PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
La nullità dell’assegnazione forzata del credito consente la ripetizione della somma versata dal terzo pignorato al creditore assegnatario
Cassazione civile, Sez. III, ord. 14 giugno 2023, n. 17021, Pres. De Stefano, Est. Rossi Esecuzione forzata presso terzi – provvedimento di assegnazione – successivo accoglimento dell’opposizione agli atti esecutivi – azione di ripetizione di indebito oggettivo (Cod. Civ. 2033; Cod. Proc. Civ. artt. 553, 617) “L’attuazione della ordinanza di assegnazione ex art. 553 cod. proc. civ. (cioè la riscossione dei crediti da parte dei soggetti assegnatari) non importa il venir meno dell’interesse alla decisione sull’opposizione agli atti esecutivi che sia stata rite et recte proposta ai sensi dell’art. 617 cod. proc. civ. per far valere il vizio di tale ordinanza” “Il tempestivo esperimento del rimedio, accolto successivamente alla chiusura della procedura esecutiva, legittima la parte vittoriosa a promuovere azione di…
Continua a leggere...La Corte Suprema si pronuncia in materia di regime probatorio dell’elemento soggettivo della revocatoria fallimentare di rimesse bancarie
Cass. civ. Sez. Prima Sent., 17/05/2023, n. 13455, Pres. Genovese, Est. Crolla Revocatoria fallimentare e conoscenza in capo al terzo dello stato di insolenza del suo dante causa [1] In tema di revocatoria fallimentare, la conoscenza in capo al terzo dello stato di insolenza del suo dante causa dovrebbe portare il giudice a ritenere che il terzo, facendo uso della sua normale prudenza e avvedutezza – rapportata anche alle sue qualità personali e professionali, nonché alle condizioni in cui si è trovato concretamente ad operare – non possa non aver percepito i sintomi rivelatori dello stato di decozione del debitore. Disposizioni applicate Art. 67, comma 2 R.D. n. 367 del 1942, artt. 2727 e 2729 c.c. CASO Il curatore fallimentare…
Continua a leggere...Regolamento contrattuale e limiti a lavori nelle parti esclusive che impattino sul decoro
Corte Suprema di Cassazione, Sez. II, Civile, Sentenza n. 37852 del 28 dicembre 2022, Pres. Dott. Felice Manna, Rel. Dott. Antonio Scarpa. Massima: “Allorché una clausola del regolamento di condominio, di natura convenzionale, obblighi i condomini a richiedere il parere vincolante della assemblea per l’esecuzione di opere che possano pregiudicare il decoro architettonico dell’edificio, la deliberazione che deneghi il libero consenso all’intervento progettato, ritenendo lo stesso lesivo della estetica del complesso, può essere oggetto del sindacato dell’autorità giudiziaria, agli effetti dell’art. 1137 c.c., soltanto al fine di accertare la situazione di fatto che è alla base della determinazione collegiale, costituendo tale accertamento il presupposto indefettibile per controllare la legittimità della delibera.” CASO Tizio impugnava avanti il tribunale la delibera assembleare…
Continua a leggere...Le difficoltà di reperire i ponteggi non giustificano i ritardi dell’appaltatore nel realizzare l’opera
Tribunale di Bergamo, 4 maggio 2023 Parole chiave Appalto – Termine per l’esecuzione – Mancato rispetto – Inadempimento grave – Risoluzione del contratto Massima: “Il mancato reperimento di ponteggi per la realizzazione di un’opera edile non giustifica un importante ritardo nell’avvio dei lavori, cosicché l’appaltatore risulta gravemente inadempiente rispetto al contratto di appalto e il committente può ottenere la risoluzione del contratto”. Disposizioni applicate Art. 1655 c.c. (nozione), art. 1218 c.c. (responsabilità del debitore), art. 1453 c.c. (risolubilità del contratto per inadempimento), art. 1455 c.c. (importanza dell’inadempimento) CASO Con contratto di appalto un Comune incarica un appaltatore di realizzare dei lavori di copertura di edifici comunali. Viene previsto che i lavori debbano terminare entro 150 giorni. L’impresa tuttavia non riesce…
Continua a leggere...L’obbligo di deposito telematico presso il Giudice di Pace
Con il D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (c.d. Riforma Cartabia) sono state apportate rilevanti e sostanziali modifiche alla struttura del processo avanti il Giudice di Pace. Il novellato art. 196-quater disp. att. c.p.c. prevede che, dal 30 giugno 2023, anche avanti questo Giudice, gli atti processuali ed i documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, vadano depositati, da parte dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall’autorità giudiziaria, esclusivamente con modalità telematiche. Si tratta di una novità che promette di imprimere un’accelerazione al processo innanzi il Giudice di Pace, caratterizzato, sino ad oggi, da un’insostenibile lentezza, in parte originata dal deposito e dallo scambio cartolare di atti e documenti. Nei procedimenti innanzi a questo magistrato non…
Continua a leggere...Pluralità di ricorsi monitori e abusivo frazionamento del credito
Cassazione civile, Sez. II, Ordinanza 12/06/2023, n. 16508. Pres. D’Ascola, Estensore Carrato Procedimento monitorio – plurime procedure monitorie – contratto normativo – spese processuali civili – abusivo frazionamento del credito Massima: “Costituisce violazione del divieto di indebito frazionamento del credito la proposizione di numerosi ricorsi monitori per altrettanti incarichi di difesa derivanti da una convenzione che dia conto della riconducibilità delle singole prestazioni ad una relazione unitaria”. CASO Lo studio legale Alfa instaurava plurime procedure monitorie, ottenendo altrettanti decreti ingiuntivi, avanti il giudice di pace di Caserta contro la debitrice Beta per l’attività professionale svolta in favore di quest’ultima in virtù di una specifica convenzione tariffaria, e mai onorata. Beta proponeva altrettante opposizioni le quali, riunite in un unico processo,…
Continua a leggere...La rimozione della canna fumaria in proprietà esclusiva di un condomino non appartiene alla competenza assembleare
Corte Suprema di Cassazione, Sez. II, Civile, Sentenza n. 15278 del 31 maggio 2023, Pres. Dott. Felice Manna, Rel. Dott. Antonio Scarpa. Massima: “L’espressione del consenso del proprietario di una canna fumaria alla rimozione dell’impianto collocato sul lastrico solare di altrui proprietà esclusiva posto a copertura dell’edificio condominiale non rientra tra le attribuzioni dell’assemblea di condominio, configurandosi come rinuncia del titolare della servitù di attraversamento e fuoriuscita di canna fumaria, esistente a carico del lastrico medesimo ed in favore dell’immobile sottostante, la quale deve risultare da atto scritto, ai sensi dell’art. 1350, numeri 4 e 5, c.c. Ne consegue che, ove il proprietario della canna fumaria si faccia rappresentare al fine di esprimere il proprio consenso alla estinzione di detta servitù,…
Continua a leggere...Danno da cose in custodia e criterio del “più probabile che non”
Cass. civ., Sez. III, 26.04.2023, n. 10978 – Pres. Spirito – Rel. Cricenti Danni da cose in custodia – Concorso di cause – Criteri della “probabilità prevalente” e del “più probabile che non” (art. 2051 c.c., art. 2697 c.c. e art. 1227 c.c.) [1] Il nesso di causa è provato quando la tesi a favore (del fatto che un evento sia causa di un altro) è più probabile di quella contraria (che quell’evento non sia causa dell’altro); il che si esprime con la formula del “più probabile che non”. Nel caso di concorso di cause, ossia nel caso in cui si tratta di verificare se la cosa ha contribuito causalmente all’evento insieme ad altre concause, quel principio di diritto è…
Continua a leggere...Inammissibilità del ricorso per Cassazione per inesatta identificazione della parte nei cui confronti è proposta l’impugnazione
Cass., Sez. III, 28 marzo 2023, n. 8778 Pres. De Stefano, Rel. Saija Procedimento civile – Ricorso per cassazione – Inammissibilità – Resistente – Identificazione della parte – Relazione di notifica – Ufficiale giudiziario (C.p.c., artt. 164, 360, 366; C.c., art. 2495 c.c.) Il ricorso per cassazione è inammissibile, ai sensi dell’art. 366 c.p.c., qualora l’identificazione delle parti contro cui è diretto manchi o sia assolutamente incerta, non essendo necessario, a tal fine, che le relative indicazioni siano premesse all’esposizione dei motivi di impugnazione o comunque esplicitamente formulate, ed essendo sufficiente (analogamente a quanto previsto dall’art. 164 c.p.c.) che esse risultino inequivocabilmente, anche se implicitamente, dal contesto del ricorso, ovvero dal riferimento ad atti dei precedenti gradi del giudizio, da…
Continua a leggere...La dichiarazione di quantità del terzo pignorato ex art. 547 c.p.c. va fatta con pec o raccomandata: sono esclusi altri mezzi di comunicazione
Cassazione civile, terza sez., ordinanza del 7 giugno 2023, n. 16005; Pres. Rubino; Rel. Saija. Massima: “La dichiarazione del terzo, concentrando l’azione esecutiva (qualora essa sia positiva) sul bene o sul credito che in essa viene indicato come di spettanza del debitore esecutato, non può essere considerata alla stregua di una qualsivoglia comunicazione comunque effettuata, perché sul punto l’alternativa è secca: o detta comunicazione viene effettuata a mezzo lettera raccomandata o a mezzo PEC, ed in tal guisa può considerarsi idonea a produrre l’effetto descritto. Oppure, qualora effettuata con mezzi diversi da quelli indicati dalla citata disposizione e comunque non idonei a dimostrare immediatamente ed incontestabilmente l’esistenza e il contenuto della dichiarazione stessa, essa è da considerarsi tamquam non esset,…
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