Procedimenti cautelari e monitori
Ancora sulla mediazione nei giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo: il Tribunale di Vasto si allinea alla Suprema Corte
Trib Vasto, sent. 30 maggio 2016, est. Pasquale Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Debitore opponente (Cod. proc. civ., art. 645; art. 5, d.leg. 4 marzo 2010, n. 28) [1] L’onere di attivare la procedura di mediazione, sanzionato a pena di improcedibilità, deve gravare sulla parte processuale che con la propria iniziativa ha provocato l’instaurazione del processo assoggettato alle regole del rito ordinario di cognizione, dunque sulla parte opponente. CASO [1] Il Tribunale di Vasto torna, con una sentenza ricca di riferimenti, sulla dibattuta questione della individuazione della parte tenuta ad avviare il procedimento di mediazione nella fase di opposizione a decreto ingiuntivo. Sul punto era…
Continua a leggere...Ragionevole durata del processo: la manifesta infondatezza della domanda non esclude l’indennizzo
Cass., Sez. VI, 27 luglio 2016 n. 15643 Procedimento civile – Irragionevole durata – Equa riparazione – Giudizio presupposto – Manifesta infondatezza della domanda – Rilevanza – Limiti (l. 24 marzo 2001, n. 89, art. 2) [1] In tema di equa riparazione per durata irragionevole del processo, la manifesta infondatezza della domanda nel giudizio presupposto, ove non qualificata dal requisito soggettivo della temerarietà o abusività della lite, non rientra tra le cause di esclusione dell’indennizzo. CASO [1] Adita con ricorso per la condanna al pagamento dei danni morali derivanti dalla irragionevole durata del processo, la Corte d’appello respingeva la domanda, ritenendo che il giudizio presupposto fosse stato proposto dal ricorrente nella consapevolezza della sua infondatezza. Il soccombente ricorreva in Cassazione…
Continua a leggere...L’accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c.: un «filtro» obbligatorio nelle controversie previdenziali
L’art. 38, d.l. 38/2011, convertito in l. 111/2011, ha introdotto nell’ambito delle controversie previdenziali e assistenziali l’art. 445 bis c.p.c. che delinea il procedimento di accertamento tecnico da realizzarsi in via preventiva rispetto all’azione giudiziaria. Il nuovo istituto consiste in una condizione di procedibilità della domanda giudiziale, in quanto obbliga le parti che intendano intraprendere un giudizio per il riconoscimento dei propri diritti in materia di invalidità civile ad espletare l’accertamento tecnico preventivo. Presupposto per la sua operatività è un contrasto su una questione di fatto, ossia la sussistenza del requisito medico-sanitario, che può essere verificato esclusivamente attraverso una consulenza tecnica. Malgrado la nuova procedura «sommaria» sia nata con l’obiettivo di accelerare e contenere il contenzioso previdenziale, tuttavia, nel ripercorrere…
Continua a leggere...Mediazione volontaria, mancata cooperazione e risarcimento del maggior danno
Trib. Milano, Sez. XI, 21 luglio 2016, n. 9205 Mediazione volontaria – Mancata cooperazione – Soccombenza nel giudizio successivamente instaurato – Inerenza delle spese della mediazione al recupero del credito – Risarcimento del maggior danno – Sussiste (Cod. civ., art. 1218, 1224, comma 2; d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 2) [1] La mancanza di cooperazione nella procedura di mediazione volontaria, preventivamente esperita dal creditore al fine di evitare l’instaurazione della causa, comporta la condanna del debitore soccombente al pagamento delle spese della mediazione a titolo di maggior danno. CASO [1] Prima di instaurare un giudizio per il pagamento dei corrispettivi dovuti in virtù di un contratto di somministrazione, «allo scopo di non gravare il Condominio di troppe spese…
Continua a leggere...No al cumulo tra negoziazione assistita obbligatoria e mediazione obbligatoria
Tribunale di Verona, sez. III, ordinanza 12 maggio 2016 Procedimento civile – Negoziazione assistita – Mediazione – Cumulo casi obbligatori – Esclusione (D.L. 12 settembre 2014, n. 132, art. 3, comma 1 e 5; D. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5, comma 1-bis) [1] L’art. 3, comma 5, D.L. n. 132/2014 – che consente il cumulo tra negoziazione assistita obbligatoria e altre condizioni di procedibilità – si applica solo ai casi in cui la medesima domanda o una pluralità di domande distinte siano soggette a condizioni di procedibilità diverse Il caso [1] Il caso in esame trae origine da una domanda di risarcimento del danno, quantificato in misura inferiore ad euro cinquantamila, fondata su una condotta integrante, da…
Continua a leggere...La risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori alla luce del d.leg. 6 agosto 2015 n. 130
Il 3 settembre 2015 è entrato in vigore il d. leg. 6 agosto 2015, n. 130 volto a regolamentare le procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie, nazionali e transfrontaliere, dei consumatori nello specifico ambito delle obbligazioni derivanti da contratti di vendita o di servizi, tra professionisti stabiliti nell’Unione Europea ed i consumatori ivi residenti. L’autrice ne analizza i punti salienti rivolgendo poi l’attenzione alla questione del concorso, rispetto alle controversie di consumo, tra la mediazione obbligatoria e l’Adr di natura volontaria. Nel dichiarato intento di incentivare il ricorso a sistemi alternativi alla giurisdizione, il legislatore nazionale è intervenuto, con il d. leg. 6 agosto 2015, n. 130, a regolamentare procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie, nazionali e transfrontaliere, dei consumatori…
Continua a leggere...È di trenta giorni il termine per impugnare il decreto di liquidazione del compenso all’ausiliario del giudice
Corte Cost. 12 maggio 2016 n. 106 Ausiliari del giudice – Compenso – Decreto di liquidazione – Opposizione – Sommario di cognizione (procedimento) – Termine per impugnare – Fattispecie (Cost. art. 3, 24, 76, 111, 7° comma; cod. proc. civ., art. 702 bis e ss.; d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, art. 170; d. leg. 1° settembre 2011, n. 150, disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei riti, ai sensi dell’articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69, art. 34, comma 17, e 15, comma 2). [1] L’opposizione al decreto di liquidazione del compenso all’ausiliario è regolata nelle forme…
Continua a leggere...Opposizione a decreto ingiuntivo e mediazione: caos giurisprudenziale, urge un intervento del legislatore
Trib. Cosenza 5 maggio 2016 Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Debitore opponente [1] L’onere di esperire il procedimento di mediazione nel giudizio di opposizione a decreto in-giuntivo grava sul debitore opponente che ha l’interesse e il potere di incardinare il processo. (Cod. proc. civ., art. 645; d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, attuazione dell’art. 60 della l. 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, art. 5) Trib. Grosseto 7 giugno 2016 Conciliazione in genere – Mediazione obbligatoria – Opposizione a decreto ingiuntivo – Onere di instaurazione del procedimento di mediazione – Creditore opposto [2] Grava…
Continua a leggere...Sulla riproposizione della domanda cautelare e sull’abuso del processo
Trib. Milano, 12 marzo 2016, ordinanza Procedimenti cautelari – Riproposizione – Reclamo – Cumulo – Inammissibilità. (Cod.proc.civ., artt. 669 ter, 669 septies, 669 terdecies; d. leg. 10 febbraio 2005, n. 30, art. 120, 131) [1] Spese giudiziali civili – Procedimenti cautelari – Responsabilità aggravata – Abuso del processo – Sanzione – Ammissibilità. (Cod.proc.civ., artt. 96, 669 septies, 669 terdecies) [2] [1] È inammissibile la riproposizione della domanda cautelare rigettata nel merito quando è pendente il giudizio di reclamo avverso l’ordinanza di rigetto, a prescindere dalla ricorrenza dei presupposti di cui all’art. 669 septies, comma 2°, c.p.c. [2] Il comportamento della parte che propone la medesima domanda cautelare a due giudici diversi, o che ripropone la domanda cautelare ad un giudice…
Continua a leggere...La ragionevole durata del procedimenti regolati dalla Legge Pinto
Corte Cost., sentenza 19 febbraio 2016, n. 36 Scarica la sentenza Procedimento civile – Giusto processo – Equa riparazione – Durata ragionevole del processo – Termini di durata – Compatibilità con la CEDU (Cost., art. 111, comma 2, art. 117, comma 1; Carta europea dei diritti dell’uomo, art. 6; l. 24 marzo 2001, n. 89, previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell’art. 375 del codice di procedura civile, art. 2;). [1] È costituzionalmente illegittimo l’art. 2, comma 2 bis, della l. 24 marzo 2001, n. 89 (c.d. “Legge Pinto”), nella parte in cui considera ragionevole la durata di tre anni per il processo di primo grado previsto dalla medesima legge n….
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