Procedimenti di cognizione e ADR
L’applicazione non retroattiva del nuovo termine lungo per la revocazione delle decisioni della Corte di Cassazione
Cass., Sez. un., sent., 23 aprile 2020, n. 8091 Pres. Petitti – Rel. Scrima Impugnazioni civili – Revocazione delle sentenze della Corte di cassazione – Termine lungo – Dimezzamento – Applicazione retroattiva – Esclusione (C.p.c. artt. 360, 375, 391-bis; d.l. 31 agosto 2016, n. 168, conv. con modif. in l. 25 ottobre 2016, n. 197, art. 1-bis) [1] Il termine semestrale per la proposizione del ricorso per revocazione delle sentenze della Corte di cassazione, così ridotto, in sede di conversione del d.l. 31 agosto 2016, n. 168, dalla l. 25 ottobre 2016, n. 197, si applica in relazione ai soli provvedimenti pubblicati dopo l’entrata in vigore della stessa (30 ottobre 2016), in difetto di specifica disposizione transitoria e in applicazione della…
Continua a leggere...Omessa pronuncia, pronuncia implicita e omessa o insufficiente motivazione: alcuni chiarimenti
Cass., sez. V, 2 aprile 2020, n. 7662, Pres. Crucitti – Est. Fracanzani [1] Rigetto implicito – Condizioni – Insussistenza del vizio – Sufficienza della motivazione – Esame delle questioni giustificatrici del convincimento – Sufficienza (artt. 112, 360 c.p.c.). Non ricorre il vizio di omessa pronuncia quando la decisione adottata, in contrasto con la pretesa fatta valere dalla parte, comporti necessariamente il rigetto di quest’ultima, non occorrendo una specifica argomentazione in proposito. È quindi sufficiente quella motivazione che fornisce una spiegazione logica ed adeguata della decisione adottata, evidenziando le prove ritenute idonee a suffragarla, ovvero la carenza di esse, senza che sia necessaria l’analitica confutazione delle tesi non accolte o la disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi. (massima…
Continua a leggere...Nell’ordine delle questioni la corretta costituzione del rapporto processuale precede la preliminare sulla competenza
Cass., Sez. VI, ud. 10 ottobre 2019, 12 marzo 2019, n. 7055, Pres. Frasca – Est. Graziosi. [1] Procedimento civile – Competenza – Accertamento della corretta instaurazione del contraddittorio – Impugnazione – Regolamento di competenza (Cost., art. 111; cod. proc. civ., artt. 42, 49, 101) [1] La questione della nullità della notificazione dell’atto introduttivo del giudizio concerne la corretta costituzione del rapporto processuale e, pertanto, va valutata prima della questione riguardante la competenza, la quale presuppone l’instaurazione di un valido contraddittorio tra le parti; conseguentemente la decisione del giudice del merito, dichiaratosi incompetente nonostante una delle parti non fosse stata regolarmente convenuta, è censurabile con il mezzo del regolamento di competenza poiché anche l’integrità del contraddittorio attiene in modo diretto…
Continua a leggere...La Corte di Cassazione non ha il potere di revocare l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato
Cass., Sez. Unite, Sent., ud. 08 ottobre 2019, 20.02.2020, n. 4315 Spese giudiziali in materia civile – Patrocinio a spese dello Stato – revoca (art. 136, d.P.R. n. 115/2002) [1] In tema di patrocinio a spese dello Stato nel processo civile, la competenza a provvedere sulla revoca del provvedimento di ammissione al detto patrocinio spetta, per il giudizio di cassazione, al giudice di rinvio ovvero – nel caso di mancato rinvio – al giudice che ha pronunciato il provvedimento impugnato. [2] Salvo il caso in cui la causa sia stata rimessa al giudice di rinvio, il giudice che ha pronunciato il provvedimento impugnato, ricevuta copia della sentenza della Corte di cassazione ai sensi dell’art. 388 cod. proc. civ., è tenuto…
Continua a leggere...Rimessa alle Sezioni Unite l’enunciazione del criterio di individuazione della natura definitiva o meno della sentenza, in presenza di indici formali contrastanti
Cass., sez. II, 9 marzo 2020, n. 6624, Pres. D’Ascola – Est. Criscuolo [1] Cumulo domande fra stessi soggetti – Pronuncia su una (o più) di esse – Natura di sentenza non definitiva – Criterio formale di distinzione – Contrasto tra gli indici di carattere formale – Individuazione del criterio prevalente – Giudizi di scioglimento della comunione – Applicabilità o meno del criterio formale (artt. 279, 340 c.p.c.). La Seconda Sezione civile ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite sollevando una questione di diritto in tema di impugnazioni, nell’ipotesi di cumulo di domande tra gli stessi soggetti; in particolare, ha chiesto una nuova considerazione della questione relativa ai criteri per l’individuazione della natura definitiva…
Continua a leggere...Sussiste identità di causa petendi in caso di domanda riconvenzionale relativa al controcredito, discendente da illegittima escussione di pegno, eccepito in compensazione del credito dell’attore
Cass. civ., sez. III, 15 gennaio 2020, n. 533, Pres. Uliana – Est. Campese Domanda riconvenzionale – Eccezione già introdotta in giudizio – Simultaneus processus – Ammissibilità – Motivazione (Cod. proc. civ. artt. 36 e 167, secondo comma). Il requisito della dipendenza di cui all’art. 36 c.p.c., richiesto ai fini dell’ammissibilità in giudizio della domanda riconvenzionale, può dirsi pienamente integrato nel caso di riconvenzionale relativa al controcredito eccepito in compensazione del credito dell’attore, sussistendo, in tale ipotesi, identità di causa petendi tra domanda ed eccezione. CASO Il giudice di primo grado rigettava con sentenza l’opposizione a decreto ingiuntivo – ottenuto da un istituto di credito – proposta da parte debitrice, dichiarando nel contempo inammissibile, per difetto dei presupposti di cui…
Continua a leggere...Il termine breve a seguito di notifica della sentenza via pec in formato illeggibile
Cass., sez. lav., 21 febbraio 2020, n. 4624 Pres. Nobile, Rel. Raimondo Procedimento civile – Sentenza – Notifica a mezzo posta elettronica certificata – Termine di impugnazione c.d. breve (C.c. art. 1335; C.p.c. artt. 153, 285, 326, 360, 372; Legge 21 gennaio 1994, n. 53, art. 3 bis; D.P.R. 11 febbraio 2005, n. 68) In tema di notifica della sentenza via posta elettronica certificata e di decorso del termine c.d. breve di impugnazione, nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della p.e.c. e di consegna della stessa nella casella del destinatario si determina una presunzione di conoscenza della comunicazione da parte del destinatario: conseguentemente, spetta al destinatario, in un’ottica collaborativa, rendere edotto il mittente incolpevole delle…
Continua a leggere...L’inammissibilità del ricorso per cassazione proposto dal liquidatore di una società ormai estinta
Cass. sez. IV, 22 Gennaio 2020, n. 1392 Pres. Bronzini – Rel. Raimondi Società cancellata dal registro delle imprese – Ricorso per cassazione proposto dall’ex legale rappresentante – Inammissibilità – Conseguenze – Soggetto che ha conferito il mandato – Condanna alle spese – Condizioni – Ragioni (art. 2495 c.c.; artt. 110 e 299 ss c.p.c.) Il ricorso per cassazione proposto dall’ex (legale) rappresentante di società estinta è inammissibile, perché, per la sua proposizione, occorre la procura speciale. Non può valere l’ultrattività di procure in precedenza rilasciate e nemmeno può esserne rilasciata una nuova, stante la necessità che il relativo conferimento provenga da un soggetto esistente e capace di stare in giudizio. Ne consegue la condanna alle spese in proprio del…
Continua a leggere...Omessa rinnovazione, nei confronti di una delle parti, dell’atto di citazione in appello nullo: l’estinzione del giudizio è soltanto parziale laddove le cause siano scindibili
Cass., sez. VI, 16 gennaio 2020, n. 804, Pres. Frasca – Est. Porreca [1] Decisione concernente pluralità di rapporti giuridici distinti ed autonomi – Impugnazione proposta soltanto nei confronti di alcune delle parti – Ordine del giudice di notificazione anche alle altre – Omessa esecuzione – Conseguenze – Fattispecie (artt. 164, 307, 332 c.p.c.). In tema di impugnazione di decisione riguardante una pluralità di rapporti giuridici distinti ed autonomi, ove essa sia proposta nei confronti di alcune soltanto delle parti, l’omessa esecuzione, nel termine perentorio assegnato, dell’ordine del giudice ex art. 332 c.p.c. di eseguire la notificazione nei confronti delle altre determina, venendo in rilievo un litisconsorzio facoltativo in cause scindibili, l’estinzione del processo limitatamente ai soggetti destinatari del rinnovo…
Continua a leggere...Inesistenza della sentenza resa a non iudice: il referente temporale per la valutazione della potestas iudicandi del magistrato decidente
Cass., ord., 26 febbraio 2020, n. 5137 – Pres. Campanile – Rel. Marulli [1] Sentenza civile – Pronuncia emessa da magistrato collocato a riposo in momento successivo alla rimessione della causa in decisione ma in data anteriore a quella della deliberazione quale risultante dal testo della sentenza – Inesistenza del provvedimento (C.p.c. artt. 132, 158, 161, 354) [1] Deve considerarsi nulla ai sensi dell’art. 161, 2° co., c.p.c., siccome emessa a non iudice, la sentenza pronunciata da magistrato che risulti collocato a riposo già al momento della deliberazione del provvedimento. A tal fine non è consentito far capo al momento in cui il giudice abbia trattenuto la causa in decisione, allorché la data della deliberazione risulti dal documento della sentenza,…
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