PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Mediazione delegata: non è perentorio il termine assegnato dal giudice

Trib. Milano, ord. 27 settembre 2016  Mediazione obbligatoria – Mediazione delegata – Tardiva proposizione – Improcedibilità – Insussistenza (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5) [1] Il tentativo di mediazione obbligatorio, ancorché esperito successivamente al termine di quindici giorni assegnato dal giudice, non consente di ritenere operante la improcedibilità prevista per il mancato esperimento del procedimento, in assenza di espressa previsione di perentorietà del termine assegnato dal giudice ex art. 5, 2° comma, d. leg. 28/2010, dovendosi dare prevalenza all’effetto sostanziale dello svolgimento del procedimento.  CASO [1] Disposta dal giudice nel corso del processo la mediazione, l’attore esperisce il procedimento successivamente al decorso del termine assegnato. Il tentativo di mediazione sortisce, peraltro, un esito negativo. Sicché l’attore, depositati i…

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Litisconsorzio facoltativo ed eccezione di incompetenza per territorio nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo

Con ordinanza del 14 ottobre 2016, n. 20720, la Cassazione afferma che qualora un decreto ingiuntivo emesso contro più condebitori in via solidale sia opposto separatamente dai coobligati, l’eccezione di incompetenza del giudice che emise il decreto è rilevante solo a favore del coobligato che l’ha proposta e, salvo che il giudice rilevi d’ufficio tempestivamente l’incompetenza anche per gli altri, resta escluso che, pur riunite le opposizioni separatamente proposte, possa dichiararsi l’incompetenza e la conseguente caducazione del decreto ingiuntivo anche riguardo ai coobligati non eccipienti. L’occasione per queste rapide riflessioni proviene da una vicenda giunta in Cassazione e che brevemente si riassume.Un decreto ingiuntivo veniva richiesto ed emesso, per l’attività professionale svolta a favore del de cuius, nei confronti di…

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Le Sezioni Unite si pronunciano in tema di nullità e inesistenza della notificazione del ricorso per cassazione

  Cass., sez. un., 20 luglio 2016, n. 14917 – Pres. Rovelli, Rel. Virgilio Ricorso per cassazione – Notificazione – Nullità – Inesistenza – Residualità (C.p.c., artt. 156, 157, 160) La nullità delle notificazioni è disciplinata dall’art. 160 c.p.c. tramite rinvio al regime generale della nullità ex artt. 156 e 157 c.p.c., per cui è necessario delimitare la categoria dell’inesistenza della notificazione del ricorso per cassazione ai soli casi in cui l’atto sia privo dei requisiti minimi previsti dalla legge per la sussistenza della fattispecie. I requisiti indispensabili per l’esistenza della notificazione consistono nell’attività di trasmissione dell’atto svolta da un soggetto qualificato a compierla e nella fase di consegna in senso lato. Soltanto la notificazione priva di uno di tali elementi…

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Documento prodotto in copia fotostatica: forma ed effetti del disconoscimento

Cass., 29 luglio 2016, n. 15790 – Presidente Chiarini – Relatore Barreca Procedimento civile – Prova documentale – Scrittura privata – Copia – Disconoscimento della conformità all’originale – Termini (C.c. art. 2719; c.p.c. artt. 214, 215) [1] In tema di prova documentale, l’onere di disconoscere la conformità della copia fotostatica prodotta in giudizio all’originale di una scrittura privata, pur non implicando l’uso di formule sacramentali, va assolto mediante una dichiarazione di chiaro e specifico contenuto che consenta di desumere da essa in modo inequivoco gli estremi della negazione della genuinità della copia, senza che possano considerarsi sufficienti, ai fini del ridimensionamento dell’efficacia probatoria, contestazioni generiche o onnicomprensive. CASO In primo grado, la parte nei cui confronti era stato prodotto un…

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Esdebitazione: nessun automatismo ma un (prudente) bilanciamento rimesso al giudice del merito

  Trib. Como, decr. 12 ottobre 2016; Pres. Introini; Est. Petronzi. Fallimento – Procedimento di esdebitazione – Requisiti oggettivi – Soddisfacimento creditori concorsuali – Parzialità – Ammissibilità – Fondamento – Accertamento rimesso al giudice del merito (Cod. civ., art. 2740, 2751 bis; legge fallimentare, art. 142) [1] Il requisito oggettivo per la esdebitazione, di cui al secondo comma dell’art. 142 l. fall., sussiste anche qualora alcune categorie di creditori non abbiano ricevuto alcun soddisfacimento in sede di riparto, purché – alla luce di un giudizio prudenziale rimesso al giudice di merito – la soddisfazione parziale della compagine creditoria non risulti irrisoria. CASO [1] Dopo il fallimento di una s.a.s. il socio accomandatario formula istanza di esdebitazione evidenziando la propria collaborazione…

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Sulla tempestività della domanda di mediazione c.d. delegata

  Trib. Firenze, sent. 14 settembre 2016  Conciliazione – Mediazione delegata – Tempestività della domanda di mediazione  – Improcedibilità (D. leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5) [1] Ai fini della tempestività della presentazione della domanda di mediazione delegata dal giudice, ai fini del rispetto del termine, sia esso perentorio o ordinatorio, si deve avere riguardo, in ogni caso, alla data di invio della raccomandata all’organismo di mediazione prescelto. CASO [1] La sentenza in epigrafe è stata resa all’esito di un procedimento di revoca di una compravendita immobiliare, instaurato ai sensi dell’art. 2901 c.c., nel quale preliminarmente veniva eccepita l’improcedibilità per la tardività dell’avvio della mediazione disposta dal Giudice e tuttavia la suddetta procedura non aveva esito positivo. Nello…

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Domanda di risoluzione e domanda di restituzione tra emendatio e mutatio libelli

  Cass. civ., sez. II, 26 luglio 2016, n. 15461 Procedimento civile – Domanda di restituzione – Domanda di restituzione implicita nella domanda di risoluzione – Esclusione – Domanda di restituzione generica mediante formule di stile – Esclusione – Formulazione di espressa domanda – Necessità (Cod. civ., artt. 1453, 1458; cod. proc. civ., artt. 99, 112). Impugnazioni civili – Appello – Risoluzione per inadempimento – Restituzioni contrattuali – Mutatio ed emendatio libelli – Limiti (Cod. civ., artt. 1453, 1458; cod. proc. civ., art. 99, 112, 345).  [1] Il diritto ad ottenere la restituzione delle prestazioni rimaste senza causa a seguito della pronuncia di risoluzione del contratto, pur sorgendo ipso iure per effetto della pronuncia risolutoria, soggiace al principio della domanda,…

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La sommarizzazione del giudizio dinanzi alla Corte di cassazione

  In ragione della «straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizione per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione» è stato approvato il decreto legge n. 168/2016, il quale, in sede di conversione, con la l. 197/2016, si è arricchito di importanti novità che hanno profondamente inciso sul giudizio dinanzi alla Suprema Corte, modificando gli artt. 375, 376, 377, 379, 380 bis, 380 ter, 390, 391 e 391 bis, e introducendo il nuovo art. 380 bis-1. Si offre in questa sede una rapida disanima delle principali innovazioni.  La l. n. 197/2016 convertendo in legge il d.l. n. 168/2016 ha innovato in maniera consistente il giudizio di cassazione, con l’obiettivo di accelerare la definizione del contenzioso pendente dinanzi alla…

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Notificazione telematica: l’efficacia probatoria della ricevuta di avvenuta consegna PEC secondo la Corte di Cassazione

Cass. Civ., Sez. I, 21 luglio 2016, n. 15035 – Pres. Nappi – Rel. Scaldaferri Notificazioni a mezzo p.e.c. – procedimento per dichiarazione di fallimento – Notificazione di ricorso e decreto di convocazione del debitore – a mezzo posta elettronica certificata – ricevuta di avvenuta consegna – contestazione – querela di falso – necessità – esclusione (R.D. 16.3.1942, n. 267, art. 15, comma 3; D.P.R. 11.2.2005, n. 68, art. 6; D.L. 18.10.2012, n. 179 – conv. L. 17.12.2012, n. 221 – art. 16; D.M. 21.2.2011, n. 44, art. 16, comma 4; D.Lgs. 7.3.2005, n. 82, artt. 45, comma 2, e 48, commi 2 e 3) [1] Nei procedimenti giudiziari civili – ivi inclusi quelli cd. prefallimentari – la ricevuta di…

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L’ordinanza di chiusura anticipata del processo per infruttuosità dell’esecuzione non è reclamabile, ma opponibile ex art. 617 c.p.c.

  Trib. Santa Maria Capua Vetere, sent. 28 aprile 2015   Esecuzione per obbligazioni pecuniarie – Espropriazione immobiliare – Infruttuosità della procedura – Ordinanza di chiusura anticipata del processo – Reclamo – Inammissibilità (Cod. proc. civ. artt. 178, 630; disp. att. cod. proc. civ., 164 bis). [1] L’ordinanza con cui il giudice dell’esecuzione dispone ai sensi dell’art. 164 bis disp. att. la chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità rientra nell’ambito delle ipotesi di “improseguibilità/chiusura anticipata” del processo esecutivo e non già in quelle di estinzione “tipica” o in senso stretto, per cui non può essere impugnata con il reclamo, ma solo con l’opposizione agli atti esecutivi. CASO [1] Il debitore esecutato proponeva reclamo avverso l’ordinanza di chiusura anticipata della…

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