PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

L’impugnazione incidentale tardiva nelle cause connesse

Nota a Cass., sez. VI, 12 marzo 2018, n. 5876 – Pres. D’Ascola – Rel. Scalisi Impugnazioni – Impugnazione incidentale tardiva – Cause scindibili – Interesse ad impugnare – Sussistenza – Ammissibilità. (C.p.c., artt. 332, 333, 334). [1] Nelle cause scindibili, è ammissibile l’impugnazione incidentale tardiva rivolta contro una parte diversa dall’impugnante principale, se sussiste interesse ad impugnare.  IL CASO [1] Nel processo vertente sull’inadempimento contrattuale per inidoneità del bene venduto erano convenuti in giudizio il venditore ed il produttore del bene. Il Tribunale accertava la responsabilità del produttore e lo condannava a risarcire il danno direttamente in favore dell’attore acquirente. Il produttore soccombente impugnava la sentenza, e l’acquirente proponeva appello incidentale chiedendo la condanna per inadempimento contrattuale del venditore…

Continua a leggere...

Motivazione ad abundantiam sul merito e interesse ad impugnare

I. La nozione di motivazione sovrabbondante Si intende per motivazione ad abundantiam quella con cui il giudice – ad esempio, a sostegno dell’infondatezza della domanda della quale abbia già ravvisato l’inidoneità, per ragioni processuali, ad essere esaminata nel merito – illustri un ipotetico percorso logico-giuridico alternativo a quello trasfuso in sentenza, vòlto forse a convincere il soccombente in ordine all’inattendibilità astratta delle sue tesi anche laddove egli (o il giudice dell’impugnazione) dissenta dalla ratio decidendi in concreto posta a base della pronuncia. A tal proposito è consolidato in giurisprudenza – a partire da Cass., sez. un., 14 marzo 1990, n. 2078, e confermato da Cass., sez. un., 20 febbraio 2007, n. 3840 e, tra le sezioni semplici, ribadito più recentemente…

Continua a leggere...

Rapporto fra eccezione di arbitrato e questioni di competenza

Cass. civ., Sez. VI-3, 25 ottobre 2017, ord. n. 25254 – Pres. Amendola – Rel. Olivieri Competenza – Proposizione simultanea di eccezione di arbitrato rituale e di incompetenza territoriale – Declaratoria di incompetenza territoriale – Rinvio della decisione sull’eccezione di arbitrato al giudice competente – Riassunzione innanzi a giudice territorialmente competente – Rigetto eccezione di arbitrato – Regolamento di competenza – Inammissibilità (Cost., artt. 24, 25, 111; C.p.c. artt. 38, 42, 44, 45, 267, 819 ter)  Proposte cumulativamente dalla parte convenuta le eccezioni pregiudiziali in rito di clausola per arbitrato rituale e di incompetenza territoriale del giudice adito, e specificata la graduazione dell’esame delle due questioni nel senso sopra indicato, il giudice di merito è vincolato all’osservanza dell’ordine predetto. Ne…

Continua a leggere...

L’Imu e la sovranità dell’incertezza del diritto

Sulle aree edificabili destinate all’esercizio di attività agricole (ovvero sulle quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura, alla funghicoltura ed all’allevamento di animali) vige una disciplina di favore ai fini Imu: qualora tali aree siano infatti possedute e condotte da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti alla previdenza agricola, esse non sono considerate fabbricabili e ma mantengono la condizioni di terreni agricoli. Nella circolare 3/DF/2012 il Dipartimento, analizzando attentamente il caso dell’utilizzazione agricola di un terreno edificabile, ribadisce un orientamento costante espresso dalla Corte di Cassazione (Cassazione, sentenza n. 15566/2010), secondo la quale in caso di comunione di un terreno edificabile in cui persista, per l’intero l’utilizzazione agro-silvo-pastorale ad opera di uno dei comproprietari (in possesso dei requisiti richiesti, ovvero CD/IAP iscritto alla previdenza agricola),…

Continua a leggere...

Tutela del credito dell’avvocato e rito sommario «speciale» post Sezioni Unite n. 4485/2018

Cass., Sez. Un., 23 febbraio 2018, n. 4485 [1] Avvocato – Prestazioni svolte nell’ambito di un processo civile – Compenso professionale – Liquidazione – Introduzione della causa – Procedimento sommario di cognizione ex art. 14 d.leg. 150/2011 – Procedimento d’ingiunzione (C.p.c. artt. 633 ss., 702-bis; l. 13 giugno 1942, n. 794, art. 28; d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, artt. 3, 14) [2] Avvocato – Prestazioni svolte nell’ambito di un processo civile – Compenso professionale – Liquidazione – Contestazione del diritto – Rito applicabile – Procedimento sommario di cognizione ex art. 14 d.leg. 150/2011 – Fattispecie (l. 13 giugno 1942, n. 794, art. 28; d.leg. 1° settembre 2011, n. 150, art. 14) [1] A seguito dell’entrata in vigore del d.leg….

Continua a leggere...

Sull’applicabilità dell’art. 360-bis, n. 1, c.p.c. in presenza di un unico precedente di legittimità

Cass. civ., sez. VI, 22 febbraio 2018, n. 4366, Pres. Amendola – Rel. De Stefano [1] Cassazione civile – Ricorso – Unico precedente – Orientamento della giurisprudenza della Suprema Corte – Conformità alla giurisprudenza della Suprema Corte – Indicazione delle critiche avverso la giurisprudenza di legittimità – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 360 bis) [1] In tema di ricorso per cassazione, anche un solo precedente di legittimità, benché remoto, se univoco, chiaro e condivisibile (e, a maggior ragione, se pacifico nella scienza giuridica nazionale), è idoneo ad integrare l’orientamento della giurisprudenza della Suprema Corte cui si sia conformata la pronuncia impugnata, con la conseguenza che il ricorso avverso quest’ultima, quando non richiami tale orientamento e non sviluppi valide critiche contro…

Continua a leggere...

Nei giudizi di merito la mancata elezione di domicilio “fisico” è ormai – quasi sempre – priva di conseguenze negative per la parte

Cass. civ., Sez. VI – 3, ord., 14 dicembre 2017, n. 30139 – Pres. Amendola – Rel. Vincenti Notificazioni in materia civile – Procedimento davanti al giudice di pace, al tribunale od alla corte d’appello – Notificazione alla parte presso il difensore – Difensore fisicamente domiciliato fuori dal circondario dell’autorità giudiziaria tribunale adita – Notificazione a mezzo p.e.c. presso il domicilio digitale del difensore – Necessità – Limiti (c.p.c., artt. 141, 170, 285, 330; r.d. 22.1.1934, n. 37, art. 82; d.l. 18.10.2012, n. 179 [conv. l. 17.12.2012, n. 221], art. 16-sexies; d.lg. 7.3.2005, n. 82, art. 6-bis; d.m. 21.2.2011, n. 44, art. 7) [1] Nei procedimenti civili diversi da quello di cassazione, quando il difensore abbia omesso di eleggere domicilio…

Continua a leggere...

Ordine pubblico nella circolazione dei provvedimenti stranieri

L’articolo esamina l’evoluzione del concetto di ordine pubblico in ottica internazionale, con particolare attenzione alle questioni giurisprudenziali più rilevanti nel dibattito interno.  Sommario: 1) L’ordine pubblico “internazionale”; 2) Ordine pubblico e danni punitivi; 3) Ordine pubblico e adozioni “same sex”; 4) Casistica varia; 5) Conclusioni  1) L’ordine pubblico “internazionale” Il processo di integrazione dell’Unione Europea prevede, tra l’altro, l’armonizzazione dei sistemi giuridici degli Stati membri; coerentemente, in questa direzione, il Regolamento UE 1215/2012 (c.d. Regolamento Bruxelles 1bis) – che sostituisce il Regolamento 44/2001  (c.d. Bruxelles 1) in materia giurisdizionale – stabilisce che le sentenze emesse da uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati senza che sia necessario uno specifico procedimento (art. 33), salvo che le stesse non siano contrarie…

Continua a leggere...

Esenzione Imu sulle aree esclusa per il collaboratore

La Cassazione continua nel solco della interpretazione restrittiva riguardante l’applicazione della finzione di non edificabilità delle aree: il beneficio deve infatti essere concesso solo al contribuente che risulta effettivamente coltivatore del fondo, escludendo ogni interpretazione estensiva. Nella recente ordinanza 3531 del 14 febbraio 2018, si esclude l’agevolazione per i terreni posseduti dall’agricoltore in pensione che riveste il ruolo di collaboratore dell’attività del figlio. La finzione di non edificabilità Nella definizione di area fabbricabile contenuta nell’articolo 2, lettera b), D.Lgs. 504/1992, era previsto che “Sono considerati, tuttavia, non fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai soggetti indicati nel comma 1 dell’articolo 9, sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura ed…

Continua a leggere...

Sulla inammissibilità dell’opposizione all’esecuzione avverso l’intervento non titolato

Tribunale di Roma, Sez. IV, ord. 1° febbraio 2018, Est. Cecere. Esecuzione forzata – Espropriazione immobiliare – Intervento non titolato – Intervento fondato su scritture contabili – Opposizione all’esecuzione – Inammissibilità – Controversie distributive – Ammissibilità (Cod. proc. civ., art. 499, 512, 615, 617; cod. civ., art. 2214) [1] L’opposizione all’esecuzione ai sensi dell’art. 615 c.p.c. è inammissibile qualora il debitore esecutato intenda contestare la sussistenza o l’ammontare del credito azionato mediante un intervento non titolato (nel caso di specie fondato sulle scritture contabili di cui all’art. 2214 c.c.). CASO [1] Nell’ambito di un procedimento di espropriazione immobiliare, la parte debitrice propone opposizione ai sensi degli artt. 615 e 617 c.p.c. avverso l’intervento sine titulo di un creditore, chiedendo contestualmente…

Continua a leggere...