Procedimenti di cognizione e ADR
Mancato perfezionamento di deposito telematico e rimessione in termini
Cass., sez. I, 3 gennaio 2025, n. 69, Pres. Abete, Est. Dongiacomo [1] Atti processuali – Termini – Improrogabilità dei termini – Rimessione in termini. Massima: “La concreta applicazione dell’istituto della rimessione in termini presuppone l’espletamento di due necessarie verifiche: la prima attiene all’effettiva presenza di un fatto ostativo che risulti oggettivamente estraneo alla volontà della parte istante, alla stessa non imputabile e dalla stessa non determinato di carattere assoluto e non relativo. La seconda attiene all’immediatezza della reazione, da intendere come tempestività del comportamento della parte di fronte al verificarsi del “fatto ostativo”, e cioè come prontezza dell’attivarsi per superarlo o comunque per porre rimedio alla situazione che si è così venuta a determinare, avendo, altresì, riguardo, ove si…
Continua a leggere...Clausole arbitrali e controversie condominiali: limiti e competenza sulla formazione delle tabelle millesimali
Trib. Tornino. sez. VIII, 9 ottobre 2024, N. 5051 Condominio negli edifici – Regolamento – Controversie – Clausola compromissoria per arbitrato irrituale – limiti di competenza nelle tabelle millesimali (artt. 808 e 808 ter c.p.c.) Massima: “In tema di controversie condominiali, la clausola compromissoria prevista dal regolamento di condominio, che devolve le controversie ad un arbitro amichevole compositore, configura un arbitrato irrituale, determinando l’incompetenza del giudice ordinario. Tuttavia, non possono essere oggetto di arbitrato irrituale questioni relative alla formazione o revisione delle tabelle millesimali, poiché tali tabelle devono riflettere la reale consistenza dell’immobile e rientrano nell’ambito di diritti indisponibili (artt. 806 e 808 c.p.c.).” CASO Il caso in esame, sottoposto al Tribunale di Torino, riguarda una complessa vicenda condominiale che…
Continua a leggere...Principio di ultrattività del mandato ed estinzioni non funeratizie: per le Sezioni Unite ammissibile il ricorso per cassazione della parte che, dopo aver conferito la procura al difensore, abbia perso la capacità processuale antecedentemente alla notifica del ricorso
Cass., Sez. Un., sent., 19 novembre 2024, n. 29812 Pres. Travaglino – Rel. Varrone Mandato al difensore – Procura speciale alle liti – Cassazione – Impugnazioni – Avvocato – Morte o perdita della capacità – Estinzione – Persona fisica – Persona giuridica – Ultrattività del mandato – Ammissibilità del ricorso – Giusta parte – Giusto processo – Deontologia – Assenza di responsabilità disciplinare del difensore – Spese di lite (c.p.c. 82, 83, 85, 91, 299, 300; c.c. 1369, 1722, 1723, 1728) [1] In tema di ricorso per cassazione, la perdita della capacità processuale della parte ricorrente, tanto che si tratti di persona fisica quanto che si tratti di persona giuridica, avvenuta dopo il conferimento della procura speciale al difensore per…
Continua a leggere...Inammissibilità del motivo di ricorso per cassazione che mescoli censure di fatto e di diritto
Cass., sez. III, 25 novembre 2024, n. 30387, Pres. De Stefano, Est. Rossi [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – Motivi di ricorso – Formulazione. Massima: “La giurisprudenza di legittimità sottolinea l’importanza di una formulazione chiara e distinta dei motivi di ricorso per cassazione. L’articolazione di un motivo in più profili di doglianza, che mescoli questioni di diritto e circostanze fattuali senza una chiara distinzione, rende il ricorso inammissibile. Questo perché impedisce l’agevole individuazione delle questioni prospettate, richiedendo un intervento della Corte volto ad enucleare dall’affastellata struttura del motivo le singole critiche, operazione non consentita dal ruolo e dalla funzione del giudizio di legittimità. La corretta formulazione dei motivi di ricorso deve permettere una loro adeguata intellegibilità e non deve…
Continua a leggere...Procedimento di correzione degli errori materiali ex artt. 287 ss. c.p.c.: le Sezioni Unite escludono l’ammissibilità di una statuizione sulle spese
Cass., sez. un., 14 novembre 2024, n. 29432, Pres. Cassano, Est. Iannello [1] Procedimento civile – spese giudiziali civili. Nel procedimento di correzione degli errori materiali, ex artt. 287-288 e 391-bis c.p.c., in quanto di natura sostanzialmente amministrativa e non diretto a incidere, in situazione di contrasto tra le parti, sull’assetto di interessi già regolato dal provvedimento corrigendo, non può procedersi alla liquidazione delle spese, non essendo configurabile in alcun caso una situazione di soccombenza, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 91 c.p.c., neppure nella ipotesi in cui la parte non richiedente, partecipando al contraddittorio, opponga resistenza all’istanza. CASO [1] L’intervento del massimo organo di nomofilachia è stato sollecitato in conseguenza dell’intervenuta presentazione, davanti al Tribunale di…
Continua a leggere...Pedagogia in tema di giudicato interno delle eccezioni in senso stretto e deducibilità in Cassazione del c.d. “vizio di omessa pronuncia”
Cass., Sez. II, ord., 26 settembre 2024, n. 25710 Pres. Di Virgilio – Rel. Varrone Vizio di omessa pronuncia – Impugnazioni – Motivi di ricorso per cassazione – Statuizione implicita – Incompatibilità – Legittimazione attiva e passiva – Eccezioni in senso ampio – Rilevabilità d’ufficio – Oneri deduttivi della parte – Preclusioni processuali – Effetto devolutivo appello – Acquiescenza – Giudicato interno (Cost. 24, 111; c.p.c. 81, 96, 102, 324, 329, 360, 380-bis, 380-bis.1) [1] Non ricorre il vizio di omessa pronuncia ove la decisione comporti una statuizione implicita di rigetto della domanda o eccezione, da ritenersi ravvisabile quando la pretesa non espressamente esaminata risulti incompatibile con l’impostazione logico-giuridica della pronuncia, nel senso che la domanda o l’eccezione, pur non…
Continua a leggere...Impedimento del giudice alla sottoscrizione della sentenza
Cass., sez. III, 30 ottobre 2024, n. 28038, Pres. De Stefano, Est. Valle [1] Atti processuali – Provvedimenti – Contenuto della sentenza – Sottoscrizione – Impedimento del presidente del collegio. L’attestazione della impossibilità di firma da parte di un giudice (nella specie del presidente del collegio giudicante) per impedimento (nella specie per cessazione del rapporto di impiego) è incensurabile, poiché la fede privilegiata, di cui all’art. 2700 c.c., assiste l’attestazione dell’impedimento in esame ma non anche il giudizio ad essa connesso dal quale scaturisce, se positivo, la legittimità della mancata sottoscrizione della sentenza da parte del magistrato impedito, e nondimeno lo stesso giudizio non può essere sindacato in sede di impugnazione, essendo ad esso intrinseco un margine di discrezionalità, direttamente…
Continua a leggere...La fattura elettronica non è titolo sufficiente per ottenere un decreto ingiuntivo
Tribunale Roma, Sez. VII, Decr., 24 settembre 2024 Pres. Balestrieri – Rel. Garri Decreto ingiuntivo – Fattura elettronica – Necessità – (C.p.c. artt. 634) Massima: “Non è possibile emettere un decreto ingiuntivo soltanto sulla base delle fatture, seppure elettroniche. La ratio dell’art. 634 c.p.c., relativo alla prova scritta, si fonda sulla peculiare valenza della contabilità ordinata, indice di affidabilità del soggetto alla cui attività si riferisce, per cui la fatturazione elettronica, pur assicurando elevati standard di certezza e autenticità, non risulta di per sé idonea ad ottenere un decreto ingiuntivo (in applicazione di tale principio, il Giudice di merito ha emesso un decreto di richiesta di integrazione documentale, invitando il ricorrente a depositare, entro 30 giorni, estratto autentico notarile delle…
Continua a leggere...Documento telematicamente depositato nel (solo) giudizio di primo grado e dimostrazione in appello del fatto storico ivi rappresentato
Cass., sez. III, 8 ottobre 2024, n. 26298, Pres. Scarano, Est. Ambrosi [1] Processo civile – Formazione del fascicolo – Documenti – Principio di non dispersione (o di acquisizione) della prova – Effetti sul giudizio d’appello. In materia di prova documentale nel processo civile, il principio di “non dispersione (o di acquisizione) della prova” – che opera anche per i documenti, prodotti con modalità telematiche o in formato cartaceo – comporta che il fatto storico in essi rappresentato si ha per dimostrato nel processo, costituendo fonte di conoscenza per il giudice e spiegando un’efficacia che non si esaurisce nel singolo grado di giudizio, e non può dipendere dalle successive scelte difensive della parte che detti documenti abbia inizialmente offerto in…
Continua a leggere...Differenze operative tra disconoscimento della scrittura privata e della conformità della copia all’originale
Cass., sez. II., 13 settembre 2024, n. 24607 Pres. Di Virgilio, Rel. Caponi Prova civile – Documento – Copia – Disconoscimento della conformità rispetto all’originale – Sottoscrizione – (C.c. artt. 2712, 2719, 2724; C.p.c. artt. 214, 215, 216) Massima: “In tema di prova documentale, vanno distinti il disconoscimento della conformità della fotocopia all’originale e il disconoscimento della sottoscrizione apposta in calce ad una scrittura, sebbene in entrambi il disconoscimento della parte contro cui sono prodotte debba essere espresso ex art. 2719 c.c. Se infatti il disconoscimento è circoscritto alla conformità della copia all’originale, allora si dischiude la possibilità di dimostrare la conformità attraverso strumenti diversi dalla produzione dell’originale; se invece il disconoscimento ha ad oggetto (anche) la sottoscrizione, allora non…
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