Procedimenti di cognizione e ADR
La procura alle liti non può essere prodotta in allegato alla nota di deposito della procura medesima
Cass., sez. III, 4 novembre 2020, n. 24472, Pres. Armano – Est. Iannello [1] Parti e difensori – Difensori – Patrocinio – Procura alle liti – Validità (artt. 83, 125 c.p.c.) Non è tassativa l’elencazione degli atti processuali, sui quali può essere apposta la procura speciale alle liti, contenuta nell’art. 83, comma 3, c.p.c., purché l’atto sia depositato al momento della costituzione in giudizio (v. l’art. 125 c.p.c.) e la controparte non abbia sollevato specifiche contestazioni sulla regolarità del mandato. Occorre, però, che si tratti pur sempre di “atto processuale”, sia pure nella nozione lata, riferita cioè a qualunque elemento del processo di realizzazione della tutela giurisdizionale (fattispecie in cui la nuova procura era stata prodotta in allegato a nota…
Continua a leggere...Lodo arbitrale: la questione sul dies a quo da cui decorre il “termine lungo” per l’impugnazione
Cass. sez. I, 24 settembre 2020, n. 20104 Pres. Giancola e Rel. Scotti Lodo – Annullamento – Termine per l’impugnazione – Decorrenza – Rimessione della causa al Primo Presidente per l’assegnazione alle Sezioni Unite (art. 374 co. 2, 825, 828 c.p.c.) La questione concernente il dies a quo del cosiddetto “termine lungo” per l’impugnazione del lodo arbitrale è suscettibile di una pluralità di soluzioni e configura una questione di massima di particolare importanza meritevole di sottoposizione alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 374, comma 2, c.p.c. CASO Un’associazione temporanea di imprese conveniva in giudizio avanti la Corte di Appello una società cooperativa chiedendo l’annullamento del lodo pronunciato fra le parti e l’accoglimento nel merito delle domande…
Continua a leggere...La Suprema Corte riafferma l’indifferenziata applicabilità della sanatoria ex art. 182 c.p.c. ai casi di nullità e inesistenza della procura ad litem
Cass., sent., 29 ottobre 2020, n. 23958 – Pres. Gorjan – Rel. Giannaccari Procedimento civile – Procura alle liti – Inesistenza- Sanatoria ai sensi dell’art. 182 c.p.c. – Ammissibilità (C.p.c. artt. 83, 125, 182) [1] L’art. 182, 2° comma, c.p.c., nella formulazione introdotta dalla L. n. 69 del 2009, art. 46, comma 2 (da ritenersi applicabile anche nel giudizio d’appello), secondo cui il giudice che accerti un difetto di rappresentanza, assistenza o autorizzazione è tenuto a consentirne la sanatoria, assegnando un termine alla parte che non vi abbia provveduto di sua iniziativa, con effetti ex tunc, senza il limite delle preclusioni derivanti dalle decadenze processuali, trova applicazione anche qualora la procura manchi del tutto oltre che quando essa sia inficiata…
Continua a leggere...La notifica con modalità telematica si perfeziona per il notificante se la ricevuta di accettazione è generata entro le ore 23.59.59
Cass., Sez. I, Ord., ud. 26 febbraio 2019, 25.06.2020, n. 12224 Notifica – perfezionamento (art. 16 septies, d.l. n. 179/2012 e 147 cod. proc. civ.) [1] Deve ritenersi tempestiva la notifica avvenuta dopo le ore 21 dell’ultimo giorno utile, purché la ricevuta di accettazione da parte del sistema telematico sia generata entro le ore 24. CASO Con sentenza n. 492/2018 la Corte di appello di Potenza ha dichiarato inammissibile per tardività l’appello proposto da H.V. avverso l’ordinanza del Tribunale di Potenza che aveva rigettato la sua domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, e ciò in ragione del fatto che la notifica telematica era stata effettuata dopo le ore 21 dell’ultimo giorno utile. Il sig. H.V., pertanto, ha…
Continua a leggere...Opposizione a decreto ingiuntivo: l’onere di esperire il procedimento di mediazione obbligatoria grava in capo al creditore opposto
Cass., Sez. Un., 18 settembre 2020, n. 19596, Pres. Mammone – Est. Cirillo [1] Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di esperire il procedimento di mediazione ex art- 5 del d.lgs. n. 28 del 2010 – Parte gravata – Individuazione – Parte opposta – Conseguenze (artt. 645, 647 c.p.c.; art. 5, comma 1-bis, d.lgs. n. 28/2010). Nelle controversie soggette a mediazione obbligatoria ai sensi dell’art. 5, comma 1-bis, del d.lgs. n. 28 del 2010, i cui giudizi vengono introdotti con un decreto ingiuntivo, una volta instaurato il relativo giudizio di opposizione e decise le istanze di concessione o sospensione del decreto, l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della parte opposta; ne consegue che, ove essa non…
Continua a leggere...Gratuito patrocinio: nessuna liquidazione al legale se la mediazione ha esito negativo e se non è seguita dalla fase giudiziale
Cass. sez. II, 31 Agosto 2020, n. 18123. Pres. e Rel. Gorjan Soggetti, competenza e giurisdizione civile – Avvocato – Mediazione obbligatoria – Gratuito patrocinio – Compenso. (D.P.R . 30 maggio 2002, n. 115, art. 74, 75, 82; D.Lgs. 4 marzo 2010, n. 28, artt. 5, 8, 17, co. 5 bis) Il difensore della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato non ha diritto al compenso professionale a carico dell’Erario per l’attività svolta nella fase della mediazione obbligatoria, cui non è seguita la proposizione della lite. CASO Il ricorrente è un avvocato che, in sede di mediazione obbligatoria, aveva rappresentato un cliente ammesso al patrocinio a spese dello Stato. Espletata negativamente tale procedura, la lite non era stata promossa,…
Continua a leggere...Sul regime della rilevabilità dei vizi conseguenti alla violazione dei divieti di prova testimoniale ex art. 2725 c.c.
Cass., Sez. Un., 5 agosto 2020, n. 16723 Pres. Mammone – Rel. Scarpa Procedimento civile – Istruzione probatoria – Contratti per i quali è richiesta la forma scritta ad probationem – Divieto di prova testimoniale – Violazione – Rilevabilità d’ufficio della conseguente nullità – Esclusione (C.C. artt. 1967, 2721, 2725; C.p.c. art. 157) [1] L’inammissibilità della prova testimoniale di un contratto che deve essere provato per iscritto, ai sensi dell’art. 2725 c.c., comma 1, attenendo alla tutela processuale di interessi privati, non può essere rilevata d’ufficio, ma deve essere eccepita dalla parte interessata prima dell’ammissione del mezzo istruttorio; qualora, nonostante l’eccezione d’inammissibilità, la prova sia stata egualmente assunta, è onere della parte interessata opporne la nullità secondo le modalità dettate…
Continua a leggere...Sulla distinzione tra contestazione del fatto e osservazione del difetto di prova
Cass., sez. VI., 27 agosto 2020, n. 17889 Pres. Amendola, Rel. Cirillo Procedimento civile – Principio di non contestazione – Allegazione – Difetto di prova in ordine ad un fatto costitutivo (C.c. art. 2697; c.p.c. artt. 115, 116) Dire che di un fatto manca la prova non equivale, di per sé, a dire che quel fatto è da ritenere contestato: conseguentemente, la parte ha onere di affermare esplicitamente che il fatto allegato dalla controparte non è storicamente accaduto, dovendosi ritenere, in difetto di tale espressa dichiarazione, che l’affermazione si estrinsechi nella semplice osservazione della mancanza di prova del fatto, inidonea a sortire gli effetti della contestazione di cui all’art. 115 c.p.c. CASO L’attore conviene la società erogatrice del carburante lamentando…
Continua a leggere...Alcuni principi giurisprudenziali in materia di giuramento decisorio
Cass., sez. II, 25 agosto 2020, n. 17718, Pres. D’Ascola – Est. Tedesco [1] Giuramento – Giuramento decisorio – Deferimento – Omessa notificazione personale dell’ordinanza di rinvio dell’assunzione – Mancata prestazione – Conseguenze (artt. 233, 237, 239 c.p.c.). In materia di giuramento decisorio, devono essere notificati alla parte chiamata a rendere il giuramento non solo l’ordinanza che ammette il giuramento, ma anche i provvedimenti di rinvio della detta udienza fissata per la sua assunzione, nonostante che l’anteriore notifica del provvedimento di ammissione l’abbia posta in condizione di conoscere i termini del giuramento. Conseguentemente l’effetto della soccombenza, che l’art. 239 c.p.c. collega alla sola mancata comparizione del delato o al suo rifiuto di prestare il giuramento, deve escludersi nell’ipotesi in cui…
Continua a leggere...Produzione in giudizio di un telegramma: prova presuntiva dell’avvenuta consegna dell’atto e base per la presunzione di conoscenza in capo al destinatario ex art. 1335 c.c.
Cass., sez. II, 25 agosto 2020, n. 17720, Pres. D’Ascola – Est. Varrone [1] Obbligazioni e contratti – Prova in genere in materia civile – Vendita (artt. 1335, 2727, 2729 c.c.). La presunzione di conoscibilità di un atto giuridico recettizio richiede la prova, anche presuntiva, ma avente i requisiti di cui all’art. 2729 c.c., che esso sia giunto all’indirizzo del destinatario, sicché, in caso di contestazione, la prova della spedizione non è in sé sufficiente a fondare la presunzione di conoscenza, salvo il caso in cui, per le modalità di trasmissione dell’atto (raccomandata, anche senza avviso di ricevimento o telegramma), o per i particolari doveri di consegna dell’agente postale, si possa presumere l’arrivo nel luogo di destinazione. Di conseguenza la…
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