PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
Condominio e canna fumaria: parte comune o esclusiva ?
Cassazione civile, sez. II, Sentenza del 31.5.2023 n. 15278, Presidente F. Manna, Estensore A. Scarpa Massima: “L’espressione del consenso del proprietario di una canna fumaria alla rimozione dell’impianto collocato sul lastrico solare di altrui proprietà esclusiva posto a copertura dell’edificio condominiale, non rientra tra le attribuzioni dell’assemblea di condominio, configurandosi come rinuncia del titolare della servitù di attraversamento e fuoriuscita di canna fumaria, esistente a carico del lastrico medesimo ed in favore dell’immobile sottostante, la quale deve risultare da atto scritto”. CASO Tizio e Caio citavano innanzi al Giudice di Pace di Pescara l’avvocato Sempronio asserendo di essere stati indotti in errore da quest’ultimo, poiché durante l’assemblea di condominio il condominio Mevio lo aveva incaricato di esprimere la sua volontà…
Continua a leggere...Superbonus, abbandono del cantiere da parte dell’appaltatore e condanna all’adempimento
Tribunale di Pavia, 20 ottobre 2023 Parole chiave Appalto – Superbonus – Abbandono del cantiere – Domanda di adempimento – Risarcimento del danno Massima: “Nell’ambito di un contratto di appalto per la realizzazione di opere di efficientamento energetico con il beneficio fiscale del superbonus al 110%, laddove l’appaltatore abbandoni il cantiere avendo realizzato solo il 60% dei lavori concordati, sussiste un grave inadempimento dell’impresa edile, che legittima da parte del committente la presentazione di una domanda di risoluzione del contratto o – alternativamente – di adempimento del contratto, in ambedue i casi con diritto del committente a ottenere il risarcimento del danno, commisurato ai maggiori costi sostenuti per le utenze”. Disposizioni applicate Art. 1655 c.c. (nozione), art. 1453 c.c. (risolubilità…
Continua a leggere...La Corte Costituzionale interviene ampliando l’oggetto di consulenza tecnica preventiva
Corte Cost.. 23 dicembre 2023, n. 222 Procedimenti cautelari – Istruzione preventiva – Accertamento tecnico – Accertamento tecnico preventivo a fini conciliativi – Incostituzionalità (artt. 3 e 24 Cost.; art. 696-bis, comma 1, primo periodo, c.p.c.; art. 1173 c.c.) Va dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 696-bis, comma 1, primo periodo, c.p.c. nella parte in cui dopo le parole ‘da fatto illecito’ non prevede ‘o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrli in conformità dell’ordinamento giuridico’. La disposizione censurata, ammettendo la consulenza tecnica preventiva per i soli crediti derivanti dalla mancata o inesatta esecuzione di obbligazioni di fonte contrattuale o da fatto illecito, e non anche per tutti i diritti di credito derivanti da ogni altro atto o fatto idoneo…
Continua a leggere...Compete al giudice dell’esecuzione sospendere la procedura esecutiva in caso di omologa dell’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento
Cass. civ., sez. III, 26 luglio 2023, n. 22715 – Pres. De Stefano – Rel. Saija Esecuzione forzata – Procedura esecutiva pendente – Accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento – Divieto di iniziare o proseguire azioni esecutive – Nullità o improseguibilità della procedura esecutiva – Riparto di competenze fra giudice delegato e giudice dell’esecuzione I rapporti tra giudice dell’esecuzione singolare e giudice del sovraindebitamento ex L. 27 gennaio 2012, n. 3 (applicabile ratione temporis), per l’ipotesi di contemporanea pendenza di procedure a carico del medesimo debitore, sono improntati a piena equiordinazione, per quanto i rispettivi poteri debbano necessariamente coordinarsi, nel rispetto delle specifiche disposizioni normative e delle corrispondenti funzioni e prerogative di ciascun giudice. Pertanto, qualora a carico del…
Continua a leggere...Compravendita immobiliare e mancanza del certificato di agibilità
Cass. civ., sez. II, 2 agosto 2023, n. 23604 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Compravendita – Immobile privo del certificato di agibilità o abitabilità – Cosa diversa da quella pattuita – Ipotesi – Conseguenze [1] Massima: “In tema di vendita di immobili destinati ad abitazione, la mancanza del certificato di abitabilità o agibilità configura alternativamente l’ipotesi di vendita di aliud pro alio, qualora le difformità riscontrate non siano in alcun modo sanabili, l’ipotesi del vizio contrattuale, sub specie di mancanza di qualità essenziali, qualora le difformità riscontrate siano sanabili, ovvero l’ipotesi dell’inadempimento non grave, fonte di esclusiva responsabilità risarcitoria del venditore ma non di risoluzione del contratto per inadempimento, qualora la mancanza della certificazione sia ascrivibile…
Continua a leggere...Procedimento di convalida, opposizione, mutamento del rito: mutatio o emendatio libelli ?
Cassazione civile, sezione III, Ordinanza del 28.2.2023 n. 5955, Presidente R. Frasca, Estensore S. G. Guizzi Massima: “Nel procedimento di convalida di sfratto per finita locazione l’opposizione dell’intimato determina la conclusione del procedimento sommario e l’instaurazione di un autonomo processo di cognizione ordinaria, con la conseguenza che il locatore può introdurre a fondamento della domanda una “causa petendi” diversa da quella originariamente formulata, purché la nuova domanda risulti connessa alla vicenda sostanziale dedotta con l’atto introduttivo del procedimento sommario”. CASO Tizio, locava un immobile ad uso abitativo di sua proprietà a Caia e Sempronia con contratto di natura transitoria concluso l’11.12.2012 e con scadenza al 30.11.2013. Poiché alla scadenza del termine le conduttrici non liberavano l’immobile, Tizio instaurava un procedimento…
Continua a leggere...Locazione transitoria: gli ultimi orientamenti della giurisprudenza
Se non ricorrono le specifiche condizioni richieste dalla legge, che giustificano obiettivamente la deroga alla disciplina ordinaria sulla durata delle locazioni, il rapporto locativo non può avere una durata inferiore a quella ordinaria (4+4). Un orientamento ribadito ancora una volta dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. 5955/2023) e di merito (Tribunale di Arezzo, Sent. 1087/2022) in allineamento con i precedenti della Suprema Corte (Cfr. per tutti Cass. 4495/2009), che qualificano il contratto di locazione per uso abitativo, concluso con la falsa indicazione della transitorietà, come contratto illecito. In particolare, nei contratti c.d. ad uso transitorio, la specifica esigenza di transitorietà del locatore o del conduttore, deve essere indicata nel contratto. Una criticità che emerge tanto più in considerazione della differenza con…
Continua a leggere...Cessione del credito e legittimazione ad impugnare
Cass., sez. III, 7 dicembre 2023, n. 34373, Pres. Scrima, Est. Condello [1] Cessione di crediti – Legittimazione – Impugnazione – Oneri di allegazione e prova Il soggetto che proponga impugnazione ovvero vi resista nell’asserita qualità di successore, a titolo universale o particolare, di colui che era stato parte nel precedente grado o fase di giudizio, deve, prima ancora che provare, allegare la propria legitimatio ad causam per essere subentrato nella medesima posizione del proprio dante causa, ossia le circostanze che costituiscono il presupposto di legittimazione alla sua successione nel processo, la mancanza delle quali, attenendo alla regolare instaurazione del contraddittorio nella fase della impugnazione, è rilevabile d’ufficio. CASO [1] Il Tribunale di Torre Annunziata emetteva a favore di una…
Continua a leggere...Inesistenza della notificazione e opposizione a decreto ingiuntivo
Cassazione civile, seconda sez., ordinanza dell’8 novembre 2023, n. 31091; Pres. Manna; Rel. Fortunato. Massima: “Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la notificazione della citazione effettuata presso il domicilio eletto con il ricorso monitorio ma non andata a buon fine per irreperibilità del destinatario, in mancanza di rinnovazione del processo notificatorio con immediatezza e tempestività, è inesistente e, perciò, non suscettibile di sanatoria ex articolo 156, comma 3, c.p.c. a seguito della costituzione dell’opposto”. CASO A.A. otteneva un decreto ingiuntivo per il rimborso di € 8.634,54, corrispondente alla quota di ½ dell’importo di un buono fruttifero cointestato a C.C., dante causa di A.A. e a B.B., che aveva riscosso e trattenuto l’intero importo del titolo. B.B. proponeva opposizione che…
Continua a leggere...I rapporti tra la disciplina della responsabilità dell’appaltatore per rovina e difetti di cose immobili ex art. 1669 c.c. e l’azione generale di responsabilità extracontrattuale
Cassazione civile, sez. II, 10 novembre 2023, n. 31301 – Pres. Di Virgilio, Rel. Trapuzzano Parole chiave: Appalto – Responsabilità dell’appaltatore per rovina e difetto di cose immobili – Azione generale di responsabilità extracontrattuale – Rapporti – Specialità. Massima: “Poiché la responsabilità ex art. 1669 c.c. è speciale rispetto a quella prevista dalla norma generale di cui all’art. 2043 c.c., l’applicazione dell’art. 2043 c.c. può essere invocata soltanto ove non ricorrano i presupposti oggettivi e soggettivi dell’azione di responsabilità previsti dall’art. 1669 c.c., e non già al fine di superare i limiti temporali entro cui l’ordinamento positivo appresta la tutela specifica, ovvero senza poter “aggirare” il peculiare regime di prescrizione e decadenza che connota l’azione speciale”. Disposizioni applicate: Art. 1669…
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