte valere dalla parte

Cass., Sez. Prima, Ord., ud. 16 marzo 2018, 24.05.2018, n. 12973 Contraddittorio – questione rilevabile d’ufficio – nullità della sentenza  (cod. proc. civ., art. 101) [1] Affinché l’omessa segnalazione di una questione rilevabile d’ufficio posta alla base della decisione provochi la nullità della sentenza per violazione del diritto di difesa, la parte che se ne avvale deve prospettare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere nel caso il contraddittorio sulla predetta eccezione fosse stato tempestivamente attivato. CASO La società Alfa, consorziata mandataria della società Beta, propone opposizione allo stato passivo del fallimento di quest’ultima sostenendo di vantare diversi crediti nei confronti della fallita, generati da vari inadempimenti della società Beta che avrebbero causato un danno rilevante alla società…

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Natura del litisconsorzio in caso di pluralità di locatori, contratti e beni concessi in locazione ad unico conduttore

Cass. sez. III, 5 Luglio 2019, n. 18069 Pres. Amendola – Rel. Iannello Locazione – Parte locatrice costituita da una pluralità di locatori – Solidarietà attiva e passiva nei rapporti con il conduttore – Conseguenze sul piano processuale – Litisconsorzio necessario tra i plurimi soggetti che rivestono la qualità di parte locatrice – Esclusione – Fondamento. Locazione – Disciplina delle locazioni di immobili urbani – Immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione – Diritti ed obblighi delle parti – Deposito cauzionale – Funzione – Cessazione della locazione – Obbligo di restituzione – Inadempimento – Diritto del conduttore di esigerne la restituzione – Configurabilità – Svincolo del deposito cauzionale – Effetti – Perdita della garanzia rappresentata dai beni oggetto…

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Ancora sulla formazione del giudicato, anche implicito, sulla giurisdizione

Cass., sez. un. 17 maggio 2019, n. 13436, Pres. Mammone – Est. Cirillo [1] Giudicato implicito – Formazione – Condizioni – Configurabilità in relazione a sentenza di primo grado astrattamente affetta da vizio di eccesso di potere giurisdizionale – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 37, 41). Ai fini della formazione del giudicato, anche implicito, sulla giurisdizione, è necessaria l’esistenza, nella sentenza di primo grado, di un capo autonomo su di essa impugnabile, ma non impugnato, in appello. Tale situazione non è configurabile in ordine ad una sentenza di primo grado astrattamente affetta da vizio di eccesso di potere giurisdizionale poiché nell’ambito del plesso giurisdizionale della Corte dei conti o del Consiglio di Stato, l’eccesso di potere che si sia determinato,…

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La data della scrittura privata nei confronti dei terzi

Abstract: Il presente Focus è dedicato all’illustrazione della disciplina racchiusa nell’art. 2704 c.c., e in particolare alla questione, di grande rilievo sul terreno pratico, dell’identificazione dei casi in cui la data riportata su una scrittura privata può essere efficacemente opposta al terzo, ossia al soggetto che non abbia preso parte alla redazione del documento o non sia comunque titolare del negozio giuridico in esso dedotto. La data della scrittura privata consiste nell’indicazione, apposta sul corpo del documento, di giorno, mese e anno in cui il medesimo è stato redatto, generalmente accompagnata dall’indicazione del luogo in cui sono state apposte le sottoscrizioni delle parti. La data non costituisce un requisito essenziali della scrittura privata: ciò non significa, tuttavia, che la stessa…

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Sui poteri del giudice susseguenti al disconoscimento di un messaggio “sms”

Cass., sez. I, 17 luglio 2019, n. 19155. Pres. Giancola, Rel. Iofrida Procedimento civile – Prova documentale – Disconoscimento – Valore probatorio (C.c. art. 2712; c.p.c. artt. 115, 116, 214, 215, 216) Lo “short message service” (c.d. sms) contiene la rappresentazione di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti ed è riconducibile all’ambito dell’art. 2712 c.c.: esso forma dunque piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se colui contro il quale viene prodotto non ne contesti la conformità ai fatti o alle cose medesime. Tuttavia, l’eventuale disconoscimento di tale conformità non ha gli stessi effetti di quello della scrittura privata previsto dall’art. 215 c.p.c., comma 2, poiché mentre nel secondo caso, in mancanza di richiesta di verificazione e di esito…

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