PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Motivazione della sentenza rinvio en bloc alla consulenza tecnica d’ufficio
Cass., Sez. VI-3, 2 febbraio 2015, n. 1815 Scarica la sentenza Procedimento civile – Prova in genere – Motivazione della sentenza – Giudice – Consulenza tecnica d’ufficio (C.p.c. 61, 62, 132, 191, 195; Disp. att. c.p.c. art. 118) [1] Il giudice del merito, quando aderisce alle conclusioni del consulente tecnico che nella relazione abbia tenuto conto, replicandovi, dei rilievi dei consulenti di parte, esaurisce l’obbligo della motivazione con l’indicazione delle fonti del suo convincimento; non è quindi necessario che egli si soffermi sulle contrarie deduzioni dei consulenti di fiducia che, anche se non espressamente confutate, restano implicitamente disattese perché incompatibili con le argomentazioni accolte. CASO[1] In una causa di risarcimento del danno da responsabilità medica, il Tribunale rigetta la domanda…
Continua a leggere...Impugnabilità dell’ordinanza di inammissibilità ex art. 348 bis e ter c.p.c. rimessa alle Sezioni Unite
Cass., Sez. II, 12 gennaio 2015, n. 223 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Ordinanza ex artt. 348 bis e ter c.p.c. – Inammissibilità (Cod. proc. civ. artt. 348 bis, 348 ter, 360; Cost. art. 111) [1] Rilevato il contrasto giurisprudenziale in materia di impugnabilità, mediante ricorso per cassazione, dell’ordinanza di inammissibilità dell’appello emanata ai sensi degli artt. 348 bis e ter c.p.c., sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione dei ricorsi proposti alle Sezioni Unite. CASO[1] A seguito di un giudizio di appello conclusosi con pronuncia di inammissibilità del gravame ex art. 348 bis c.p.c., vengono proposti due ricorsi per cassazione, poi riuniti: il primo, ex artt. 348 ter, co. 3, e 360 c.p.c.,…
Continua a leggere...Nelle procedure per misure di prevenzione iniziate prima del 13 ottobre 2011, il creditore può pignorare i beni oggetto di sequestro antimafia
Trib. Palermo, ord. 17 gennaio 2015 Scarica la sentenza Misure di Prevenzione – Mafia – Sequestro – Tutela del credito – Sospensione dell’esecuzione (L. 24 dicembre 2012, n. 228, art. 1; d. leg. 6 settembre 2011 n. 159, art. 55, 117; l. 31 maggio 1965, n. 575, art. 2 ter). [1] Se il procedimento per misure di prevenzione è iniziato prima della entrata in vigore del “codice delle leggi antimafia”, ovvero prima del 13.10.2011, il creditore può espropriare i beni oggetto di sequestro fino a quando la confisca non diviene definitiva. Pertanto va rigettata l’istanza di sospensione dell’esecuzione per difetto del fumus boni iuris nel caso di opposizione all’esecuzione su beni oggetto di sequestro in procedimenti per misure di prevenzione. CASO[1] Un…
Continua a leggere...“Eutanasia” del rito specifico accelerato per l’impugnativa dei licenziamenti individuali
Uno dei risultati dell’impatto della riforma del lavoro del 2014/2015 sulla disciplina processuale è costituito dalla riduzione dell’ambito di applicazione – cui seguirà il suo graduale abbandono – del rito specifico accelerato per l’impugnativa dei licenziamenti individuali (c.d. rito Fornero). In particolare, dal decreto legislativo 23/2015 emerge un doppio binario per la tutela giurisdizionale nei confronti dei licenziamenti illegittimi, rispetto al quale gli svantaggi derivanti da un ulteriore elemento di incertezza paiono compensati dalla progressiva dismissione di un procedimento che, in meno di tre anni di applicazione, ha dato pessima prova di sé. A meno di tre anni dalla sua entrata in vigore, il «procedimento giudiziario specifico per accelerare la definizione delle controversie» (art. 1, comma 1°, lett. c) l….
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