PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Il pignoramento del diritto di superficie attribuisce all’aggiudicatario del bene la legittimazione ad acquistarne la piena proprietà

Cass. civ., sez. III, 5 gennaio 2024, n. 340 – Pres. Rossetti – Rel. Spaziani Espropriazione immobiliare – Diritto di superficie – Cessione successiva alla trascrizione del pignoramento – Inopponibilità – Riscatto del bene – Situazione giuridica accessoria al diritto di superficie – Legittimazione – Acquisto della piena proprietà Massima: “Il trasferimento a terzi del diritto di superficie su un immobile fatto oggetto di pignoramento è inefficace; pertanto, la legittimazione ad acquistare la piena proprietà del bene ai sensi dell’art. 3, comma 64, l. 23 dicembre 1996, n. 62, configurando una situazione giuridica accessoria al diritto di superficie, permane in capo all’originario titolare di quest’ultimo e non può essere invocata da chi ha acquistato il diritto di superficie con atto…

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La responsabilità del proprietario per danni arrecati da opere realizzate nel sottosuolo

Cass. civ., sez. III, 2 febbraio 2024, n. 3092 – Pres. Travaglino – Rel. Spaziani Parole chiave: Responsabilità civile – Danni provocati da opere realizzate nel sottosuolo – Esercizio di facoltà afferenti al diritto di proprietà – Applicabilità dell’art. 840 c.c. [1] Massima: “In tema di responsabilità civile per danni da rovina di edifici, si applica l’art. 840 c.c. (che configura una responsabilità colposa del proprietario per i danni cagionati ai vicini da opere ed escavazioni realizzate nel sottosuolo) e non l’art. 2053 c.c., nel caso in cui nella determinazione dell’evento pregiudizievole assuma rilievo causale l’esercizio, da parte del proprietario, delle facoltà che costituiscono manifestazione del suo diritto nei rapporti di vicinato”. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 840, 2053 CASO…

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Pregiudizio del decoro architettonico del condominio

Corte Suprema di Cassazione, seconda sezione civile, Sentenza n. 25790/2020 del 23.09.2020, Presidente dott. Pasquale d’Ascola Massima: “La domanda, quale quella in esame, azionata da un condomino per accertare la legittimità dell’uso di una parte comune, quale, nella specie, la facciata dell’edificio, in base al disposto di cui all’art. 1102 c.c., ha natura reale, in quanto si fonda sulla verifica dei limiti del diritto di comproprietà su un bene. Al fine di conclamare la legittimità dell’uso particolare del bene comune, ai sensi dell’art. 1102 c.c., spetta al giudice di verificare altresì se l’opera arrechi pregiudizio al decoro architettonico dell’edificio condominiale, trattandosi di limite legale compreso nel principio generale dettato da tale norma e che perciò deve guidare l’indagine giudiziale sulla…

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Arbitrato rituale: l’exceptio compromissi va sollevata nel primo atto difensivo della parte convenuta

Cass. sez. II, 3 gennaio 2024, N. 112 – Pres. Mocci e Rel. Chieca Compromesso e arbitrato – Arbitrato — Arbitrato rituale – Exceptio compromissi – Natura – Termini per la relativa proposizione – Rilevabilità ex officio – Esclusione – Fondamento (artt. 38 e 819 ter c.p.c.) In tema di arbitrato rituale, l’exceptio compromissi ha carattere processuale e integra una questione di competenza, pertanto deve essere sollevata, a pena di decadenza, nel primo atto difensivo della parte convenuta, non potendosi assimilare la competenza arbitrale a quella funzionale sì da giustificarne il rilievo officioso ad opera del giudice, fondandosi essa unicamente sulla volontà delle parti. CASO Alcune società, operanti nel settore del trasporto di passeggeri a mezzo elicottero, costituivano un raggruppamento…

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Autonomia del processo di merito susseguente a procedimento cautelare ante causam

Cassazione civile, Sez. II, Ordinanza 11/1/2024, n. 1120. Pres. Manna, Estensore Amato Procedimento cautelare – Giudizio di merito – Rapporti tra giudizio cautelare e giudizio di merito – vizi di notificazione – contraddittorio – provvedimenti d’urgenza – efficacia Il giudizio di merito susseguente a un procedimento cautelare ante causam è, rispetto a questo, del tutto autonomo, e come tale non è in nessuna misura dipendente da esso, dal suo esito e dal rispetto delle relative forme. Una cosa, infatti, è il processo dichiarativo, che mette capo ad una decisione che accerta un diritto e pronuncia, se richiesto, una condanna, altra, invece, è il procedimento cautelare, che dà luogo a un provvedimento non decisorio il quale, per sua stessa definizione, non…

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Le condizioni patologiche pregresse del paziente non escludono la responsabilità del medico

Cass. civ., Sez. III, ord., 08.11.2023, n. 31058 – Pres. Travaglino – Rel. Iannello Responsabilità medica – Concorso di cause naturali e umane nella causazione dell’evento lesivo – Condotta omissiva dei sanitari e concausa determinante – Irrilevanza delle condizioni patologiche preesistenti ai fini della determinazione della responsabilità dei sanitari – Principio dell’equivalenza causale [1] In tema di responsabilità medica e professionale, le condizioni patologiche preesistenti devono essere riguardate come concause dell’evento, che, secondo insegnamento da tempo acquisito, sono irrilevanti agli effetti della determinazione e commisurazione della responsabilità. CASO I familiari di un paziente deceduto citavano in giudizio l’Azienda Ospedaliera, onde ottenere la condanna di quest’ultima al risarcimento dei danni subìti, in conseguenza del decesso del loro congiunto. Il paziente era stato ricoverato presso il…

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Il diritto alla ritenzione delle somme depositate a tiolo di deposito cauzionale: l’azione giudiziale del locatore paralizza la pretesa restitutoria del conduttore

Cassazione civile, sezione III, Ordinanza del 05.01.2023 n. 194, Presidente A. Scrima, Estensore S. G. Guizzi. Massima: “Il locatore può sottrarsi all’obbligo di restituzione del deposito cauzionale, a condizione che proponga domanda giudiziale per l’attribuzione dello stesso in tutto o in parte, a copertura di specifici danni subiti, di qualsiasi natura, e non solo di quelli subiti dalla «res locata», ovvero di importi rimasti impagati”. CASO Tizio e Caio, con contratto del 7 aprile 2016 concedevano in locazione per uso commerciale un immobile a Sempronio pattuendo un canone mensile di € 700,00. A fronte del mancato pagamento dei canoni di locazione, i locatori convenivano il conduttore innanzi il Tribunale di Bari affinchè venisse convalidato lo sfratto per morosità nei confronti…

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Il nuovo Regolamento europeo 2024 sulle locazioni brevi: raccolta e condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine

Parole chiave “Servizi di locazione a breve termine” – “numero di registrazione” – Nuovo Regolamento Europeo 2024 – Raccolta e condivisione di dati – Intermediazione online – Piattaforme online – Procedure registrazione – Punto Ingresso Digitale Unico – Obblighi informativi – Piccole/micro piattaforme – Accesso dati – Conservazione dati – CIN e Codice identificativo nazionali Sintesi È di pochi giorni fa il Regolamento adottato dal Consiglio dell’Unione Europea sulla raccolta e condivisione dei dati relativi ai “servizi di locazione a breve termine” nei Paesi membri finalizzato al rilascio di un “numero di registrazione” inserito in un quadro normativo omogeneo. Entro due anni dall’entrata in vigore del Regolamento ogni Stato Membro dovrà essersi organizzato con “sistemi di registrazione” volti all’ottenimento di…

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Travisamento del fatto tra cassazione e revocazione

Cass., sez. un., 5 marzo 2024, n. 5792 Pres. Virgilio , Rel. Di Marzo Procedimento civile – Travisamento della prova – Onere della prova – Revocazione per errore di fatto – Omesso esame – Inammissibilità (C.c. art. 2697; C.p.c. 115, 116, 360, 395) Massima: “Il travisamento del contenuto oggettivo della prova, il quale ricorre in caso di svista concernente il fatto probatorio in sé, e non di verifica logica della riconducibilità dell’informazione probatoria al fatto probatorio, trova il suo istituzionale rimedio nell’impugnazione per revocazione per errore di fatto, in concorso dei presupposti richiesti dall’art. 395, n. 4, c.p.c., mentre, ove il fatto probatorio abbia costituito un punto controverso sul quale la sentenza ebbe a pronunciare, e cioè se il travisamento…

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Conversione del sequestro conservativo in pignoramento ed estinzione del processo esecutivo per mancato tempestivo deposito del titolo esecutivo ex art. 156 disp. att. c.p.c.

Cass. civ., sez. III, 18 dicembre 2023, n. 35365 – Pres. De Stefano – Rel. Fanticini03 Sequestro conservativo – Sentenza di condanna esecutiva – Conversione in pignoramento – Inizio dell’espropriazione forzata – Adempimenti prescritti dall’art. 156 disp. att. c.p.c. – Mancata esecuzione entro il termine perentorio – Estinzione del processo esecutivo Massima: “Il sequestro conservativo si converte in pignoramento ipso iure allorché il creditore ottenga una pronuncia di condanna esecutiva, avendo inizio da tale momento l’esecuzione forzata e costituendo gli adempimenti prescritti dall’art. 156 disp. att. c.p.c. atti di impulso da compiere entro un termine perentorio, a pena di decadenza; conseguentemente, l’inutile spirare del termine prescritto dalla citata disposizione non implica un vizio dell’atto di pignoramento, né dell’espropriazione con esso…

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