PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Inosservanza del termine per la pubblicazione dell’avviso di vendita e del termine per l’anticipazione delle spese di pubblicità tra estinzione e improcedibilità dell’esecuzione forzata

Cass. civ., sez. III, 14 marzo 2022, n. 8113 – Pres. Vivaldi – Rel. Fanticini Espropriazione immobiliare – Vendita forzata – Pubblicità sul Portale delle Vendite Pubbliche – Mancata esecuzione – Mancata anticipazione delle spese – Differenza – Conseguenze Massima: “Il mancato rispetto del termine perentorio per la pubblicazione dell’avviso di vendita sul Portale delle Vendite Pubbliche per colpevole inerzia del creditore determina l’estinzione (tipica) dell’esecuzione forzata ex art. 631-bis c.p.c., mentre il mancato rispetto di quello ordinatorio per l’anticipazione delle spese di pubblicità (incluso il contributo per la pubblicazione sul Portale delle Vendite Pubbliche prescritto dall’art. 18-bis d.P.R. 115/2002) comporta l’impossibilità per la parte di compiere l’atto indispensabile per la prosecuzione del processo esecutivo e la conseguente pronuncia di…

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Bonus edilizi e blocco delle cessioni dei crediti: può l’appaltatore recedere dal contratto o risolverlo?

Sintesi La normativa sui bonus edilizi è di carattere fiscale. Essa presuppone però la conclusione di un contratto di appalto. Le banche hanno dichiarato di non essere più disponibili ad acquistare (e dunque monetizzare) i crediti fiscali delle imprese di costruzioni. Parecchi costruttori si trovano pertanto nell’impossibilità di eseguire i lavori, per mancanza dei mezzi finanziari. Vi sono due sole vie di uscita: o i committenti trovano i danari e pagano direttamente gli appaltatori oppure le banche fanno dei prestiti-ponte ai costruttori. Se un appaltatore non riesce a cedere il credito o – comunque – non riesce a reperire liquidità, può recedere dal contratto di appalto? In alternativa, il costruttore può invocare la risoluzione del contratto a causa della condotta…

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Uso (abuso) della facciata condominiale, alterazione della sicurezza, del decoro architettonico e del peso proporzionale di proprietà

Corte di Cassazione, seconda sezione civile, sentenza 20 febbraio 2020, n. 4439 Comunione e condominio – parti comuni dell’edificio – facciata – uso della cosa comune senza le concessioni o autorizzazioni – risarcimento del danno per il condominio – esclusione – innovazioni – maggioranze – uso della cosa comune – modificazioni del condomino per il miglior godimento della cosa comune – legittimità – sussiste -tabelle millesimali – presupposto della revisione – non sussiste. Riferimenti normativi: art. 1102 c.c. – art. 1120 c.c. – art. 1122 c.c. – art. 69 disp. att. c.c. Massima: “… qualora uno dei condòmini, senza violare i limiti di cui all’art. 1102 c.c., faccia uso della cosa comune (nella specie mediante la costruzione di un comignolo…

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La responsabilità del general contractor: responsabilità da appalto o mandato?

Sintesi del focus La normativa sul superbonus è di carattere fiscale. Pochi si preoccupano delle conseguenze civilistiche dei contratti di appalto che vengono conclusi per l’esecuzione dei lavori. Che succede se l’appaltatore recede dal contratto? Oppure che succede se l’appaltatore esegue male i lavori? La soluzione di questi problemi è complicata dal fatto che non è nemmeno certo se il rapporto fra il committente e il general contractor sia da qualificarsi in termini di appalto oppure di mandato. Le limitazioni poste dal Governo e dalle banche alla cessione dei crediti fiscali possono determinare un significativo contenzioso fra committenti e appaltatori. Contenuto L’art. 119 d.l. 19 maggio 2020, n. 34, regola gli “incentivi per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine…

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Il dogma della “doppia” eccezione di nullità della testimonianza resa da soggetto incapace ai sensi dell’art. 246 c.p.c. (finalmente) al vaglio delle Sezioni unite

Cass., ord., 9 giugno 2022, n. 18601, Pres. Spirito – Rel. Pellecchia Prove civili – Prova testimoniale – Incapacità del teste – Rigetto dell’eccezione di inammissibilità della prova – Nullità della prova assunta – Onere di deduzione della nullità entro la prima difesa successiva – Rimessione alle Sezioni unite (C.p.c. artt. 156, 157, 177, 246, 374) Massima: “In considerazione dei contrasti giurisprudenziali sul punto e della rilevanza di massima della questione, deve essere disposta la rimessione alle Sezioni Unite, affinché sia valutata l’attualità e l’effettiva portata del principio secondo cui l’incapacità a testimoniare, prevista dall’art. 246 c.p.c., determina la nullità della deposizione e non può essere rilevata d’ufficio, ma va eccepita dalla parte interessata a farla valere al momento dell’espletamento…

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Il vizio di notifica del precetto non è sanabile se la conoscenza è avvenuta con il pignoramento

Cassazione civile, terza sez., sentenza del 6 giugno 2022, n. 18112; Pres. De Stefano; Rel. Porreca. Massima: “Il vizio di notificazione dell’atto di precetto, della cui esistenza il debitore sia giunto a conoscenza solamente nel momento in cui è stato eseguito il pignoramento, non è più sanabile per il raggiungimento dello scopo, giacché lo scopo tipico dell’atto di precetto è di porre il debitore nelle condizioni di poter adempiere spontaneamente, evitando il pignoramento stesso e le relative spese”. CASO La Banca Nazionale Lavoro s.p.a. promuoveva un’esecuzione per espropriazione immobiliare avverso l’avvocato P.A. L’atto di precetto veniva notificato al debitore irreperibile, ai sensi dell’art. 140 c.p.c., presso l’immobile oggetto di espropriazione. La notifica risultava perfezionata per “compiuta giacenza”. Successivamente, la BLN…

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Procura speciale a vendere, incapacità naturale e onere probatorio

Cass. civ., Sez. II, ord., 28.02.2022, n. 6598 – Pres. Giusti – Rel. Oliva Procura a vendere – Incapacità di intendere e di volere – Incapacità naturale – Annullabilità del contratto – Presunzione – Apprezzamento del giudice di merito (art. 428 c.c.) Massima: “Al fine dell’invalidità del negozio per incapacità naturale non è necessaria la prova che il soggetto, nel momento del compimento dell’atto, versava in uno stato patologico tale da far venir meno, in modo totale e assoluto, le facoltà psichiche, essendo sufficiente accertare che tali facoltà erano perturbate al punto da impedire al soggetto una seria valutazione del contenuto e degli effetti del negozio, e quindi il formarsi di una volontà cosciente”. CASO A seguito di un ictus, un…

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Regolamento di condominio, divieti ed attività di affittacamere del condomino

Tribunale di Roma, Sezione V, Civile, Sentenza del 4 gennaio 2022 n. 80; Dott. Fabio De Paolo  Massima: “I divieti ed i limiti di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in proprietà esclusiva devono risultare da espressioni incontrovertibilmente rivelatrici di un intento chiaro ed esplicito, non suscettibile di dar luogo ad incertezze; pertanto, l’individuazione della regola dettata dal regolamento condominiale di origine contrattuale, nella parte in cui impone detti limiti e divieti, va svolta rifuggendo da interpretazioni di carattere estensivo, sia per quanto concerne l’ambito delle limitazioni imposte alle proprietà individuali, sia per quanto attiene ai beni alle stesse soggetti”. CASO Perdura l’interesse su un tema, già “caro all’autore del commento, che si è già occupato…

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Il Condomìnio risponde dei danni subiti dal giardino di un condòmino in occasione dei lavori svolti sulle parti comuni

Cassazione civile, sez. II, ordinanza 16 luglio 2021, n. 20322. Presidente R.M. Di Virgilio – Estensore L. Abete Massima: “In tema di risarcimento danni per l’esecuzione di lavori su parti comuni di un edificio condominiale, poiché il condominio è un ente di gestione privo di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, il condòmino che ritenga di essere stato danneggiato da un’omessa vigilanza da parte del condomìnio nell’esecuzione dei lavori dovrà rivolgere la propria pretesa risarcitoria nei confronti dell’amministratore, in qualità di rappresentante del condomìnio, il quale, a sua volta, valuterà se agire in rivalsa contro l’appaltatore stesso”. CASO Il condòmino Tizio è stato proprietario di un appartamento con annessa una cantina entrambi insistenti nel condomìnio nella città di…

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Convenzione di arbitrato estero e rilevabilità del difetto di giurisdizione del giudice italiano

Cass., sez. un., 27 maggio 2022, n. 17244, Pres. Curzio – Est. De Chiara [1] Arbitrato – Arbitrato internazionale – Rilevabilità d’Ufficio dell’assenza di giurisdizione – Impossibilità (art. 806 c.p.c.) Massima: “Il fondamento di qualsiasi arbitrato – e quindi anche di quello internazionale – è da rinvenirsi nella libera scelta delle parti, la quale soltanto consente di derogare al precetto contenuto nell’art. 102 Cost., costituendo uno dei possibili modi di disporre, anche in senso negativo, del diritto di cui all’art. 24, comma 1, Cost.; con la conseguente impossibilità di individuare la fonte dell’arbitrato in una volontà autoritativa, e la necessità di attribuire alla norma di cui all’art. 806 c.p.c. il carattere di principio generale, costituzionalmente garantito, dell’intero ordinamento. Le parti…

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