PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Validità di una clausola di scelta del foro competente contenuta in condizioni generali di contratto

Cass., SU, Ord. 10 gennaio 2023, n. 361 Questa recente pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite è particolarmente interessante poiché affronta la problematica, assai diffusa nella prassi del commercio internazionale, della validità di una clausola di scelta del foro competente contenuta in Condizioni generali allegate al contratto e nasce da una controversia intra-comunitaria soggetta al Reg. (UE) n. 1215/2012 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (cd. Reg. Bruxelles I-bis). Si discute se la modalità con cui una società francese abbia portato a conoscenza le proprie condizioni generali (non firmate) al contraente italiano (che non le aveva predisposte) possa o meno integrare un richiamo specifico alle stesse contenuto nel contratto…

Continua a leggere...

Gli alterni svolgimenti del giudizio d’appello nel caso di esperimento della querela di falso

Cass., Sez. III, 16 maggio 2023, n. 13376 Pres. Frasca – Rel. Rossetti Impugnazioni civili – Appello – Querela di falso proposta in via principale – Sospensione dell’appello – Esclusione (C.p.c. artt. 42, 221, 295, 355) [1] La proposizione in via autonoma d’una querela di falso mentre pende il giudizio d’appello non consente la sospensione di quest’ultimo, la quale è accordata dall’art. 355 c.p.c. nella sola ipotesi della querela di falso proposta in via incidentale nel giudizio d’appello. CASO [1] La vicenda che ha condotto alla presente ordinanza del Supremo Collegio ha preso avvio dall’azione monitoria esercitata con successo da un istituto di credito nei confronti del fideiussore di una società debitrice dell’istituto medesimo. Con l’opposizione proposta a norma dell’art….

Continua a leggere...

Pignoramento presso terzi e obblighi dichiarativi del terzo pignorato

Cassazione, III sezione civile, sentenza del 5 aprile 2023, n. 9433; Pres. Rubino; Rel. Tatangelo. Massima:“Nel procedimento di espropriazione di crediti di cui agli artt. 543 e ss. c.p.c., ove il terzo pignorato dichiari la sussistenza della propria obbligazione nei confronti del debitore esecutato, precisando però che il relativo credito risulta già vincolato in virtù di precedenti pignoramenti, egli ha l’obbligo, ai sensi dell’art. 550 c.p.c., di indicare gli estremi di detti pignoramenti (precisando, quindi, quanto meno i creditori pignoranti, la data della notifica dei pignoramenti, gli importi pignorati, nonché il contenuto delle dichiarazioni di quantità già rese e gli eventuali pagamenti già effettuati in base ai provvedimenti di assegnazione emessi), onde consentire al giudice dell’esecuzione di disporre eventualmente, nella…

Continua a leggere...

Sinistro stradale letale: il convivente “more uxorio” ha diritto al risarcimento?

Cass. civ., Sez. III, ord., 28.03.2023, n. 8801 – Pres. Scarano – Rel. Ambrosi Danno da perdita della vita del convivente – Convivenza more uxorio – Coabitazione – Prova presuntiva del danno – Prove indiziarie. [1] 30 CASO In esito ad un sinistro stradale letale, la vittima lasciava la sua compagna ed i figli di lei, tutti con lui conviventi al tempo del fatto. I superstiti ottenevano in via stragiudiziale dalla compagnia assicurativa del responsabile un risarcimento pari ad € 150.000,00, a titolo di danno patrimoniale e non patrimoniale. Non ritenendolo congruo, i superstiti convenivano in giudizio il danneggiante e la compagnia assicurativa, onde ottenerne la condanna al risarcimento del danno patrimoniale e morale subìto per effetto dell’interruzione del rapporto…

Continua a leggere...

Se la delibera è inesistente il gravame delle spese ricade sull’impugnante

Corte Suprema di Cassazione, Sez. VI-2, Ordinanza n.1367 del 18 gennaio 2023, Pres. Dott. Lorenzo Orilia, Rel. Dott. Antonio Scarpa. Massima: “La delibera assembleare è inesistente quando manchi un elemento costitutivo della fattispecie del procedimento collegiale, sicché non può individuarsi strutturalmente l’espressione di una volontà riferibile alla maggioranza avente portata organizzativa. In tal caso i condomini non hanno alcun interesse ad impugnarla, non generando la stessa alcun pregiudizio ai loro diritti tale da legittimarne la pretesa ad un diverso contenuto della decisione. L’accertamento dell’inesistenza della deliberazione assembleare impugnata da un condomino non può, pertanto, determinare la soccombenza del condominio, che pure abbia contestato le ragioni di invalidità della stessa, dovendo restare soccombente pur sempre la parte che abbia azionato una…

Continua a leggere...

Non basta mettere in relazione le parti per il diritto alla provvigione del mediatore 

Parole Chiave mediatore – agenzia immobiliare – provvigione – affare – efficacia causale adeguata –  causalità adeguata – trattative – compravendita immobiliare Sintesi Al mediatore spetta la provvigione solo quando la conclusione dell’affare sia l’effetto causato adeguatamente dal suo intervento. La Corte di Cassazione, con sentenza n. 3165 del 2 febbraio 2023, ha così deciso sulla dibattuta questione del diritto alla provvigione del mediatore, chiarendo la necessità di una efficacia causale adeguata dell’attività del mediatore alla conclusione dell’affare. La Suprema Corte ha in particolare affermato che se, da una parte, l’intervento di un secondo mediatore non è sufficiente di per sé a privare ex post l’opera del primo mediatore dell’adeguatezza alla conclusione dell’affare, dall’altra, nemmeno il mettere in relazione delle…

Continua a leggere...

L’efficacia probatoria della quietanza

Cass., sez. III, 28 febbraio 2023, n. 5945, Pres. Frasca – Est. Condello [1] Quietanza – Natura – Confessione stragiudiziale alla parte – Fondamento – Conseguenze (art. 2735 c.c.) Massima: “Il creditore che, rilasciando quietanza al debitore, ammette il fatto del ricevuto pagamento rende confessione stragiudiziale alla parte, con piena efficacia probatoria ex artt. 2733 e 2735 c.c., sicché non può impugnare l’atto se non dimostrando, a norma dell’art. 2732 c.c., che esso è stato determinato da errore di fatto o violenza, essendo insufficiente la prova della non veridicità della dichiarazione”.  CASO [1] Una S.r.l. in liquidazione, dopo aver rinvenuto sette quietanze in originale relative a versamenti da essa effettuati in favore di due società, tutte firmate dal socio unico…

Continua a leggere...

La vendita effettuata durante la sospensione del processo esecutivo è invalida

Cass. civ., sez. III, 21 ottobre 2022, n. 31255 – Pres. Rubino – Rel. Tatangelo Esecuzione forzata – Sospensione del processo esecutivo – Atti posti in essere in pendenza della sospensione – Invalidità – Revoca del provvedimento di sospensione – Sanatoria degli atti compiuti – Esclusione [1] Gli atti di esecuzione posti in essere in pendenza della sospensione del processo esecutivo o, comunque, in violazione di uno specifico provvedimento di divieto del giudice dell’esecuzione, sono invalidi e tale invalidità non può venire meno ex tunc in caso di successiva revoca del provvedimento di divieto, la quale – sempre che non sia inammissibile per altre ragioni – può avere effetti solo per il futuro, dal momento che il divieto ha già…

Continua a leggere...

L’affitto d’azienda non comporta ex se la cessazione dell’attività d’impresa ai fini della dichiarazione di fallimento

Tribunale di Torre Annunziata, Sez. Fallimentare, Decreto del 22 Dicembre 2020, Presidente Dott. F. Abete, Estensore Dott.ssa A.L. Magliulo. Massima: “Non può essere dichiarata fallita una società̀ che, dismessa l’attività̀, non svolga in concreto alcuna attività̀ imprenditoriale, ma un mero affitto dell’azienda ”, atteso che “ ai fini della dichiarazione di fallimento dell’imprenditore commerciale, l’affitto d’azienda comporta, solitamente, la cessazione della qualità di imprenditore, salvo l’accertamento in fatto che l’attività d’impresa sia, invece, proseguita in concreto, non essendo sufficiente affermare la compatibilità tra affitto d’azienda e prosecuzione dell’impresa, la quale va invece positivamente accertata dal giudice del merito”. CASO La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano avanzava domanda giudiziale contenente la richiesta di fallimento nei confronti della società…

Continua a leggere...

Superbonus e impugnazione delle delibere assembleari per abusi edilizi e genericità dell’offerta

Tribunale di Trani, 27 marzo 2023, Giudice Moselli Parole chiave Superbonus – Assemblea condominiale – Impugnazione della deliberazione – Annullabilità – Nullità Massima: “In tema di impugnazione della delibera dell’assemblea condominiale concernente l’approvazione di opere di efficientamento energetico volte a ottenere il credito fiscale c.d. superbonus, non è viziata da annullabilità la delibera che approvi l’offerta economica dell’appaltatore senza specifico dettaglio”. Disposizioni applicate Art. 1137, cod. civ. (impugnazione delle deliberazioni dell’assemblea) CASO L’assemblea di un condominio assume due delibere per l’approvazione di lavori edili, avvalendosi del c.d. “superbonus” al 110%. Alcuni condomini peraltro impugnano le delibere, contestando che la prima delibera fosse stata adottata senza una verifica preliminare degli abusi edilizi e che la seconda delibera avesse approvato un’offerta economica…

Continua a leggere...