PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Il termine per il versamento del saldo del prezzo dell’immobile aggiudicato è perentorio e non prorogabile
Cass. Civile, sezione III civile; 29 maggio 2015, n. 11171 Scarica la sentenza Esecuzione Forzata – Esecuzione immobiliare – Vendita – Aggiudicazione – Termine per il versamento del saldo prezzo – Perentorietà – Fondamento(cod. proc. civ., art. 152, 153, 574, 576, 585) [1] In tema di espropriazione immobiliare, il termine per il versamento del saldo del prezzo da parte dell’aggiudicatario del bene staggito va considerato perentorio e non prorogabile, attesa la necessaria immutabilità delle iniziali condizioni del subprocedimento di vendita, da ritenersi di importanza decisiva nelle determinazioni dei potenziali offerenti e, quindi, del pubblico di cui si sollecita la partecipazione, perché finalizzata a mantenere – per l’intero sviluppo della vendita forzata – l’uguaglianza e la parità di quelle condizioni tra tutti i…
Continua a leggere...Domande plurime e nullità dell’atto di citazione per indeterminatezza dell’oggetto
Cass. Civile, Sez. I, 10 giugno 2015, n. 12059 Scarica la sentenza Atto di citazione – Indeterminatezza dell’oggetto della domanda – Mancata correlazione tra domande cumulativamente proposte e fatti relativi a una pluralità di atti giuridici – Nullità(C.p.c. artt. 163, 164) [1] Nel caso di proposizione di una pluralità di domande giudiziali (nella specie, alcune alternative tra loro e altre subordinate) l’omessa indicazione della causa petendi relativa a ciascuna di esse, anche in relazione alla pluralità di negozi e atti oggetto delle domande proposte, ne determina la nullità ai sensi dell’art. 164, comma 4, c.p.c. in relazione all’art. 163, coma 3, nn. 3 e 4 c.p.c., per assoluta incertezza dell’oggetto, data la pluralità delle possibili combinatorie e la postulazione di un…
Continua a leggere...Divieto di nuovi mezzi di prova ex art. 345, co. 3, c.p.c. nel procedimento per decreto ingiuntivo
Cass., Sez. Un., 10 luglio 2015, n. 14475 Scarica la sentenza Procedimento per decreto ingiuntivo – documenti allegati al ricorso per decreto ingiuntivo ma non prodotti nella fase di opposizione – produzione nel giudizio di appello – ammissibilità.(C.p.c., art. 345) [1] I documenti allegati alla richiesta di decreto ingiuntivo, anche qualora non siano stati nuovamente prodotti nella fase di opposizione, non possono essere considerati nuovi ex art. 345, co. 3, c.p.c. e, pertanto, se allegati all’atto di appello avverso la sentenza che ha definito il giudizio di primo grado, devono essere ritenuti ammissibili. CASO[1] Avverso il decreto ingiuntivo conseguito dalla Società Alfa, proponeva opposizione la Beta, deducendo l’insussistenza dei presupposti di cui agli artt. 633 ss. c.p.c. Il Tribunale accoglieva l’opposizione, rilevando il…
Continua a leggere...Responsabilità medica e consulenza tecnica preventiva: un binomio possibile ?
Trib. Roma, ord. 26 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Consulenza tecnica preventiva ai fini della conciliazione della lite – Esistenza di contestazioni sull’an della pretesa – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 696 bis) [1] E’ inammissibile il ricorso per accertamento tecnico preventivo ex art. 696 bis allorché sussista un radicale contrasto tra le parti sull’esistenza del credito, prima ancora che sulla sua quantificazione, e l’accertamento riguardi questioni di particolare complessità, non solo in fatto ma anche in diritto, la cui soluzione non può essere demandata al consulente tecnico. CASO[1] Nel provvedimento che si annota, il giudice respinge un’istanza di consulenza tecnica preventiva proposta, ai sensi dell’art. 696 bis c.p.c., nei confronti di un medico (radiologo) ritenuto responsabile «di avere prescritto e…
Continua a leggere...Il creditore, che ha pignorato soltanto la quota di proprietà del debitore, può estendere il pignoramento anche sulla quota del coniuge non obbligato.
Trib. Enna, ord. 4 maggio 2015 Scarica l’ordinanza Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie – Comunione legale tra coniugi – Debito del singolo – Espropriazione – Modalità(Cod. civ. art. 18, 177, 184, 189; cod. proc. civ., art. 492, 498, 499, 567, 599, 600) [1] Se il pignoramento per crediti personali sui beni del coniuge in regime di comunione legale è stato eseguito soltanto sulla quota del coniuge obbligato prima del 31 dicembre 2014, il giudice dell’esecuzione può autorizzare la sua estensione o integrazione anche sui beni del coniuge non obbligato, consentendo la prosecuzione della procedura. CASO[1 ] Il creditore di uno dei coniugi, in regime di comunione legale, ha eseguito il pignoramento immobiliare, per crediti personali, soltanto sulla quota di proprietà del coniuge obbligato….
Continua a leggere...La Cassazione sul «caso Falciani». La provenienza illecita del documento non ne esclude l’utilizzabilità.
Cass., Sez. VI (ord.), 28 aprile 2015, n. 8605 Scarica la sentenza Prova documentale – Processo tributario – Prova illecitamente acquisita all’estero – Utilizzabilità(Cost. artt. 2, 24, 53; D. Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, artt. 1, 7; C.p.c. artt. 115, 116; C.p.p. artt. 191, 240; Att. C.p.p. art. 220) [1] L’Amministrazione finanziaria, nella sua attività di accertamento della evasione fiscale, può avvalersi di qualsiasi elemento con valore indiziario, con esclusione di quelli la cui inutilizzabilità discenda da una disposizione di legge o dal fatto di essere stati acquisiti dalla Amministrazione in violazione di diritti fondamentali della persona e del contribuente. Sono perciò utilizzabili, nel contraddittorio con il contribuente, i dati bancari acquisiti dal dipendente infedele di un istituto bancario, senza che…
Continua a leggere...La Cassazione delinea i confini del travisamento della prova.
Cass., sez. I, 25 maggio 2015, n. 10749 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Travisamento della prova – Nozione – Deducibilità con ricorso per cassazione – Condizioni – Insussistenza(C.p.c. artt. 115, 116, 360 n. 5, 366) [1] Il vizio di travisamento della prova può ritenersi integrato quando l’informazione probatoria riportata in sentenza sia contraddetta da uno specifico atto processuale epurché la stessa riguardi un fatto decisivo della controversia. CASO[1] Nell’ambito di una controversia in materia di appalto, la società incaricata dei lavori vedeva accolta in primo grado la propria domanda di recesso dal contratto ex art. 1660, co. 2, c.c. Il giudice del gravame di contro ed in totale accoglimento dell’impugnazione spiegata dalla committente, riformava la sentenza. Per tale motivo, l’appaltatrice ricorreva…
Continua a leggere...Giudicato implicito sulla qualificazione giuridica e poteri del giudice
Cass., sez. III, 8 maggio 2015, n. 9294 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Domanda di risarcimento fondata alternativamente sugli artt. 2043 e 2051 c.c. – Accoglimento della domanda ex art. 2043 c.c. – Onere di appello incidentale o di riproposizione della questione ad opera della parte vincitrice in primo grado per far valere in via condizionata l’applicazione dell’art. 2051 c.c. – Esclusione – Giudicato implicito sulla qualificazione giuridica – Insussistenza(Cod. proc. civ., artt. 113, 343, 346) [1] L’indicazione nell’atto introduttivo, e la conseguente applicazione in primo grado, di una norma che costituisce titolo di responsabilità diverso da quello realmente esistente, e correttamente individuato nel giudizio di appello, non comporta la formazione di un giudicato implicito, trattandosi di mera qualificazione giuridica…
Continua a leggere...La tutela cautelare in corso di causa e il rito sommario di cognizione
Trib. Napoli, decr. 2 luglio 2015 Scarica il provvedimento Procedimento civile – Procedimento sommario di cognizione – Domanda cautelare in corso di causa – Accoglimento(Cod. proc. civ., art. 669 sexies, 700) [1] La domanda volta ad ottenere, con decreto inaudita altera parte, di provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. può essere inserita nel ricorso ex art. 702 bis c.p.c. ed impone al giudice la valutazione dei presupposti richiesti dalla legge per la concessione del provvedimento cautelare. CASO[1] Nell’ambito di un giudizio sommario di cognizione, unitamente al ricorso proposto ai sensi dell’art. 702 bis c.p.c., è avanzata domanda cautelare di sospensione dell’efficacia del D.P.C.M. di sospensione del ricorrente dalla sua carica, ai dell’700 c.p.c. Il presidente del tribunale accoglie l’istanza cautelare, previo accertamento…
Continua a leggere...La surroga del Concessionario (oggi Agente) della riscossione nel processo esecutivo ordinario e gli effetti dell’estinzione dell’esecuzione speciale
Cass., Sez. III civile, sentenza 9 aprile 2015, n. 7109 Scarica la sentenza Esecuzione ordinaria in genere – Surroga del concessionario della riscossione – Prosecuzione degli atti esecutivi secondo la normativa speciale – Estinzione – Riassunzione dell’esecuzione ordinaria – Decorso del termine – Applicazione dell’art. 627 c.p.c. – Decorrenza dalla comunicazione dell’ordinanza di estinzione – Istanza di revoca – Irrilevanza – Tardività(Cod. proc. civ., art. 627; d.p.r. 29 settembre 1973, n. 602, art. 51) [1] Ove il concessionario della riscossione abbia esercitato il potere di surroga nella esecuzione ordinaria, è tardiva la riassunzione di quest’ultima effettuata oltre il termine di sei mesi dalla comunicazione dell’originaria ordinanza di estinzione della esecuzione speciale, in mancanza di impugnazione di tale ordinanza; né tale termine…
Continua a leggere...- PRECEDENTE
- 1
- 2
- …
- 196
- 197
- 198
- …
- 201
- 202
- SUCCESSIVO