PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Credito del lavoratore e fallimento: l’accertamento è sempre sottratto alla regola della sospensione feriale dei termini

Cass., Sez. Un., sent., 5 maggio 2017, n. 10944 – Pres. Di Palma – Cons. Rel. Cristiano – P.M. Jacoviello (diff.) Fallimento – Sospensione dei termini nel periodo feriale – Applicabilità – Eccezioni – Accertamento di crediti di lavoro – Inapplicabilità – Fondamento (l. 7 ottobre 1969, n. 742, Sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, art. 3; r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario, art. 92, primo comma; cod. proc. civ., art. 409) [1] Benché, ai sensi dell’art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, i giudizi per l’ accertamento dei crediti concorsuali non si sottraggano, in via generale, alla regola della sospensione dei termini durante il periodo feriale, nondimeno la sospensione non opera in quelli in…

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Cancellazione dall’albo degli avvocati e profili procedimentali

Cass., sez. un., 17 marzo 2017, n. 6963 Avvocato – Cancellazione dall’albo – Pronuncia del CNF – Ricorso per cassazione proposto nei confronti del CNF – Inammissibilità (L. 31 dicembre 2012, n. 247, nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, art. 17) [1] Avvocato – Sopravvenuto accertamento della originaria insussistenza del titolo esibito per l’iscrizione – Cancellazione dall’albo – Difetto di preventiva convocazione dinanzi al consiglio dell’ordine territoriale – Nullità del provvedimento (L. 31 dicembre 2012, n. 247, art. 17) [2] [1] In tema di impugnazioni esperibili avverso il provvedimento di cancellazione dall’albo degli avvocati, è inammissibile il ricorso per cassazione promosso nei confronti del Consiglio Nazionale Forense quale contraddittore necessario. [2] Il provvedimento di cancellazione dall’albo degli avvocati per sopravvenuto…

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Le Sezioni Unite chiariscono i rapporti fra appello incidentale e riproposizione

Cass, Sez. Un., 12 maggio 2017, n. 11799 – Pres. Canzio – Est. Frasca Impugnazioni civili – eccezione di merito rigettata – appello incidentale – necessità – sussistenza (C.p.c. artt. 333, 343, 346) [1] Qualora un’eccezione di merito sia stata ritenuta infondata, in modo espresso o attraverso un’enunciazione indiretta, la sua devoluzione al giudice d’appello, da parte del convenuto vittorioso nel merito, esige la proposizione dell’appello incidentale. Impugnazioni civili – eccezione di merito non esaminata – riproposizione – necessità – sussistenza (C.p.c. artt. 333, 343, 346) [2] Qualora un’eccezione di merito, non sia stata ritenuta infondata, in modo espresso o attraverso un’enunciazione indiretta, la sua devoluzione al giudice d’appello, da parte del convenuto vittorioso nel merito, esige la riproposizione espressa….

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Focus “Sulle prove nuove in appello ex art. 345, comma 3 c.p.c.”

I.Brevi cenni sull’evoluzione normativa della disciplina Come è noto l’art. 345 c.p.c., nel regolamentare i nova nei giudizi d’appello avverso decisioni emesse a seguito di un procedimento di primo grado celebrato con rito ordinario, si compone di tre commi connotati dalla medesima dinamica: enunciazione della regola (che si riassume, in estrema sintesi, nel divieto di novità, e che si fonda sull’attuale conformazione del giudizio di secondo grado in termini di revisio prioris instantiae, piuttosto che di novum iudicium ai cui tratti era invece maggiormente riconducibile l’appello antecedente alla riforma introdotta dalla L. n. 353 del 1990); previsione di eccezioni tassativamente determinate, la cui estensione, per quanto riguarda i profili probatori (terzo comma), è stata oggetto di ciclici ripensamenti da parte…

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Spese processuali e principio di soccombenza: le deroghe previste dall’art. 92 c.p.c. non sono tassative

Trib. Torino, 13 febbraio 2017 – G.U. Mollo  Spese processuali – Compensazione ex art. 92, comma 2, c.p.c. – Rito del lavoro – Interpretazione costituzionalmente orientata – Tassatività delle ipotesi di legge – Esclusione – Soccombenza incolpevole per ragioni di fatto – Analogia iuris – Applicabilità – Potere discrezionale del giudice di compensare le spese – Sussistenza (Cost. artt. 3, comma 2, 24 commi 1 e 3 e 111, comma 2; C.p.c. artt. 91, comma 1 e 92, comma 2) [1] Al fine di garantire il rispetto degli artt. 3, co. 2, 24, co. 1 e 3, e 111, co. 2 Cost. nell’ambito del processo del lavoro (spesso caratterizzato da asimmetria informativa ai danni della parte debole), occorre dar corso…

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Immobili dei professionisti: ammortamenti e canoni leasing

Considerata la frastagliata evoluzione della normativa sulla deduzione degli ammortamenti e dei canoni di leasing per gli immobili dei professionisti pare utile fare un quadro di sintesi. Di seguito è fatto riferimento ai soli immobili non utilizzati promiscuamente. Per gli immobili acquistati o costruiti nel periodo che va dal 15 giugno 1990 al 31 dicembre 2006 non è consentita la deducibilità degli ammortamenti. In forza della L. 296/2006 è invece consentita la deduzione delle quote di ammortamento e dei canoni di leasingrelativi agli immobili acquisiti negli anni 2007, 2008 e 2009. Per gli immobili acquisiti in leasing in detti anni la deduzione dei canoni è ammessa a condizione che i contratti abbiano durata non inferiore a 8 anni e non superiore a 15 anni. La L. 147/2013 ha poi…

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Liquidazione dei compensi per le prestazioni giudiziali degli avvocati in materia civile: il Tribunale di Milano fa il punto della situazione.

Trib. Milano 22 settembre 2016   Riduzione e semplificazione dei riti – Liquidazione degli onorari e diritti di avvocato – Sommario di cognizione (procedimento) – Contestazione del diritto – Mutamento del rito (Cod. proc. civ., art. 702 bis; d. leg. 1° settembre 2011, n. 150, art. 14; l. 13 giugno 1942, n. 794, art. 28)   [1] Nelle controversie aventi ad oggetto la liquidazione dei compensi per le prestazioni giudiziali degli avvocati in materia civile, deve essere proposta con atto di citazione l’opposizione al decreto ingiuntivo, emesso in favore del professionista, con cui il cliente contesti non solo la misura del compenso, ma anche il fondamento della pretesa, esulando la fattispecie dalla previsione dell’art. 14, d.lgs. 150/2011. CASO [1] Avverso un…

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Superfluità dell’integrazione del contraddittorio e inesistenza della notificazione

Cass. civ., sez. II, 24 febbraio 2017, n. 4850 Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Ricorso prima facie infondato – Litisconsorzio necessario – Integrazione contraddittorio – Ragionevole durata del processo – Superfluità (Cost., artt. 24, 111, co. 2; cod. proc. civ., artt. 101, 102, 127, 175, 331) [1] Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo impone al giudice di evitare ed impedire comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso, tra i quali rientrano quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, da sostanziali garanzie di difesa e dal diritto alla…

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Ancora sulla (in)capacità del Trust. In giudizio sta il Trustee in proprio

Cassazione Civile, Sezione 3, 27 gennaio 2017, n. 2043  – Pres. Vivaldi – Est. De Stefano Nullità degli atti processuali – Rilevabilità d’ufficio – Esecuzione forzata – Parte processuale – Inesistenza del soggetto debitore – Opposizione – Giudice dell’esecuzione. (Artt. 156, 157 c.p.c.)  [1] Il giudice dell’esecuzione verifica anche d’ufficio l’esistenza del soggetto nei cui confronti è intentata la procedura esecutiva. Trust – Capacità processuale del trustee – Soggettività giuridica del Trust – Esecuzione forzata su beni in trust – Pignoramento – Trascrizione di Atto costitutivo di Trust (Artt. 75, 77, 100, c.p.c.; Artt. 2650, 2652 comma 1 n.6 c.civ.; Art. 2 Convenzione Aja del 1° luglio 1985, ratif. con L. 16 ottobre 1989, n. 364)  [2] Va disposta la…

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Il difetto di procura nel sistema processuale civile attuale

  Procura alle liti: coordinate fondamentali. – La legge processuale civile (art. 82, 3° c.p.c.) impone alle parti (salvo nei giudizi davanti al giudice di pace e nei casi in cui la legge dispone altrimenti) di stare in giudizio col ministero di un difensore “legalmente esercente”. Un avvocato è regolarmente esercente, tra l’altro, se munito di procura ad litem ai sensi dell’art. 83 c.p.c. (MURRA, Parti e difensori, in Digesto civ., XIII, Torino, 1995, 272). La mancanza di procura (in caso di procura invalida, oppure di mancanza di prova che una procura sia stata rilasciata) produce “la nullità dell’attività processuale compiuta, da considerare tuttavia pur sempre quale attività posta in essere da una “parte” (costituita in giudizio senza il ministero…

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