PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

La Suprema Corte conferma i principi ormai consolidati in materia di prova della cessione del credito a carico del cessionario

Cass. civ. Sez. Prima Ord., 29/02/2024, n. 5478, Pres. De Chiara, Est. Campese Cessioni in blocco – Prova – Mera notificazione [1] Ai fini della prova della cessione di un credito, benché non sia di regola necessaria la prova scritta, di certo non può ritenersi idonea, di per sé, la mera notificazione della stessa operata al debitore ceduto dal preteso cessionario ai sensi dell’art. 1264 cod. civ., quanto meno nel caso in cui, sul punto, il debitore ceduto stesso abbia sollevato una espressa e specifica contestazione, trattandosi, in sostanza, di una mera dichiarazione della parte interessata. Disposizioni applicate art. 1264 c.c. CASO Una società subiva dalla banca un decreto ingiuntivo per ricevute bancarie insolute. Proposta tempestiva opposizione incentrata sulla mancanza…

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La mediazione obbligatoria in condominio e legittimazione attiva disgiunta dei condomini

Cassazione civile, sezione II, Sentenza del 12.12.2023 n. 34714, Pres. F. Manna, Estensore R. Caponi Massima: “In tema di mediazione obbligatoria, nel caso in cui più soggetti risultino disgiuntamente legittimati a far valere in giudizio la lesione di un diritto, non è necessaria la partecipazione di tutti costoro alla procedura di mediazione, ma è condizione necessaria e sufficiente a far luogo alla valida prosecuzione del processo nel rispetto della condizione di procedibilità ex art. 5 del D.lgs. n. 28/2010 il fatto che, prima dell’instaurazione del processo, ovvero, in caso di assegnazione giudiziale del termine, entro l’udienza fissata per la prosecuzione del processo, sia stato regolarmente espletato il tentativo di conciliazione con la partecipazione di uno solo fra gli attori disgiuntamente…

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Canone di locazione “vile” ed opponibilità del contratto alla procedura esecutiva

Cassazione civile, sezione III, Ordinanza del 09.05.2023 n. 12437, Presidente F. De Stefano, Estensore G. Fanticini. « È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 2923, comma 3, c.c. (norma che, rendendo inopponibile all’aggiudicatario, alla procedura e ai creditori la locazione “a canone vile”, consente al giudice dell’esecuzione l’emanazione diretta dell’ordine di liberazione), il quale non impedisce al conduttore l’esercizio del diritto di difesa, né ostacola l’impresa privata, mirando, piuttosto, a salvaguardare il diritto al recupero del credito – che gode di tutela costituzionale e anche sovranazionale[1] – da iniziative economiche fraudolente o, comunque, lesive delle ragioni creditorie». Il presente commento risulta di interesse perché pone al centro, per la prima volta, il rilevo di un interesse meritorio del…

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Compensazione delle spese di lite “per giusti motivi”

Cass., sez. II, 29 febbraio 2024, n. 5402, Pres. Orilia, Est. Giannaccari [1] Processo civile – Compensazione delle spese di lite – “Per giusti motivi” La motivazione della compensazione “per giusti motivi”, senza alcun riferimento concreto alla fattispecie ed alle ragioni per cui le questioni fossero particolari e controvertibili, è solo apparente: essa infatti reca argomentazioni obbiettivamente inidonee a far conoscere il ragionamento seguito dal giudice per la formazione del proprio convincimento e quindi non rende percepibile il fondamento della decisione, lasciando all’interprete il compito di integrarla con le più varie, ipotetiche congetture. CASO [1] Il provvedimento in epigrafe è stato reso all’esito di un giudizio instaurato per accertare la legittimità del recesso effettuato nei confronti di un contratto di…

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Omesso o tardivo deposito della nota di trascrizione del pignoramento: estinzione atipica del processo esecutivo e opposizione agli atti esecutivi

Cass. civile, Sez. III, sent. 14 marzo 2024, n. 6873, Pres. De Stefano, Est. Rossi Espropriazione Immobiliare – Trascrizione del pignoramento – Entro il deposito dell’istanza di vendita – Omesso o tardivo deposito della nota di trascrizione – Estinzione atipica dell’esecuzione forzata immobiliare – Reclamo al collegio ex art. 630 c.p.c. – Inammissibilità – Opposizione agli atti esecutivi ex art. 617, comma 2, c.p.c. – Ammissibilità (Cod. Civ. artt. 2693, 2913, 2914, 2915, 2916; Cod. Proc. Civ. artt. 555, 557, 567, 617, 630) [I] “La trascrizione è elemento perfezionativo del pignoramento immobiliare, teleologicamente destinato, combinando i propri effetti con la trascrizione del successivo decreto di trasferimento, a preservare la fruttuosità dell’acquisto (a titolo derivativo) del diritto immobiliare staggito ad opera…

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Modalità di sottoscrizione delle clausole vessatorie ex art. 1341, co. 2°, c.c. 

Cass. civ., Sez. II, Ord., 24/11/2023, n. 32731 – Dott. C. Trapuzzano Condizioni generali di contratto – Clausole vessatorie – Necessità di specifica approvazione scritta – Autonoma e separata collocazione delle condizioni contrattuali e distinta sottoscrizione del contraente in adesione – Necessità – Conseguenze – art. 1341, co. 2°, c.c. Massima: “La prescrizione sulla specifica approvazione scritta delle clausole vessatorie per il contraente in adesione è rispettata quando a tali clausole sia data autonoma e separata collocazione nel testo delle condizioni generali del contratto e quando le clausole stesse siano seguite da una distinta sottoscrizione del contraente in adesione, con la conseguenza che, a tal fine, non è sufficiente che la singola clausola risulti evidenziata nel contesto del contratto, allorché la sottoscrizione sia stata unica, e non rileva, in…

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Divisione del bene comune: il limite del vincolo di destinazione

Cassazione civile, sezione II, Ordinanza del 18.02.2020 n. 4014, Presidente F. Manna, Estensore A. Casadonte. Massima: “In tema di divisione di beni comuni, gli artt. 1119 e 1112 c.c. hanno una “ratio” diversa e forniscono differenti tutele: il primo contempla una forma di protezione rafforzata dei diritti dei condomini, in omaggio al minor “favor” del legislatore per la divisione condominiale e, conseguentemente, contiene la prescrizione dell’unanimità e la tutela del mero comodo godimento del bene, in relazione alle parti di proprietà esclusiva; il secondo costituisce un’eccezione alla regola generale della divisione della comunione disposta dall’art. 1111 c.c., tutela la destinazione d’uso del bene e, per questo, ammette che la divisione sia richiedibile anche da uno solo dei comproprietari, con la…

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Contratto di locazione breve reiterato e forma scritta: la recente posizione del Tribunale di Roma

Parole chiave: Locazione abitativa – locazione breve reiterata – locazione turistica – medio periodo – forma scritta – azione di riconduzione a condizioni conformi – nullità assoluta – nullità relativa di protezione Sintesi In una recente sentenza il Tribunale di Roma, sull’azione proposta da un locatore per la liberazione di un immobile locato a un conduttore per periodi brevi (inferiori ai trenta giorni) con plurimi contratti conclusi verbalmente, ha rigettato le difese del conduttore (che proponeva in via riconvenzionale azione di riconduzione a condizioni conformi a quanto previsto dal co. 1 dell’Art. 2 L. 431/1998) dichiarando i contratti nulli per mancanza del requisito della forma scritta, in linea con la tesi del locatore, trattandosi di nullità assoluta finalizzata alla tutela…

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Posizione delle Sezioni Unite sul c.d. travisamento della prova

Cass., sez. un., 5 marzo 2024, n. 5792, Pres. Virgilio, Est. Di Marzio [1] Ricorso per cassazione – travisamento della prova “Il travisamento del contenuto oggettivo della prova, il quale ricorre in caso di svista concernente il fatto probatorio in sé, e non di verifica logica della riconducibilità dell’informazione probatoria al fatto probatorio, trova il suo istituzionale rimedio nell’impugnazione per revocazione per errore di fatto, in concorso dei presupposti richiesti dall’articolo 395, n. 4), c.p.c., mentre, ove il fatto probatorio abbia costituito un punto controverso sul quale la sentenza ebbe a pronunciare, e cioè se il travisamento rifletta la lettura del fatto probatorio prospettata da una delle parti, il vizio va fatto valere, in concorso dei presupposti di legge, ai…

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Corte di Giustizia europea: il decreto ingiuntivo non opposto dal consumatore non impedisce al giudice dell’esecuzione di esaminare anche d’ufficio la vessatorietà delle clausole contrattuali

Corte giustizia UE, Sent. n. 531 del 18 gennaio 2024 nella causa C-531/22  Esecuzione forzata-potere del giudice di verificare d’ufficio il carattere eventualmente abusivo di una clausola nell’ambito del controllo di un procedimento di esecuzione forzata avente a oggetto un titolo esecutivo passato in giudicato (art. 3, par. 1, art. 6, par. 1, art. 7, par. 1 e 2 e art. 8 della Dir. 93/13/CEE, art. 47 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, Art 267 TFUE, Artt. 615, 617, 623, 641, 649, 650 c.p.c.) Massima: “L’articolo 6, paragrafo 1, e l’articolo 7, paragrafo 1, della direttiva n. 13/93/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, devono essere interpretati nel senso che essi ostano a una normativa nazionale…

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