PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Notificazione d’ufficio del provvedimento e termine breve per impugnare: l’art. 18, co. 14, l. fallimentare

Cass. civ., sez. I, 16 giugno 2017, n. 14972 – Pres. Nappi – Rel. Genovese Impugnazioni – Ricorso per cassazione avverso la sentenza di rigetto il reclamo ex art. 18 l. fall. – Comunicazione di cancelleria – Sostanza di notificazione – Sussistenza – Decorso del termine breve – Idoneità (Legge fall., art. 18) [1] La comunicazione via p.e.c., da parte della cancelleria, della sentenza che rigetta il reclamo avverso la sentenza di fallimento, anche se formalmente comunicatoria, è sostanzialmente notificatoria, e quindi idonea a far decorrere il termine di trenta giorni per la proposizione del ricorso per cassazione ai sensi dell’art. 18, co. 13 e 14, l. fall.  CASO [1] Un giudizio di reclamo avverso al sentenza dichiarativa di fallimento…

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E’ nulla la sentenza depositata prima della scadenza del termine per il deposito delle comparse e delle memorie conclusionali ex articolo 190 c.p.c.

Cass., Sez. I, 7 luglio 2017, n. 16865 – Pres. Di Palma – Est. Valitutti Decisione della causa – Sentenza pronunciata prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c – Nullità (Cost., art. 24; Cod. proc. civ., artt. 101, 190, 352, 360 n. 4). [1] La pronuncia della sentenza prima della scadenza dei termini di cui all’articolo 190 c.p.c. deve ritenersi in ogni caso causa di nullità della sentenza stessa per violazione del diritto di difesa costituzionalmente garantito ex art. 24 Cost. CASO [1] Nell’ambito di una controversia relativa all’installazione di un’antenna televisiva da parte di un condomino sulla proprietà esclusiva di un altro condomino, viene affermato in entrambi i gradi di  giudizio che tale iniziativa – riconosciuta dagli artt….

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Ragionevole durata del processo e indennizzo: l’incidenza del giudizio di legittimità costituzionale sulla disciplina applicabile sollevato da altro giudice

Cass. 22 maggio 2017 n. 12855 (ord.) Diritti politici e civili – Processo – Irragionevole durata – Risoluzione questione di costituzionalità sollevata in altro giudizio – Rilevanza – Limiti (l. 24 marzo 2001 n. 89, art. 2) [1] Ai fini della determinazione della ragionevole durata del processo presupposto, la pendenza di una questione di legittimità costituzionale sulla disciplina applicabile nella causa, sollevata da altro giudice, non comporta l’automatica esclusione del tempo maturato nell’attesa della risoluzione dell’incidente di costituzionalità, né giustifica altrimenti un’implicita affermazione di complessità della fattispecie, soprattutto ove, come nel caso in esame, non sia dimostrata alcuna immediata e concreta incidenza del giudizio di legittimità costituzionale sul comportamento delle parti e del giudice di quel processo. CASO [1] Il…

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Secondo la Corte di Cassazione gli atti processuali del giudizio di legittimità non possono essere firmati digitalmente

Cass. civ., Sez. VI, ord., 23.3.2017, n. 7443 – Pres. Amendola – Rel. Vincenti [1-2] Giudizio di cassazione – ricorso e controricorso – mancanza della firma autografa del difensore – sottoscrizione per autentica della procura speciale – conseguenze (C.p.c., artt. 83, 365, 370 – D.L. 18.10.2012, n. 179 [conv. dalla L. 17.12.2012, n. 221], art. 16-bis) [3] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – luogo – elemento costitutivo essenziale – esclusione – indirizzo PEC diverso da quello indicato come domicilio digitale – nullità sanabile – sussistenza (l. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis – C.p.c., artt. 156, 160, 291 e 366 – d.l. 18 ottobre 2012, n. 179 [conv. dalla l. 17 dicembre 2012, n. 221], art….

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Brevi note in tema di impugnazione incidentale adesiva

Il presente contributo offre un sintetico quadro delle principali problematiche sollevate dall’impugnazione incidentale di natura adesiva. Alcune preliminari distinzioni nell’ambito del più ampio genus dell’impugnazione incidentale.  Con un insegnamento ricorrente, tanto in dottrina (v. F. P. Luiso, Diritto processuale civile, II, Milano, 2011, 337 e ss.) quanto in giurisprudenza (Cass., Sez. Un., 25 giugno 2002, n. 9232), si suole affermare che l’impugnazione incidentale è quell’impugnazione proposta successivamente e all’interno del medesimo processo già avviato con l’interposizione del gravame principale. L’istituto in generale (art. 333 c.p.c.), come pure le sue varie declinazioni normative (cfr. artt. 343 e 371 c.p.c.), rispondono all’esigenza di offrire concreta e proficua attuazione al principio di unitarietà del giudizio di impugnazione, salvo in ogni caso l’operare, a…

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Ordinanza di ingiunzione ex art. 186 ter c.p.c. e condanna per responsabilità aggravata

Trib. Verona, ord. 28 marzo 2017 – G.U. Vaccari Spese giudiziali civili – Responsabilità aggravata – Procedimento civile – Ordinanza di ingiunzione – Poteri del giudice (Cod. proc. civ., art. 96, 186 ter) [1] Nel pronunciare l’ordinanza di ingiunzione di cui all’art. 186 ter c.p.c. il giudice può condannare la parte soccombente che si sia difesa con mala fede o colpa grave al pagamento di una somma equitativamente determinata ai sensi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c., ferma la revocabilità e modificabilità della statuizione nel caso in cui, all’esito del giudizio, la parte condannata dovesse risultare anche solo parzialmente vittoriosa. CASO [1] L’attore chiedeva l’emissione dell’ordinanza di ingiunzione ex art. 186 ter c.p.c. per il pagamento del proprio compenso professionale. A…

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Le varie forme di giustizia sportiva

L’analisi dei regolamenti delle varie Federazioni sportive nazionali consente di distinguere, tra le varie ipotesi di controversie la cui risoluzione è demandata agli organi di giustizia sportiva, quattro tipi di procedimenti: un procedimento tecnico, un procedimento disciplinare, un procedimento economico ed un procedimento amministrativo . Procedimento tecnico  Il procedimento tecnico si riferisce a quel particolare tipo di controversie che controvertono sull’organizzazione delle gare e la regolarità delle stesse. Il nucleo centrale del momento sportivo è la gara. E per questo motivo le norme che regolano le competizioni sono spesso raccolte in un codice separato, chiamato appunto “Regolamento tecnico”, il quale contiene le regole sostanziali relative alle gare, e talvolta quelle processuali, relative al procedimento di giustizia, che ha per materia…

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La disciplina delle autorizzazioni a nuovi impianti

Come noto, a partire dal 1° gennaio dell’anno scorso, è ammesso l’impianto o il reimpianto di vigneti da uva da vino esclusivamente nel caso in cui si sia in possesso di un’autorizzazione ai sensi dei DD.MM 12272/2015 e 527/2017. Inoltre, dette autorizzazioni sono gratuite e non possono essere oggetto di trasferimento tra produttori, perseguendo in tal modo, da un lato l’obiettivo di rendere velocemente utilizzabili le suddette agevolazioni e dall’altro di evitare speculazioni da parte dei titolari. In deroga a tale previsione è consentito il trasferimento delle autorizzazioni in ipotesi di successione sia mortis causa sia anticipata, fermo restando il rispetto dei criteri cui doveva soggiacere il de cuius, nonché in ipotesi di fusioni o scissioni a seguito delle quali l’originario titolare dei diritti non può mantenere la stessa personalità giuridica. Sempre al fine di contrastare possibili utilizzi elusivi che porterebbero a un utilizzo distorto del sistema nonché al venir meno del principio di proporzionalità nell’assegnazione,…

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Opposizione a precetto e distribuzione dell’onere della prova

Cass. civ., sez. III, 7 marzo 2017, n. 5635; Pres. Vivaldi; Est. Tatangelo; P.M. Soldi (conf.) Espropriazione forzata – opposizione a precetto – onere della prova in capo all’opposto – esclusione (Cod. proc. civ., art. 360, 615, comma 1; Cod. civ., art. 2967). Il giudizio di opposizione a precetto ha natura e struttura di azione di accertamento negativo del credito consacrato nel titolo esecutivo: in tale giudizio spetta alla parte opponente l’onere di dedurre e dimostrare gli eventuali fatti estintivi, impeditivi e/o modificativi del credito.  CASO I debitori propongono opposizione all’esecuzione, ai sensi dell’art. 615, comma 1, c.p.c., avverso l’atto di precetto che intimava il pagamento di un importo pari a euro 22.092,00. L’opposizione viene in parte accolta dal Tribunale…

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Ingiunzione di pagamento europea: una precisazione opportuna delle sezioni unite sui termini per la proposizione del riesame

Cass., sez. un., 20 marzo 2017, n. 7075  Procedimento europeo di ingiunzione di pagamento – Riesame – Termini – Diritto nazionale – Rinvio (Reg. CE n. 1896/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, che istituisce un procedimento europeo di ingiunzione di pagamento, artt. 20, 26; cod. proc. civ., art. 650). [1] La richiesta di riesame del provvedimento di ingiunzione europea deve ritenersi soggetta al termine di cui all’art. 650 c.p.c. CASO [1] Disposta un’ingiunzione di pagamento europea quale corrispettivo di una prestazione d’opera professionale, il Tribunale di Udine aveva dichiarato l’inammissibilità per tardività della richiesta di riesame proposta ai sensi dell’art. 20 del Reg. CE n. 1896/2006: dovendosi nella fattispecie ritenere applicabile la disciplina dettata per…

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