PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
La contestazione sulla titolarità del diritto fatto valere in giudizio è eccezione in senso stretto oppure mera difesa?
Cass. Civ. Sez. VI, 13 febbraio 2015, n. 2977 (ord.) Scarica l’ordinanza Processo civile – Eccezione in genere – Legittimazione ad causam – Titolarità del diritto controverso – Distinzione – Rilevabilità d’ufficio – Rimessione alle Sezioni unite (C.p.c. artt. 100, 112, 167, 345; C.c. artt. 1325, 1350, 1362, 2697) [1] A differenza di quel che si ritiene concordemente in tema di legitimatio ad causam, o legittimazione ad agire, quale condizione dell’azione, il cui difetto è rilevabile d’ufficio, la giurisprudenza di legittimità non è unanime sulla qualificazione della contestazione (quale mera difesa o oppure quale eccezione in senso stretto) e della conseguente rilevabilità d’ufficio della reale titolarità attiva o passiva del diritto sostanziale dedotto in giudizio. (In una tale situazione di contrasto…
Continua a leggere...Nullità del contratto e rilevabilità d’ufficio: «istruzioni per l’uso» alla luce dell’orientamento più recente delle Sezioni Unite
L’art. 1421 c.c. stabilisce che la nullità del contratto è rilevabile d’ufficio; ma la portata della norma è alquanto dibattuta. Il presente contributo si propone di illustrare lo stato della questione, dando particolare rilievo all’ultimo – e, nelle intenzioni, risolutivo – intervento delle Sezioni unite. 1. Introduzione L’art. 1421 c.c. enuncia una regola di elementare chiarezza, quando stabilisce che la nullità può essere rilevata d’ufficio dal giudice. Il dato testuale induce a ritenere che il giudice possa sollevare motu proprio la questione di nullità del contratto ogni volta che essa rilievi ai fini del giudizio: in sostanza tutte le volte che è promossa un’azione relativa al rapporto contrattuale, indipendentemente dal contenuto e dalla specifica funzione della domanda proposta (che sia…
Continua a leggere...Revocazione delle sentenze della Cassazione e sospensione dell’efficacia esecutiva
Cass., Sez. VI-5, 17 settembre 2015, n. 18300 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Revocazione delle sentenze della Cassazione – Cassazione con decisione nel merito – Istanza di sospensione dell’esecuzione – Ammissibilità(C.p.c. artt. 324, 384, co. 2, 391bis, 395, co. 1, n. 4, 401; Cost., artt. 3 e 24) [1] È ammissibile l’istanza di sospensione cautelare ex art. 401 c.p.c. avanzata nel giudizio di revocazione avverso sentenza della Corte di cassazione emessa ai sensi dell’art. 384, comma 2, c.p.c. CASO[1] In accoglimento del ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate, la Suprema Corte definiva una controversia in materia tributaria con decisione nel merito. Tale sentenza veniva però impugnata dal contribuente ex art. 391 bis c.p.c., con contestuale istanza di sospensione dell’esecuzione della decisione sottoposta…
Continua a leggere...Attribuzione del bene non comodamente divisibile tra quotisti di pari valore
Cass., sez. II, 19 maggio 2015, n. 10216 Scarica la sentenza Giudizio di divisione – Immobile non comodamente divisibile – Condividenti con quote uguali – Assegnazione al migliore offerente – Inammissibilità(Cod. civ., art. 720) [1] Quando nella comunione ereditaria sia compreso un immobile non comodamente divisibile e i coeredi siano titolari di quote uguali, la scelta tra coloro che ne richiedano l’attribuzione è rimessa, ai sensi dell’art. 720 c.c., al giudice sulla base di ragioni di opportunità e convenienza, soccorrendo in mancanza di una ragione di preferenza il rimedio residuale della vendita all’incanto. Non assume rilievo, invece, il criterio della maggiore offerta rispetto al prezzo di stima, che fa venir meno la parità di condizione tra gli aspiranti assegnatari. CASO[1] Il tribunale,…
Continua a leggere...Il sequestro conservativo su conti bancari secondo il regolamento UE n. 655/2014
Il regolamento UE n. 655/2014 ha istituito l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari (OESC), che può essere riconosciuta ed eseguita negli Stati membri senza procedure di exequatur. Con questa misura cautelare si vuole facilitare il recupero dei crediti nello spazio giuridico europeo. Il legislatore si è posto l’obiettivo di bilanciare le istanze di tutela del credito con quelle di garanzia del diritto di difesa del debitore. La data di entrata in vigore è il 18 gennaio del 2017. 1. Premessa Il 27 giugno 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il regolamento n. 655/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce la procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti…
Continua a leggere...Rifiuto di sottoporsi a test ematico nel giudizio di riconoscimento di paternità (e opponibilità del comportamento agli eredi): la parola alla Cassazione
Cass. 15 Giugno 2015, n. 12312 Scarica la sentenza Procedimento civile – giudizio di riconoscimento giudiziale di paternità – rifiuto di sottoporsi a prelievo biologico – opponibilità agli eredi – esclusione (C.c. art. 269; 116 c.p.c.) [1] Non può ritenersi opponibile agli eredi un comportamento processuale pregresso che trova le sue ragioni in motivazioni strettamente personali e, come tali, non estensibili all’erede che, subentrato nel processo, ha adottato una condotta processuale del tutto diversa rispetto a quella del proprio dante causa. CASO[1] A seguito della proposizione di un giudizio di riconoscimento giudiziale di paternità, il Tribunale di Roma accerta l’esistenza del vincolo parentale motivando esclusivamente sulla base del rifiuto del convenuto di consentire il prelievo di materiale biologico necessario all’espletamento dell’esame del…
Continua a leggere...Inammissibilità dell’appello per carenza di ragionevole probabilità di accoglimento
Trib. Como, 28 maggio 2015 Scarica la sentenza Impugnazioni in materia civile – appello – inammissibilità ex art. 348 bis –ragionevole probabilità di accoglimento(C.p.c. artt. 348 bis, 348 ter) [1] Alla luce di quel giudizio prognostico cui fa riferimento l’art. 348 bis c.p.c., l’appello deve essere dichiarato inammissibile per carenza di ragionevole probabilità di accoglimento laddove il giudice del gravame non ritenga sussistenti ragioni per discostarsi dalla pronuncia del Giudice di prime cure. CASO[1] In primo grado, le convenute venivano condannate a risarcire i danni patiti dagli attori in seguito ad un incidente stradale. Questi ultimi, parzialmente soccombenti, impugnavano la sentenza lamentando una scorretta liquidazione dei danni, per non aver il giudice di pace applicato le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano…
Continua a leggere...Inattività delle parti nel rito del lavoro
Cass., sez. lav., 17 settembre 2015, n. 18226 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Rito del lavoro – Inattività delle parti – Udienza ex art. 437 c.p.c. – Applicabilità dell’art. 348 c.p.c. all’appello nel rito del lavoro(C.p.c., artt. 181, 348, 359, 437 c.p.c.) [1] La disciplina dell’inattività delle parti dettata dal codice di procedura civile, con riguardo sia al giudizio di primo grado che a quello di appello, si applica anche alle controversie individuali di lavoro, non ostandovi la specialità del rito, né i principi cui esso si ispira. Ne consegue che, ai sensi dell’art. 348 c.p.c., co. 1, anche in tali controversie, la mancata comparizione dell’appellante all’udienza di cui all’art. 437 c.p.c. non consente la decisione della causa nel merito,…
Continua a leggere...Consulenza tecnica preventiva e conciliabilità della lite
Trib. Como, ord. 11.02.2015 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – Procedimenti cautelari – Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite – Presupposti(Cod. proc. civ., art. 696, 696 bis) [1] Non rientra tra i presupposti previsti in tema di procedimento ex art. 696 bis c.p.c.. quello della c.d. conciliabilità della causa, non solo in ragione di considerazioni letterali e sistematiche, ma anche al fine di impedire che l’emissione di un provvedimento giurisdizionale venga subordinata alla mera volontà di anche una sola delle parti. CASO[1] Nel corso di un procedimento di consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite il resistente eccepisce l’inammissibilità del ricorso e contesta le pretese avversarie, spiegando – tra le altre – eccezione pregiudiziale di rito per carenza…
Continua a leggere...Uno sguardo al procedimento «sommario» per la liquidazione degli onorari agli Avvocati
A seguito dell’entrata in vigore del d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, il dichiarato obiettivo di riduzione e semplificazione dei riti civili speciali attraverso la loro riconduzione a tre modelli processuali fondamentali (il rito ordinario, il rito del lavoro e il rito sommario di cognizione) pare sia stato disatteso. Piuttosto che ad «un’inversione di tendenza rispetto al passato», il nuovo corpus normativo ha favorito la proliferazione di diversi riti speciali da applicarsi a ciascuna delle controversie assoggettate all’intervento normativo. In particolare, emerge la lacunosità della disciplina inerente le controversie in materia di liquidazione degli onorari e diritti degli avvocati, che è il frutto di una distratta redazione normativa e che, dopo pochi anni di applicazione, ha dimostrato le sue annunciate…
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