PROCEDURA E DIRITTO CIVILE
La (naturale) riunione del processo di divorzio a quello di separazione giudiziale
Trib. Milano (ord.) 26 febbraio 2016 Est. Buffon Scarica l’ordinanza Separazione personale dei coniugi – Sentenza non definitiva di separazione – Prosieguo della trattazione per domande accessorie – Divorzio – Instaurazione – Assegnazione al giudice della separazione – Riunione (C.p.c. artt. 706, 709 bis; l. n. 898/1970 artt. 3,4). [1] Con il deposito del ricorso divorzile (o, comunque, quanto meno dall’adozione dei provvedimenti provvisori ex art. 4 l. div.), il giudice della separazione non può più pronunciarsi sulle questioni genitoriali (cd. provvedimenti de futuro) e sulle questioni economiche (se non con riguardo al periodo compreso tra la data di deposito del ricorso per separazione e la data di deposito del ricorso divorzile), avendo esclusiva potestas decidendi (sopravvenuta) il solo giudice del…
Continua a leggere...L’esecuzione processuale indiretta nel processo civile: stato dell’arte (e prevedibili tendenze evolutive)
– Tra i molteplici (e, mi si passi il termine, sparpagliati) interventi che la legge 6 agosto 2015, n. 132 ha effettuato sul processo civile, particolare importanza pratica riveste quello compiuto sull’art. 614 bisp.c.: disposizione, quest’ultima, giustamente salutata con grande entusiasmo all’indomani della sua prima introduzione (con la legge 69/2009), ma la cui originaria formulazione non si può certo dire avesse meritato – sul versante strettamente operativo – l’attenzione spesso esagerata riservatagli dalla dottrina. Come noto, infatti, il testo inziale prevedeva – al di là delle altre limitazioni (v. infra, punto 3) – che il giudice potesse pronunciare la sanzione pecuniaria prevista solo ove condannasse il soccombente a tenere un comportamento di fare infungibile o di non fare. Ed…
Continua a leggere...La sanatoria della notificazione inesistente
Cass., sez. lav., 25 marzo 2016, n. 6006 Pres. Manna – Est. Boghetich Scarica la sentenza Impugnazioni civili – notificazione ricorso per cassazione presso il diverso procuratore costituito in primo grado – inesistenza – esclusione (C.p.c. artt. 156, 291, 330, 360 n. 4) [1] Qualora la notificazione del ricorso per cassazione venga eseguita, anziché presso il procuratore costituito nel giudizio di secondo grado, presso il diverso procuratore costituito in primo grado, la proposizione del controricorso con difese nel merito esclude che la prima possa ritenersi inammissibile. CASOUn lavoratore propone ricorso volto ad ottenere la declaratoria di illegittimità della propria collocazione in CIGS. La domanda viene accolta dal Tribunale, la cui pronuncia trova successivamente conferma in secondo grado. A fronte del…
Continua a leggere...Il termine di decadenza per presentare istanze tardive trova applicazione anche per i crediti che formano oggetto di un giudizio di impugnazione
Cass. civ.; ordinanza 13 aprile 2015, n. 7426 Scarica l’ordinanza Procedure concorsuali – crediti oggetto di accertamento nel giudizio di appello- ammissione al passivo – termine annuale decadenza ex art. 101 l. fall. – sussistenza (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, disciplina del fallimento, art. 101, 96, secondo comma, n.3). [1] Nel caso di credito sorto anteriormente alla dichiarazione di fallimento e oggetto di accertamento in appello, il creditore che intenda far valere il credito nel fallimento ha l’onere di chiedere l’ammissione al passivo con riserva non oltre il termine di 12 mesi dalla dichiarazione di esecutività dello stato passivo, a pena di decadenza. CASO[1] Un ingegnere ha proposto istanza di ammissione al passivo oltre il termine di dodici mesi…
Continua a leggere...Conversione del pignoramento e regime della relativa ordinanza
– Nonostante i ripetuti interventi legislativi, l’art. 495 c.p.c. in tema di conversione del pignoramento continua a porre numerosi problemi. Quello più spinoso, considerato “vero e proprio nodo cruciale dell’istituto” (in questo senso Verde, voce Pignoramento in generale, in Enc. dir., XXXIII, Milano, 1983, 784), riguarda l’ambito della cognizione riservato al giudice dell’esecuzione nel determinare “la somma da sostituire al bene pignorato” e, di conseguenza, la stabilità della relativa ordinanza e i rimedi contro la stessa esperibili.Ovviamente, il problema non si pone (o comunque risulta fortemente ridimensionato) quando il debitore non ottemperi alla conversione e venga perciò dichiarato decaduto dall’invocato beneficio, essendo pacifico in tal caso che l’ordinanza ex art. 495, 3° co, c.p.c. non esplica alcuna efficacia vincolante…
Continua a leggere...Quando l’avvocato dimentica di sottoscrivere l’atto di citazione…
Tribunale di Torino, 22 gennaio 2016 – Di Capua Scarica la sentenza Procedimento civile – mancata sottoscrizione dell’atto – autentica della procura – sufficienza – nullità – non sussiste (C.p.c. artt.163, u.c, 125, co 1, 156 co. 3) La mancanza della sottoscrizione del difensore nella citazione o nel ricorso introduttivo del giudizio, a norma degli artt. 163, ult. comma e 125, 1° comma c.p.c., non determina la nullità dell’atto, quando la sua provenienza da un difensore provvisto di valido mandato sia desumibile da altri elementi indicati nell’atto stesso, come il conferimento della procura alle liti, perché in tal caso la sottoscrizione apposta dal difensore per certificare la firma di rilascio, redatta in calce o a margine dell’atto stesso, assolve al…
Continua a leggere...Disconoscimento della scrittura, produzione dell’originale ai fini della verificazione e divieto di nuove prove in appello
Cass., Sez. I, 26 gennaio 2016, n. 1366Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Appello – Giudizio di verificazione – Produzione dell’originale di copia disconosciuta in primo grado– Prova nuova – Esclusione (C.p.c., art. 345) [1] Il giudizio di verificazione deve compiersi necessariamente sull’originale della scrittura, la cui produzione è ammissibile per la prima volta in appello, in quanto si tratta di regolarizzazione formale di una precedente produzione documentale. (massima non ufficiale) CASO[1] In primo grado il creditore fonda il proprio credito su copie di lettere di fideiussione sottoscritte dal debitore. Il debitore alla prima udienza non disconosce la conformità delle copie agli originali, ma ne disconosce comunque la sottoscrizione. Il creditore formula istanza di verificazione. Il Tribunale dichiara inammissibile l’istanza…
Continua a leggere...La ragionevole durata del procedimenti regolati dalla Legge Pinto
Corte Cost., sentenza 19 febbraio 2016, n. 36 Scarica la sentenza Procedimento civile – Giusto processo – Equa riparazione – Durata ragionevole del processo – Termini di durata – Compatibilità con la CEDU (Cost., art. 111, comma 2, art. 117, comma 1; Carta europea dei diritti dell’uomo, art. 6; l. 24 marzo 2001, n. 89, previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell’art. 375 del codice di procedura civile, art. 2;). [1] È costituzionalmente illegittimo l’art. 2, comma 2 bis, della l. 24 marzo 2001, n. 89 (c.d. “Legge Pinto”), nella parte in cui considera ragionevole la durata di tre anni per il processo di primo grado previsto dalla medesima legge n….
Continua a leggere...Controversie proprietarie vs. catastali: «Regolamento di confini» tra giudice ordinario e tributario
Cass. 16 febbraio 2016 n. 2950 (sent. – rv. 638359) Pres. Rovelli – Est. Biagio Scarica la brochure Giurisdizione – Giurisdizione ordinaria o tributaria – Controversia sulla proprietà – Contestazione dei dati catastali – Giurisdizione del giudice ordinario – Sussistenza – Limiti (C.p.c. artt. 1,37; D. Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 2) [1] Appartiene al giudice ordinario la giurisdizione sulle controversie tra privati, o tra privati e P.A., aventi ad oggetto l’esistenza ed estensione del diritto di proprietà, controversie nelle quali le risultanze catastali possono essere utilizzate a fini probatori; tuttavia, qualora tali risultanze siano contestate per ottenerne la variazione, anche al fine di adeguarle all’esito di un’azione di rivendica o regolamento di confini, la giurisdizione spetta al giudice tributario, ai…
Continua a leggere...Sull’onere di riproposizione delle mere difese e delle questioni assorbite
Cass. civ., Sez. II, Sent., 8 aprile 2016, n. 6933 Pres. Bucciante – Rel. Falabella Scarica la sentenza Appello civile – Contestazione del quantum – Mere difese – Onere di riproposizione – Esclusione. (Cod. proc. civ., art. 112, 346) [1] Appello civile – Rigetto della domanda – Questioni assorbite – Onere di riproposizione – Sussistenza. (Cod. proc. civ., art. 346) [2] [1] Le contestazioni svolte in primo grado sull’esistenza del fatto costitutivo della domanda o sull’ammontare della somma richiesta non sono soggette all’onere di riproposizione ex art. 346 c.p.c., in quanto si intendono riproposte implicitamente nella richiesta di rigetto dell’appello formulata dall’appellato vittorioso. Di conseguenza, nel caso in cui l’appellato si sia limitato a chiedere la conferma della sentenza…
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