PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Indennizzo ex legge Pinto: la CEDU boccia i formalismi diretti a eluderlo

Corte europea dei diritti dell’uomo, Sez. I, sent. 25 febbraio 2016 – Olivieri ed altri c. Italia Indennizzo ex l. Pinto – mancata presentazione dell’istanza di prelievo – diritto all’equa riparazione per l’irragionevole durata dei processi ai sensi dell’art. 6 CEDU – sussiste La presentazione dell’istanza di prelievo, prevista dall’art. 71 comma 2 del codice del processo amministrativo, non costituisce un rimedio effettivo ai sensi dell’art. 13 CEDU idoneo a garantire, o quantomeno a favorire, l’accelerazione dei processi. Ne consegue che il diritto all’equa riparazione per l’irragionevole durata dei processi ai sensi dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo – e dunque secondo la L. 89/2001 – non può essere negato sulla base della mancata presentazione dell’istanza de qua….

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Corruzione tra privati e D.Lgs. 231/01: in arrivo rilevanti novità!

Il Senato ha definitivamente approvato il 28 luglio 2016, il DDL della “Legge di delegazione europea 2015”, ora in attesa di pubblicazione. L’art. 19 delega il Governo ad attuare, entro tre mesi dall’entrata in vigore, un significativo intervento sulla fattispecie di reato di corruzione tra privati ex art. 2635 c.c., già reato presupposto della responsabilità 231. L’excursus normativo trae origine dalla Decisione Quadro 2003/568/GAI del 22 luglio 2003, relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato. Tale Decisione Quadro chiedeva agli Stati membri di prevedere l’illiceità penale delle seguenti condotte: “a) promettere, offrire o concedere, direttamente o tramite un intermediario, un indebito vantaggio di qualsiasi natura ad una persona, per essa stessa o per un terzo, che svolge funzioni direttive…

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Sull’attuazione delle ordinanze possessorie non seguite dal giudizio di merito

Tribunale di Cuneo; ordinanza 4 luglio 2016 [1] Possesso – Procedimento – Ordinanza – Mancata prosecuzione del giudizio di merito – Effetti – Esecuzione forzata in genere(Cod. civ., artt. 1168, 1170; cod. proc. civ., artt. 612, 669 duodecies, 703) [1]In caso di mancata instaurazione del giudizio di merito nel termine perentorio previsto dall’art. 703, comma 4°, c.p.c., il provvedimento possessorio acquisisce natura definitiva ed efficacia esecutiva, con la conseguenza che esso deve essere eseguito nelle forme dell’art. 612 c.p.c., posto che il giudice della fase “cautelare” ha esaurito ogni funzione e non potrebbe quindi effettuare altre pronunce. CASO [1] A seguito di un provvedimento di reintegrazione nel possesso di una servitù di passaggio tra fondi, reso in sede di reclamo…

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Comunicazione via pec della sentenza integrale e decorrenza del termine breve a impugnare

Cass., sez. I, 20 maggio 2016, n. 10525 (sent.) Pres. Nappi – Rel. Di Virgilio Impugnazioni civili – Notificazioni e processi giudiziari telematici – Provvedimenti in materia fallimentare – Reclamo avverso sentenza di fallimento – Notificazione a cura della cancelleria e a mezzo PEC – Testo integrale della sentenza – Decorrenza termine breve per l’impugnazione in cassazione. (Cod. proc. civ., artt. 133, comma 2, 325, 326; disp. att. c.p.c., art. 45, comma 2; l. fall., art. 18, commi 14 e 15). [1] La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata dal cancelliere ai sensi dell’art. 18, comma 13, l.fall., mediante posta elettronica certificata (PEC), ex art. 16, comma 4, del d.l….

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La deformalizzazione del rilascio dell’immobile pignorato

Sulla scia della più recente giurisprudenza di legittimità, ferma nel sottolineare come la celere liberazione del bene pignorato rappresenti uno dei presupposti dell’efficacia dell’espropriazione forzata, la riforma dell’estate 2016 ha riscritto il terzo ed il quarto comma dell’art. 560 c.p.c. Le nuove disposizioni prevedono, infatti, la deformalizzazione della fase di rilascio dell’immobile pignorato, attuata direttamente dal custode giudiziario, sotto il controllo del giudice dell’esecuzione immobiliare e senza più la partecipazione dell’ufficiale giudiziario. Il novellato art. 560 c.p.c. Il riformato art. 560 c.p.c apporta significative innovazioni alla precedente disciplina nella parte in cui abolisce le forme dell’esecuzione in forma specifica ex artt. 605 ss. c.p.c. Per ottenere il rilascio dell’immobile pignorato non è più richiesto notificare titolo esecutivo (munito di formula…

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Notifica non andata a buon fine e rinotifica fuori tempo massimo. Le Sezioni unite indicano una “finestra temporale”

Cass., Sez. Un., 15 luglio 2016, n. 14594 Pres. RODORF – Est. CURZIO Notificazione – Mancato perfezionamento – Causa non imputabile – Rinnovazione della notificazione – Perfezionamento – Decadenza dell’istante – Regola della scissione cronologica degli effetti della notificazione – Momento rilevante – Prima consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario – Nuova richiesta di notificazione – Limiti cronologici – Sussistenza (C.p.c. artt. 153, 325 e 330 c.p.c.; r.d. 22 gennaio 1934 n.37 art. 82) [1] In virtù della regola della scissione cronologica degli effetti della notificazione, qualora la stessa si perfezioni soltanto dopo un primo tentativo incolpevolmente fallito, ai fini dell’eventuale decadenza dell’istante dovrà comunque aversi riguardo al momento dell’originaria consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario, purché la seconda notificazione venga richiesta immediatamente e…

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Le palestre e la gestione di saune e solarium

Sono ormai sempre di più i centri sportivi che offrono, gratuitamente o dietro pagamento di un corrispettivo specifico, ai propri iscritti, la possibilità di utilizzare saune e solarium. Se, sotto un profilo meramente fiscale, non vi è dubbio che l’incasso di somme a tale titolo, anche per quei centri gestiti da società o associazioni sportive dilettantistiche, costituisce sempre provento di natura commerciale, sia ai fini delle imposte dirette che dell’iva, trattandosi comunque di attività non conforme alle finalità istituzionali, si pone il problema se l’utilizzo di tali attrezzatura costituisca attività di estetica, con gli adempimenti che da ciò ne conseguono. L’attività d’estetica, per definizione sia della legislazione nazionale che di quella regionale, comprende tutte le prestazioni professionali relative ai trattamenti…

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L’accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c.: un «filtro» obbligatorio nelle controversie previdenziali

L’art. 38, d.l. 38/2011, convertito in l. 111/2011, ha introdotto nell’ambito delle controversie previdenziali e assistenziali l’art. 445 bis c.p.c. che delinea il procedimento di accertamento tecnico da realizzarsi in via preventiva rispetto all’azione giudiziaria. Il nuovo istituto consiste in una condizione di procedibilità della domanda giudiziale, in quanto obbliga le parti che intendano intraprendere un giudizio per il riconoscimento dei propri diritti in materia di invalidità civile ad espletare l’accertamento tecnico preventivo. Presupposto per la sua operatività è un contrasto su una questione di fatto, ossia la sussistenza del requisito medico-sanitario, che può essere verificato esclusivamente attraverso una consulenza tecnica. Malgrado la nuova procedura «sommaria» sia nata con l’obiettivo di accelerare e contenere il contenzioso previdenziale, tuttavia, nel ripercorrere…

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Nullità contrattuale e poteri del giudice: il giudice può «sostituire» d’ufficio la nullità dedotta dalla parte

Cass. civ., sez. I, 26 luglio 2016, n. 15408 Eccezione – nullità del contratto – Rilievo d’ufficio – Domanda autodeterminata (Cod. civ. 1421, 2909; Cod. proc. civ. 34, 112, 183)  [1] Il giudice davanti al quale sia stata dedotta (o eccepita) una nullità contrattuale, deve rilevare d’ufficio l’esistenza di cause di nullità diverse da quelle prospettate dalla parte ove ciò risulti dagli atti perché l’accertamento della nullità afferisce a un diritto autodeterminato e ciò comporta che un eventuale profilo diverso di nullità, indipendentemente dalla sua specifica deduzione, deve poter essere comunque esaminato. Pertanto, non sussiste la possibilità di decadere dalla eccezione per aver prospettato nuovi profili di nullità relativi alla stessa clausola contrattuale. CASO [1] Con il primo e il secondo…

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Inammissibilità del ricorso per Cassazione ex art. 360 bis n. 1 c.p.c.: questione nuovamente rimessa alle Sezioni Unite

Cass., Sez. VI, 26 luglio 2016, n. 15513 Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Inammissibilità del ricorso – Manifesta infondatezza del ricorso – Dichiarazione di inammissibilità o rigetto nel merito – Rimessione alle Sezioni Unite (Cod. proc. civ., art. 360 bis) [1] Sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite al fine di riesaminare il principio di diritto secondo cui il ricorso scrutinato ai sensi dell’art. 360 bis n. 1 c.p.c. deve essere rigettato per manifesta infondatezza e non dichiarato inammissibile. CASO [1] Tizio, promissario acquirente di un fondo agricolo, conveniva in giudizio i promissari venditori al fine di sentir dichiarare l’acquisto  della proprietà del fondo per usucapione speciale, avendo egli posseduto il fondo…

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