PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale per morte dello zio

Cass. civ., Sez. III, ord., 07.09.2023, n. 26140 – Pres. Travaglino – Rel. Gianniti Danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale – Componenti – Prova dello sconvolgimento delle abitudini di vita – Necessità – Esclusione – Rilevanza – Fattispecie [1] Ai fini della risarcibilità del danno da perdita del rapporto parentale è necessaria la dimostrazione, anche presuntiva, della gravità e serietà del pregiudizio (tanto sul piano morale e soggettivo, quanto su quello dinamico-relazionale), senza che sia necessario che questo assurga a un radicale sconvolgimento delle abitudini di vita del danneggiato, profilo quest’ultimo che – al cospetto di una prova circostanziata da parte dell’attore – può incidere sulla personalizzazione del risarcimento. CASO In esito ad un sinistro stradale perdeva la…

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Appalto: la mera esecuzione materiale del progetto non solleva l’appaltatore dalla responsabilità, ne’ lo degrada a nudus minister

Corte di Cassazione Sez. 2^, Ordinanza del 24.10.2022 n. 31273, Presidente Dott. M. Bertuzzi, Estensore Dott. A. Scarpa Massima: «L’appaltatore che nella realizzazione dell’opera si attiene alle previsioni del progetto fornite dal committente può non di meno essere ritenuto responsabile per i vizi dell’opera stessa, valutandone la condotta secondo il parametro di cui all’art. 1176, comma 2, c.c. Tuttavia l’appaltatore deve segnalare al committente le carenze e gli errori progettuali per poter realizzare l’opera a regola d’arte. In caso contrario, egli è responsabile anche se ha eseguito fedelmente il progetto e le indicazioni». CASO La società Gamma, ingiungeva la Sig.ra Tizia al pagamento della somma di € 12.138,91, oltre interessi, a titolo di saldo del corrispettivo dell’appalto per la realizzazione di…

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L’invalidità delle delibere assembleari in tema di interventi di manutenzione straordinaria su beni di proprietà esclusiva

Corte di Cassazione, Ordinanza del 25.05.2022 n. 16953, Presidente Dott. L.G. Lombardo, Estensore Dott. A. Scarpa «In tema di condominio, l’art. 1135, comma 1, n. 4, c.c., imponendo l’allestimento anticipato del fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori, configura una ulteriore condizione di validità della delibera di approvazione delle opere di manutenzione straordinaria dell’edificio; è, dunque, dal testo di tale deliberazione assembleare che deve necessariamente emergere il prezzo dei lavori, al cui importo occorre che equivalga quello del fondo speciale nella prima ipotesi di cui all’art. 1135, comma 1, n. 4, c.c., non potendo, viceversa, trarsi implicitamente dall’importo del fondo in concreto costituito quale sia l’ammontare delle spese necessarie.». CASO Tizio, condomino del Condominio Alfa sito in Pietra Ligure,…

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L’aggiudicatario non ha diritto all’indennizzo assicurativo se il bene è stato danneggiato prima dell’emissione del decreto di trasferimento

Cass. civ., sez. III, 29 aprile 2024, n. 11478 – Pres. Travaglino – Rel. Tassone Espropriazione immobiliare – Aggiudicazione – Decreto di trasferimento – Acquisto a titolo derivativo – Trasferimento all’aggiudicatario del diritto al risarcimento per danni subiti dal bene prima del trasferimento – Esclusione Il principio per cui il diritto al risarcimento dei danni – ovvero all’indennizzo assicurativo, in caso di mancata espressa e formale individuazione del soggetto assicurato al momento della stipula della polizza – spetta a colui che è proprietario del bene danneggiato al momento del sinistro, si applica anche nei confronti di colui che è diventato proprietario del bene ai sensi e per gli effetti dell’art. 2919 c.c., dovendo la vendita forzata essere paragonata alla vendita…

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Produzione del contratto come equipollente della sottoscrizione

Cass., sez. II., 18 aprile 2024, n. 10555 Pres. Orilia , Rel. Oliva Prova civile – Scrittura privata – Sottoscrizione – Contratto – Proposta – Accettazione – Revoca – Equipollenti (C.c. artt. 1325, 1326, 1350, 1399, 2699, 2700; C.p.c., artt. 116, 214) Massima: “In tema di prove documentali, la produzione in giudizio di una scrittura privata ad opera della parte che non l’abbia sottoscritta costituisce equipollente della mancata sottoscrizione contestuale e pertanto perfeziona sul piano sostanziale o su quello probatorio il contratto in essa contenuto, purché la controparte del giudizio sia la stessa che aveva già sottoscritto il contratto e non abbia revocato, prima della produzione, il consenso prestato”. CASO La vicenda in esame trae le mosse dall’atto di citazione…

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Il committente che recede dall’appalto ha diritto al risarcimento del danno

Cass. civ., sez. II, 8 gennaio 2024, n. 421 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Appalto – Recesso del committente – Azione di risoluzione e risarcimento danni – Ammissibilità – Termini previsti dall’art. 1667 c.c. – Applicabilità – Esclusione [1] Massima: In tema di appalto, qualora il committente eserciti il diritto unilaterale di recesso ex art. 1671 c.c., non è preclusa la sua facoltà di invocare la restituzione degli acconti versati e il risarcimento dei danni subiti per condotte di inadempimento verificatesi in corso d’opera e addebitabili all’appaltatore; in tale evenienza, la domanda risarcitoria non è sottoposta alla disciplina di cui alla garanzia speciale per le difformità e i vizi dell’opera e ai conseguenti termini di decadenza…

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Destinazione di locale ad alloggio del portiere, legittima la costituzione di servitù atipica

Corte di Cassazione sez. II^, Ordinanza del 10.06.2024 n. 16083, Presidente Dott. M. Mocci, Estensore Dott.ssa L. Cavallino Massima: “Sia nei periodi nei quali il Condominio eventualmente deliberi di non avvalersi del servizio di portierato, sia nel caso in cui il Condominio deliberi la cessazione definitiva di quel servizio, sono i proprietari che possono utilizzare l’immobile. La situazione che ne deriva non è differente dalla servitù di parcheggio, riconosciuta a condizione che la facoltà che ne deriva risulti attribuita a diretto vantaggio del fondo dominante, per la sua migliore utilizzazione, quale utilitas di carattere reale”. CASO Tizio e Caia, acquistavano da Alfa s.a.s., con atto a ministero del Notaio Plinio del 13 dicembre 2017, un alloggio al pian terreno (catasto di…

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Lo scopo della persuasione si ottiene con l’obbligo di sinteticità e chiarezza

Per quanto mi riguarda, mi ha persuaso Aristotele. Tra le tante teorie dell’argomentazione, quella che lo Stagirita illustra nella Retorica è perfettamente adatta alla struttura del processo, e alla struttura e alla lingua degli scritti difensivi. Il processo è, infatti, un meccanismo dialogico attraverso il quale si giunge all’accertamento della ‘verità’, termine da usare con le pinze qualunque significato gli si voglia attribuire. L’esistenza stessa dei tre gradi di giudizio ci dice che questa ‘verità’ coincide in realtà con il punto di vista ritenuto alla fine preferibile. L’avvocato comincia ad argomentare identificando il più vantaggioso tra gli stati di causa fissati dal retore Ermagora di Temno nel II secolo a.C.: L’attribuzione del fatto, cioè se il fatto sia stato commesso…

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Interferenze tra pignoramento di immobile locato e pignoramento dei canoni di locazione

Cass. civ., sez. III, 30 aprile 2024, n. 11698 – Pres. De Stefano – Rel. Saija Espropriazione immobiliare – Art. 2912 c.c. – Assoggettamento a pignoramento dei canoni di locazione – Pignoramento presso terzi avente per oggetto i canoni di locazione – Ammissibilità – Riunione dei procedimenti In caso di pignoramento di canoni dovuti in forza di contratto di locazione avente per oggetto un immobile già colpito da pignoramento, il giudice dell’espropriazione presso terzi, a fronte della dichiarazione resa ai sensi dell’art. 547 c.p.c. in cui venga dato conto dell’esistenza del precedente pignoramento, non può emettere ordinanza di assegnazione ai sensi dell’art. 553 c.p.c., ma deve trasmettere il fascicolo al giudice presso cui pende l’espropriazione immobiliare, affinché proceda alla riunione…

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Limiti di operatività dell’eccezione di prescrizione presuntiva ex art. 2956, n. 2), c.c.

Cass., sez. II, 4 giugno 2024, n. 15566, Pres. Manna, Est. Cavallino [1] Tutela dei diritti – Prescrizione e decadenza – Prescrizione presuntiva. La prescrizione presuntiva non opera quando l’incarico professionale sia stato conferito con atto scritto. A tale proposito al giudicante spetta esclusivamente la verifica se sussista un accordo scritto che, in quanto tale, esclude che il rapporto si sia svolto senza formalità e per questo è ritenuto incompatibile con qualsiasi presunzione di pagamento. CASO [1] Un professionista otteneva un decreto ingiuntivo per il pagamento di compensi professionali, opposto dal debitore sulla base della prescrizione presuntiva ex art. 2956, n. 2), c.c., assumendo che dal completamento dell’opera fosse decorso il termine triennale ivi previsto. L’adito Tribunale di Catania rigettava…

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