PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La chiamata in causa del terzo quale unico responsabile: dipendenza di cause e litisconsorzio processuale in fase di impugnazione.

Cass. civ., sez. I, 28 febbraio 2018 n. 4722 – Pres. Tirelli – Est. Valitutti Impugnazioni civili – Cause inscindibili – Chiamata in causa di terzo quale unico responsabile – Dipendenza di cause – Litisconsorzio processuale – Sussistenza (Cod. proc. civ. artt. 102, 106, 331). [1] In materia di procedimento civile, con la chiamata in causa del terzo quale unico responsabile si realizza un’ipotesi di dipendenza di cause, in quanto la decisione della controversia fra l’attore ed il convenuto, essendo alternativa rispetto a quella fra l’attore ed il terzo, si estende necessariamente a quest’ultima, sicché i diversi rapporti processuali diventano inscindibili, legati da un nesso di litisconsorzio necessario processuale (per dipendenza di cause o litisconsorzio alternativo) che, permanendo la contestazione…

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Sostituzione della delibera impugnata ed effetti sul processo: anche in materia condominiale vale l’art. 2377 c.c.

Cass. civ., Sez. II, ord., 6 aprile 2018, n. 8515 – Pres. Mazzacane – Rel. Casadonte Cessazione della materia del contendere – Condominio – Impugnazione delibera dell’assemblea – Sostituzione con altra delibera – Applicazione analogica dell’art. 2377, 8° comma, c.c. (Cod. civ., artt. 1137, 2377; C.p.c., art. 100) [1] Nel giudizio di impugnazione contro la delibera dell’assemblea condominiale l’adozione di una nuova delibera dal contenuto incompatibile con quella impugnata determina la cessazione della materia del contendere, in applicazione analogica dell’art. 2377, 8° comma, c.c. CASO  [1] Nel corso del giudizio promosso per l’annullamento di una delibera, l’assemblea condominiale ne adotta una nuova in sostituzione di quella impugnata – in particolare, l’impugnazione del condomino aveva ad oggetto l’invito a restituire un locale condominiale da lui adibito a…

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Non è titolo esecutivo europeo la decisione emessa senza la specifica indicazione dell’indirizzo dell’autorità giudiziaria cui proporre opposizione

Corte di giustizia dell’Unione Europea, Sez. VII, 28 febbraio 2018, n. 289/17 – Pres. Rosas – Rel. Toader Titolo esecutivo – Titolo esecutivo europeo – Credito non contestato – Debitore contumace – Requisiti minimi – Fattispecie (C.p.c., art. 474; Reg. CE n. 805/2004, artt. 3 – 17 – 18)  [1] Una decisione giudiziaria emessa senza che il debitore sia stato informato dell’indirizzo del giudice cui inviare la risposta, dinanzi al quale comparire o, eventualmente, presso il quale può essere proposto un ricorso avverso tale decisione, non può essere certificata come titolo esecutivo europeo. CASO [1] Tre diversi creditori presentavano le relative istanze di procedimento sommario d’ingiunzione di pagamento nei confronti dei rispettivi debitori innanzi al tribunale di primo grado della città di Tartu,…

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Sulla (ritrovata) proponibilità della domanda di equa riparazione in pendenza del procedimento presupposto

Corte cost. 26 aprile 2018, n. 88 [1] Diritti politici e civili – Ragionevole durata del processo – Domanda di equa riparazione – Pendenza del procedimento presupposto – Improponibilità – Illegittimità costituzionale – Sussiste (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, artt. 6, paragrafo 1°, 13; Cost., artt. 3, 111, 117; l. 24 marzo 2001, n. 89, art. 4) [1] L’art. 4 l. 89/2001, per come sostituito dall’art. 55, comma 1°, lett. d), d.l. 83/2012, convertito, con modificazioni, nella l. 134/2012, è incostituzionale nella parte in cui non prevede che la domanda di equa riparazione possa essere proposta in pendenza del procedimento presupposto. CASO [1] Con quattro ordinanze di analogo tenore (depositate, rispettivamente, in data…

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La sospensione cautelare del provvedimento di diniego della protezione internazionale nei diversi gradi del giudizio

Abstract La sospensione dell’efficacia del diniego della protezione internazionale è di regola un effetto automatico della proposizione del ricorso giurisdizionale. Nei casi in cui la sospensione non opera automaticamente può essere domandata dal ricorrente; se l’istanza viene respinta, il provvedimento cautelare non è impugnabile ma la domanda può essere reiterata. La disciplina della protezione internazionale pone all’operatore alcune difficoltà interpretative, anche a causa di una tecnica normativa non sempre impeccabile e della successione di norme che ridisegnano gli istituti. Come è noto, la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale si articola in due fasi: una amministrativa necessaria, che si conclude con decreto di accoglimento o di rigetto della domanda, e una giurisdizionale eventuale in caso di ricorso avverso il…

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Le Sezioni Unite confermano il principio di equivalenza delle firme digitali nel processo civile telematico, ma escludono la sanatoria del difetto di procura nel giudizio di legittimità

Cass. civ., Sez. Un., 27 aprile 2018, n. 10266 – Primo Pres. Mammone – Rel. Cirillo [1] Procedimento civile – Atto di parte – In forma di documento informatico – Firma digitale – CAdES – PadES – Validità – Equivalenza (Cod. proc. civ., artt. 83, 121 e 125; d.m. 21 febbraio 2011, n. 44, art. 18; provv. d.g.s.i.a. 16 aprile 2014, artt. 12, 13 e 19-bis) [2] Giudizio di cassazione – Procura ad litem – Anteriorità rispetto alla sentenza impugnata – Inammissibilità del ricorso (Cod. proc. civ., artt. 83 e 365) [3] Giudizio di cassazione – Procura ad litem – Nullità o difetto – Sanatoria – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 83, 365 e 182) [4] Procedimento civile – Termine…

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Sempre parte in senso pieno (con tutti i corollari del caso) il minore dei procedimenti sulla responsabilità genitoriale

Cass. civ., Sez. I, sent. 6 marzo 2018, n. 5256 – Pres. Tirelli – Rel. Magda Procedimenti de potestate – Posizione processuale del minore – Qualifica di parte in senso proprio – Nomina di un curatore speciale – Necessità (c.c., art. 336; c.p.c., artt. 78, 354, 383) [1] Nei procedimenti ablativi della potestà genitoriale di cui all’art. 336 c.c., i figli minori rivestono la qualifica di parti del procedimento; ne consegue che il contraddittorio deve essere garantito anche nei loro confronti, previa nomina d’ufficio di un curatore speciale. In difetto, il procedimento è nullo per mancanza di una parte necessaria e la nullità rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del processo; con la conseguenza che, se rilevata in sede…

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Sulla (in)compatibilità tra negoziazione assistita obbligatoria e diritto europeo

Trib. Verona 27 febbraio 2018 – Giudice Vaccari Provvedimento civile – Negoziazione assistita obbligatoria – Compatibilità diritto UE – Esclusione (D.L. 12 giugno 2014, n. 132, conv. in l. 10 novembre 2014, n. 162, Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile, art. 3, comma 1; Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, art. 47) [1] La disciplina sulla negoziazione assistita obbligatoria deve essere disapplicata in quanto in contrasto con l’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. CASO [1] In un giudizio diretto ad ottenere il risarcimento dei danni conseguenti ad un sinistro stradale, il convenuto ha eccepito l’improcedibilità della domanda attorea per non essere stata preceduta dalla procedura di negoziazione…

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Rito camerale in Cassazione e termine per il deposito della nota delle spese

Cass. civ., sez. VI-3, 22 settembre 2017, n. 22073 – Pres. Frasca – Rel. De Stefano Impugnazioni – Ricorso per cassazione – Rito camerale non partecipato ex art. 380 bis c.p.c. – Termine per il deposito della nota delle spese – Deposito il giorno dell’adunanza collegiale – Decadenza – Termine perentorio di cinque giorni prima dell’adunanza – Necessità (Cod. proc. civ., art. 380 bis; Disp. att. cod. proc. civ., art. 75) [1] Nel rito camerale regolato dall’art. 380 bis c.p.c., come sostituito dal d.l. 168/2016, la nota delle spese deve essere depositata entro il termine previsto il deposito delle memorie, quindi almeno cinque giorni prima della data stabilita per l’adunanza. CASO [1] In un giudizio di cassazione dinanzi alla Sezione…

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Sui rapporti tra diritti autodeterminati e novità della domanda ex art. 345, comma 1 c.p.c.

I. La nozione di diritto autodeterminato. Si intende per “diritto autodeterminato” il diritto individuabile in base alla «sola indicazione del relativo contenuto quale rappresentato dal bene che ne forma l’oggetto» (come da definizione resa da ultimo Cass., 23 febbraio 2017, n. 4681; in precedenza Cass., 22 gennaio 2013, n. 1495): appartengono a tale categoria la proprietà e gli altri diritti reali di godimento, con l’effetto processuale che la causa petendi delle relative azioni (ossia uno dei tre elementi, insieme alle personae e al petitum) si identifica con il diritto stesso, e non con il titolo che ne costituisce la fonte. Essi si distinguono dai diritti eterodeterminati, quali i diritti relativi (di obbligazione al pagamento di una somma di denaro o…

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