PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
L’«appendice scritta» ha natura discrezionale: la richiesta delle parti non vincola il giudice a concedere i termini ex art. 183, comma 6, c.p.c.
Trib. Reggio Emilia, 5 marzo 2015, n. 383 Scarica la sentenza Procedimento civile – Memorie successive alla prima udienza – Concessione su istanza di parte – Discrezionalità(C.p.c. artt. 183; Att. C.p.c. art. 80 bis) [1] La richiesta di concessione dei termini ex art. 183, comma 6, c.p.c. non è vincolante per il giudice, che valuterà discrezionalmente se assegnarli in base alla loro effettiva utilità per la decisione della causa e nel rispetto del diritto di difesa delle parti. CASO[1 ] In un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo il Tribunale respinge la richiesta delle parti di concessione dei termini per il deposito delle memorie ex art. 183, comma 6, c.p.c. e decide direttamente la causa ai sensi dell’art. 281 sexies c.p.c. SOLUZIONE[1] Il Tribunale…
Continua a leggere...Responsabilità aggravata nel giudizio di cassazione: casistica e disciplina transitoria
Cass., sez. V, 17 luglio 2015, n. 15030 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Consapevolezza della inammissibilità del ricorso perché tardivo – Dolo o colpa grave – Sussistenza(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4) Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Giudizio instaurato in primo grado anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 69/2009 – Applicabilità dell’art. 385, co. 4, c.p.c.(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4; l. 18 giugno 2009, n. 69, art. 58, co. 1) [1] Ai fini della responsabilità aggravata in cassazione, il dolo o la colpa grave vanno ravvisati nei casi in cui il ricorso per cassazione sia stato proposto con la coscienza della sua infondatezza o…
Continua a leggere...PCT e forma della domanda di ingiunzione europea
Tribunale di Milano, decr. 8 aprile 2015 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – Ingiunzione di pagamento europea – Domanda – Forma cartacea – Inammissibilità – Esclusione(d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, convertito in l. 17 dicembre 2012, n. 221, art. 16 bis; Regolamento CE n. 1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce un procedimento europeo di ingiunzione di pagamento, art. 7) [1] Mentre, in forza dell’art. 16 bis del d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in l. 17 dicembre 2012, n. 221, il ricorso per decreto ingiuntivo deve essere presentato in forma telematica a pena di inammissibilità, ai sensi dell’art. 7, paragrafo 5, del Regolamento (CE) n. 1896/2006, il modulo di domanda di ingiunzione di…
Continua a leggere...Il contratto di mutuo condizionato che non documenta la disponibilità delle somme per il mutuatario non è titolo esecutivo
Tribunale Milano, 21 luglio 2015 Scarica l’ordinanza Esecuzione per obbligazioni pecuniarie – Titolo esecutivo – Mutuo – – Consegna della somma mutuata sottoposta a condizione sospensiva – Efficacia esecutiva del titolo – Esclusione(Cod. proc. civ. art. 474, comma 1 e comma 2 n. 3) [1] Non è idoneo ad assolvere la funzione di titolo esecutivo il contratto condizionato di mutuo stipulato per atto pubblico nel quale è previsto che sulla somma mutuata – da depositare a cura della banca mutuante su un conto infruttifero acceso a nome del mutuatario presso la stesso istituto di credito – sia apposto un vincolo di inutilizzabilità fino all’avveramento di una condizione sospensiva, in quanto tale atto non documenta l’esistenza attuale di una obbligazione restitutoria del…
Continua a leggere...Imposta ipotecaria: spetta alla Commissione tributaria il giudizio sull’opposizione alla cartella esattoriale
Trib. Como 16.07.2015, n. 1218. Scarica la sentenza Procedimento civile – Giurisdizione ordinaria – Opposizione a cartella di pagamento – Imposta ipotecaria – Insussistenza(Cod. proc. civ., art. 9; d. lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, artt. 2, 19) [1] Non sussiste la giurisdizione del giudice ordinario in caso di controversia avente ad oggetto l’opposizione avverso la cartella esattoriale emessa per intimare il pagamento dell’imposta ipotecaria, posto che a norma dell’art. 2, I co., d. lgs. 546/1992 spettano al giudice tributario le vertenze inerenti i tributi di ogni genere e specie, comunque denominati. CASO[1 ] Il ricorrente agisce dinanzi il Tribunale ordinario per ottenere la revoca della cartella esattoriale a lui notificata da parte di Equitalia ed avente ad oggetto il pagamento…
Continua a leggere...L’ìnefficacia del contratto concluso dal rappresentante senza poteri è rilevabile d’ufficio
Cass. Sez. Unite, 03 giugno 2015, n. 11377 (ord.) Scarica l’ordinanza Processo civile – Eccezione in genere – Falsus procurator – Inefficacia del contratto – Rilevabilità d’ufficio(C.p.c. artt. 112, 167, 345; C.c. artt. 1398, 1399, 2697) [1] Poiché la sussistenza del potere rappresentativo in capo a chi ha speso il nome altrui è elemento costitutivo della pretesa che l’altro contraente intenda far valere in giudizio sulla base del negozio concluso dal rappresentante, non costituisce eccezione in senso proprio, e pertanto non ricade nelle preclusioni previste dagli artt. 167 e 345 c.p.c., la deduzione della inefficacia del contratto concluso dal falsus procurator; ne consegue che, ove il difetto di rappresentanza risulti dagli atti, di esso il giudice deve tener conto anche in…
Continua a leggere...L. 162/2014: il difficile passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione
Il D.L. 12 settembre 2014, n.132, convertito dalla L. 10 novembre 2014, n. 162 – la riforma sulla degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato – ha introdotto nel codice di rito l’art. 183 bis, così ampliando le ipotesi di applicabilità del rito sommario di cognizione (art. 702 bis ss.). Esso attribuisce al giudice il potere discrezionale di disporre, nell’udienza di trattazione, il passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione, “valutata la complessità della lite e dell’istruzione probatoria”. Il coordinamento della novella disposizione con l’art. 183 c.p.c. e il sistema delle preclusioni operanti in primo grado fanno emergere significativi problemi interpretativi, opportunamente segnalati dalla dottrina ai quali, però, la giurisprudenza stenta a dare soluzione. L’art. 14 del…
Continua a leggere...Principio dell’apparenza per l’individuazione del mezzo di impugnazione
Cass., sez. VI-3, 11 giugno 2015, n. 12142 Scarica la sentenza Impugnazioni – Opposizioni endoesecutive – Individuazione del mezzo di impugnazione – Principio dell’apparenza(C.p.c., artt. 615, 617; Cost., art. 111, co. 7) [1] L’individuazione del mezzo di impugnazione esperibile contro un provvedimento giurisdizionale in materia di opposizioni endoesecutive va effettuata facendo esclusiva applicazione del principio dell’apparenza. CASO[1] Due avvocati, in qualità di procuratori distrattari in virtù di sentenze emesse in favore dei loro assistiti agivano esecutivamente contro la società debitrice mediante atto di pignoramento presso terzi. Il terzo pignorato rendeva la dichiarazione positiva ai sensi dell’art. 547 c.p.c e il procedimento di espropriazione mobiliare presso terzi si concludeva con l’ordinanza di assegnazione del credito in favore dei procuratori procedenti. Quest’ultimi, sulla base…
Continua a leggere...Inammissibilità del ricorso ex art. 700 c.p.c. per carenza di strumentalità
Trib. Modena, 5 giugno 2015 Scarica l’ordinanza Procedimenti cautelari – Provvedimento d’urgenza – Inammissibilità per carenza di strumentalità(Cod. proc. civ. artt. 700; 669 octies) [1] Il ricorso ex art. 700 c.p.c. è affetto da palese difetto di strumentalità ove non venga effettuata l’identificazione della causa di merito instauranda, non essendo nemmeno indicata la natura dell’azione che si intende esercitare in sede di cognizione ordinaria – in ordine alla quale il richiesto strumento cautelare deve essere connesso da un nesso di strumentalità – ed è indicato il solo risultato pratico preteso. CASO[1] In seguito ad un primo rigetto delle istanze cautelari per mancata indicazione della causa di merito nel ricorso, il ricorrente proponeva nuovo ricorso chiedendo in via principale la reintegrazione nel possesso…
Continua a leggere...Giurisdizione esecutiva e competenza nell’espropriazione presso terzi dopo la legge n. 162/2014
Tribunale Milano, 21 luglio 2015 Scarica la sentenza Espropriazione presso terzi –Debitore domiciliato all’estero – Terzo avente sede in Italia – Giurisdizione esecutiva e competenza – Sussistenza(Convenzione di Lugano del 2007, art. 22, n. 5; Cod. proc. civ., artt. 26-bis, 543). [1] Anche quando il debitore non ha residenza, domicilio né dimora in Italia, la giurisdizione esecutiva e la competenza per l’espropriazione di crediti sussistono se il terzo ha sede nel territorio italiano. CASO[1 ] ] Una s.p.a. avente sede legale in Svizzera, creditrice di un debitore italiano residente a Banglamun in Thailandia, notificava un pignoramento presso terzi ad una società italiana con sede legale a Milano, sulla base di un titolo esecutivo costituito da un lodo arbitrale svizzero dichiarato esecutivo in…
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