PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La legittimazione del creditore pignorante ad agire per la divisione della quota del debitore esecutato

Trib. Torre Annunziata, 20 luglio 2016 (sent.) – Giudice unico, Michele Di Martino Divisione endoesecutiva – Legittimazione ad agire – Accettazione tacita dell’eredità (c.p.c. artt. 601 ss.; 784 ss.; c.c. art. 485) [1] Prima di procedere con la domanda di divisione endoesecutiva non è obbligatorio il tentativo di mediazione. Quando il processo di divisione è lo sviluppo del procedimento di esecuzione su di una quota indivisa, il giudizio si svolge davanti al giudice dell’esecuzione, che per l’occasione assurge al ruolo di giudice della cognizione. Da un lato, i due procedimenti rimangono autonomi, perché soggettivamente e oggettivamente distinti; dall’altro, Il creditore pignorante ha legittimazione ad agire per la divisione se ha la qualità di creditore di un condomino. In caso di…

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Il lodo arbitrale non può essere impugnato con regolamento di competenza

Cass. 6 ottobre 2017, n. 23473 Scarica sentenza Arbitrato – Impugnazione – Lodo arbitrale – Competenza – Eccezione di incompetenza – Regolamento di competenza – (artt. 47, 819ter, 827 c.p.c.) [1] Il lodo arbitrale è impugnabile esclusivamente con i mezzi previsti espressamente dall’art. 827 c.p.c. con esclusione di tutti gli altri, ivi compreso il regolamento di competenza.  CASO [1] In un contratto d’affitto d’azienda veniva apposta una clausola compromissoria di arbitrato rituale. In seguito al mancato versamento dei canoni, il creditore azionava il procedimento arbitrale per chiedere, oltre alla risoluzione del contratto, le somme già maturate e non corrisposte. La parte resistente sollevava, in via pregiudiziale, eccezioni di incompetenza e improcedibilità. L’arbitro si pronunciava con lodo non definitivo dichiarandosi competente…

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«Raddoppio» del contributo unificato ed esperibilità del ricorso per cassazione avverso la statuizione del giudice

Cass., Sez. VI, 5 ottobre 2017, n. 23281 (ord.) [1] Spese di giustizia – Obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato – Insussistenza – Statuizione contraria del giudice – Ricorso per cassazione – Ammissibilità (D.p.r. 30 maggio 2002, n. 115, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, art. 13, comma 1°-quater) [1] È censurabile attraverso il ricorso per cassazione la statuizione concernente la sussistenza dei presupposti per il versamento dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato previsto in caso di inammissibilità, improcedibilità o integrale infondatezza dell’impugnazione.  CASO [1] Il tribunale di Bari rigettava l’opposizione allo stato passivo del fallimento A. s.c.c.r.l. proposta da R.S. e su tale presupposto dichiarava l’opponente…

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Atto processuale con estensione «p7m»: la Cassazione conferma che l’avvocato «non telematico» è fuori gioco

Cass. civ., Sez. VI – 3, ord., 25.9.2017, n. 22320 – Pres. Amendola – Rel. De Stefano [1] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – documento informatico – estensione «p7m» – mancata apertura del relativo file – irrilevanza (c.p.c. artt. 121 e 125 – l. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis – provv. d.g.s.i.a. 16.4.2014, artt. 12 e 19-bis) [2] Notificazioni in materia civile – a mezzo posta elettronica certificata – documento informatico allegato all’atto del processo – originale formato su supporto analogico – firma digitale – CAdES – necessità (c.p.c., art. 125 – l. 21.1.1994, n. 53, art. 3-bis – provv. d.g.s.i.a. 16.4.2014, artt. 12, 13 e 19-bis) [3] Giudizio di cassazione – ricorso – notificazione…

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La domanda cd “trasversale”

Le disposizioni di diritto processuale distinguono e disciplinano diversamente, almeno in parte, la domanda riconvenzionale (artt. 36, 167, 183) e la chiamata in causa del terzo ad istanza di parte (artt. 106, 167, 183, 269). I limiti di ammissibilità sono diversi, così come diverse sono le forme prescritte dalla legge. Quando la domanda del convenuto è rivolta, non contro l’attore o il terzo, ma contro un altro convenuto, si configura una fattispecie peculiare che rende incerta la disciplina applicabile.  Domanda riconvenzionale e chiamata in causa del terzo. La domanda riconvenzionale in senso stretto è la domanda che il convenuto propone contro l’attore nel medesimo processo già incardinato da quest’ultimo (cfr. Mandrioli-Carratta, Diritto processuale civile, I, Torino, 2016, 160 ss.). In…

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Difetto di legittimazione nell’intervento senza titolo: sospensione soggettiva o accantonamento delle somme?

Trib. Monza,  12 dicembre 2017, G.e. dott. A. Crivelli Intervento fondato su sequestro conservativo – Mancata introduzione del giudizio di merito – Sospensione soggettiva parziale – Esclusione – Accantonamento – Legittimità (C.p.c.., artt. 499, 512, 617, 618, 669 novies) Qualora il creditore sequestrante abbia depositato ricorso per intervento non titolato ed omesso di introdurre nei termini il giudizio di merito, il giudice dell’esecuzione può rilevare il difetto di legittimazione anche ex officio, con conseguente facoltà delle parti di opporre il relativo provvedimento ai sensi dell’art. 617 c.p.c. I poteri previsti dall’art. 618, 2° co., c.p.c. in capo al giudice dell’esecuzione prevalgano sulla declaratoria di improcedibilità per difetto di legittimazione; pertanto il giudice può disporre l’accantonamento della porzione di ricavato astrattamente…

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Le linee guida del CSM sull’espropriazione dei beni indivisi

L’11 ottobre 2017 la settima commissione del CSM ha approvato le linee guida funzionali alla diffusione di buone prassi giudiziarie nel settore delle esecuzioni immobiliari e istituito un osservatorio permanente “per l’efficienza delle procedure esecutive e l’attuazione delle buone prassi” reputando che, nell’interesse comune del creditore e del debitore, l’espropriazione debba svolgersi nell’osservanza di criteri di efficienza, efficacia e rapidità, sì da consentire la liquidazione dei beni del debitore in modo celere ma conseguendo il miglior risultato. In tale prospettiva si è volto lo sguardo anche all’espropriazione della quota.  L’11 ottobre 2017 la settima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, con l’obiettivo di migliorare “la quantità e qualità” della risposta di giustizia e segnatamente di rendere “più efficiente e efficace”…

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Arbitrato societario e modalità di nomina degli arbitri

Cass., Sez. II, 9 ottobre 2017, n. 23550 Arbitrato societario – Clausola compromissoria – Modalità di nomina degli arbitri – Contrasto con l’art. 34 d.leg. 5/2003 – Nullità – Sussiste (D.leg. 17 gennaio 2003, n. 5, Definizione dei procedimenti in materia di diritto societario e di intermediazione finanziaria, nonché in materia bancaria e creditizia, art. 34, comma 2°) [1] [1] In tema di arbitrato societario, la previsione di modalità di nomina degli arbitri diverse da quella disciplinata dall’art. 34 d.leg. 5/2003 comporta la nullità della clausola compromissoria, anche se stipulata prima dell’entrata in vigore della predetta norma. CASO [1] La Corte di appello di Trieste confermava la decisione del giudice di prime cure, che aveva dichiarato improponibile la domanda proposta…

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Onere di produzione della relata di notifica telematica della sentenza impugnata per cassazione: la parola passa (probabilmente) alle Sezioni Unite

Cass. civ., Sez. III, ord., 20.12.2017, n. 30622 – Pres. Di Amato – Rel. Rossi [1] Giudizio di cassazione – sentenza impugnata – notificata telematicamente – onere di deposito di copia autentica della relazione di notificazione – modalità – rimessione alle Sezioni Unite (c.p.c., art. 369 – l. 21.1.1994, n. 53, artt. 3-bis, 6 e 9; d.l. 18.10.2012, n. 179 [conv. l. 17.12.2012, n. 221], art. 16-undecies; d.lg. 7.3.2005, n. 82, art. 23) Va rimessa alle Sezioni Unite della Suprema Corte la questione – di massima di particolare importanza – avente ad oggetto le modalità di assolvimento dell’onere di deposito in cancelleria del messaggio di posta elettronica certificata (completo di allegati) concretante la notificazione telematica della sentenza impugnata per cassazione….

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Come ottenere il rimborso delle spese stragiudiziali

Cass. civ., sez. un., 10 luglio 2017, n. 16990 – Pres. Amoroso – Est. Cirillo Spese legali – Spese stragiudiziali – Natura giuridica – Risarcimento di danno – Necessità di apposita richiesta – Soggezione alle preclusioni  (C.p.c.  Artt. 91, 92 – Att. C.p.c. Art 75) Spese di consulenza tecnica – Stragiudiziali o in corso di causa – CTP – Rimborso (C.p.c.  Art. 91, 92 – Att. C.p.c. Art. 75) [1]    Le spese legali dovute dal cliente al proprio avvocato in relazione ad attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale devono formare oggetto della domanda di risarcimento del danno emergente nei confronti dell’altra parte con le preclusioni processuali ordinarie nei confronti delle nuove domande. [2] Le spese della consulenza di parte espletata…

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