PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Affitto stanze: il condominio lo può impedire?

Sublocazione parziale – simulazione contratto – attività di affittacamere/imprenditoriale e violazione regolamento di condominio da parte del proprietario originario locatore – legittimazione passiva e litisconsorzio. Tribunale di Milano – Sezione XIII^ civile – Sentenza 22 febbraio 2018 n.1947 [1]“In tema di condominio di edifici e nell’ipotesi di violazione del divieto contenuto nel regolamento contrattuale di destinare i singoli locali di proprietà esclusiva dell’edificio condominiale a determinati usi, il condominio può richiedere la cessazione della destinazione abusiva sia al conduttore che al proprietario locatore. Peraltro solo nell’ipotesi di richiesta nei confronti del conduttore, si verifica una situazione di liticonsorzio necessario con il proprietario.  Tale situazione non si verifica invece nell’ipotesi in cui convenuto in giudizio sia soltanto il proprietario del locale…

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Litispendenza e cause pendenti in differenti gradi di giudizio

Cass., ord., 18 giugno 2018, n. 15981 – Pres. Amendola – Rel. Olivieri Litispendenza – Pendenza di cause identiche in diversi gradi del giudizio – Sospensione per pregiudizialità della causa successivamente promossa – Inammissibilità (C.p.c. artt. 39, 295, 337)  [1] Qualora una stessa causa venga proposta davanti a giudici diversi, quello successivamente adito è tenuto a dichiarare la litispendenza anche se la controversia previamente instaurata sia già stata decisa in primo grado e figuri radicata davanti al giudice del gravame, senza, correlativamente, possibilità di far luogo alla sospensione del giudizio promosso per secondo. CASO [1] La Cassazione ha pronunciato a séguito di regolamento di competenza spiegato contro un’ordinanza con la quale il Tribunale di Messina aveva disposto la sospensione, ai…

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La nullità dell’atto di citazione nella più recente giurisprudenza

Abstract: Il presente Focus è dedicato all’analisi delle più recenti pronunce in materia di nullità dell’atto di citazione, procedendo con distinto riguardo ai vizi inficianti la vocatio in ius ovvero l’editio actionis. Come noto, l’art. 164 c.p.c., disciplinante la nullità dell’atto di citazione, è tradizionalmente suddiviso in due parti: l’una, dedicata alle nullità che colpiscono la c.d. editio actionis, l’altra, a quelle che inficiano la c.d. vocatio in ius. Quest’ultimo tipo di invalidità, secondo quanto previsto dal primo comma della norma menzionata, si configura nelle seguenti ipotesi: a) omessa o assolutamente incerta indicazione del tribunale davanti al quale la domanda è proposta, di nome, cognome, residenza o codice fiscale dell’attore, di nome, cognome, codice fiscale, residenza o domicilio o dimora…

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Sovraindebitamento e cessione del quinto dello stipendio

Uno dei temi di maggiore attualità in materia di sovraindebitamento del consumatore è costituito dalla opponibilità delle cessioni del quinto dello stipendio. È noto che la L. 3/2012 concede la possibilità ai soggetti non fallibili, incapaci di ripagare i propri debiti per cause sopravvenute non attribuibili alla loro volontà (quindi, meritevoli), di vedere falcidiati i propri impegni. Nell’ambito di queste procedure il problema che si pone è se il finanziamento assistito da “cessione di quote di stipendio/pensione” debba essere rimborsato secondo il piano di ammortamento originariamente concordato o possa essere falcidiato. Con una condivisibile pronuncia, il Tribunale di Pescara (decreto del 16.2.2017, Est. Capezzera) ha ritenuto evidente che, quando la L. 3/2012 fa riferimento alla situazione debitoria, richiama “qualunque obbligazione faccia capo ad un soggetto, scaduta o da scadere, relativa ad…

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Il dovere di comportamento secondo buona fede in pendenza di condizione sospensiva

Cass. civ., sez. II, 25 gennaio 2018, n. 1887 – Pres. Matera – Rel. Scarpa [1] Contratto sottoposto a condizione – Condizione sospensiva – Condicio iuris – Pendenza della condizione – Dovere di comportamento secondo buona fede – Estensione e limiti (Cod. civ., artt. 1358, 1359, 1375) [1] Colui che si è obbligato a trasferire un bene sotto la condizione sospensiva dell’ottenimento di determinate autorizzazioni o concessioni amministrative ha il dovere di conservare integre le ragioni della controparte, comportandosi secondo buona fede, compiendo, cioè, tutte le attività, che da lui dipendono, per l’avveramento di siffatta condizione, le quali tuttavia non possono implicare il sacrificio dei suoi diritti o interessi, in particolare imponendo l’accettazione del mutamento dell’equilibrio economico delle prestazioni stabilito…

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La quantificazione del danno da indennità di occupazione dell’immobile nel caso di convivenza more uxorio

Tribunale civile di Firenze, Sez. II^, 7.11.2017, n.3558, dott.ssa Picone Quantificazione del danno – Indennità di occupazione dell’immobile – Convivenza more uxorio – Fittizia intestazione del bene ad uno solo dei due conviventi – Negozio fiduciario  In relazione alla pretesa risarcitoria dell’attore per il mancato godimento dell’immobile, questo Giudice ritiene che, nel caso di specie, venga in rilievo un danno in re ipsa, individuabile, di per sé, nella perdita della disponibilità del bene da parte del dominus, così come nell’impossibilità, per questi, di conseguire l’utilità anche solo potenzialmente ricavabile dal bene medesimo, in relazione alla natura normalmente fruttifera di esso. CASO Per  mere esigenze fiscali, in regime di convivenza more uxorio, uno dei conviventi intesta l’intera proprietà dell’immobile all’altro, anche…

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Sul valore probatorio del messaggio di posta elettronica ordinaria: ora la Cassazione opta per l’art. 2712 c.c.

Cass. civ., Sez. VI – 2, ord., 14 maggio 2018, n. 11606 – Pres. Manna – Rel. Scarpa Processo civile – Prove – Documentali – Posta elettronica ordinaria – Valore (cod. civ., art. 2712; d.lg. 7.3.2005, n. 82, artt. 1 e 20; regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23.7.2014, artt. 3 e 25) [1] Nei procedimenti giudiziari civili il messaggio di posta elettronica ordinaria è un documento informatico non firmato, costituente piena prova dei fatti e cose ivi rappresentati ove colui contro il quale la e-mail è prodotta non ne disconosca la conformità ai fatti e cose medesimi. CASO [1] La società Alfa proponeva opposizione avverso il decreto ingiuntivo, col quale il Tribunale di Milano…

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La competenza per materia del Giudice di Pace in tema di opposizione avverso fermo o preavviso di fermo amministrativo relativo al mancato pagamento di sanzioni per violazione del Codice della Strada

Corte di Cassazione, sezioni unite civili, 09-05-2018, n. 11177 (sent.) – Pres. Rordorf– rel. Armano  – P.M. FUZIO  (conf.) Cartella pagamento per violazioni al Codice della Strada – Fermo o preavviso di fermo ammnistrativo – Opposizione – Competenza (artt. 6 e 7 D. Lgs. 1 settembre 2011, n. 150). Compete al Giudice di Pace, a prescindere dal valore della controversia, decidere l’opposizione avverso fermo o preavviso di fermo amministrativo per sanzioni amministrative per violazione del Codice della strada. CASO Proposta dinanzi al Giudice di Pace di Roma opposizione ai sensi dell’art. 615 c.p.c. avverso un preavviso di fermo amministrativo emesso in relazione a cartelle di pagamento collegate a sanzioni amministrative irrogate per violazioni del codice della strada, a seguito di ordinanza…

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Assunzione diretta dei pubblici servizi e arbitrato obbligatorio: illegittimità della norma che esclude il ricorso all’autorità giudiziaria

Corte cost. 13 giugno 2018, n. 123; Pres. Lattanzi; Est. Prosperetti Arbitrato – Arbitrato e compromesso – Servizi pubblici – Determinazione indennità di riscatto – Arbitrato obbligatorio – Esclusione (Cost. art. 24, 1° comma, 102, 1° comma; r.d. 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull’assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle province, art. 24, 7° e 8° comma). [1] Va dichiarata l’illegittimità dell’art. 24, 7° e 8° comma, r.d. 15 ottobre 1925, n. 2578 (Approvazione del testo unico della legge sull’assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle province), nella parte in cui non riconosce il diritto di ciascuna parte di adire l’autorità giudiziaria ordinaria, in caso di…

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La natura del provvedimento del giudice di primo grado che decide in ordine all’integrità del litisconsorzio

Cass. civ., sez. II, ord. 6 luglio 2018, n. 17898 – Pres. Petitti – Rel. Cosentino Impugnazioni – Sentenza non definitiva sul litisconsorzio – Natura di provvedimento meramente ordinatorio – Necessità (Cod. proc. civ., artt. 102, 279, 340) [1] La decisione con cui il giudice di primo grado statuisce in ordine all’integrità del contraddittorio, anche se emessa in forma di sentenza non definitiva, ha natura di provvedimento ordinatorio non suscettibile né di impugnazione immediata né di riserva di impugnazione e, pertanto, è inidonea al passaggio in giudicato. CASO [1] La vicenda affrontata dal provvedimento è assai complessa. Ai fini del commento della massima intestata, sia consentito semplificarla nei seguenti termini. In un’azione negatoria della servitù venivano convenuti i coniugi Tizio…

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