PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Il decreto ingiuntivo è opponibile alla massa dei creditori, soltanto se l’opposizione è stata rigettata o dichiarata estinta con provvedimento passato in giudicato prima del fallimento

Cass. civ., sez. I, 5 agosto 2024, n. 22125 – Pres. Cristiano – Rel. Vella Fallimento – Decreto ingiuntivo – Opposizione del debitore poi fallito – Rigetto o estinzione – Opponibilità alla massa fallimentare – Condizioni Massima: “Il decreto ingiuntivo che sia stato opposto dal debitore poi fallito è opponibile alla massa dei creditori, a condizione che la sentenza di rigetto dell’opposizione o l’ordinanza di estinzione sia divenuta non più impugnabile – per decorso del relativo termine – prima della dichiarazione di fallimento [ora di apertura della liquidazione giudiziale], restando irrilevante che con i detti provvedimenti sia stata o meno dichiarata l’esecutorietà del decreto monitorio ai sensi dell’art. 653 c.p.c., ovvero che sia stato pronunciato, prima dell’apertura del concorso tra…

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Limiti operativi della Responsabilità Civile Auto

Cass. civ., Sez. III, Sentenza, 17/04/2024, n. 10394, Rel. Dott. S. Guizzi Giaime Veicoli (circolazione assicurazione obbligatoria) – Risarcimento del danno – Danno dolosamente provocato – Copertura nei confronti del danneggiato – Sussistenza – Verificazione del sinistro in area di circolazione non ordinariamente adibita a transito veicolare – Rilevanza – Esclusione – Utilizzazione del veicolo in modo conforme alla sua funzione abituale – Sufficienza Massima: “L’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile automobilistica copre, nei soli confronti del danneggiato e non pure del responsabile, anche il danno dolosamente provocato da quest’ultimo, anche quando l’area di circolazione non risulta ordinariamente adibita a transito, purché l’utilizzazione del veicolo sia conforme alla sua funzione abituale, come avviene allorché il danno sia determinato dal suo movimento,…

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Condominio: legittimazione processuale dell’amministratore

Corte di Cassazione, Ordinanza del 31.07.2024 n. 21506, Sez. II, Presidente Dott. L. Orilia, Estensore Dott. S. Oliva Massima: “Il secondo comma dell’art. 1131 c.c., nel prevedere la legittimazione passiva dell’amministratore in ordine ad ogni lite avente ad oggetto interessi comuni dei condomini (senza distinguere tra azioni di accertamento ed azioni costitutive o di condanna), deroga alla disciplina valida per le altre ipotesi di pluralità di soggetti passivi, soccorrendo, così, all’esigenza di rendere più agevole ai terzi la chiamata in giudizio del condominio, senza la necessità di promuovere il litisconsorzio passivo nei confronti dei condomini. Pertanto, riguardo ad azioni negatorie e confessorie di servitù, la legittimazione passiva dell’amministratore del condominio sussiste anche nel caso in cui l’azione sia diretta ad…

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Amministratore di fatto: estensione all’extraneus della responsabilità penale tipica dell’amministratore di diritto

Con le precedenti pubblicazioni, abbiamo definito il concetto di “posizione di garanzia” ed individuato i soggetti che, nell’ambito societario, ne assumono le derivanti responsabilità. Ma quali altri soggetti potrebbero vedersi contestati gli illeciti penali connessi e derivanti dall’assunzione di detta “posizione”? Orbene, la giurisprudenza ha da tempo riconosciuto la configurabilità del concorso dell’extraneus nel reato proprio, purché sia accertata la volontarietà della sua condotta. Invero, a mente dell’art. 2639 c.c.: “…Per i reati previsti dal presente titolo al soggetto formalmente investito della qualifica o titolare della funzione prevista dalla legge civile è equiparato sia chi è tenuto a svolgere la stessa funzione, diversamente qualificata, sia chi esercita in modo continuativo e significativo i poteri tipici inerenti alla qualifica o alla…

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Responsabilità civile derivante dallo svolgimento di attività sanitaria tramite la telemedicina

Abstract: Il contributo analizza i principali profili della responsabilità civile alla quale possono andare incontro i medici e le strutture sanitarie nell’esercizio della telemedicina, ovverosia nell’attività di erogazione di prestazioni diagnostiche o terapeutiche a distanza tramite l’utilizzo delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione. La telemedicina può essere definita come la prestazione di assistenza sanitaria a distanza, ovverosia in situazioni in cui il paziente e un professionista (o due o più professionisti) non si trovano nello stesso luogo, tramite l’utilizzo delle tecnologie dell’informatica e della comunicazione. Non si tratta di una specialità medica autonoma e separata rispetto alle altre, bensì di uno strumento di erogazione delle prestazioni sanitarie che estende le medesime oltre gli spazi fisici tradizionali: a seconda dei contesti…

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Documento telematicamente depositato nel (solo) giudizio di primo grado e dimostrazione in appello del fatto storico ivi rappresentato

Cass., sez. III, 8 ottobre 2024, n. 26298, Pres. Scarano, Est. Ambrosi [1] Processo civile – Formazione del fascicolo – Documenti – Principio di non dispersione (o di acquisizione) della prova – Effetti sul giudizio d’appello. In materia di prova documentale nel processo civile, il principio di “non dispersione (o di acquisizione) della prova” – che opera anche per i documenti, prodotti con modalità telematiche o in formato cartaceo – comporta che il fatto storico in essi rappresentato si ha per dimostrato nel processo, costituendo fonte di conoscenza per il giudice e spiegando un’efficacia che non si esaurisce nel singolo grado di giudizio, e non può dipendere dalle successive scelte difensive della parte che detti documenti abbia inizialmente offerto in…

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Pignoramento di quote intestate a società fiduciaria

Cass. civ., sez. III, 16 settembre 2024, n. 24859 – Pres. De Stefano – Rel. Condello Espropriazione di partecipazione sociale – Intestazione della quota a società fiduciaria – Dissociazione tra proprietà sostanziale e formale – Titolarità sostanziale in capo al fiduciante – Pignoramento ai sensi dell’art. 2471 c.c. Massima: “Il pignoramento della quota di società a responsabilità limitata – la quale esprime una posizione contrattuale obiettivata, che va considerata come un bene immateriale da equipararsi al bene mobile non iscritto in un pubblico registro – intestata a società fiduciaria operante ai sensi della l. 23 novembre 1939, n. 1966, si esegue non già nelle forme del pignoramento presso terzi, ma ai sensi dell’art. 2471, comma 1, c.c., mediante notificazione sia…

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Diritto alla provvigione del mediatore: il contratto preliminare può considerarsi atto conclusivo dell’affare?

Cass. civ., sez. II, 24 gennaio 2024, n. 2359 – Pres. Orilia – Rel. Criscuolo [1] Obbligazioni e contratti – Contratto di mediazione – Diritto alla provvigione – Contratto preliminare – Atto conclusivo dell’affare  (Cod. civ. artt. 1755). [1] “Al fine di riconoscere il diritto alla provvigione al mediatore ex art. 1755 c.c., l’affare deve ritenersi concluso quando tra le parti poste in relazione dal mediatore se sia validamente costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per l’esecuzione del contratto. Pertanto, anche un contratto preliminare di compravendita deve considerarsi atto conclusivo dell’affare, salvo che le parti abbiano inteso derogare alla disciplina legale attribuendo il diritto alla provvigione al momento della sottoscrizione del contratto definitivo di compravendita.”…

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Locazione: convalida di sfratto opposta e mediazione obbligatoria da parte dell’intimante opposto

Tribunale di Arezzo, Sezione civile, Sentenza n. 397 del 14.04.2024, Giudice Onorario Dott. A. Mattielli Massima: “Nel procedimento di intimazione di sfratto per morosità, una volta mutato il rito ed assegnato alle parti il termine per promuovere il procedimento di mediazione obbligatoria, il mancato esperimento del tentativo conciliativo, determina l’improcedibilità del giudizio e la revoca dell’ordinanza provvisoria di rilascio dell’immobile locato, restando la stessa ineluttabilmente travolta dalla declaratoria di improcedibilità conseguente all’omesso esperimento del suddetto tentativo”. CASO Tizio conveniva avanti al Tribunale di Arezzo Caio con atto di intimazione di sfratto per morosità ritualmente notificato, intimando sfratto per morosità relativa al rapporto di locazione abitativa. Il locatore lamentava il mancato versamento dei canoni di 5 mensilità per complessivi €. 2.000….

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Proposta di locazione commerciale, affare concluso tramite un secondo mediatore e diritto del primo mediatore alla provvigione

Tribunale di Roma, 26 luglio 2024, Giudice Russo Parole chiave Mediazione – Provvigione – Affare – Conclusione – Pluralità di mediatori Massima: “Quando un primo mediatore mette in contatto locatore e conduttore e trasmette al locatore una proposta di locazione firmata dal conduttore e successivamente le trattative vengono perfezionate con l’intervento di un secondo mediatore, il primo mediatore ha comunque diritto alla provvigione avendo messo in contatto le parti dell’affare e avendo dunque contribuito causalmente alla conclusione del contratto, senza che l’intervento del secondo mediatore e nemmeno la conclusione del contratto a condizioni economiche diverse valga a escludere il suo diritto alla provvigione”. Disposizioni applicate Art. 1754 c.c. (mediatore), art. 1755 c.c. (provvigione), art. 1758 c.c. (pluralità di mediatori) CASO…

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