PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Sull’ammissibilità del riesame del trattenimento del cittadino straniero presso un CIE

Cass. 29 settembre 2017, n. 22932 http://bit.ly/2yip1vl Straniero – Trattenimento presso centro CIE – Richiesta di riesame – Ammissibilità – Procedimento camerale – Competenza del giudice di pace (Cod. proc. civ., artt. 737, 742, 742 bis; direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, art. 15) [1] In tema di immigrazione, è sempre consentita la domanda di riesame del provvedimento di trattenimento presso un CIE, da introdurre, in mancanza di apposita disciplina normativa al riguardo, con lo strumento del procedimento camerale ex art. 737 c.p.c., sicché per il principio della concentrazione delle tutele la competenza a provvedere è del giudice della…

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Incompetenza del giudice di appello e translatio iudicii nel rapporto tra sezioni ordinarie e sezioni specializzate appartenenti al medesimo ufficio giudiziario

Un ulteriore tassello va ad aggiungersi al mosaico disegnato dal grand ârret n. 18121/2016 delle Sezioni Unite a seguito delle pronunce “gemelle” nn. 24274 e 24275 del 16 ottobre 2017, con cui la Suprema Corte ha chiarito che l’appello proposto dinanzi alla sezione specializzata agraria, anziché a quella ordinaria della medesima Corte di appello, instaura un valido rapporto processuale, che può proseguire dinanzi al giudice competente mediante translatio iudicii. Anche al fine di verificare l’ambito di operatività del principio di diritto ivi enunciato, le predette sentenze offrono peraltro l’occasione per esaminare il rapporto esistente tra le sezioni ordinarie e le sezioni specializzate presenti presso un medesimo ufficio giudiziario.  Inquadramento. Con le sentenze “gemelle” nn. 24274 e 24275 del 16 ottobre…

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“Doppia conforme” e deducibilità del vizio ex art. 360, co. 1, n. 5 c.p.c.

Cass., sez. I, 24 agosto 2017, n. 20335 Lavoro subordinato – Licenziamento collettivo – Onere del datore di allegare i criteri di scelta sul datore di lavoro – Sussistenza – Onere del lavoratore di dimostrare l’illegittimità della scelta – Sussistenza (art. 5 L. 223/1991; cod. civ. art. 2697) Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – “Doppia conforme” – Oneri del ricorrente – Onere dimostrazione diversità motivazioni – Sussistenza – Inadempimento dell’onere – Inammissibilità motivo ex art. 360, co. 1, n. 5 (Cod. proc. civ., artt. 348 ter, 360, co. 1, n. 5)  Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Motivi di ricorso – Omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio oggetto di discussione tra le parti – Oneri…

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L’interpretazione della domanda giudiziale spetta al giudice di merito

Cass., sez. III civ., 8 settembre 2017, n. 20957, Pres. Matera, Est. Penta Domanda giudiziale – Corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato – Difetto di ultrapetizione – Vizio logico di motivazione – Contraddittorietà della motivazione (Cod. proc. civ., artt. 99, 112, 360; Cod. civ. 1362, 1385, 1453) [1] L’interpretazione delle domande, eccezioni e deduzioni delle parti dà luogo ad un giudizio di fatto, riservato al giudice di merito: la statuizione motivata sul punto, ancorché erronea, non può essere direttamente censurata per ultrapetizione, atteso che il difetto di ultrapetizione non è logicamente verificabile prima di avere accertato la erroneità di quella motivazione; sicché, in tal caso, il dedotto errore attiene al momento logico dell’accertamento in concreto della volontà della parte,…

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Il termine assegnato dal giudice per la presentazione dell’istanza di mediazione non determina l’improcedibilità della domanda giudiziale, se il procedimento si conclude prima dell’udienza di rinvio

Trib. Vasto, sent. 27 settembre 2016 – Giudice Pasquale Opposizione a decreto ingiuntivo – Mediazione delegata – Tardiva proposizione – Improcedibilità – Insussistenza (d.leg. 4 marzo 2010, n. 28, art. 5). [1] Il termine di quindici giorni assegnato dal giudice alle parti ex art. 5, 2° comma, d.leg. 28/2010 per l’esperimento del tentativo di mediazione obbligatorio non è perentorio; tuttavia la tardiva presentazione dell’istanza determina l’improcedibilità della domanda giudiziale, ove il procedimento di mediazione non si sia concluso prima dell’udienza di verifica fissata dal giudice ai sensi dell’art. 5, 2° comma, d.leg. 28/2010.  CASO [1] Nel corso di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, il Tribunale di Vasto disponeva l’esperimento del tentativo di mediazione ai sensi dell’art. 5, 2°…

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Notifica PEC della sentenza e ricorso in cassazione. Un «kit di sopravvivenza»

Per la procedibilità del ricorso la Cassazione considera necessario – ma non sufficiente – il tempestivo deposito della copia, attestata conforme, del messaggio PEC di notifica telematica della sentenza impugnata e dei suoi allegati. Cass. civ., Sez. III, 9.11.2017, n. 26520 – Pres. Vivaldi – Rel. D’Arrigo [1] Cass. civ., Sez. II, 16.10.2017, n. 24347 – Pres. Matera – Rel. Penta [2] Cass. civ., Sez. III, 14.7.2017, n. 17450 – Pres. Vivaldi – Rel. Fanticini [3] [1-2-3] Giudizio di cassazione – ricorso – copia autentica della sentenza impugnata, con la relazione di notifica – deposito in cancelleria – notificazione telematica – copia priva dell’attestazione di conformità – improcedibilità (c.p.c., art. 369 – l. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis, 6 e…

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Specificità dei motivi d’appello ex art. 342 c.p.c.: il punto dopo sez. un. 27199/2017

L’evoluzione normativa della disciplina E’ noto che l’atto, a norma del nuovo art. 342 c.p.c. deve contenere, oltre ai requisiti previsti dagli artt. 163 c.p.c. (ad esclusione del superfluo avvertimento di cui al n. 7: così Balena, Istituzioni di diritto processuale civile, Bari, 2015, 406; Luiso, Diritto processuale civile, II, Milano, 2015, 384; in giurisprudenza Cass., S.U., 18 aprile 2013, n. 9407), non più l’esposizione sommaria dei fatti (eliminata dalla l. 7 agosto 2012, n. 134, e confluita nella nuova “motivazione” dell’appello; il requisito per altro non dava luogo a particolari difficoltà, essendo indubbio che un’eventuale assenza avrebbe determinato una mera irregolarità non sanzionata dell’atto), bensì «1) l’indicazione delle parti del provvedimento che si intende appellare e delle modifiche che…

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Se la procura alle liti indica l’avvocato sbagliato

Cass. civ., Sez. Un., 2 maggio 2017, n. 10648 – Pres. Rordorf – Rel. D’Ascola Procura alle liti – Errore materiale nel testo della procura – Indicazione di difensore diverso da quello incaricato – Identificabilità dell’avvocato incaricato – Validità della procura (C.p.c. artt. 83, 125, 156, 638) È valida e solo affetta da errore materiale la procura alle liti errata nell’indicazione del professionista incaricato, che tuttavia non ha inficiato la possibilità di verificare certezza, provenienza e tempestività della procura medesima (nella specie, procura alle liti risultava conferita a un avvocato diverso da quello che aveva certificato l’autografia e firmato il ricorso). CASO  La fattispecie decisa dalla Corte di cassazione riguarda un’opposizione a decreto ingiuntivo diretta a farne valere la nullità…

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Costituzionalmente illegittimo l’art. 152 disp. att. c.p.c. nella parte in cui sanziona con l’inammissibilità del ricorso la mancata indicazione del valore della causa

Corte cost. 20 novembre 2017, n. 241 – Pres. Grossi – Est. Prosperetti Lavoro e previdenza (controversie) – Previdenza sociale – Spese in materia previdenziale – Obbligo indicazione valore di causa – Inammissibilità ricorso – Incostituzionalità (Disp. att. cod. proc. civ. art. 152; Cost. art. 3) [1] E’ costituzionalmente illegittimo l’art. 152, ultimo periodo, delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, come modificato dall’art. 38, comma 1, lett. b), n. 2 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, nella legge 15 luglio 2011, n. 111, nella parte in cui, nei giudizi per prestazioni previdenziali, sanziona, con l’inammissibilità del ricorso, l’omessa indicazione del valore della prestazione dedotta in giudizio, il cui importo deve essere specificato…

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Questioni «assorbite» nel giudizio di merito e ricorso incidentale per cassazione

Cass., sez. II, 26 luglio 2017, n. 18569 Cassazione civile – Ricorso – Motivi – Violazione di legge – Ambito – Fattispecie (C.p.c., art. 360, comma 1°, n. 3) [1] Cassazione civile – Parte vittoriosa in appello – Questioni «assorbite» nel giudizio di merito – Ricorso incidentale – Onere – Non sussiste (C.p.c., art. 371) [2] [1] Il motivo di ricorso per cassazione relativo alla violazione di legge attiene esclusivamente alla ricognizione della fattispecie astratta, mentre la ricostruzione dei fatti di causa costituisce attività riservata al giudice di merito ed è censurabile in sede di legittimità soltanto per vizi della motivazione. [2] La parte totalmente vittoriosa nel giudizio di appello non ha l’onere di proporre ricorso incidentale per cassazione per…

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