PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Il curatore non può accettare offerte in aumento se ha comunicato al giudice delegato l’esito della vendita

Tribunale Udine, decreto 14 novembre 2016; dott. Zuliani Fallimento – vendita di immobili – liquidazione disposta dal curatore – offerte migliorative – termine di presentazione – sospensione della vendita – modalità – limiti (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 107, 108) [1] Il potere di sospendere la vendita di immobili attribuito al curatore dall’art. 104, comma 7, l. fall. ove gli pervenga un’offerta d’acquisto per un importo superiore al dieci per cento del prezzo della precedente offerta, può essere esercitato fino alla comunicazione al giudice delegato dell’esito della vendita formalizzata con il deposito della relativa documentazione in cancelleria ai sensi dell’art. 104, comma 7, l. fall. CASO [1] Il curatore di un fallimento procedeva alla vendita di…

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Opposizione ex art. 7 d.leg. 150/2011 tardiva e mezzi di impugnazione esperibili

Cass., Sez. VI-2, 1° dicembre 2016, n. 24618 (ord.) Sanzioni amministrative e depenalizzazioni – Infrazioni stradali – Opposizione tardiva – Inammissibilità – Ordinanza resa fuori udienza o dopo l’instaurazione del contraddittorio – Nullità – Appello (C.p.c., art. 161, comma 1, 433 e segg.; d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, art. 7, comma 9, lett. a; l. 24 novembre 1981, n. 689, art. 23, comma 1) [1] In tema di opposizione alle sanzioni amministrative irrogate per infrazioni stradali, nel regime introdotto dall’art. 7 d.leg. 150/2011, l’ordinanza con cui, fuori udienza o dopo l’instaurazione del contraddittorio, viene dichiarato inammissibile il ricorso proposto tardivamente non è provvedimento abnorme, ricorribile per cassazione, ma nullo, ordinariamente impugnabile con l’appello. CASO [1] Con ordinanza pronunciata a…

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Sull’ammissibilità dell’impugnazione incidentale adesiva tardiva

Cass. Civ., Sez. I, 20 dicembre 2016, n. 26329 Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Contenuto del ricorso – Indicazione specifica delle norme che si assumono violate – Mancanza – Ammissibilità ricorso (Cod. proc. civ. artt. 360, 366, co.1, n. 4) [1] L’indicazione delle norme che si assumono violate non si pone come requisito autonomo e imprescindibile ai fini dell’ammissibilità del ricorso per cassazione, ma come elemento richiesto per chiarire il contenuto delle censure formulate e identificare i limiti della impugnazione. Per cui la mancata o anche l’erronea indicazione delle disposizioni di legge non comporta l’inammissibilità del gravame ove gli argomenti addotti dal ricorrente, valutati nel loro complesso, consentano di individuare quelle norme o quei principi di diritto che…

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Il giudice italiano ha giurisdizione sul risarcimento dei danni derivanti da “delicta imperii” commessi da Stati esteri.

Cass. civ. Sez. Unite, Sent., 13 gennaio 2017, n. 762   – Pres. Rodorf – Est. Ragonesi  Giurisdizione civile – ­ Stati esteri ed enti extraterritoriali ­ – Risarcimento “delicta imperii” ­ – Giurisdizione giudice nazionale  -­ Configurabilità ­  – Fondamento  (Art. 10 Cost. ;  Art. 1 c.p.c.; art. 77, comma 4, Trattato di Pace del 1947 n. 1430; art 2 Accordo italo-tedesco di Bonn del 2­ giugno ­1961, reso esecutivo con D.P.R. 14 aprile 1962, n. 1263; L. 14 gennaio 2013, n. 5, art. 3)  [1] La norma consuetudinaria di diritto internazionale generalmente riconosciuta ­ che impone agli Stati l’obbligo di astenersi dall’esercitare il potere giurisdizionale nei confronti degli Stati stranieri per gli atti “iure imperii” ­ non ha carattere…

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La solidarietà negli appalti. Profili processuali di diritto del lavoro

Il presente contributo riassume brevemente le tutele processuali esperibili da parte di un lavoratore dipendente il cui datore di lavoro sia affidatario di un appalto di opere o di servizi; si esamina quindi la tutela ordinaria prevista dal codice civile per arrivare a quella prevista dalle leggi speciali, con particolare attenzione ai problemi del contraddittorio e dei soggetti convenuti, anche alla luce delle ultime riforme. Dato comune a tutte queste vertenze resta però la competenza del Giudice del lavoro, poiché il credito dell’attore, rectius ricorrente, origina nel rapporto di lavoro (Cfr. Cass., 14 dicembre 1998, n. 12551, Rep. Foro it.,1998, voce «Appalto», n. 43; Cass., 20 aprile 1998, n.4007, in Rep. Foro it., 1998, voce «Lavoro e previdenza(controversie)», n. 62;…

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La motivazione per relationem nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi

Cass. civ., 4 novembre 2016, n. 22372; Pres. Amendola, Est. Barreca Esecuzione forzata – Opposizione agli atti esecutivi – Sentenza – Contenuto – Motivazione – “Per relationem” ad ordinanza resa in corso di causa – Ammissibilità (cod. proc. civ., artt. 132, 360, 1° comma, n. 4, 612, 617; cod. proc. civ. disp. att., art. 118).   [1] La sentenza resa a seguito di opposizione agli atti esecutivi la cui motivazione si riporti ad altro provvedimento reso nel corso del giudizio (nella specie, all’ordinanza resa dal giudice adito all’esito della fase sommaria ai sensi dell’art. 618 c.p.c.) non è affetta da nullità per violazione dell’art. 132 c.p.c., essendo la decisione motivata per relationem. CASO
 [1] Proposta opposizione agli atti esecutivi avverso…

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La collocazione sussidiaria ex art. 2776 c.c., in caso di infruttuosa esecuzione sui mobili

L’articolo esamina un istituto che spesso determina contrasti tra i creditori nella fase della distribuzione del ricavato: la collocazione sussidiaria sul prezzo di vendita dei beni immobili, in favore dei crediti assistiti da privilegi generali mobiliari. Premessa Il nostro ordinamento regola, tra le cause di prelazione, i privilegi. Ai sensi dell’art. 2745 c.c. il privilegio è accordato «dalla legge in considerazione della causa del credito. La costituzione del privilegio può tuttavia dalla legge essere subordinata alla convenzione delle parti; può anche essere subordinata a particolari forme di pubblicità». Condizione necessaria perché vi sia un privilegio è, quindi, la esistenza di una espressa norma di legge e le parti non hanno il potere di costituire nuovi privilegi. Si distingue fra privilegi…

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Le Sezioni unite inquadrano il regime del lodo sulla questione di validità ed esistenza di una convenzione di arbitrato (rituale) e chiariscono il discrimine tra lodo parziale e lodo non definitivo

Cass., sez. un., 18 novembre 2016, n. 23463, sent.   Arbitrato – Lodo parziale – Lodo non defintivo – Impugnabilità immediata – Esclusione (art. 827 c.p.c.) [1] Il lodo che risolve la questione di validità ed esistenza di una convenzione di arbitrato rituale senza definire il giudizio non è immediatamente impugnabile.   CASO [1] In una controversia arbitrale il collegio pronunciava un lodo con il quale affermava la sussistenza del proprio potere decisorio nel merito, respingendo un’eccezione di inesistenza del patto compromissorio. Il procedimento arbitrale proseguiva senza che quel lodo venisse impugnato. La controversia veniva poi risolta con un lodo definitivo, impugnato per nullità. Nel giudizio di impugnazione per nullità del lodo e nel successivo giudizio di cassazione si discuteva del regime…

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Mancata prova di notifica della sentenza di primo grado e termine per impugnare

Cass., Sez. VI, 7 dicembre 2016, n. 25062 Impugnazioni civili – Notificazione della sentenza a mezzo posta – Decorrenza termine breve per il notificato – Decorrenza dalla spedizione – Esclusione – Decorrenza dal perfezionamento della notificazione (c.p.c. artt. 149, 325)  Impugnazioni civili – Notificazione della sentenza a mezzo posta – Decorrenza del termine breve per impugnare per il notificato dal perfezionamento della notificazione – Contestazione della tempestività dell’impugnazione con riferimento al dies a quo del termine – Onere della prova incombente sull’appellato (c.p.c. artt. 149, 325; c.c. art. 2697) [1] Nel caso di notificazione della sentenza a mezzo posta, per il notificato il dies a quo del termine breve per impugnare decorre dal perfezionamento della notificazione. [2] Nel caso di…

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Reclamo al Collegio depositato in forma cartacea: per il Tribunale di Trani è valido ed ammissibile

Trib. Trani, ord. 5 settembre 2016 – Pres. e Rel. Labianca Provvedimento cautelare – reclamo al collegio – deposito cartaceo – inammissibilità – esclusione – nullità – insussistenza (D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], art. 16-bis, comma 1 – C.p.c. artt. 121, 156, commi 1 e 3, e 669-terdecies)  MASSIMA [1] Non è nullo né inammissibile il reclamo al Collegio ex art. 669-terdecies c.p.c. avverso un’ordinanza cautelare, che sia stato depositato in via cartacea e non telematica.  CASO [1] Nell’àmbito di un procedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. radicato dinanzi al Tribunale di Trani, la parte soccombente interponeva ai sensi dell’art. 669-terdecies c.p.c. reclamo al Collegio avverso l’ordinanza a sé sfavorevole, depositando il relativo ricorso in…

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