PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Configurabilità del reato di diffamazione in capo all’amministratore di condominio nel caso dell’affissione in area comune di un avviso recante la notizia dell’avvenuto pignoramento immobiliare nei confronti di un condomino
Cassazione penale, sez. V, sent. 23.03.2021 n. 22777. Presidente G. Sabeone – Estensore M. Brancaccio “Non è configurabile di per sé il reato di diffamazione per l’amministratore di condominio che affigge nell’ascensore un avviso con cui comunica l’avvenuto pignoramento nei confronti di un condomino, senza aggiungere altre espressioni”. CASO L’amministratore di un condominio sito in Messina veniva rinviato a giudizio davanti al Tribunale di quella città e successivamente ritenuto responsabile del reato di diffamazione (art. 595 c.p.) per avere, in qualità di amministratore del condominio ove abitava la persona offesa, affisso sui muri delle scale, nell’androne e nel vano ascensore del condominio medesimo un avviso che riportava la nuova istanza di vendita dell’appartamento della persona offesa, a seguito del pignoramento…
Continua a leggere...La nozione di pari uso della cosa comune ex art. 1102 c.c. implica che la destinazione della cosa resti “compatibile” con i diritti degli altri partecipanti
Cassazione civile, Sezione 6^ – 2, 6 maggio 2021, n. 1187. Presidente Lombardo – Estensore Scarpa “La nozione di pari uso della cosa comune, di cui all’art. 1102 c.c., sebbene non debba intendersi nel senso di uso identico e contemporaneo, implica pur sempre che la destinazione della cosa resti compatibile con i diritti degli altri partecipanti, onde il proprietario di un vano terraneo dell’edificio condominiale non può eseguire, in corrispondenza dell’accesso al proprio locale, modificazioni della pavimentazione e dell’arredo del marciapiede condominiale, per consentirne l’attraversamento con autovetture, ove da tale utilizzazione della cosa comune risulti alterata la destinazione e sia impedito agli altri condomini di farne parimenti uso secondo il loro diritto”. Limiti alla modificazione della cosa comune: “la compatibilità”….
Continua a leggere...La proroga dei termini processuali che scadono nella giornata di sabato si applica anche al termine per la costituzione in appello
Cass., sez. II, 30 luglio 2021, n. 21925, Pres. Di Virgilio – Est. Varrone [1] Termini processuali – Computo – Proroga del termine che scade di sabato – Applicabilità alla costituzione in appello (artt. 155, 347 c.p.c.) La proroga dei termini processuali che scadono nella giornata di sabato, ex art. 155, comma 5, c.p.c., è applicabile anche al temine per la costituzione in appello, che avviene, ai sensi dell’art. 347, comma 1, c.p.c., secondo le forme ed i termini per i procedimenti davanti al Tribunale. CASO [1] La parte risultata soccombente all’esito del primo grado di giudizio proponeva appello avverso la sentenza conclusiva di tale procedimento dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro. Il giudice di seconde cure accoglieva l’impugnazione proposta…
Continua a leggere...La modifica della dichiarazione resa dal terzo pignorato ai sensi dell’art. 547 c.p.c.
Cass. civ., sez. III, 14 maggio 2021, n. 13144 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Espropriazione forzata – Pignoramento presso terzi – Dichiarazione di quantità – Rettifica o revoca – Ammissibilità – Condizioni La dichiarazione di quantità resa in senso positivo dal terzo pignorato per errore di fatto a sé non imputabile può essere oggetto di rettifica o revoca fino al momento in cui venga emessa l’ordinanza di assegnazione. CASO Una società avviava un’espropriazione mobiliare presso terzi, pignorando i canoni spettanti all’esecutata in forza di due distinti contratti di locazione, conclusi entrambi con il medesimo soggetto: il primo, riguardante un compendio immobiliare di cui la debitrice disponeva in forza di un contratto di leasing; il secondo, relativo a due…
Continua a leggere...Nullità parziale della fideiussione proposta sul modello ABI e onere della prova a carico del fideiussore
App. Venezia, 13/09/2021, n. 2356, Pres. Taglialatela, Est. Zanon Fideiussione – Schema ABI – nullità parziale – onere della prova a carico del fideiussore [1] Poiché l’Autorità amministrativa ha circoscritto l’accertamento dell’illiceità ad alcune specifiche clausole dello schema ABI, dal relativo accertamento non discende la nullità dell’intero contratto, dovendo la nullità del contratto c.d. “a valle” essere valutata dal giudice adito alla stregua degli artt. 1418 e 1419 cod. civ. Il fideiussore deve dimostrare l’applicazione nel caso concreto di tali clausole e quali effetti conseguirebbero dalla loro espunzione dal contratto oggetto di causa. Il fideiussore deve produrre tempestivamente il modello ABI su cui si fonda l’eccezione e provare l’appartenenza della banca alle intese vietate così come l’uniformità e la non…
Continua a leggere...Superbonus 110% nel “condominio minimo” formato da due distinti edifici: questioni sul codice fiscale condominiale e sui limiti di spesa
Agenzia delle Entrate, risposta a interpello n. 196 del 18 marzo 2021 Immobili e proprietà – edifici insistenti su mappali distinti – sussistenza di parti comuni – fattispecie di condominio unico e di condominio minimo – sussiste – superbonus 110% – interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento della volumetria, interventi di riduzione del rischio sismico e di riqualificazione energetica – limiti di spesa applicabili agli interventi – valorizzazione della situazione esistente all’inizio dei lavori – necessità di codice fiscale – non sussiste. Riferimenti normativi: art. 1117 bis c.c. – artt. 119 e 121 D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio) – artt. 14 e 16 Legge n. 63/2013 – circolare Agenzia delle Entrate 8 agosto 2020, n. 24/E – risoluzione Agenzia…
Continua a leggere...Sulla possibilità di notificare telematicamente un atto giudiziario relativo ad un contenzioso estraneo all’attività professionale del destinatario, all’indirizzo pec risultante dai Pubblici Registri
“…Omissis… osservato che parte ricorrente ha chiesto rinvio per rinnovo della notifica autorizzando il ricorrente a notificare gli atti all’indirizzo pec, come reperito, in luogo della notifica ai sensi dell’articolo 143 cpc e rilevato che la detta autorizzazione appare allo stato preclusa dalla mancanza di prova di collegamento del rapporto negoziale oggetto di causa con l’attività professionale del resistente…Omissis” (Ordinanza Tribunale di Bologna 7.7.21, inedita) Com’è ormai ben noto a chi svolge la professione forense, a decorrere dal 31 gennaio 2012, quasi tutti gli atti riguardanti un processo civile possono essere notificati in proprio da qualsiasi avvocato che a) possegga una firma digitale in corso di validità; b) sia titolare di un indirizzo PEC censito nel REGINDE; c) sia munito…
Continua a leggere...Non è censurabile in Cassazione il “convincimento” del giudice di merito, formato a norma dell’art. 116, commi 1 e 2, c.p.c.
Cass., Sez. II., ud. 3 febbraio 2021, 19 luglio 2021, n. 20553, Pres. Est. Di Virgilio. [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – Vizio di motivazione – Valutazione delle prove – “Convincimento” del giudice circa la maggiore o minore attendibilità delle fonti di prova – Censurabilità – Esclusione (cod. proc. civ., artt. 2727, 2729; cod. civ., artt. 116, 360) La valutazione delle prove raccolte, anche se si tratta di presunzioni, è attività riservata in via esclusiva all’apprezzamento discrezionale del giudice di merito, le cui conclusioni in ordine alla ricostruzione della vicenda fattuale non sono sindacabili in cassazione: resta, pertanto, estranea al vizio previsto dall’art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. qualsiasi censura volta a criticare il “convincimento” che il giudice…
Continua a leggere...Illecito endo-familiare per mancato riconoscimento del figlio: il risarcimento del danno presuppone la consapevolezza della procreazione
Cass. civ., [ord.], Sez. I, 9 agosto 2021, n. 22496 – Pres. Genovese – Rel. Iofrida [1] Risarcimento del danno – Illecito endo-familiare – Danno non patrimoniale – Mancato riconoscimento del figlio – Consapevolezza della procreazione (Cod. civ. artt. 269, 2059) [1] “In tema di danno per mancato riconoscimento di paternità, l’illecito endo-familiare attribuito al padre che abbia generato ma non riconosciuto il figlio, presuppone la consapevolezza della procreazione che, pur non identificandosi con la certezza assoluta derivante esclusivamente dalla prova ematologica, presuppone comunque la maturata conoscenza dell’avvenuta procreazione, non evincibile tuttavia in via automatica dal fatto storico della sola consumazione di rapporti sessuali non protetti con la madre ma anche da altri elementi rilevanti, specificatamente allegati e provati da…
Continua a leggere...Recesso dal contratto di locazione del locatore fallito: al conduttore in bonis spetta un equo indennizzo, la cui determinazione spetta al giudice delegato
Cassazione Civile, Sezione 6 1, Ordinanza del 7 luglio 2021, n. 19264, Presidente Acierno, Relatore Dolmetta. “In caso di fallimento del locatore di immobile, quando il curatore esercita la facoltà di recedere dal contratto di locazione ai sensi dell’art. 80, comma 2, l. fall., al conduttore spetta un equo indennizzo la cui determinazione è rimessa al giudice delegato. In applicazione di tale principio la Suprema Corte ha cassato con rinvio il provvedimento con il quale il Tribunale, pur avendo riconosciuto l’astratta spettanza del diritto, non aveva proceduto alla liquidazione dell’indennità assumendo un difetto di documentazione da parte del conduttore.” CASO Nel 2016 due società, la Steelsud s.r.l. e la Futura s.r.l., stipulavano – la prima in qualità di proprietaria e…
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