PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Obbligazioni solidali e abuso dei mezzi di espropriazione

Tribunale di Marsala, 3 agosto 2016 (ord.) – Pres. Genco; – Est. Vaccaro Espropriazione presso terzi – moltiplicazione delle azioni esecutive – correttezza e buona fede – abuso dei mezzi di espropriazione – conseguenze (Cost., art. 111; cod. proc. civ., artt. 543, 624 comma 2, 669 terdecies; cod. civ. art  1292)  [1] Il comportamento del creditore procedente, che promuove contestualmente quattro autonome azioni esecutive innanzi al medesimo Tribunale per l’intero credito di € 1.787,00 (di cui € 1.522,00 per spese legali liquidate in sentenza, € 68,00 per spese vive ed € 197,00 per compensi relativi alla redazione dell’atto di precetto) nei confronti di quattro debitori solidali, costituisce un uso distorto degli strumenti del processo esecutivo, poiché vìola il principio di…

Continua a leggere...

Opposizione tardiva a decreto ingiuntivo: non basta l’irregolarità della notificazione, è necessaria la prova della mancata tempestiva conoscenza del decreto

Cass. c29 novembre 2016, n. 24253, Pres. Manna, Est. Lombardo Procedimento d’ingiunzione – Opposizione tardiva – Irregolarità della notificazione –  Prova della mancata conoscenza – Debitore opponente (Cod. proc. civ., art. 650) [1] Ai fini della legittimità dell’opposizione tardiva a decreto ingiuntivo non è sufficiente l’accertamento dell’irregolarità della notificazione del provvedimento monitorio, ma occorre, altresì, la prova – il cui onere incombe sull’opponente – che a causa di quella irregolarità egli, nella qualità di ingiunto, non abbia avuto tempestiva conoscenza del suddetto decreto e non sia stato in grado di proporre una tempestiva opposizione. Procedimento d’ingiunzione – Opposizione tardiva – Forza maggiore (Cod. proc. civ., art. 650) [2] L’allontanamento dalla propria residenza, sia pure in occasioni di lavori da eseguire,…

Continua a leggere...

Variazione delle tabelle di liquidazione del danno non patrimoniale e soccombenza

Cass., Sez. III, 13 dicembre 2016, 25485 Pres. Spirito – Est.Olivieri Impugnazioni civili – Tabelle del Tribunale di Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale – Variazione dei criteri tabellari dopo la pubblicazione della sentenza – Interesse ad impugnare – Sussistenza (C.p.c. artt. 100; c.c. artt. 1226, 2056, 2059) Impugnazioni civili –Tabelle del Tribunale di Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale – Variazione dei criteri tabellari dopo la pubblicazione della sentenza – Specificità del motivo di appello – Necessità – Condizioni (C.p.c. artt. 339, 342; c.c. artt. 1226, 2056, 2059) [1] Il danneggiato soccombente è legittimato ad impugnare la sentenza nel caso in cui dopo la pubblicazione della stessa sia intervenuta una variazione dei criteri tabellari per…

Continua a leggere...

Notifica del ricorso a mezzo p.e.c.: la Cassazione conferma la linea «antiformalista»

Cass. civ., Sez. III, 19.12.2016, n. 26102 – Pres. Chiarini – Rel. Barreca [1] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – mancanza della firma digitale sulla copia notificata – nullità – insussistenza – condizioni (C.p.c. artt. 156, 160 – L. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis) [2] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – conoscenza dell’atto da parte del destinatario – raggiungimento dello scopo – sanatoria (C.p.c. artt. 156, 160 – L. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis) [3] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – autorizzazione del consiglio dell’ordine di appartenenza dell’avvocato notificante – necessità – esclusione (L. 21.1.1994, n. 53, art. 7) [4] Notificazioni in materia civile –…

Continua a leggere...

Sul sequestro civile di giornale on line: il principio di diritto espresso dalla Cassazione

Cass., sez. un., 18 novembre 2016, n. 23469 Pres. Rordorf – Rel. De Stefano Sequestro di giornali telematici – Equiparazione al giornale cartaceo – Tutela libertà di stampa – Applicazione  (Cod. proc. civ. artt. 363, 700; Cost. art. 21)  [1] La tutela costituzionale assicurata dal terzo comma dell’art. 21 Cost. alla stampa si applica al giornale o al periodico pubblicato, in via esclusiva o meno, con mezzo telematico, quando possieda i medesimi tratti caratterizzanti del giornale o periodico tradizionale su supporto cartaceo e quindi sia caratterizzato da una testata, diffuso o aggiornato con regolarità, organizzato in una struttura con un direttore responsabile, una redazione ed un editore registrato presso il registro degli operatori della comunicazione, finalizzata all’attività professionale di informazione…

Continua a leggere...

Nessuna improcedibilità per il giudizio d’appello se la sentenza prodotta in secondo grado è incompleta

Cass., sez. II, 30 novembre 2016, n. 24437 Pres. Mazzacane – Rel. Scarpa Impugnazioni civili – Appello – Improcedibilità – Deposito di copia della sentenza impugnata  (Cod. proc. civ., artt. 347, co. 2, 348) [1] Nell’ipotesi in cui la copia della sentenza di primo grado venga depositata nel giudizio d’appello in modo incompleto – poiché mancante di alcune pagine – il Giudice di secondo grado dovrà in prima battuta invitare la parte a sanare il vizio e, solo ove questa non si conformi alla richiesta, potrà dichiarare l’appello improcedibile. CASO [1] La Corte di merito dichiara improcedibile l’appello proposto contro la pronuncia di primo grado in virtù del deposito, da parte dell’appellante, di copia della sentenza impugnata priva di due pagine….

Continua a leggere...

La motivazione sintetica dei provvedimenti della Cassazione

Si fa sempre più centrale il tema della chiarezza e della sinteticità degli atti, giustificato anche da un’involuzione qualitativa del dialogo tra i soggetti protagonisti della contesa giudiziaria. Oltre agli interventi normativi, assumono grande rilevanza i provvedimenti organizzativi come il decreto 136/2016 del primo Presidente del Primo Presidente della Corte di cassazione.  Interventi in favore della sinteticità e della chiarezza. Negli ultimi anni, gli sforzi del legislatore e degli altri protagonisti del mondo giudiziario si stanno concentrando anche sulla “sinteticità” degli atti, allo scopo di ridurre (o almeno di contribuire a ridurre) per questa via la durata media dei processi. Al riguardo, senza pretese di completezza, occorre ricordare: l’art. 132 c.p.c., come riformato dalla l. 69/2009, che prevede la «concisa…

Continua a leggere...

Il Trust e la capacità processuale del trustee

Cass., 26­ ottobre ­2016, n. 21614  – Pres. Chindemi – Est. Bruschetta Trust – Costituzione con patrimonio dello stesso Trustee, o «autodichiarato» – Capacità processuale del trustee – Imposta di successione e donazione – Disponente (art. 75, 100 c.p.c. – Artt. 2 e 11 Convenzione Aja del 1° luglio 1985, ratif. con l. 16 ottobre 1989, n. 364;  Art. 2, comma 47 ss., D.L. n. 262/2006; Circolari ­ Agenzia Entrate n. 48/E del 2007 e n. 3/E del 2008)  [1] L’istituzione di un trust, anche se “autodichiarato”, implica che i beni del trust siano separati dal patrimonio personale del trustee e che il trustee abbia la capacità di agire in giudizio, essere citato in giudizio o comparire in qualità di…

Continua a leggere...

La clausola risolutiva espressa nei contratti di locazione

Una delle più importanti clausole contrattuali, sulla quale solitamente locatore e conduttore pongono la propria attenzione, è rappresentata dall’eventuale clausola risolutiva espressa. In base a tale condizione contrattuale le parti stabiliscono, ex ante e quindi al momento della sottoscrizione del contratto, che il loro rapporto giuridico si può risolvere nel caso in cui una o più specifiche obbligazioni non siano adempiute secondo le modalità individuate nel corpo dello stesso contratto. Dal punto di vista giuridico la c.d. clausola risolutiva espressa è contenuta nell’articolo 1456 del codice civile secondo cui “I contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite. In questo caso, la risoluzione si verifica di diritto quando una parte interessata dichiara all’altra che intende valersi della clausola risolutiva”. Da un’analisi di detta clausola…

Continua a leggere...

L’opposizione agli atti esecutivi è l’unico strumento per contestare la validità dell’ordinanza di assegnazione nella espropriazione presso terzi

  Trib. Palermo, ord. 12 dicembre 2016 –  Marinuzzi [1] Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie – pignoramento presso terzi – ordinanza di assegnazione –opposizione all’esecuzione – inammissibilità – fattispecie (cod. proc. civ. artt. 533, 543, 547, 615, 617).  [2] Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie – pignoramento presso terzi – opposizione all’esecuzione – condanna alle spese – fattispecie (cod. proc. civ. artt. 91, 615, 616, 624, 669 septies).  [1] Il terzo pignorato, che intende contestare il contenuto dell’ordinanza di assegnazione, non può proporre opposizione all’esecuzione ma deve proporre opposizione agli atti esecutivi nel termine di venti giorni dalla conoscenza dell’ordinanza. [2] L’ordinanza del giudice dell’esecuzione che provvede sull’istanza di sospensione ex art. 624 c.p.c. deve contenere la pronuncia sulle spese di…

Continua a leggere...