PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Il condominio parziale e la ripartizione delle spese condominiali. Impugnazioni: delibere nulle ed annullabili. La responsabilità dell’amministratore

Trib. Milano, Sez. V^  Civ., Sentenza n. 8279 del 21 Luglio 2018 Art. 1123, 3° co, c.c.- art. 1137 c.c.- art 1138 c.c- art. 69 disp. Att. c.c. “Ne consegue che dalle situazioni di cosiddetto “condominio parziale’” derivano implicazioni inerenti la gestione e l’imputazione delle spese, in particolare non sussiste il diritto di partecipare all’assemblea relativamente alle cose, ai servizi e agli impianti, da parte di coloro che non ne hanno la titolarità, ragion per cui la composizione del collegio e delle maggioranze si modificano in relazione alla titolarità delle parti comuni che della delibera formano oggetto[1]“; “La domanda di risarcimento danni va respinta non sussistendo alcuna responsabilità del condominio e dell’amministratore, essendo le delibere condominiali cui è stata data…

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Il mancato rideposito del fascicolo di parte (anche della fase monitoria) costituisce mera irregolarità

Abstract: Secondo quanto affermato dalla Suprema Corte, da ultimo con la sentenza del 28 settembre 2018 n. 23455, la parte che, dopo essersi costituita, ritiri il proprio fascicolo ed ometta di depositarlo nuovamente dopo la precisazione delle conclusioni, incorre in una mera irregolarità, potendo il giudice di merito ovviare al mancato deposito, valutando prudentemente le veline a sua disposizione o, nel dubbio, rimettendo la causa sul ruolo. La Cassazione tradizionalmente riteneva che non potesse predicarsi esistente nell’ordinamento processuale civile un principio di immanenza, in base al quale, cioè, i documenti prodotti in primo grado dalla parte risultata vittoriosa dovessero ritenersi acquisiti per sempre al processo e al fascicolo di questo. La ragione è evidente: il giudice è tenuto a decidere…

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Sul potere dell’avvocato quale adiectus solutionis causa anche a prescindere da un rapporto di rappresentanza

Cass. sez. III, 25 settembre 2018, n. 22544, Relatore Cons. Stefano Giaime Guizzi [1] Avvocato – Procura generali alle liti – Difetto del potere di incassare e rilasciare quietanze – Falsus procurator – Indicatario di pagamento – Interpretazione del contratto alla stregua del principio della conservazione dello stesso – Intenzione dei contraenti e canoni ermeneutici – (Cod. civ., artt. 1362 e ss. e 1188, Cod. proc. civ. art. 84) Pur in difetto di una specifica autorizzazione ad operare come rappresentante del creditore, rinvenibile nella procura ad lites, la legittimazione dell’avvocato a riscuotere i crediti del cliente può trovare titolo nel conferimento di un autonomo potere, ex art. 1188 c.c., comma 1, di ricevere la prestazione, quale mero indicatario di pagamento….

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Il raggiungimento dello scopo a seguito della proposizione dell’opposizione agli atti esecutivi sana le irregolarità formali del precetto

Cassazione Civile, Sez. VI, ord. 18/07/2018, n. 19105; Pres. Frasca; Rel. Rubino Opposizione agli atti esecutivi – nullità dell’atto di precetto – sanatoria delle irregolarità formali del precetto – cod. Proc. Civ. Artt. 480, 617. La presenza di irregolarità formali nel precetto può ritenersi sanata per il raggiungimento dello scopo a seguito della proposizione dell’opposizione agli atti esecutivi in tutti i casi in cui l’opposizione stessa si limiti a lamentare l’esistenza della irregolarità formale in sé, senza lamentare alcun pregiudizio ai suoi diritti, tutelati dal regolare svolgimento della procedura esecutiva, conseguente alla irregolarità stessa (nel caso di specie, l’opponente lamentava esclusivamente la mancata indicazione sul precetto della data di precedente notifica dei titoli esecutivi, senza contestare che la precedente notifica…

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Vendita dei beni di consumo e animali domestici

Cass. civ., sez. II, 25 settembre 2018, n. 22728 – Pres. Matera – Rel. Lombardo [1-2] Contratto di compravendita – Vendita di animali – Disciplina della vendita dei beni di consumo – Applicabilità – Condizioni e limiti (Cod. civ., artt. 1490, 1492, 1496; Cod. cons., artt. 3, 128, 130, 132) [1] La compravendita di animali da compagnia o d’affezione, ove l’acquisto sia avvenuto per la soddisfazione di esigenze della vita quotidiana estranee all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente esercitata dal compratore, è regolata dalle norme del codice del consumo, salva l’applicazione delle norme del codice civile per quanto non previsto. [2] Nella compravendita di animali da compagnia o d’affezione, ove l’acquirente sia un consumatore, la denuncia del difetto della cosa venduta…

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Cittadino VS Ente Pubblico territoriale: mantenimento della cosa in buono stato locativo

Tribunale di Roma, Sez VI^, civ. Sent. n. 3668 del 16 febbraio 2018 Art. 1575 c.c. – Art. 1576 c.c. – Art. 1578 c.c. “Costituiscono vizi della cosa locata agli effetti dell’art. 1578 c.c. – la cui presenza non configura un inadempimento del locatore alle obbligazioni assunte ai sensi dell’art. 1575 c.c., ma altera l’equilibrio delle prestazioni corrispettive, incidendo sull’idoneità all’uso della cosa stessa e consentendo la risoluzione del contratto o la riduzione del corrispettivo, ma non l’esperibilità dell’azione di esatto adempimento – quelli che investono la struttura materiale della cosa, alterandone l’integrità in modo tale da impedirne o ridurne notevolmente il godimento secondo la destinazione contrattuale, anche se eliminabili e manifestatisi successivamente alla conclusione del contratto di locazione ’’…

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L’usucapione speciale per la piccola proprietà rurale

Cass. sez. II, 30 Luglio 2018, n. 20068- Pres. Petitti – Rel. Cavallari Contratti agrari – Piccola proprietà contadina – Regolarizzazione del titolo di proprietà – Usucapione speciale per la piccola proprietà rurale – Decreto di riconoscimento della proprietà – Natura di sentenza – Esclusione – Opposizione – Estinzione del giudizio – Effetti – Passaggio in giudicato del decreto – Configurabilità – Esclusione. Procedimento civile – Estinzione del processo – Per inattività delle parti e per mancata prosecuzione o riassunzione – Riassunzione a seguito di sentenza di incompetenza – Qualificazione come atto di riassunzione o introduttivo di un nuovo giudizio – Criteri – Idoneità e tempestività – Verifica – Eventuale dichiarazione di estinzione del processo – Attribuzione esclusiva del giudice…

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L’ordinanza di rigetto dell’istanza di consulenza tecnica preventiva ex art. 696-bis c.p.c. non è impugnabile con ricorso straordinario per cassazione, bensì (forse) con reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c.

Cassazione civile, Sez. VI, ord. 21 maggio 2018, n. 12386, Pres. Amendola, Rel. Dell’Utri Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite – Rigetto – Impugnabilità – Ricorso straordinario ex art. 111 Costituzione – Inammissibilità – Reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c. – Ammissibilità MASSIMA Non costituisce sentenza, ai fini ed agli effetti di cui all’art. 111, comma 7, Cost., il provvedimento di rigetto dell’istanza di consulenza tecnica preventiva, in quanto esso non contiene alcun giudizio in merito ai fatti controversi, non pregiudica il diritto alla prova, (anche in considerazione dell’assenza del presupposto dell’urgenza, estraneo all’art. 696 bis c.p.c.), né tanto meno la possibilità della conciliazione. CASO A seguito del verificarsi di un incidente stradale, due parti danneggiate proponevano…

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La datio in solutum

Abstract Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare l’istituto della datio in solutum evidenziandone la portata e la natura giuridica e valutandone, altresì, le concrete applicazioni giurisprudenziali. La prestazione in luogo dell’adempimento: l’art. 1197 c.c. L’articolo 1197 c.c. disciplina, con il nome di prestazione in luogo dell’adempimento, una delle modalità di estinzione dell’obbligazione. Tale istituto è anche noto con la locuzione di datio in solutum per le sue origini di matrice romanistica: nel diritto romano, infatti, l’espressione identificava l’adempimento delle obligationes in dando mediante trasferimento di un aliud pro alio. L’art. 1197 co. 1 del vigente codice (il precedente codice del 1865 non prevedeva, invece, questo istituto) stabilisce che “il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da…

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Responsabilità del precettore per fatto illecito dello studente maggiorenne e maggiore età come “presunzione di caso fortuito”

Cass. civ., Sez. III, 31 gennaio 2018, n. 2334, ord.– Pres. Spirito – Rel. Graziosi Responsabilità civile – Precettori e maestri (insegnanti) – Prova liberatoria – Danno cagionato al soggetto sottoposto alla vigilanza dell’insegnante – Presunzione di colpa per inosservanza dell’obbligo di sorveglianza – Prova liberatoria – Condizioni e limiti – Fattispecie. (art. 2048, co. 2°e 3°, c.c.) [1] In tema di responsabilità civile dei maestri e dei precettori per fatto illecito dell’allievo, il raggiungimento della maggiore età (o di un’età ad essa prossima) da parte di quest’ultimo, seppure di per sé inidoneo a rendere inapplicabile la responsabilità ex art. 2048, comma 2, c.c., incide sul contenuto della prova liberatoria a carico dell’insegnante, nel senso che l’età maggiorenne deve ritenersi…

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