Procedimenti di cognizione e ADR

La notifica di atti al collega di altro studio incaricato di riceverli

Cass., sez. VI, 30 giugno 2020, n. 12985, Pres. Frasca – Est. Porreca [1] Notificazione – Al collega di studio limitrofo dello stesso stabile – Luogo in cui la notifica deve essere eseguita (artt. 139, 140 c.p.c.; 7 L. n. 890/1982). È ragionevole ritenere che, pur nella situazione di esistenza di due studi in interni diversi dello stesso stabile, il collega dell’interno limitrofo possa essere officiato di ricevere atti, se questo suo manifestarsi come addetto è localizzato nel luogo in cui la notifica deve essere eseguita. CASO [1] All’esito di un giudizio amministrativo, il Consiglio di Stato riformava la decisione assunta dal TAR dichiarando il difetto di giurisdizione di tale giudice, trattandosi di controversia di diritto comune. Adite mediante ricorso…

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Sulla validità della copia notificata dell’atto di citazione e sull’autonomia della procura speciale rilasciata al difensore

Cass., sez. II, 3 giugno 2020, n. 10450, Pres. Manna – Est. San Giorgio [1] Mancata sottoscrizione della copia notificata della citazione – Rilevanza – Esclusione – Condizioni (artt. 125, 163, 164 c.p.c.). La mancanza della sottoscrizione del difensore nella copia notificata della citazione non incide sulla validità di questa, ove detta sottoscrizione risulti nell’originale e la copia notificata fornisca alla controparte sufficienti elementi per acquisire la certezza della sua rituale provenienza da quel procuratore (massima ufficiale).  [2] Nullità della citazione – Ordine di rinnovazione – Conseguenze sulla validità della procura speciale rilasciata a margine o in calce alla stessa – Esclusione – Fondamento (artt. 125, 163, 164 c.p.c.). La procura speciale rilasciata al difensore, quand’anche a margine o in…

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Controversie tra utenti e società telefoniche: conseguenze del mancato esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione

Cass. Sez. Un, 28 aprile 2020, n. 8241 Pres. Mammone – Rel. Rubino Conciliazione – Tentativo obbligatorio di conciliazione – Telecomunicazioni – Condizione di proponibilità della domanda e non di procedibilità – Assenza di una pronuncia in rito conclusiva – Sospensione del giudizio – Fissazione del termine per permettere alle parti di procedere al tentativo (art. 1, 11° comma, L. 31 luglio 1997, n. 249, art. 1, comma 3, Delib. n. 182/02/CONS) [1] La mancanza del previo esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione, richiesto per poter dare inizio a una controversia in materia di telecomunicazioni, determina l’improcedibilità della domanda e non la sua improponibilità, con la conseguenza che il giudice, senza emettere una pronuncia in rito, deve sospendere il giudizio…

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È esclusa la sanatoria successiva alla notificazione del ricorso per cassazione dei vizi attinenti alla sua sottoscrizione ovvero all’esistenza della procura speciale

Cass., sez. III, 15 giugno 2020, n. 11592, Pres. Frasca – Est. Fiecconi [1] Ricorso per cassazione – Sottoscrizione del ricorso – Autenticazione della procura speciale – Difensore non abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori – Sanatoria successiva alla notificazione – Esclusione (artt. 125, 365, 366, 369 c.p.c.). L’ordinamento esige che la sottoscrizione del ricorso e la procura debbano esistere nel momento in cui il ricorso è chiamato a svolgere la sua funzione quale atto introduttivo del processo di cassazione, e, dunque, al momento del suo operare in tal senso, cioè all’atto della sua notificazione. La sottoscrizione del difensore è un requisito di contenuto-forma come fa manifesto la norma dell’art. 125 c.p.c.. La procura speciale altrettanto, se non conferita…

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La Cassazione ribadisce l’ammissibilità della prova testimoniale in funzione chiarificatrice del contenuto degli accordi contrattuali

Cass., Sez. II, ord., 27 maggio 2020, n. 9952Pres. Campanile – Rel. San Giorgio Prova civile – Prova diretta a precisare il contenuto negoziale di un documento – Limiti di ammissibilità della prova testimoniale – Insussistenza (C.c. artt. 1362, 2721, 2722, 2725) [1] I limiti legali di ammissibilità della prova orale non operano allorché la stessa sia diretta non già a contestare il contenuto di un documento ma a renderne esplicito il significato. CASO [1] Il provvedimento in epigrafe rappresenta l’attuale, anche se non definitivo (visto il disposto rinvio della causa al giudice di merito), punto d’arrivo del giudizio instaurato dai promissari acquirenti di un appartamento contro i promittenti venditori e il mediatore al fine di sentirne pronunciare la condanna,…

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L’applicazione non retroattiva del nuovo termine lungo per la revocazione delle decisioni della Corte di Cassazione

Cass., Sez. un., sent., 23 aprile 2020, n. 8091 Pres. Petitti – Rel. Scrima Impugnazioni civili – Revocazione delle sentenze della Corte di cassazione – Termine lungo – Dimezzamento – Applicazione retroattiva – Esclusione (C.p.c. artt. 360, 375, 391-bis; d.l. 31 agosto 2016, n. 168, conv. con modif. in l. 25 ottobre 2016, n. 197, art. 1-bis) [1] Il termine semestrale per la proposizione del ricorso per revocazione delle sentenze della Corte di cassazione, così ridotto, in sede di conversione del d.l. 31 agosto 2016, n. 168, dalla l. 25 ottobre 2016, n. 197, si applica in relazione ai soli provvedimenti pubblicati dopo l’entrata in vigore della stessa (30 ottobre 2016), in difetto di specifica disposizione transitoria e in applicazione della…

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Omessa pronuncia, pronuncia implicita e omessa o insufficiente motivazione: alcuni chiarimenti

Cass., sez. V, 2 aprile 2020, n. 7662, Pres. Crucitti – Est. Fracanzani [1] Rigetto implicito – Condizioni – Insussistenza del vizio – Sufficienza della motivazione – Esame delle questioni giustificatrici del convincimento – Sufficienza (artt. 112, 360 c.p.c.). Non ricorre il vizio di omessa pronuncia quando la decisione adottata, in contrasto con la pretesa fatta valere dalla parte, comporti necessariamente il rigetto di quest’ultima, non occorrendo una specifica argomentazione in proposito. È quindi sufficiente quella motivazione che fornisce una spiegazione logica ed adeguata della decisione adottata, evidenziando le prove ritenute idonee a suffragarla, ovvero la carenza di esse, senza che sia necessaria l’analitica confutazione delle tesi non accolte o la disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi. (massima…

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Nell’ordine delle questioni la corretta costituzione del rapporto processuale precede la preliminare sulla competenza

Cass., Sez. VI, ud. 10 ottobre 2019, 12 marzo 2019, n. 7055, Pres. Frasca – Est. Graziosi. [1] Procedimento civile – Competenza – Accertamento della corretta instaurazione del contraddittorio – Impugnazione – Regolamento di competenza (Cost., art. 111; cod. proc. civ., artt. 42, 49, 101) [1] La questione della nullità della notificazione dell’atto introduttivo del giudizio concerne la corretta costituzione del rapporto processuale e, pertanto, va valutata prima della questione riguardante la competenza, la quale presuppone l’instaurazione di un valido contraddittorio tra le parti; conseguentemente la decisione del giudice del merito, dichiaratosi incompetente nonostante una delle parti non fosse stata regolarmente convenuta, è censurabile con il mezzo del regolamento di competenza poiché anche l’integrità del contraddittorio attiene in modo diretto…

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La Corte di Cassazione non ha il potere di revocare l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato

Cass., Sez. Unite, Sent., ud. 08 ottobre 2019, 20.02.2020, n. 4315 Spese giudiziali in materia civile – Patrocinio a spese dello Stato – revoca (art. 136, d.P.R. n. 115/2002) [1] In tema di patrocinio a spese dello Stato nel processo civile, la competenza a provvedere sulla revoca del provvedimento di ammissione al detto patrocinio spetta, per il giudizio di cassazione, al giudice di rinvio ovvero – nel caso di mancato rinvio – al giudice che ha pronunciato il provvedimento impugnato. [2] Salvo il caso in cui la causa sia stata rimessa al giudice di rinvio, il giudice che ha pronunciato il provvedimento impugnato, ricevuta copia della sentenza della Corte di cassazione ai sensi dell’art. 388 cod. proc. civ., è tenuto…

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Rimessa alle Sezioni Unite l’enunciazione del criterio di individuazione della natura definitiva o meno della sentenza, in presenza di indici formali contrastanti

Cass., sez. II, 9 marzo 2020, n. 6624, Pres. D’Ascola – Est. Criscuolo [1] Cumulo domande fra stessi soggetti – Pronuncia su una (o più) di esse – Natura di sentenza non definitiva – Criterio formale di distinzione – Contrasto tra gli indici di carattere formale – Individuazione del criterio prevalente – Giudizi di scioglimento della comunione – Applicabilità o meno del criterio formale (artt. 279, 340 c.p.c.). La Seconda Sezione civile ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite sollevando una questione di diritto in tema di impugnazioni, nell’ipotesi di cumulo di domande tra gli stessi soggetti; in particolare, ha chiesto una nuova considerazione della questione relativa ai criteri per l’individuazione della natura definitiva…

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