Procedimenti di cognizione e ADR

L’atto di citazione invalido come domanda giudiziale può valere come atto di costituzione in mora avente efficacia interruttiva della prescrizione

Cass., sez. III, 8 gennaio 2020, n. 124, Pres. Sestini – Est. Valle [1] Effetto interruttivo della prescrizione ex art. 2943 c.c. – Idoneità – Condizioni – Limiti – Fattispecie (artt. 163, 164 c.p.c.; 1219, 2943 c.c.). L’atto di citazione – anche se invalido come domanda giudiziale e, dunque, inidoneo a produrre effetti processuali – può tuttavia valere come atto di costituzione in mora ed avere, perciò, efficacia interruttiva della prescrizione qualora, per il suo specifico contenuto e per i risultati a cui è rivolto, possa essere considerato come richiesta scritta di adempimento rivolta dal creditore al debitore. (In applicazione del principio, la S.C. ha riconosciuto efficacia interruttiva ad un atto di citazione, nullo per mancanza dell’”editio actionis”, in quanto…

Continua a leggere...

No alla negoziazione assistita obbligatoria per le domande già assoggettate a mediazione obbligatoria

Corte Cost., Sent., ud. 9 ottobre 2019, 12 dicembre 2019, n. 266, Pres. Carosi – Est. Sciarra. [1] Procedimento civile – Negoziazione assistita obbligatoria – Requisiti di necessità ed urgenza del decreto legge – Termine – Procedimenti conciliativi – Motivazione inadeguata sulla rilevanza – Inammissibilità (Cost., artt. 3, 24 e 77; art. 3 d.l. 12 settembre 2014, n. 132, conv. con modificazioni in l. 10 novembre 2014, n. 162; art. 23 d.lgs. 4 marzo 2010 n. 28) [1] È inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, secondo e terzo periodo, d.l. n. 132/14, conv., con mod., in l. n. 162/2014, in riferimento agli artt. 3 e 77 Cost., in quanto l’ordinanza di rimessione non consente la verifica…

Continua a leggere...

La domanda di risarcimento del danno da lite temeraria deve essere obbligatoriamente proposta nel giudizio che si ritiene temerariamente iniziato o contrastato

Cass. Civ., sez. I, 9 dicembre 2019, n. 32029, Pres. Giancola – Est. Campese. Responsabilità processuale aggravata – Lite temeraria – Domanda di risarcimento danni ex art. 96 commi 1 e 2 c.p.c. – Ammissibilità in giudizio autonomo e distinto. (Cod. civ. art. 263; Cod. proc. civ. art. 96 commi 1 e 2) La domanda di risarcimento danni ex art. 96 c.p.c., poiché riguardante un’attività processuale, non può costituire l’oggetto di un giudizio autonomo e distinto rispetto a quello che si ritiene temerariamente iniziato o contrastato, dovendo essere necessariamente formulata, invece, in quest’ultimo. Ciò, anche in considerazione dei principi generali di economia processuale e non contraddittorietà. CASO Il Tribunale di Napoli, con sentenza divenuta cosa giudicata, accoglieva la domanda ex…

Continua a leggere...

La regolamentazione delle spese sostenute dal terzo chiamato in garanzia tra principio di causazione e criterio di soccombenza

Cass., Sez. Terza, ord., ud. 09 ottobre 2019, 06.12.2019, n. 31889. Spese legali – principio di causazione – manifesta infondatezza – soccombenza virtuale – motivazione  (cod. proc. civ., art. 91) [1] In forza del principio di causazione mitigato dal criterio della soccombenza, il rimborso delle spese di lite in favore del terzo chiamato non soccombente in giudizio deve essere posto a carico dell’attore qualora la chiamata in causa del terzo sia resa necessaria in relazione alle proprie tesi e queste siano ritenute infondate, e a carico al chiamante allorquando l’iniziativa dello stesso si riveli manifestamente infondata o palesemente arbitraria. La decisione spetta al giudice di merito e non è impugnabile in sede di legittimità salvo che per vizi di motivazione….

Continua a leggere...

Configura il vizio di omessa pronuncia la mancata statuizione da parte del giudice sulla domanda di condanna a un facere infungibile

Cass., sez. I, 9 dicembre 2019, n. 32023, Pres. De Chiara – Est. Cesare [1] Domanda di condanna ad un facere infungibile – Omessa pronuncia – Motivo di ricorso – Ammissibilità – Ragioni (art. 112, 360, 614-bis c.p.c.). L’omessa pronuncia su un motivo di appello avente ad oggetto il vizio della mancata statuizione da parte del giudice di primo grado sulla domanda di condanna ad un facere infungibile, integra un motivo di ricorso per cassazione ex art. 360, comma 1, n. 4, c.p.c. per violazione dell’art. 112 c.p.c., stante l’ammissibilità di un tale genere di pronuncia, in quanto idonea a produrre i suoi effetti tipici in conseguenza dell’esecuzione volontaria da parte dell’obbligato, oltre a consentire l’eventuale e successiva domanda di…

Continua a leggere...

La violazione delle norme sulla notificazione costituisce eccezione de iure tertii, che può essere sollevata soltanto dalla parte interessata

Cass. sez. III, 29 Ottobre 2019, n. 27607. Relatore Cons. Dell’Utri Marco [1] Notificazioni e comunicazioni in materia civile – Rinnovazione della notificazione dell’atto di citazione per nullità – Omissione ed erronea Dichiarazione della contumacia omessa od erronea – Eccezione relativa – Possibilità per altro convenuto di sollevarla – Esclusione – Fondamento – (Cost. art. 24, Cod. proc. civ. artt. 112 e 360). La nullità dell’atto di citazione per violazione delle norme sulla notificazione, al pari dell’inosservanza delle prescrizioni sulla costituzione regolare del contraddittorio nei confronti di altro convenuto, con conseguente dichiarazione erronea di contumacia, costituiscono eccezioni c.d. “de iure tertii” deducibili soltanto dalla parte direttamente interessata e non da altro convenuto. CASO [1] Avverso la sentenza della Corte d’Appello…

Continua a leggere...

Alcuni chiarimenti sul rilievo in giudizio dell’eccezione di prescrizione estintiva

Cass., sez. III, 12 dicembre 2019, n. 32485, Pres. Amendola – Est. Guizzi [1] Prescrizione estintiva – Dies a quo – Rilievo d’ufficio – Condizioni (art. 101, 112 c.p.c.). La riserva alla parte del potere di sollevare l’eccezione di prescrizione estintiva implica che ad essa sia fatto onere soltanto di allegare l’inerzia del titolare del diritto fatto valere in giudizio e di manifestare la volontà di profittare dell’effetto estintivo, non anche di indicare direttamente o indirettamente le norme applicabili al caso di specie, l’identificazione delle quali spetta al potere-dovere del giudice, al cui rilievo officioso – sebbene previa attivazione del contraddittorio sulla relativa questione – spetta l’individuazione di una norma di previsione di un termine diverso. CASO [1] Alcuni soggetti,…

Continua a leggere...

Regolamento necessario di competenza e fori facoltativi

Cass., sez. VI, 3 novembre 2019, n. 28403 Pres. De Stefano – Rel. Rubino  Competenza civile – Competenza per territorio – Diritti di obbligazione – Foro facoltativo – Luogo in cui l’obbligazione e’ sorta – contratto redatto in forma solenne – Conclusione – Luogo della sottoscrizione dell’atto innanzi al notaio – Precedente corrispondenza tra i professionisti incaricati dalle parti – Irrilevanza. (C.p.c., artt. 20, 42 e 47; C.c., artt. 1326, 1335) [1] In tema di contratti redatti con la forma solenne dell’atto notarile, ai fini della individuazione del foro facoltativo del luogo in cui è sorta l’obbligazione ex art. 20 c.p.c., il luogo della conclusione del contratto coincide con quello in cui le parti hanno sottoscritto l’atto davanti al notaio,…

Continua a leggere...

La liquidazione delle spese di lite può essere unitaria solo se i processi separatamente promossi siano poi riuniti

Cass., sez. un., 27 novembre 2019, n. 31030, Pres. Mammone – Est. Doronzo [1] Spese di lite – Liquidazione – Riduzione – Presupposti (d.m. n. 55/2014, art. 4). Il d.m. n. 55 del 2014, art. 4, comma 2, che prevede la liquidazione di un unico compenso nel caso in cui l’avvocato assista più soggetti aventi la stessa posizione processuale o una sola parte contro più soggetti, con possibilità di un suo aumento percentuale per ogni soggetto oltre il primo, presuppone, secondo la formula della norma in esame, le ipotesi dell’unicità della causa o di una pluralità di cause riunite e non è pertanto operante nella diversa ipotesi di assistenza e difesa di più persone aventi la stessa posizione processuale, o…

Continua a leggere...

Applicabile il termine ex art. 392 c.p.c. alla riassunzione della causa restituita al giudice di primo grado dopo la cassazione dell’erroneo diniego di giurisdizione in cui il giudice sia incorso

Cass., sent., 14 novembre 2019, n. 29623 Pres. Napoletano – Rel. Bellè Impugnazioni civili – Erroneo diniego di giurisdizione da parte del giudice di primo grado – Rilievo del vizio in cassazione – Rimessione della causa al primo giudice – Riassunzione della causa – Termine applicabile (C.p.c. artt. 50, 353, 367, 383, 392; L. 18 giugno 2009, n. 69, art. 59) [1] La riassunzione del processo di primo grado conseguente all’affermazione della competenza giurisdizionale dell’A.G.O., denegata nei gradi di merito e fatta dalla Corte di Cassazione in seguito a ricorso ordinario per motivo attinente alla giurisdizione, va effettuata nel termine previsto in via generale dall’art. 392 c.p.c., secondo la misura di esso ratione temporis stabilita, e non nel termine di…

Continua a leggere...