PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Mediazione obbligatoria e nature del termine per l’attivazione del procedimento
Trib. Como 12 gennaio 2015 Scarica la sentenza Procedimento civile – Termini ordinatori – Termini perentori – Mediazione civile e commerciale – Differenze (Cost., art. 111; cod. proc. civ., art. 152, 154; d. leg. 4 marzo 2010, n. 28, Attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, art. 5) [1] La distinzione tra termini ordinatori – quale è quello previsto per l’instaurazione del procedimento di mediazione obbligatoria – e perentori non può essere ravvisata in una diversa forza cogente e, dunque, in conseguenze diverse in caso di mancato rispetto, bensì nelle differenti modalità con le quali operano sul piano processuale. CASO [1] Nel corso di un…
Continua a leggere...La competenza per le controversie dei consumatori: individuazione e momento determinante
Cass., Sez. VI-2, 30 marzo 2015, n. 6333 Scarica la sentenza Competenza civile – Controversia tra professionista e consumatore – Foro esclusivo del consumatore – Momento determinante della competenza – Spostamento fittizio (Cod. proc. civ. art. 5; d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, art. 33) Competenza civile – Competenza per territorio – Residenza dell’attore o del convenuto – Nozione rilevante – Risultanze anagrafiche – Semplice presunzione (Cod. proc. civ. art. 18; cod. civ. art. 43;) [1] Nelle controversie tra professionista e consumatore, è competente il giudice del luogo dove il consumatore ha la residenza al momento della proposizione della domanda e non quello del luogo dove la aveva al momento della conclusione del contratto, salvo il caso del carattere fittizio…
Continua a leggere...Violazione di norme processuali e regime di deducibilità del vizio
Cass., Sez. III, 9 aprile 2015, n. 7086 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Violazione di norma processuale – Sentenza pronunciata prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c. – Impugnazione – Onere di dimostrare un effettivo pregiudizio – Sussistenza (C.p.c., artt. 101, 190, 352, 360 n. 4) [1] La deliberazione della sentenza prima della scadenza dei termini di cui all’art. 190 c.p.c. non costituisce una nullità della sentenza invocabile in sé e per sé, essendo viceversa sempre necessario che la parte che deduca siffatta violazione indichi anche la sussistenza di un effettivo pregiudizio quale conseguenza del vizio processuale. CASO[1] Nell’ambito di un giudizio di risarcimento del danno derivante da illecito cagionato da cosa in custodia ex art. 2051…
Continua a leggere...Il decreto ingiuntivo è titolo esecutivo anche se l’opposizione si conclude con una dichiarazione di continenza
Trib. Brindisi, ordinanza 16 marzo 2015, n. 3810 Scarica l’ordinanza Esecuzione forzata in genere – Titolo esecutivo – Decreto ingiuntivo seguito da dichiarazione di continenza – Istanza di sospensione dell’esecuzione – Rigetto (Cod. proc. civ. art. 615, 39, 50, 645) [1] Va rigettata l’istanza di sospensione dell’esecuzione ex art. 615, primo comma, c.p.c. qualora il creditore agisca esecutivamente in forza di un decreto ingiuntivo che è divenuto irrevocabile per mancata tempestiva riassunzione del giudizio di opposizione, che si era concluso con una declaratoria di continenza. CASO[1] La società E.M. ottiene decreto ingiuntivo contro la società ICE, che propone opposizione. Il Tribunale dichiara la continenza rispetto ad altra causa che era stata preventivamente incardinata nelle forme ordinarie e fissa termine perentorio per la riassunzione…
Continua a leggere...Opposizione a decreto ingiuntivo, regolamento delle spese e condanna del soccombente
Cass., sez. III, 12 maggio 2015, n. 9587 Scarica la sentenzaIngiunzione (procedimento per) – Opposizione – Soccombenza – Condanna alle spese(Cod. proc. civ., art. 91, 633, 645). [1] La valutazione di soccombenza, ai fini della condanna alle spese, va rapportata all’esito finale della lite anche in caso di giudizio seguito ad opposizione a decreto ingiuntivo: ne consegue che il creditore opposto che in sede di gravame veda conclusivamente riconosciuto – sia pure in minima parte rispetto a quanto richiesto ed ottenuto col monitorio – il proprio credito, non può qualificarsi soccombente ed essere condannato alle spese del grado di appello. CASO[1] Proposta opposizione avverso decreto ingiuntivo, il giudice aveva accolto integralmente la domanda dell’opponente e condannato l’opposto alla restituzione di quanto percepito…
Continua a leggere...Doppia data di pubblicazione della sentenza: prevale la seconda
Cass., Sez. Lav., 14 aprile 2015, n. 7487 Scarica la sentenza Procedimento civile – Pubblicazione della sentenza – Data – Cancelliere – Termine per impugnare(C.p.c. art. 133; D.M. 27 marzo 2000, n. 264, art. 13) [1] Ai fini della decorrenza del termine per impugnare, la data apposta in calce alla sentenza del cancelliere deve essere qualificata dalla contestuale adozione delle misure volte a garantirne la conoscibilità, situazione che, in presenza di una seconda data, deve ritenersi di regola realizzata solo in corrispondenza di quest’ultima. CASO[1] Nel caso di specie, la tempestività o meno del ricorso per cassazione dipendeva dall’individuazione del dies a quo del termine lungo per l’impugnazione: termine reso incerto dal fatto che la sentenza d’appello risultava “consegnata in cancelleria per…
Continua a leggere...Aspetti processuali del contenzioso tra cooperativa e socio lavoratore
Le controversie tra cooperativa di produzione e lavoro e socio lavoratore pongono delicati problemi di rito applicabile e di riparto di competenza fra tribunale delle imprese e tribunale in funzione di giudice del lavoro. A questi problemi dedichiamo il Focus della settimana. Premessa Negli ultimi tre lustri l’esatto inquadramento processuale e l’individuazione del giudice competente in caso di contenzioso fra un socio lavoratore e una società cooperativa è stato soggetto a varie revisioni, tanto per orientamenti giurisprudenziali, quanto per interventi normativi. Si vuole qui cercare di ricapitolare i passaggi più salienti di questi anni e di dare così delle indicazioni a chi si accinge a promuovere una vertenza, o resistere a una pretesa avversaria, in questa materia. Nel 1998…
Continua a leggere...Notifica dell’impugnazione e decorrenza del termine breve
Cass., sez. I, 13 maggio 2015, n. 9782 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Termini per le appellare – Sentenza non notificata – Notificazione impugnazione inammissibile o improcedibile – Riproposizione dell’appello dopo trenta giorni dalla notifica precedente – Ammissibilità – Questione di massima di rilevante importanza – Rimessione alle Sezioni unite (C.p.c. artt. 285, 325, 326, 327, 358) [1] Rilevato che l’equipollenza fra la notificazione dell’appello e la notificazione della sentenza impugnata, ai fini della decorrenza del termine breve di impugnazione, costituisce questione di massima di particolare importanza, sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione del ricorso proposto alle Sezioni Unite. CASO[1] Avverso una sentenza di primo grado non notificata, l’appellante, reputando il gravame da egli proposto inammissibile, decide…
Continua a leggere...I soli ribassi a base d’asta non comportano l’estinzione anticipata dell’espropriazione forzata per infruttuosità
Trib. Palermo; Sezione Esecuzioni Immobiliari; ord. 26 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Esecuzione Immobiliare – Ribassi della base d’asta – Chiusura anticipata dell’espropriazione forzata per infruttuosità – Esclusione (Disp. att. cod. proc. civ., art. 164 bis; d.l. 12 settembre 2014 n. 132, Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione, art. 19; l. 10 novembre 2014, n. 162). [1] L’istituto della chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità dell’espropriazione, introdotto dal decreto legge 132/2014 convertito con modificazioni nella legge 162/2014, non può trovare applicazione quando la riduzione del prezzo a base d’asta degli immobili pignorati è stata determinata, conformemente al dettato codicistico, dall’esito infruttuoso dei precedenti tentativi di vendita. CASO[1] I debitori esecutati hanno proposto opposizione, con istanza di sospensione, avverso l’avviso di vendita (senza e con…
Continua a leggere...Efficacia di giudicato dell’ingiunzione europea
Cass., sez. un., 26 maggio 2015, n. 10799 Scarica la sentenza Ingiunzione di pagamento europea – Efficacia di giudicato sostanziale – Esclusione(Regolamento n. 1896/2006, art. 18; Codice civile, art. 2909). [1] L’ingiunzione di pagamento europea avente forza esecutiva non è equiparabile al giudicato sostanziale, essendo piuttosto idonea a produrre una preclusione pro judicato che consente all’ingiunto di rimettere in discussione lo stesso rapporto oggetto dell’ingiunzione per ogni effetto diverso da quello della mera condanna. CASO[1] Le Sezioni Unite – pronunciatesi all’esito di un procedimento di riesame ex art. 20, par. 2, Regolamento n. 1896/2006 instaurato per ottenere la caducazione di un’ingiunzione di pagamento europea non tempestivamente opposta e, dunque, dichiarata esecutiva – affermano che l’ingiunzione di pagamento europea esecutiva ai sensi dell’art….
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